Prospettive assistenziali, n. 68, ottobre - dicembre 1984

 

Libri

 

GIUSEPPE DE LUCA e CAMILLO VALGIMIGLI (a cura di), Anziani - Aspetti sanitari e sociali, Il Pensiero Scientifico, Roma, 1983, pp. 196, Lire 18.000.

 

Il volume raccoglie una serie di articoli sul pro­blema degli anziani riguardanti, quasi esclusiva­mente, gli aspetti sanitari.

Nell'articolo di G. De Luca, è ripetuto il solito luogo comune, mai comprovato da ricerche, circa l'abusiva occupazione di posti letto ospedalieri da parte degli anziani; non una parola viene inve­ce detta sulle dimissioni selvagge ed illegittime di pazienti anziani ammalati.

Nell'articolo di S. Righi vi è una riproposizione delle case protette, fatta senza nemmeno accen­nare ai diritti e alle esigenze dei vecchi, ai criteri da assumere per distinguere fra pazienti acuti e pazienti cronici, per i quali ultimi, secondo l'Au­tore, la competenza è del settore assistenziale.

Gli articoli contenuti nel libro sono i seguenti:

M. ZAPPELLA, Storie di vecchi e di bambini

F. AULIZIO, Il vecchio del passato

C. VALGIMIGLI, M. LIVERANI, La condizione degli anziani oggi in Italia

G. DE LUCA, Anziani e riforma sanitaria

F. BOIOLI, L'intervento pubblico in favore degli anziani

G. P. VECCHI, Le malattie dell'anziano

G. PIERALLINI, L'anziano e le malattie circolatorie

G. MARANGIU, L'anziano e la riabilitazione,

E. D. VITALI, L'alimentazione dell'anziano

I. FELSTEIN, L'anziano e la sessualità

G. TOGNONI, A. SPAGNOLI, F. AVANZINI, I farma­ci e l'anziano

M. MATTEINI, L. TAGLIABUE, L'anziano e la dop­pia emarginazione

S. NERI, Una vita di tutte domeniche

S. RIGHI, Le residenze protette per gli anziani.

 

 

AA.VV., Contro la violenza agli anziani, Nuove Edi­zioni Operaie, Roma, 1980, pp. 224, L. 8.000.

 

Tra i gruppi di età, gli anziani vantano da qual­che decennio la crescita più rapida. In Europa gli ultrasessantacinquenni superano il 15% della po­polazione. In Italia gli ultrasessantenni sono il 17% della popolazione. Se il censimento del 1861 ne contava 1.428.000 (il 6,5% dei cittadini), essi in poco più di cent'anni sono saliti a circa 9 mi­lioni di unità e nel 2000 costituiranno un quinto degli italiani.

Il progresso della scienza e della medicina, le migliorate condizioni di lavoro, una più adeguata assistenza igienico-sanitaria hanno aumentato le speranze esistenziali e prolungato la durata della vita. Tanto che, rispetto al 1861, la durata media dell'esistenza si è più che raddoppiata, passando dai 32 anni ai 69.

Il fenomeno si registra su scala mondiale. An­che nei paesi in via di sviluppo gli anziani presen­tano un indice di crescita più rapido di quello gio­vanile. Entro la fine del secolo questi paesi con­teranno un numero di ultrasessantacinquenni su­periore a quello dei paesi industrializzati.

Una fascia di popolazione statisticamente così rilevante, non lo è tuttavia a livello di considera­zione e di significatio esistenziale. Il considere­vole aumento della popolazione anziana non ha trovato riscontro nell'ambito delle strutture so­cio-economiche. Nel sistema gli anziani continua­no a rappresentare l'area più marginale e a rive­stire ruoli subalterni. La destinazione delle op­portunità economiche e sociali nei loro confronti ubbidisce a criteri di residualità.

Da questa situazione nasce la condizione di violenza diffusa in cui vivono gli anziani, partico­larmente nelle società industriali avanzate. si tratta di metafora, ma di violenza reale.

I contributi raccolti in questo volume utilizzano la categoria conoscitiva della violenza per descri­vere in modo più adeguato di quanto sia stato fatto sinora la condizione delle persone anziane. Essi sono stati elaborati per il convegno inter­nazionale, organizzato dalla Federazione Naziona­le Pensionati (FNP-CISL), sul tema «La violenza contro gli anziani - gli anziani contro la violen­za»; convegno che si è svolto a Roma nei giorni 15-16 ottobre 1979, con la partecipazione della International Federation on Ageing (IFA) e sotto gli auspici dell'Istituto di Ricerche per la difesa sociale dell'ONU (UNSDRI).

Le relazioni, comunicazioni e interventi del con­vegno sono stati riordinati in modo organico, se­condo lo sviluppo logico dei contenuti. Eventuali disomogeneità di linguaggio sono dovute alla for­ma diversa degli interventi, non sempre rivisti dai rispettivi autori. Esse trovano giustificazione nella completezza e vivacità che si è voluto la­sciare all'intero discorso. Non sono stati inclusi invece quei contributi che si sono allontanati dal tema specifico della «violenza», per soffermarsi su altri problemi della condizione anziana, peral­tro di prima importanza e attualità: quali la rifor­ma delle pensioni, le iniziative assistenziali, le attività formative e culturali.

La violenza contro gli anziani viene analizzata sotto il profilo sia «istituzionale» sia criminale. Ne emerge una problematica vasta e articolata, e insieme l'indicazione precisa di alcuni sbocchi prioritari di soluzione - individuale e politica - su un tema che va dimostrandosi tra i più vitali e urgenti per un modello diverso di società.

 

(dalla presentazione)

 

 

AA.VV., Associazioni, handicap, salute, emargi­nazione: guida repertorio, Distribuzione ANFFAS, Via Tovaglie 7, Bologna, pp. 748, L. 10.000.

 

La Guida repertorio nasce dal desiderio di col­mare vuoti di informazione che ancora oggi si ri­scontrano intorno all'handicap e rappresenta un tentativo di organizzare le conoscenze relative all'associazionismo fra e per gli handicappati.

Questo lavoro, impostato sulla traccia di alcu­ni handbooks diffusi a livello europeo, fornisce un primo elenco dei movimenti, dei gruppi e del­le cooperative dei servizi socio-sanitari che ope­rano sul territorio nazionale nei settori «handi­cap, salute, emarginazione».

L'indagine è stata condotta all'interno della Sezione studi e ricerche dell'ANFFAS - sezione provinciale di Bologna -, che ha tra le sue fina­lità quella della ricerca e studio per l'approfondi­mento delle tematiche inerenti all'integrazione sociale dei portatori di handicap.

Una delle lacune oggi più spesso lamentata dalle Associazioni, dai familiari degli handicappa­ti, dagli handicappati stessi e dagli operatori im­pegnati nel settore socio-sanitario ed assistenzia­le è quella di un'assenza di coordinamento ed organizzazione dell'informazione e della difficile reperibilità dei dati sull'associazionismo in que­sti settori. Questo porta inevitabilmente disagi e difficoltà per le famiglie in primo luogo e per tutti gli operatori ai vari livelli e conduce spesso ad una frammentazione degli interventi a favore dei cittadini portatori di handicap.

Questa Guida repertorio vuole perciò essere un primo tentativo di raccogliere in maniera orga­nica dati ed informazioni sull'associazionismo, in modo da essere uno strumento di lavoro di fa­cile consultazione per la più vasta utenza.

Da questo scaturiscono gli obiettivi specifici di questa indagine conoscitiva, che occorre pre­mettere, vuole essere un punto di partenza, «un numero zero», per promuovere e sviluppare una più ampia mobilitazione ed un più vasto interesse riguardo ai temi dell'assistenza socio-sanitaria, dei servizi e del ruolo delle Associazioni.

La Guida vuole anche essere un tentativo di «fare uscire allo scoperto», cioè di conoscere e far conoscere, l'ampia dimensione ed articola­zione che l'associazionismo ha in questi settori, nell'ottica di promuovere un più ampio confronto e collaborazione tra le varie associazioni ed orga­nizzazioni stesse operanti su tutto il territorio nazionale. Questo allo scopo di una azione più coordinata ed incisiva delle associazioni stesse, soprattutto in questo momento di crisi del mo­dello di assistenza fino ad oggi adottato.

Quale strumento d'indagine è stato utilizzato un questionario strutturato che prevede domande che coprono cinque aree significative dell'asso­ciazionismo: soggetto, costituzione giuridica, utenza, finalità ed attività, personale impegnato. Il questionario è stato spedito a tutte le organiz­zazioni individuate in precedenza attraverso un lungo e complesso lavoro di reperimento degli indirizzi. Proponendosi tale Guida come uno stru­mento di facile consultazione per favorire il re­perimento di informazioni sulle Organizzazioni operanti nei settori handicap, salute, emargina­zione, si è proceduto ad una suddivisione territo­riale delle Associazioni nazionali con sede cen­trale o unica, e dei Comitati di coordinamento in­terassociativo nazionale. Seguono poi le Organiz­zazioni suddivise a seconda della regione e della provincia di appartenenza. All'interno di ogni sin­gola provincia si è operata la seguente distinzio­ne: Associazioni, Comitati di coordinamento in­terassociativo, Cooperative, Fondazioni.

 

 

AA.VV., Handicap, istituzione ed abusi, Edizioni Unicopli, Milano, 1983, pp. 204, L. 12.000.

 

Il volume raccoglie parte dei contributi presen­tati alle seconde giornate di studio dell'Associa­zione, tenutosi a Castelgandolfo dal 30 ottobre al 1°  novembre 1981.

Attraverso un approfondimento ed un dibattito interdisciplinare l'Associazione ha inteso analiz­zare il terna dell'abuso in relazione ai minori han­dicappati, rifuggendo da qualsiasi celebrazione e manifestazione retorica, per individuare in con­creto gli abusi che, soprattutto, la società e le istituzioni compiono nei riguardi di tali soggetti e per tentare di avviare una ricerca sui modi co­me ovviarvi, con indicazioni operative e legisla­tive.

Il libro vuole essere un'ulteriore tappa del co­stante lavoro di studio e di ricerca che l'Associa­zione sta svolgendo da alcuni anni in Italia per promuovere soprattutto attraverso l'informazione e la diffusione delle conoscenze acquisite un ri­spetto totale dell'individuo nel corso della sua prima formazione e dell'intera età evolutiva, non­ché di salvaguardare le potenzialità naturali di crescita, tutelando queste ultime soprattutto nei confronti degli abusi, anche involontari, di natura sia fisica che mentale che possano fin dai primi tempi della vita pregiudicarne seriamente la rea­lizzazione.

Gli interventi sono di R Bassi, G. Battistacci, R. Bianchi. A. Canevaro, A. Costa, A. Cocuzza, L. Fadiga, L. Fiesoli, R. Gaddini, G.P. Guaraldi, A. Milani Comparetti, A.C. Moro, S. Nordio, F. Oc­chiogrosso, D. Pusturino, E. Rezza, L. Rossi Prito­ni, G. Selleri, G.B. Sgritta, M.C. Volta, M.L. Zanat­ta, A. Xibilia.

 

 

FRANCESCO LATTANZI, Quando si finisce in car­cere - Appunti di un agente di custodia, Cittadella Editrice, Assisi, 1982, pp. 136, L. 4.500.

 

Le riflessioni di Francesco Lattanzi sulla sua esperienza di agente di custodia acquistano gran­de rilievo perché rappresentano una verifica espe­rienziale, che viene dall'interno della istituzione carceraria (...). Il carcere, così come è organiz­zato e vissuto, non solo non serve alle finalità rieducative e di recupero (...), ma neppure a quel­le pur giuste finalità di difesa della società che l'istituzione carceraria dovrebbe garantire. Ci sembra che il Lattanzi ponga il problema della nuova professionalità degli agenti di custodia (egli insiste molto sulla preparazione e la neces­sità di una maggiore cultura dell'agente), nonché quella della loro smilitarizzazione.

Inoltre, si tratta di realizzare istituzioni carce­rarie di non grandi dimensioni, diffuse sul terri­torio e inserite in esso, differenziate secondo le tipologie dei reclusi proprio per evitare quei fe­nomeni di violenza e di oppressione (...) e l'arruo­lamento di tanti sprovveduti nelle file della delin­quenza organizzata (...). Soprattutto però si tratta di affrontare le problematiche sociali, economi­che, culturali che conducono in carcere tanti che non sarebbero meritevoli di pena, perché senza una vera loro colpa si sono trovati in contrasto con la legge: se la società, lo Stato fossero ca­paci di risolvere tali problematiche si otterrebbe una diminuzione notevole della popolazione car­ceraria con vantaggi per i singoli ma anche per la società intera.

Quanto scrive Lattanzi è dunque importante per tutti coloro che vogliano fare una riflessione seria e documentata sul problema carcerario e contribuire almeno al miglioramento del sistema, il che dovrebbe essere preoccupazione e inte­resse di tutti i cittadini.

 

(dalla presentazione di Giorgio Battistacci)

 

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