Prospettive assistenziali, n. 66, aprile - giugno 1984
Editoriale
TENTATIVI DI RILANCIO DELLA
SEGREGAZIONE DEI PIÙ DEBOLI
Il Ministro
della sanità, Degan, ha gettato la maschera: le
persone con disturbi psichiatrici o guariscono in pochi giorni, oppure sono
rinchiuse - in linea di principio e di fatto per sempre
- in apposite strutture per lungodegenti. Su questo punto concorda tutto il
governo pentapartitico.
Per i
servizi alternativi, i soldi non ci sono: nessuno stanziamento è stato previsto
né nella legge 13 maggio 1978 n. 180, né successivamente.
I soldi,
invece, saltano fuori quando si vuole puntare sulla
segregazione. Infatti, l'art. 4 del disegno di legge Degan detta norme precise in materia di finanziamento,
stabilendo in particolare: «Gli
interventi di carattere socio-sanitario relativi alla tutela della salute
mentale costituiscono priorità da finanziare con le risorse di cui all'art. 53
della presente legge indicate nel fondo sanitario
nazionale, per quanto concerne le spese di parte corrente, e con gli appositi
stanziamenti in conto capitale previsti dal piano sanitario nazionale
1984-1986, per quanto concerne le opere edilizie e le attrezzature».
Come
giustamente mette in rilievo lo psichiatra Enrico Pascal nell'articolo che riportiamo in questo numero, la
proposta governativa non tiene in alcuna considerazione le esperienze positive.
A questo
riguardo, è bene ricordare alcune realizzazioni
compiute nell'Unità socio-sanitaria locale n. 28, Piemonte:
1)
costituzione della comunità alloggio di Via Amendola,
Settimo Torinese, dove vennero inserite, a partire dal
dicembre 1976, nove donne con una permanenza complessiva di 203 anni in ospedale
psichiatrico (1); i costi giornalieri della comunità riferiti
al 1981 sono quelli indicati nella Tab. 1;
2)
istituzione, alla fine del 1979, di una comunità alloggio
terapeutica in cui l'équipe gestisce le situazioni
di crisi anche gravi, in alternativa al ricovero nei repartini
ospedalieri e nelle strutture private.
L'esperienza
dell'équipe è stata riferita nell'articolo di E. Pascal, «Dal
manicomio al servizio di salute territoriale» (2), in cui sono citati i seguenti dati relativi all'operatività
del 20 semestre 1982, riferiti all'USSL 28 (71 mila abitanti):
- Utenti seguiti n. 313
- Ricoverati
nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura
• volontari » 4
•
obbligatori » 2
-
Presentatisi con impegnativa del medico curante per il ricovero in casa di
cura privata » 41
di cui
• ricoverati
in casa di cura » 19
• filtrati
dall'équipe » 22
- Crisi
risolte nella comunità terapeutica »
42
di cui
• con ospitalità
24 ore su 24 » 22
• con
ospitalità diurna » 20
Nello stesso
articolo viene segnalato che gli utenti dell'USSL 28
ricoverati in ospedale psichiatrico erano 115 nel 1971 (anno in cui iniziò l'esperienza
di lavoro sul territorio), erano scesi a 62 nel 1974, 40 nel 1976 e 17 nel
1982;
3) una reale
verifica dell'attività svolta dell'équipe dell'USSL 28
è stata compiuta il 12 giugno 1982 con il convegno: «La salute nel territorio: chi la difende» (3), il cui clima è stato così descritto dal
giornale La Stampa: «Un'atmosfera
all'insegna di baci e abbracci fra operatori e malati, massima libertà per
tutti di interrompere, gridare, lanciare battute scherzose. Silenzio di
tomba e un po' di commozione quando hanno preso la parola i portavoce dei vari
gruppi, genitori, donne, giovani».
Del convegno citiamo altresì tre testimonianze:
a) Una ragazza: «Oggi
noi vogliamo che ascoltiate i figli di persone psichiatrizzate
nel passato. Vogliamo denunciare i danni che i ricoveri hanno
provocato non solo ai nostri genitori ma alla famiglia nel suo insieme.
La psichiatria tradizionale ci ha offerto una strada senza
ritorno, ci ha resi orfani di genitori ancora vivi. Grazie alla chiusura
dei manicomi e ai servizi aperti sul territorio i nostri genitori vivono in famiglia,
lavorano, sono ridiventati i nostri padri e nostre madri
e non quei relitti pieni di farmaci, vergogna e disgrazia. È stato il
risultato di un lavoro lungo»;
b) Un genitore: «L'altro
giorno c'era un tale vicino a casa, era molto agitato, aveva rotto oggetti,
picchiato la moglie. Quando sono arrivato io, ha
cercato di picchiare anche me. L'ho avvicinato con pazienza, tutti gli altri
erano scappati. Ci siamo seduti e messi a parlare, s'è calmato»;
c) Una signora ospite, con altre 8, nella comunità di Via Amendola:
«Il manicomio è un posto dove si prendono botte e si è torturati. Io non ci
manderei nessuno, neanche per sbaglio».
4) Citiamo,
infine, alcuni dati tratti dal Piano di attività e
spesa approvato dal Comitato di gestione dell'USSL 28:
- nel
periodo dall'1.7.1982 al 31.12.1982 i ricoveri effettuati
nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura presso l'Ospedale Maria Vittoria di Torino sono stati tre per complessive
otto giornate;
- il consumo
settimanale di farmaci è stato il seguente:
confezioni costo
•
neurolettici 15 L. 24.000
•
ansiolitici ipnotici 28 » 60.220
•
neurolettici depot 1,5 » 6.760
• timoanalettici 4,5 » 10.650
•
neurologici 8 » 21.785
• neurotrofici e disintossicanti 2
» 5.530
Totale 59 L. 128.945
In base ai
dati suddetti il costo settimanale degli psicofarmaci risulta
mediamente di Lire 899,3 procapite rispetto alla
totalità degli utenti;
- i dati del
personale, riferiti al mese di ottobre 1982 sono i
seguenti:
• 1 medico primario responsabile a 25
ore settimanali (+ 15 come referente dell'USSL per la
formazione)
• 1 medico aiuto a 40 ore settimanali
• 2 medici assistenti a 40 ore
settimanali (precariato)
• 1 assistente sociale a 40 ore settimanali
• 10 infermieri psichiatrici a 40 ore
settimanali di cui 1 fisso nel Servizio psichiatrico di diagnosi
e cura;
- il costo
del centro crisi di Via Virgilio 20 (n. 9 vani), aperto 24 ore su 24, con
presenza saltuaria del personale del servizio di
salute mentale (che può però arrivare, occorrendo, ad una presenza di 24 ore
su 24, sabato e domenica compresi) è calcolato mediamente (dato riferito al
1982) in L. 17.015 giornaliere pro-capite;
-
l'operatività settimanale dell'équipe (dati riferiti alla
settimana dal 4 al 10 ottobre 1982) è indicata nella tabella 2.
Una aberrante
proposta di legge
Un esempio
dell'aberrazione a cui si può giungere in materia di emarginazione
e di segregazione dei più deboli è costituito dalla proposta di legge n. 327: «Nuove norme per l'assistenza e la riabilitazione
degli handicappati », presentata in data
10 agosto 1983 alla Camera dei Deputati dai deputati del
PSI On. Fiandrotti, Ferrari,
Marte, Diglio, Creso, Tempestini,
Potì, Amodeo, Artioli, Zavettieri e Alberini.
La proposta
viene da noi riportata e commentata nella rubrica «Specchio nero» di
questo numero.
Conclusioni
Il tema della segregazione dei più deboli è stato da
noi affrontato più volte, anzi la lotta contro l'emarginazione è il nostro
impegno prioritario. Citiamo, in particolare i seguenti articoli:
- «Riforma dell'assistenza, IPAB,
modifiche della legge 180, case protette: come segregare i più deboli» (4);
- «I nulla» (5);
- F. Santanera,
«Valorizzazione delle IPAB ed emarginazione degli
anziani non autosufficienti in Emilia-Romagna» (6).
Vogliamo
solo ricordare che se non si interviene adesso per
evitare la riproposizione di strutture preposte
all'emarginazione dei più deboli, è poi tardi - domani - protestare perché si è
toccato con mano la crudeltà della segregazione.
Tab. 1 - Costi giornalieri della Comunità alloggio (1981)
AFFITTO (10 vani) a
carico del Comune
SPESE VARIE
Luce L. 2.249,3
Gas metano »
3.613,6
Acqua »
796,6
Telefono »
403,5
Manutenzione »
9.900
Biancheria »
1.369,8
Deterioramento arredi »
4.109,5
VITTO
Frutta e verdura »
4.972,4
Carne e pesce »
4.468,3
Altri generi alimentari » 5.547,7
Vino »
823,4
PERSONALE
Colf
(n. 10 h. settimanali) »
6.723
Colf a carico delle residenti (36 h. settimanali) (*) » (20.571,4)
Personale S.S.M. (valore
medio) »
27.161,7
Consumo farmaci (**) »
995
Costo giornaliero globale (9
residenti) L. 73.133,8
Costo giornaliero pro-capite » 8.126,–
(*) Tre ospiti hanno a loro carico
questo servizio, data la carenza di personale Colf da parte dell'USSL.
(**) Consumo di psicoformaci
riferito a 3-4 ospiti, per gli altri medicinali gli ospiti fanno riferimento al
proprio medico di base.
Tab. 2 - Operatività settimanale dell'équipe
Attività n.
ore
Interventi ambulatoriali 88 186
Interventi domiciliari 44
Interventi in altro luogo del territorio 9
Intervento in altro servizio 5
Interventi al Poliambulatorio S.A.U.B. 3
Interventi al D.E.A. (*) -
128
Interventi in S.P.D.C. (**) -
Interventi in Istituto 3
Interventi in casa di cura -
Ospedalizzazioni a domicilio 13
65
Interventi telefonici 1
-
Gruppo Colf Comune 1
2
Gruppo giovani 1
6
Gruppo donne 1
-
Aggregazione spontanea giovani 1
-
Interventi urgenti a domicilio 5 -
Interventi urgenti al mercato 1 -
Interventi urgenti alla C.a.P. 1
-
(*) Dipartimento di emergenza e di
accettazione.
(**) Servizio psichiatrico di diagnosi
e cura.
(1) Cfr. E.
PASCAL, «Comunità alloggio per ex ricoverate in
manicomio. Dal progetto alla realizzazione nel Comune di Settimo Torinese», in Prospettive assistenziali,
n. 41, gennaio-marzo 1978.
(2) Cfr. Prospettive assistenziali,
n. 58, aprile-giugno 1982. Si veda altresì l'articolo
dell'Equipe psichiatrica di Settimo Torinese, Ricerca sull'emarginazione
coatta in manicomio nella Provincia di Torino, in Prospettive assistenziali, n. 42, aprile-giugno 1978.
(3) Cfr. «I
manicomi non servono», in Prospettive
assistenziali, n. 59, luglio-settembre 1982. Gli atti sono stati
pubblicati nel n. 4/1982 di Psichiatria/Informazione.
(4) Cfr. Prospettive assistenziali,
n. 58, aprile-giugno 1982.
(5) Cfr. Prospettive assistenziali,
n. 64, ottobre-dicembre 1983.
(6) Cfr. Prospettive assistenziali,
n. 65, gennaio-marzo 1984.
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