Prospettive assistenziali, n. 70, aprile - giugno 1985
ESPERIENZE IN MATERIA DI FORMAZIONE
PROFESSIONALE E DI INSERIMENTO LAVORATIVO DI HANDICAPPATI
FRANCESCO SANTANERA
Il CSA, Coordinamento sanità e assistenza fra i
movimenti di base (1), da molti anni è impegnato nel campo della lotta
all'emarginazione ed in particolare in quello relativo alla formazione
professionale e all'inserimento lavorativo degli handicappati.
L'impegno del CSA e delle organizzazioni aderenti è
stato rivolto:
1) allo studio di idonee soluzioni ed al più ampio
confronto possibile sulle proposte avanzate;
2) alla promozione di assunzioni di handicappati
fisici e soprattutto di insufficienti mentali, prioritariamente da parte degli
enti pubblici;
3) alla sollecitazione nei confronti della Regione
Piemonte dell'emanazione di una legge delega in materia di formazione
professionale (2);
4) alla richiesta, avanzata nei confronti della
Regione Piemonte e del Comune di Torino per l'istituzione di idonei corsi
formativi;
5) alla creazione del più ampio fronte possibile di
intervento da parte di forze sociali e sindacali.
Tutte le suddette iniziative sono state assunte
contemporaneamente.
RIFERIMENTI
ESSENZIALI
Per l'attuazione di quanto sopra citato, i riferimenti
essenziali sono stati i seguenti:
- gli handicappati, come tutti gli altri cittadini,
hanno il diritto-dovere di partecipare allo sviluppo della società. Pertanto,
hanno anche il diritto-dovere di inserirsi nell'attività lavorativa scelta;
- il collocamento obbligatorio al lavoro deve
riguardare sia gli handicappati con piena capacità lavorativa, sia quelli con
ridotta capacità lavorativa;
- la prosecuzione degli studi dopo la scuola
dell'obbligo e la frequenza di corsi di formazione professionale o prelavorativa sono strumenti di fondamentale importanza per
un idoneo inserimento lavorativo;
- il settore dell'assistenza sociale deve intervenire
solo nei confronti degli handicappati che non sono in grado di svolgere
attività lavorativa proficua o per fornire interventi diretti a compensare
specifiche carenze di autonomia (ad esempio assistenza domiciliare).
STUDIO
DI IDONEE SOLUZIONI E RELATIVI CONFRONTI (3)
Momenti salienti di queste attività sono stati:
- il seminario svoltosi a Jesolo
(Venezia) il 17, 18 e 19 ottobre 1980 sull'inserimento lavorativo degli
handicappati gravi e sugli interventi per i gravissimi organizzato dall'Unione
per la lotta contro l'emarginazione sociale e da Prospettive assistenziali in collaborazione con il Comitato di
coordinamento delle Associazioni di handicappati di Venezia e con i Sindacati
CGIL, CISL, UIL del capoluogo veneto.
Le conclusioni dei gruppi di lavoro sono state
pubblicate integralmente sul n. 53, gennaio-marzo 1981, di Prospettive assistenziali (4);
- la manifestazione di protesta contro la Regione
Piemonte del 26 giugno 1982. Nel documento predisposto dal CSA veniva
precisato quanto segue: «Nel campo della
formazione professionale le iniziative della Regione sono estremamente
restrittive e i principi contenuti non sono ben definiti. La continuità del
progetto CEE non è ovunque garantita. Non sono previsti corsi di formazione prelavorativa per gli handicappati psichici non in grado di
inserirsi nei corsi normali, ma capaci di svolgere attività lavorative di tipo
generico. In merito all'inserimento lavorativo degli handicappati, la Regione
non ha nemmeno assunto nel proprio organico la quota di invalidi prevista
dalla legge. Praticamente nulla ha fatto nei confronti delle aziende ed enti
con partecipazione della Regione e nei riguardi dei privati per il rispetto
delle norme sul collocamento obbligatorio»;
- il seminario organizzato dal CSA sul tema «Handicaps e riforme» svoltosi a Borgaro
Torinese, il 9, 10 e 11 dicembre 1982 (5) in cui è stato costituito un apposito
gruppo di lavoro sul tema «Handicaps: formazione professionale
e lavoro»;
- il convegno promosso dalla Federazione torinese
CGIL, CISL, UIL sul tema «Portatori di handicap: inserimento lavorativo e
sociale», svoltosi a Pianezza (Torino) il 13 e 14 gennaio 1984. Di rilevante
importanza le conclusioni del gruppo di lavoro sugli aspetti legislativi che sono
integralmente riportate nell'allegato 1;
- il convegno interregionale di Milano del 19-20
gennaio 1984 organizzato dalle Federazioni regionali CGIL, CISL, UIL della
Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna
su «Sindacato, associazioni, movimenti di base con i portatori di handicap per
l'integrazione sociale e lavorativa» (6). Il convegno doveva essere preparatorio
per l'organizzazione da parte del Sindacato di giornate di studio a livello
nazionale, mai effettuate;
- il convegno di Genova del 9-10 novembre 1984 sul
tema «L'inserimento lavorativo degli handicappati», organizzato dalla Regione
Liguria, dal Comune di Genova e dalla Consulta Handicappati. Si è trattato di
un convegno molto deludente, soprattutto per il fatto che sono stati deliberatamente
limitati al massimo gli interventi delle associazioni e dei movimenti di base.
Anzi, nella prima riunione del Coordinamento nazionale sull'inserimento
lavorativo degli handicappati, svoltasi a Genova il 29 marzo 1985, gli organizzatori
del convegno hanno esplicitamente dichiarato che le associazioni ed i
movimenti di base non dovevano far parte del coordinamento. Va inoltre
segnalato che l'orientamento prevalente emerso nel convegno non è stato quello
di richiedere agli Assessorati al lavoro e alla formazione professionale di
Regioni e Comuni singoli o associati di assumere anche la questione dei
problemi formativi ed occupazionali degli handicappati: molti sono stati
coloro, anche fra gli organizzatori, che continuano a ritenere che detti
problemi debbano far carico ai settori della sanità e/o dell'assistenza,
creando in tal modo una separazione incolmabile fra formazione e collocamento
al lavoro degli handicappati e dei non handicappati.
CORSI
PRELAVORATIVI PER INSUFFICIENTI MENTALI
In data 1° dicembre 1983 il CSA presentava alla
Regione Piemonte un documento che riprendeva analoghe richieste avanzate negli
anni precedenti (7).
Detto documento illustrava la necessità di istituire
i corsi prelavorativi per insufficienti mentali sulla
base dei seguenti motivi:
a) «al termine
della scuola dell'obbligo, salvo che per i gravissimi, non vi sono possibilità
concrete di valutare se i soggetti sono o non sono in grado di inserirsi
proficuamente nel lavoro in mansioni di tipo specializzato o generico, sia per
la giovane età dei soggetti, sia per l'impostazione nozionistica della scuola
dell'obbligo e la sua netta separazione dal mondo del lavoro»;
b) «l'inserimento
nei Centri socio-terapeutici deve essere rigorosamente riservato ai soggetti
che, a causa delle loro condizioni fisiche e psichiche, non sono sicuramente
in possesso della autonomia necessaria per lo svolgimento di attività
lavorative»;
c) «la mancanza
di strutture formative dopo la scuola dell'obbligo da un lato costringe i ragazzi
a rimanere nell'inattività con conseguente caduta dei livelli di autonomia
raggiunti, e d'altro lato aggrava il già pesante carico dei familiari,
determinando tensioni negative che possono anche sfociare nella richiesta di
un ricovero in istituto dell'handicappato».
Ciò premesso, il CSA richiedeva l'istituzione «entro il 1° febbraio 1984 da parte del
Comune di Torino con finanziamento della Regione Piemonte
di due corsi prelavorativi per ragazzi handicappati
psichici di età superiore ai 15 anni da individuare fra gli attuali utenti più
lievi dei C.S.T. e fra coloro che hanno terminato con
qualsiasi esito, la scuola dell'obbligo».
Lo scopo del corso, di carattere sperimentale, veniva
indicato nella «preparazione allo svolgimento
di attività lavorative che non, richiedono una specializzazione professionale.
Gli allievi che risultassero invece in grado di acquisire una qualificazione o
specializzazione saranno avviati, se necessario anche gradualmente, ai corsi
normali di formazione professionale. A loro volta gli allievi, nei confronti
dei quali ripetute verifiche abbiano accertato gravi limitazioni dell'autonomia
tali da rendere inattuabili l'inserimento lavorativo, saranno avviati ai C.S.T.».
Alla Regione Piemonte veniva richiesto «di promuovere la realizzazione di almeno
cinque corsi prelavorativi di tipo sperimentale in
modo da estendere l'iniziativa (...) alle altre zone del Piemonte».
Circa il programma, le proposte avanzate dal CSA
erano le seguenti:
- «una parte
teorica contenuta al massimo nel 20% circa delle ore disponibili;
- una parte
pratica diretta sia all'acquisizione del massimo possibile di autonomia personale,
compreso l'uso dei mezzi pubblici e la conoscenza della città, sia alla preparazione
all'inserimento lavorativo;
- il
tirocinio al lavoro, con un orario progressivamente crescente, quale
preparazione al lavoro e verifica della validità dei contenuti e strumenti
adottati per le parti teoriche e pratiche».
Inoltre veniva richiesto che il corso fosse «gestito in modo da favorire il massimo di
socializzazione possibile fra allievi handicappati ed allievi non
handicappati» realizzando in particolare «momenti di integrazione (pranzo, intervallo, laboratorio, attività
fisiche, gite, ecc.)».
Inoltre il CSA richiedeva «quale strumento di consulenza e verifica delle iniziative del Comune
di Torino in materia di formazione professionale e lavorativa degli
handicappati la costituzione da parte del Comune di Torino di un gruppo permanente
di lavoro così composto:
- due rappresentanti
della Regione Piemonte
- due rappresentanti
del Comune di Torino
- due
rappresentanti del CSA».
A detto gruppo doveva competere anche una valutazione
dei «corsi speciali di formazione
professionale ai quali accedono allievi handicappati residenti in Torino,
anche al fine di poter avanzare una organica proposta di riorganizzazione».
Infine il CSA richiedeva il recupero, ai fini della
sperimentazione, del corso prelavorativo istituito
nel 1983.
Le proposte del CSA venivano in parte accolte dalla
Regione Piemonte (8) e dal Comune di Torino (9).
In merito ai corsi prelavorativi,
un primo giudizio positivo viene espresso dal CSA in data 1° ottobre 1984 nel
documento «Bozza di progetto per l'estensione dei corsi prelavorativi
per insufficienti mentali e per il superamento dei centri speciali» sulla base
delle seguenti considerazioni: «Dall'esperienza
acquisita dal primo corso prelavorativo avviato dal
Comune di Torino (...) e da un corso similare svoltosi in precedenza, si
possono trarre le seguenti considerazioni:
1. è
confermata l'affermazione della citata deliberazione regionale secondo cui la
scuola dell'obbligo non fornisce indicazioni sulle reali capacità dei soggetti
insufficienti mentali;
2. il corso prelavorativa è, nella situazione attuale, lo strumento più
idoneo sia per valutare le concrete possibilità di inserimento lavorativo dei
soggetti suddetti, sia per fornire la necessaria preparazione. Queste finalità
saranno raggiunte più compiutamente da uno svolgimento dei corsi prelavorativi che integri il momento teorico con lo
sviluppo della manualità, le attività di laboratorio, la frequenza della
mensa, il tirocinio in aziende pubbliche e private, le attività
extrascolastiche (sportive, ricreative, culturali, ecc.);
3. per un
corretto svolgimento delle attività di cui sopra, è indispensabile che i corsi prelavorativi siano istituiti presso centri normali di
formazione professionale. Ciò consente in particolare:
a) di
evitare le negative conseguenze, per gli allievi ed i docenti, derivanti dalle
situazioni di emarginazione;
b) di
consentire rapporti fra allievi handicappati e allievi non handicappati, fatto
che favorisce anche rapporti positivi nelle future situazioni di lavoro;
c) permette
agli allievi handicappati di frequentare, se necessario anche parzialmente, attività
nei corsi normali sia teoriche che pratiche. Ciò è indispensabile per
consentire il graduale passaggio nei corsi normali degli allievi in grado di
frequentarli».
CORSI
SPECIALI
Per quanto riguarda i corsi speciali di formazione
professionale, frequentati esclusivamente da insufficienti mentali, il sopra
citato documento del CSA si esprimeva nei seguenti termini: «Si ritiene necessario e urgente, alla luce
delle esperienze di cui sopra, riesaminare la situazione dei corsi speciali.
Pur
riconoscendo che essi sono stati finora l'unica risposta di tipo formativo per
gli insufficienti mentali, occorre valutare se la loro connotazione ne
consente la trasformazione in corsi prelavorativi.
A nostro
avviso non sussistono le condizioni di una riconversione dei centri speciali,
mancando il presupposto di cui al precedente punto 3 (integrazione fra allievi
handicappati e non). Proponiamo pertanto che:
- al
personale dei centri speciali sia data la possibilità di inserirsi nei normali
centri di formazione professionale gestiti dal Comune di Torino;
- per il
recupero delle esperienze acquisite, l'inserimento del suddetto personale
dovrebbe essere fatto nei centri in cui sono o verranno istituiti corsi di
formazione prelavorativa. Un'altra possibile
collocazione lavorativa è l'attività di appoggio di soggetti handicappati
inseriti nei corsi normali;
- nell'anno
formativo 9985-86 i corsi prelavorativi siano
istituiti, oltre che nel Centro Caduti per la Libertà, anche al Giulio Pastore,
al Lanza e al Mario Enrico;
- nell'anno
formativo 9984-85 dovrebbe essere attentamente valutato, da parte di una apposita
Commissione, la situazione di tutti gli allievi frequentanti i centri speciali
Villa Chiara, Luisa Levi e Bernardino Luini al fine
di rilevare le esigenze e possibilità concernenti:
-
l'inserimento lavorativo (...);
-
l'inserimento in normali corsi di formazione professionale;
- la
continuazione della frequenza di corsi prelavorativi,
al fine di precisare il numero dei corsi da istituire da parte del Comune di
Torino;
- l'avvio ai
Centri socio-terapeutici dei soggetti che a causa delle loro condizioni
fisiche e psichiche non sono in possesso dell'autonomia necessaria per lo svolgimento
di attività lavorative».
Il giudizio della Commissione sulla sperimentazione
dei corsi prelavorativi e le indicazioni per il
consolidamento dei corsi prelavorativi sono
precisati nella relazione trascritta nell'allegato n. 4.
GRUPPO
INCARICATO DI SEGUIRE I TIROCINI E GLI INSERIMENTI LAVORATIVI
A seguito delle proposte avanzate dalla Commissione
istituita dal Comune di Torino per seguire i corsi prelavorativi,
il Sindaco di Torino, in data 23 gennaio 1985 emanava l'ordine di servizio che
riproduciamo integralmente, avente per oggetto: «Istituzione di un gruppo interassessorile per l'inserimento lavorativo di giovani
handicappati ultraquattordicenni».
«Con
deliberazione del Consiglio comunale in data 6 febbraio 9984, in armonia con le
intese raggiunte con la Regione Piemonte, veniva autorizzata l'istituzione di
due moduli formativi a carattere prelavorativo,
rivolti a giovani allievi handicappati.
I primi dati
di questa esperienza (11 allievi 1° modulo '83, 12 allievi 1° modulo '84, 11
allievi 2° modulo '84) nel dimostrarne la validità, hanno evidenziato altresì
la necessità di prevedere gli altri strumenti, complementari (tirocini e stages) o alternativi (inserimenti pilotati, contratti di formazione-lavoro).
Tenuto conto
dei rapporti già avviati tra le Aree dipartimentale XVI Assistenza sociale e
XIX Lavoro, Formazione e Cooperazione, per la realizzazione del progetto
succitato, si ritiene opportuno formalizzare l'istituzione di un gruppo interassessorile, alle dipendenze funzionali dell'Area
dipartimentale XIX Lavoro, che si occuperà della promozione, attuazione e
verifica degli strumenti idonei all'inserimento lavorativo dei soggetti
handicappati. Con priorità per quelli in carico ai servizi assistenziali
(Centro socioterapeutici e Comunità alloggio).
Il gruppo
risulta nella prima composizione così articolato:
- Alampi Domenico e Butticè Grazia,
educatori socio-assistenziali, Area XVI Assistenza sociale;
- Cibrario Guido e Torassa Giacomo,
docenti di Formazione Professionale, Area XIX.
Il gruppo,
nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali, si avvarrà della
collaborazione del personale delle due succitate aree.
In
particolare il gruppo perseguirà gli obiettivi tramite:
1) la
rilevazione, presso l'Ufficio provinciale del lavoro e della massima
occupazione, di tutti gli iscritti al collocamento obbligatorio per promuovere
una ricerca campione;
2) lo
svolgimento di tutte le attività necessarie all'inserimento lavorativo e ai
tirocini degli handicappati;
3)
collaborazione con la formazione professionale per l'individuazione dei corsi,
rivolti ai soggetti handicappati in base alle indagini e indicazioni del
mercato del lavoro, al fine di renderli più adatti alle esigenze degli
inserimenti.
La sede del
gruppo è temporaneamente situata presso l'Ufficio Inserimento Handicappati dell'Assessorato
alla formazione professionale, Via Bazzi 4, tel.
858224.
Si invitano
tutti gli Uffici e gli Enti in indirizzo a fornire la massima collaborazione ai
componenti del gruppo succitato per il perseguimento degli obiettivi in
oggetto».
Per i tirocini e gli inserimenti lavorativi sono
state predisposte le schede riportate negli allegati 5 e 6.
ASSUNZIONI
DI HANDICAPPATI
Parallelamente alle iniziative illustrate in precedenza,
il CSA avanzava alla Regione Piemonte, al Comune e alla Provincia di Torino,
all'Unità sanitaria locale Torino 1-23, alle aziende municipalizzate del
capoluogo piemontese precise richieste di assunzione di handicappati,
soprattutto di insufficienti mentali (10).
A seguito delle pressioni esercitate dal CSA:
- il Comune di Torino deliberava l'assunzione di 40
insufficienti mentali (cfr. l'allegato 7);
- il Comitato di gestione dell'USL Torino 1-23 a sua
volta disponeva, in data 25 luglio 1984, l'assunzione di 60 insufficienti mentali
e di 10 handicappati fisici (cfr. l'allegato 8).
A sua volta, a seguito di un accordo intervenuto il
16 gennaio 1985 con le Organizzazioni sindacali aziendali e confederali e il
CSA, la Giunta della Provincia di Torino approvava in data 20 marzo 1985
l'assunzione nei propri ruoli di insufficienti mentali e di handicappati
fisici gravi (cfr. l'allegato 9).
A sua volta la Regione Piemonte ha garantito
l'assunzione di 3 insufficienti mentali e di 3 invalidi fisici. Altri 5
handicappati sono stati assunti o lo saranno da aziende municipalizzate.
PROGETTO
SPERIMENTALE DI COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO AL LAVORO DI PORTATORI DI HANDICAP
Le iniziative per la formazione prelavorativa
degli insufficienti mentali e per il loro inserimento lavorativo sono state
assunte dal CSA nell'ambito di una proposta avente anche risvolti di tipo
generale.
Detta proposta viene definita nel «Progetto
sperimentale di collocamento obbligatorio al lavoro di portatori di handicap »
che reca la data del 19 novembre 1984 e che riproduciamo integralmente.
«Da anni
viene riconosciuto a tutti i livelli (forze politiche, Uffici del lavoro,
Sindacati, Associazioni, Movimenti di base, esperti, ecc.) che la legge 2
aprile 1968 n. 482 sul collocamento obbligatorio al lavoro presenta numerose e
gravi carenze.
Tuttavia il
Parlamento, nonostante le numerose proposte di legge presentate, non ha
approvato alcuna nuova disciplina in materia.
Anzi,
l'approvazione dell'art. 9 del decreto legge 12.9.1953 n. 463, convertito in
legge (con modificazioni) dalla legge 11.11.1983 n. 638, ha segnato un
preoccupante arretramento.
Il progetto
sperimentale, da concordare tra Ministero del lavoro, Comune di Torino,
Regione Piemonte, e con l'adesione di CGIL, CISL, UIL e del CSA, dovrebbe
fondarsi sui seguenti punti:
1. assoluto
rispetto delle competenze istituzionali stabilite dalle leggi vigenti per
quanto concerne il Ministero del lavoro, la Regione Piemonte,
gli organi previsti dalla legge n. 482;
2.
riconoscimento al Comune di Torino, da parte della Regione Piemonte, delle
funzioni operative per quanto riguarda le attività previste nel progetto
sperimentale;
3.
collaborazione fra l'Ufficio provinciale del lavoro di Torino e il Comune di
Torino per la riuscita del progetto sperimentale;
4. saldatura
delle attività di formazione (professionale o pre-lavorativa)
degli handicappati e dei tirocini nei normali ambienti di lavoro con iniziative
dirette al collocamento obbligatorio di portatori di handicap che tengano conto
delle capacità lavorative dei soggetti e delle esigenze delle aziende;
5. utilizzo
delle esperienze acquisite con la istituzione dei corsi prelavorativi
per handicappati, costituiti a seguito delle deliberazioni della Giunta della
Regione Piemonte n. 229/30949 del 22.12.1983 e del Consiglio comunale di Torino
n. 13925/23 del 6.2.1984.
Gli
obiettivi del progetto sperimentale possono essere così indicati:
a) per quanto
concerne il Comune di Torino
- nel campo
della formazione professionale e/o pre-lavorativa:
• massima professionalizzazione dei soggetti handicappati in grado di
acquisire una specializzazione (questo aspetto riguarda in particolare gli
handicappati fisici e sensoriali);
• massima
acquisizione possibile di capacità lavorative per i soggetti handicappati
(soprattutto insufficienti mentali) in grado di svolgere attività lavorative
che non richiedono né una specializzazione né una specifica qualificazione professionale;
- nel
settore di competenza dell'Assessorato al lavoro: interventi del Gruppo
dipartimentale per l'inserimento lavorativo degli handicappati per:
• appoggio
dei tirocini;
•
svolgimento delle varie attività connesse con l'inserimento lavorativo di
handicappati in base alle competenze del Comune di Torino ed agli accordi
intervenuti con l'Ufficio provinciale del lavoro;
•
individuazione di idonei posti di lavoro ed eventuali proposte di adattamento
degli stessi;
•
collaborazione con l'Ufficio provinciale del lavoro e con gli organismi
previsti dalla legge 482/1968 in materia di capacità professionali o lavorative
dei soggetti handicappati secondo lo schema orientativo riportato in seguito;
- nel
settore di competenza dell'Assessorato all'assistenza: anche se l'Assessorato
all'assistenza del Comune di Torino non è coinvolto nel progetto sperimentale,
si ritiene utile precisare che nei centri socio-terapeutici sono accolti, esclusivamente
handicappati ultraquattordicenni che, a causa delle loro condizioni fisiche e/o
psichiche, non sono assolutamente in grado di svolgere attività lavorativa nei
normali contesti aziendali.
b) Per
quanto concerne il Ministero del lavoro e il Comune di Torino
-
riconoscimento, quale caratteristica essenziale del progetto sperimentale,
dell'esistenza di tre "categorie" di handicappati:
• quelli aventi
piena capacità lavorativa;
• quelli con
ridotta capacità lavorativa;
• quelli
aventi condizioni fisiche e/o psichiche tali da non consentire alcuna proficua
attività lavorativa e quindi da avviare ai Centri socio-terapeutici gestiti
dal settore assistenziale;
- in diretta
conseguenza del punto precedente vi è la necessità che sia effettuato un accertamento
delle potenzialità e capacità lavorative (piene, ridotte, nulle) sui soggetti
dichiarati invalidi (oltre la percentuale di un terzo) dalle competenti
Commissioni sanitarie.
Le attività
connesse alla individuazione delle piene o ridotte capacità e potenzialità
lavorative potrebbero essere svolte da una apposita Commissione mista
costituita da persone designate dal Ministero del lavoro, dal Comune di Torino,
dai Sindacati dei lavoratori, dall'Associazione degli imprenditori e dal CSA e
presieduta dal Direttore dell'Ufficio del lavoro di Torino.
La
Commissione (di 7 membri?) dovrebbe operare solo nei confronti dei soggetti
che liberamente accettano l'intervento della Commissione stessa.
Il Comune di
Torino (per la parte esecutiva) e la Regione Piemonte (per quanto concerne la
programmazione, il coordinamento ed il finanziamento) si dovrebbero impegnare
ad istituire i corsi di formazione o riqualificazioni professionali sulla base
delle indicazioni fornite dalla Commissione di cui sopra, al fine di fornire
agli handicappati la necessaria formazione.
Resta inteso
che gli handicappati verranno inseriti nei normali corsi di formazione
professionale, se in grado di seguirli.
Inoltre, i
corsi prelavorativi saranno svolti nei normali centri
di formazione professionale.
Data la
complessità della materia, la Commissione dovrebbe prioritariamente definire,
i criteri di intervento nei confronti dei soggetti insufficienti mentali,
prima di affrontare i temi riguardanti gli altri handicappati.
Dovrebbe
competere alla Commissione la definizione dei criteri e delle priorità per
l'avviamento obbligatorio al lavoro.
In ogni caso
questi criteri dovrebbero tener conto, nell'ordine, dei seguenti elementi:
- capacità
lavorativa;
- situazione
economica dell'interessato e della famiglia in cui convive;
- anzianità
di iscrizione presso l'Ufficio di collocamento».
PROTOCOLLO
DI INTESA FRA SINDACATI E CSA
Riteniamo di particolare rilevanza l'accordo intervenuto
il 18 febbraio 7985 fra CGIL, CISL, UIL e CSA in merito all'avviamento al
lavoro di portatori di handicap con insufficienza mentale, accordo che
riportiamo integralmente.
«Le OO.SS. torinesi ed il CSA intendono perseguire gli
obiettivi indicati nel convegno di Pianezza riproponendosi un lavoro ed
iniziative unitarie.
Tra questi
obiettivi rimane centrale quello di saper sollecitare e quindi individuare le
capacità di lavoro possedute e potenziali in un soggetto portatore di handicap
e di fornirgli una adeguata preparazione.
Si deve
operare per cambiare profondamente l'attuale stato delle cose, comprese le
liste del collocamento obbligatorio che non tengono sufficientemente in
considerazione le capacità lavorative.
Si intende
operare, nel quotidiano e nelle diverse situazioni, favorendo passi concreti
per l'individuazione delle capacità di lavoro a partire dagli handicappati con
insufficienza mentale.
Si propone pertanto
- di
realizzare nuovi moduli di corsi prelavorativi, dopo
la scuola dell'obbligo, con caratteristiche tali da evitare la riproposizione di centri speciali per soli handicappati,
con finalizzazione allo sbocco lavorativo.
Garantire
questo collegamento occupazionale alla formazione significa aprirsi alla
socializzazione, alla sperimentazione concreta. Ne consegue un ruolo centrale
degli operatori addetti alla formazione professionale e prelavorativa
e del personale addetto all'inserimento lavorativo nel formulare ed attuare
programmi di interventi fondati sulla acquisizione da parte degli handicappati
degli strumenti necessari per un corretto inserimento lavorativo anche se in
mansioni generiche.
Assume
importanza quindi l'attività per la formazione e l'aggiornamento dei suddetti
operatori.
Si intende
porre il massimo di analisi affinché i moduli sappiano sperimentare. anche in
modo integrato, le pluralità oggi impiegate (compresi tirocini di lavoro, borse
di lavoro e formazione in situazione).
Si ritiene
di fondamentale importanza, al fine di superare le difficoltà reali del
soggetto portatore di handicap ed anche allo scopo di superare i pregiudizi
ancora esistenti, assicurare un collegamento fra scuola dell'obbligo e
inserimento lavorativa.
Per
raggiungere tale obiettivo nei confronti degli insufficienti mentali, si
richiede l'istituzione di corsi prelavorativi
finalizzati appunto al più sollecito inserimento lavorativo possibile.
In questo
modo si dà una risposta organica agli insufficienti mentali mano a mano che
termineranno la scuola dell'obbligo e nello stesso tempo si impedisce che i
giovani handicappati regrediscano come succederebbe se fossero abbandonati a
loro stessi al 14° o 15° anno.
Per gli
insufficienti mentali attualmente iscritti nelle liste del collocamento
obbligatorio secondo le attuali graduatorie fondate soprattutto sulla anzianità
di iscrizione, sulla percentuale di invalidità e sulle condizioni sociali, si
ritiene necessaria la riserva di una quota per gli inserimenti lavorativi in
modo da ridurre al minimo una situazione da tempo emarginata.
Un'altra
quota di inserimenti lavorativi è individuabile negli attuali frequentanti dei
Centri socio-terapeutici che hanno capacità lavorative; i centri
socio-terapeutici devono pertanto essere ricondotti alla loro reale funzione di
assistenza specializzata, con elevato grado di socializzazione, nei confronti
dei soggetti ultraquattordicenni che a causa di condizioni fisiche e psichiche
siano privi di potenzialità lavorative.
Una terza
quota di inserimenti lavorativi è individuata nei soggetti che hanno
frequentato i corsi pre-lavorativi ed abbiano
acquisito sufficienti capacità lavorative.
Nelle
situazioni contingenti per assicurare l'inserimento lavorativo di
insufficienti mentali negli enti centrali (Comune e Provincia di Torino, Regione,
USSL) si concorda di operare in modo che sia data attuazione in tutta la misura
del possibile ai criteri sopra indicati.
Questo modo
di procedere può favorire l'acquisizione di maggiore forza e di più esperienze
per determinare modifiche radicali alla attuale vecchia legislazione.
Considerazioni operative immediate
Al Comune di
Torino, ove esiste già una delibera che ha indetto un concorso e istituito una
commissione giudicatrice, diventa necessario inviare unitariamente una nota
per suggerire criteri con i quali si intende far operare la commissione:
raccogliere schede di valutazione per chi ha effettuato corsi e attività di
centri periferici, in base a tali giudizi nelle capacità di lavoro definire
una prima lista di idonei tra chi ha presentato domanda, conseguentemente dare
priorità agli avviamenti in relazione ai punteggi del collocamento
obbligatorio o criteri equivalenti.
Ove non è
stata inserita la condizione della domanda e del concorso, ma resta in atto la
chiamata diretta, si tratta di orientare la scelta (tramite commissioni
specifiche) in modo di equilibrare sul piano quantitativo le chiamate rispetto
alle graduatorie delle liste speciali del collocamento (legge 482), dei Centri
socio-terapeutici (CST) e dei moduli prelavorativi
(esperienze avviate dal Comune di Torino).
Le
segnalazioni delle persone oggi impropriamente collocate nei CST (attualmente
si valutano 20-30 casi su circa 250 utenti) ed in possesso di capacità
lavorativa saranno fatte dagli uffici di coordinamento dei CST del Comune e
Provincia di Torino.
Con analogo
criterio si procede per i frequentanti dei moduli prelavorativi,
esperienza che deve essere rafforzata e perfezionata per essere resa idonea al
suo obiettivo dichiarato di preparazione di insufficienti mentali.
Contemporaneamente
occorre sviluppare le opportune iniziative affinché il collocamento, tramite
le specifiche commissioni, sappia operare per armonizzare queste situazioni
oggi tra loro separate.
Per quanto
riguarda l'assunzione di handicappati fisici da parte di Regione, Comune,
Provincia di Torino, USSL 1-23, le OO.SS, e il CSA
concordano sulla necessità che le chiamate siano numeriche e che riguardino
coloro che hanno una invalidità superiore al 50%, dando priorità ai soggetti
aventi una percentualizzazione più elevata.
Si propone
di verificare se questo modo di procedere consente di superare momenti di
difficoltà e disunità registrate in questi ultimi mesi tra OO.SS.
e CSA.
Verifica da
affrontarsi con delegati degli enti locali ed operatori sociali e della
formazione. Allo scopo di consentire un lavoro unitario tra CSA e
organizzazioni sindacali si ritiene necessario procedere al massimo della
formalizzazione scritta delle richieste e proposte avanzate unitariamente».
Breve Bibliografia
- ENRICO MONTOBBIO, Handicap e lavoro - La formazione professionale e l'inserimento lavorativo
degli handicappati, Edizioni del Cerro, Tirrenia
(Pisa):
• Parte prima «Riflessioni
e proposte», Seconda edizione, 1982, pp. 30, L.
3.000;
• Parte seconda «Esperienze»,
1982, pp. 35, L.3.000.
- GIOVANNI TONELLATO (a cura di), Il dire, il fare - Esperienze di lavoro
alternative all'ergoterapia e al laboratorio protetto, Unità locale
socio-sanitaria n. 18 del Veneto, 1984, pp. 131.
- ENRICO MORGANTI (a cura di), Gli handicappati, dopo la terza media - Dieci anni di esperienze di
formazione professionale ed inserimento lavorativo, Cappelli Editore,
Bologna, pp. 187, L. 16.000.
- AA.VV., Verso la normalizzazione - L'integrazione
dei giovani handicappati nei corsi di formazione professionale - Atti del
corso di aggiornamento residenziale per docenti di attività formative Enaip (Zocca di Modena, 7-11 settembre 1981), Edizioni Centrostampaunicoper, Bologna, 1982.
- Medicina democratica, n. 46/47, gennaio-aprile
1985.
Si veda inoltre l'interessante pubblicazione della
Ditta Savio, Via Udine 105, Pordenone, riguardante un corso interno di
formazione professionale di handicappati con relative assunzioni. Segnaliamo
infine che l'Amministrazione provinciale di Torino ha effettuato una ricerca
sul tema «L'inserimento lavorativo dei disabili: l'esperienza della Provincia
di Torino».
Allegato 1
CONCLUSIONI
DEL GRUPPO DI LAVORO SUI PROBLEMI LEGISLATIVI / CONVEGNO DI PIANEZZA, TORINO,
13-14 GENNAIO 1984
Il Gruppo sugli aspetti legislativi concernenti
l'inserimento lavorativo degli handicappati rileva in primo luogo che anche la
miglior legge sul collocamento obbligatorio può incidere positivamente solo se
gli handicappati sono sostenuti dalla solidarietà operativa dei lavoratori
occupati.
Questa solidarietà si deve esprimere sia come
promozione degli inserimenti lavorativi, sia per la collaborazione
all'individuazione del posto di lavoro più idoneo, per la rimozione delle
difficoltà, per la piena accettazione del lavoratore handicappato da parte del
gruppo in cui è collocato.
Il gruppo ritiene che sia di primaria importanza il
riconoscimento effettivo dell'esistenza dei tre gruppi di handicappati indicati
nella relazione introduttiva, e cioè:
a) handicappati con piena capacità lavorativa;
b) handicappati con ridotta capacità lavorativa;
c) handicappati aventi condizioni fisiche e/o psichiche
tali da non consentire alcuna proficua attività lavorativa.
Di fondamentale importanza per l'acquisizione del
massimo possibile di capacità lavorativa, è l'inserimento prescolastico e
scolastico, compresa una corretta preparazione professionale o prelavorativa. Gli accertamenti riguardanti gli handicappati
non inseribili nel lavoro dovranno essere effettuati con estremo rigore.
Ciò premesso, tenuto conto della presenza di numerosi
handicappati con piena capacità lavorativa, il gruppo ritiene che occorra
perseguire l'obiettivo di inserire le norme sul collocamento obbligatorio
nell'ambito della legge di riforma del collocamento ordinario.
Nella legge suddetta dovrebbe essere prevista, per
gli aventi diritto al collocamento obbligatorio, una percentuale di
handicappati con piena capacità lavorativa ed un'altra percentuale di handicappati
con ridotta capacità lavorativa.
Nella legge sul collocamento, per gli handicappati
impossibilitati a svolgere attività lavorativa, dovrebbero essere previsti i
servizi a cui hanno diritto (ad esempio il diritto alla frequenza di un centro
diurno).
La previsione dei tre gruppi di cui sopra comporta
l'abolizione di tutte le categorie previste dalla legge 482, nonché da altre
leggi (v. quelle riguardanti i ciechi).
L'accertamento della gravità dell'handicap dovrebbe
spettare a commissioni sanitarie operanti a livello di USL, commissioni che
dovrebbero pronunciarsi a seguito di una istruttoria preliminare compiuta
dall'USL stessa.
L'accertamento riguardante le capacità lavorative
dovrebbe competere ad una apposita commissione, anch'essa operante a livello
di USL.
A questa commissione devono ricorrere tutti gli
handicappati che intendono beneficiare del collocamento obbligatorio. Detta
commissione dovrebbe essere competente anche in materia di vigilanza sulle
aziende pubbliche e private ed avere funzioni di consulenza nei confronti del
Ministero del lavoro, delle Regioni e degli Enti locali,
Gli osservatori nazionali e regionali dovrebbero
essere tenuti a fornire a detta commissione tutti i dati disponibili.
La commissione dovrebbe altresì avere il compito di
procedere alle dichiarazioni riguardanti gli handicappati non inseribili nel
lavoro.
La legge dovrebbe inoltre prevedere che gli enti
pubblici assumono gli handicappati con ridotta capacità lavorativa
esclusivamente secondo le modalità oggi in uso nel confronti delle aziende
private e cioè con avviamento e non con chiamate.
Il gruppo ritiene di primaria importanza che siano
avviate dal Sindacato, unitamente alle Associazioni che ne condividono gli
obiettivi, esperienze che si collocano nell'ambito dei punti sopra esposti.
Al riguardo potrebbero essere aperte iniziative o
vertenze per:
- ottenere che le USSL effettuino le istruttorie
preliminari per le Commissioni sanitarie;
- realizzare l'assunzione di handicappati da parte
degli Enti pubblici (Regione, Enti locali, USSL, ecc.) dando priorità, a parità
delle altre condizioni, agli handicappati fisici ed agli insufficienti mentali
con maggiore anzianità di iscrizione nelle liste del collocamento obbligatorio;
- attuare l'assunzione di handicappati contestualmente
all'assunzione di altri lavoratori. Ciò anche al fine di favorire il
superamento della concezione - purtroppo ancora presente fra alcuni lavoratori
- secondo la quale prima devono essere assunti i lavoratori non handicappati e
poi quelli con handicaps;
- ottenere, previ accordi
con il Ministero del lavoro, la Regione Piemonte, la Provincia e il Comune di
Torino, la costituzione - se del caso a titolo sperimentale - di una
commissione avente lo scopo di sovrintendere ai problemi relativi alla
capacità lavorativa degli handicappati da inserire nel mondo del lavoro.
L'Assessorato al lavoro del Comune di Torino dovrebbe costituire un servizio,
con personale a tempo pieno incaricato dell'inserimento lavorativo degli handicappati.
Detto servizio dovrebbe inoltre essere a disposizione della Commissione di cui
sopra. Infine si sottolinea l'importanza di rendere più efficiente
l'iniziativa delle OO.SS, mediante i tre operatori a
cui è affidato questo compito, soprattutto con un lavoro unitario di équipe.
Allegato 2
TESTO
DELLA DELIBERAZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE (1)
(1) La deliberazione è stata
approvata dalla Giunta della Regione Piemonte in data 22 dicembre 1983.
In merito ai problemi della Formazione professionale
e prelavorativa degli handicappati la Regione
Piemonte ha inserito da anni stabilmente nel proprio piano dei corsi
consolidati, interventi specifici per consentire un proficuo inserimento nel
lavoro di questi giovani.
Considerato, però, che al termine della scuola
dell'obbligo, salvo che per i gravissimi, non vi sono possibilità concrete di
valutare se i soggetti sono o non sono in grado di inserirsi proficuamente nel
lavoro in mansioni di tipo specializzato o generico, sia per la giovane età dei
soggetti, sia per l'impostazione nozionistica della scuola dell'obbligo e la
sua netta separazione dal mondo del lavoro.
Tenuto conto che l'inserimento nei Centri socio-terapeutici deve tendenzialmente essere riservato
ai soggetti, che, a causa delle loro condizioni fisiche e psichiche, non sono
sicuramente in possesso dell'autonomia necessaria per lo svolgimento di
attività lavorative;
Constatato che le carenze delle strutture formative
dopo la scuola dell'obbligo costringono i ragazzi a rimanere nell'inattività
con conseguente caduta dei livelli di autonomia raggiunti;
Tenuto conto che l'attuale situazione formativa
degli handicappati necessita di una verifica e quindi di una eventuale
conseguente riorganizzazione in particolare per quanto riguarda: le sedi
formative; i contenuti dei programmi di formazione; la quasi totale mancanza
di tirocini; la migliore integrazione nei corsi di formazione normale;
Si propone di approvare l'istituzione di n. 2 moduli formativi-prelavorativi di 800 ore caduno
di n. 10/15 allievi ciascuno per ragazzi handicappati psichici di età superiore
ai 15 anni da individuare fra gli attuali utenti più lievi dei Centri
socio-terapeutici della Città di Torino e fra coloro che hanno terminato la
scuola dell'obbligo.
Quanto sopra, come da richiesta avanzata concordemente
dal Comune di Torino - Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e
Cooperazione e dal Coordinamento Sanità e Assistenza tra movimenti di base.
Scopo della suddetta attività di carattere sperimentale,
è la preparazione allo svolgimento di attività lavorative che non richiedono
una specializzazione professionale qualificata.
Gli allievi che risultassero invece in grado di
acquisire una qualificazione o specializzazione saranno avviati, se necessario
anche gradualmente ai corsi normali di formazione professionale. A loro volta
gli allievi, nei confronti dei quali ripetute verifiche abbiano accertato gravi
limitazioni all'autonomia tali da rendere inattuabile l'inserimento
lavorativo, saranno avviati ai C.S.T. (2).
Il Comune di Torino predisporrà il programma di
massima e tutti i provvedimenti relativi all'attuazione di quanto contenuto
nella presente deliberazione, nonché la definizione delle modalità operative,
la individuazione degli allievi, ecc. tanto da consentire l'effettuazione
delle attività di cui in premessa a partire da febbraio '84.
Il Comune di Torino stante la sperimentazione del
progetto, quale strumento di consulenza e verifica delle iniziative in materia
di formazione professionale e lavorativa degli handicappati promuoverà la
costituzione di un gruppo di lavoro così composto:
- n. 3 rappresentanti degli Assessorati competenti
nel Comune di Torino;
- n. 2 funzionari dell'Assessorato regionale della
formazione professionale e lavoro;
- n. 2 rappresentanti del Coordinamento sanitario e
assistenza fra i movimenti di base.
Il suddetto gruppo potrà avvalersi di tecnici ed
esperti nel settore specifico presenti nelle équipes
di territorio o nei Centri di formazione professionale.
Il suddetto gruppo dovrà redigere un documento
tecnico-scientifico che dovrà essere presentato alla Regione Piemonte -
Assessorato alla formazione professionale - al termine dell'esperimento.
La Regione Piemonte assumerà le necessarie iniziative
per accertare le eventuali possibilità di avviare analoghe sperimentazioni in
altre zone del Piemonte anche tenendo conto dell'andamento dell'esperienza in
oggetto.
Il gruppo di lavoro approfondirà inoltre la conoscenza
dei corsi speciali di formazione professionale ai quali accedono allievi
residenti in Torino, anche al fine di poter avanzare una organica proposta di
eventuale riorganizzazione di questa attività come indicato in premessa.
Per la realizzazione delle attività di cui in narrativa
si propone di assegnare al Comune di Torino un contributo di L. 65.000.000 per le spese necessarie al personale,
materiale didattico, organizzazione, assicurazione, ecc.
È inoltre previsto la copertura, all'interno della
suddetta somma, delle eventuali spese necessarie alla conoscenza, da parte del
gruppo di lavoro, di esperienze significative in Italia.
Tale iniziativa rientra nell'ambito delle competenze
assegnate alla Regione ai sensi della legge 485/78 e L.R.
8/80.
Tutto ciò premesso la Giunta Regionale unanime
delibera
- di approvare la realizzazione delle attività
sperimentali di preparazione al lavoro rivolte a giovani portatori di handicap
ultraquattordicenni da parte della Città di Torino con le modalità e finalità
indicate;
- di autorizzare la partecipazione di n. 2 funzionari
dell'Assessorato alla formazione professionale all'istituendo gruppo di lavoro
del Comune di Torino con compiti di programmazione e verifica delle attività prelavorative rivolte a giovani handicappati
ultraquattordicenni come in premessa indicate;
- di approvare l'assegnazione di un contributo di L. 65.000.000 al Comune di Torino Assessorato al lavoro,
formazione professionale e cooperazione - Via Ventimiglia
n. 201 - per la copertura delle spese necessarie al personale, materiale
didattico, organizzazione, assicurazione, ecc., nonché per la copertura delle
eventuali spese necessarie alla conoscenza, da parte del gruppo di lavoro, di
esperienze significative in materia di inserimento al lavoro di giovani
handicappati.
Alla spesa di L. 65.000.000
si fa fronte con le disponibilità di cui al cap. 11590/83 che presenta la
necessaria disponibilità.
(2) Si tratta dei Centri
socio-terapeutici diurni in cui sono accolti insufficienti mentali
ultraquattordicenni che a causa delle loro condizioni fisiche e psichiche non
sono in grado di inserirsi nel mondo del lavoro.
Allegato 3
TESTO
DELLA DELIBERAZIONE DEL COMUNE DI TORINO (1)
(1) La deliberazione è stata
approvata dal Consiglio comunale di Torino il 6 febbraio 1984.
La Regione Piemonte, in seguito a richiesta avanzata
dal Comune di Torino e dal Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti
di base, considerato che al termine della scuola dell'obbligo, salvo che per i
giovani handicappati gravissimi, non esistono possibilità concrete di
valutazione al fine di definire se i soggetti disabili siano o meno in grado
di inserirsi proficuamente nel lavoro, in mansioni di tipo specializzato o
generico, sia per la giovane età degli stessi, sia per l'impostazione
nozionistica della scuola dell'obbligo e la sua netta separazione dal mondo
del lavoro; tenuto inoltre conto che l'attuale situazione formativa dei
disabili necessita di una verifica e di una eventuale conseguente riorganizzazione
del servizio; ha provveduto ad istituire due moduli formativi, a carattere pre-lavorativo, di n. 800 ore cadauno, rivolti a n. 10/15
allievi, per modulo, riservati a giovani di età superiore ai 15 anni, da
individuarsi fra gli attuali frequentanti, più lievi, dei Centri
socio-terapeutici della Città di Torino e fra coloro che hanno terminato la
scuola dell'obbligo.
Tale ipotesi di intervento formativo, a carattere
sperimentale e quindi da verificare con particolare attenzione, si propone lo
scopo di preparare gli allievi allo svolgimento di attività lavorative che non
richiedono una specializzazione professionale qualificata nonché ad orientarli
verso possibili sviluppi formativi professionalizzanti. Infatti gli allievi che
risulteranno in grado di acquisire una qualificazione e/o specializzazione
saranno avviati, anche gradualmente, ai corsi normali di F.P. A loro volta gli
allievi, nei confronti dei quali si siano evidenziati limiti tali da rendere
inattuabile l'inserimento in un contesto lavorativo, saranno avviati verso i
servizi sociali esistenti.
Per le ragioni suesposte la Regione Piemonte ha
incaricato il Comune di Torino di predisporre il programma di massima e tutti i
provvedimenti relativi all'attuazione di quanto contenuta nella presente
deliberazione, nonché la definizione delle modalità operative, la
individuazione degli allievi, ecc., al fine di consentire la effettuazione di
queste attività, contenute in premessa, a partire da febbraio 1984.
La Regione Piemonte, stante il carattere sperimentale
del progetto, quale strumento di consulenza e verifica delle iniziative in
materia di formazione professionale e lavorativa dei soggetti disabili, ha
altresì incaricato il Comune di Torino di promuovere la costituzione di un
gruppo di lavoro, così composto:
- n. 3 rappresentanti degli Assessorati competenti
del Comune di Torino (n. 2 Assessorato al lavoro e formazione professionale e
n. 1 Assessorato assistenza);
- n. 2 funzionari Assessorato regionale della
formazione professionale e lavoro;
- n. 2 rappresentanti del Coordinamento sanità e
assistenza.
il suddetto gruppo potrà avvalersi di tecnici ed
esperti, nel settore specifico, presenti nelle équipes
di territorio o nei Centri di formazione professionale.
Il gruppo approfondirà inoltre la conoscenza dei
corsi speciali di formazione professionale, ai quali accedono allievi residenti
in Torino, al fine di poter avanzare una organica proposta di riorganizzazione
delle strutture stesse, come indicato in premessa. AI termine della sperimentazione,
il gruppo dovrà redigere un apposito documento che sarà presentato alla
Regione Piemonte - Assessorato alla formazione professionale - ai fini di
eventuali interventi di competenza.
Ciò consentirà, ad esempio, di valutare l'estensione
di analoghe sperimentazioni in altre zone del Piemonte.
Per la realizzazione delle attività si prevede una
spesa di L. 147.200.000, compresi gli oneri per il
personale, materiale didattico, attrezzature, organizzazioni varie. È inoltre
prevista la copertura, all'interno della suddetta somma, delle eventuali spese
necessarie alla conoscenza, da parte del gruppo di lavoro, di esperienze significative
nazionali ed estere.
L'impegno di spesa di L.
147.200.000 è da imputare per L. 109.000.000
(acquisto materiale, attrezzature, organizzazione, spese personale e varie)
al Cap. del Bilancio 1984 corrispondente al Cap. 746/9 del Bilancio 1983 e
coperto da Contributo regionale a) Cap. del Bilancio 1984 corrispondente al
Cap. 76 del Bilancio 1983; e per L. 38.200.000
(copertura spesa personale) al Cap. 746/8 del Bilancio 1983.
La Giunta Municipale, ravvisata l'opportunità di
provvedere secondo la relazione che precede, propone al Consiglio Comunale:
a) di approvare l'istituzione di due moduli formativi,
a carattere sperimentale e pre-lavorativo, a favore
di soggetti disabili ultraquattordicenni, secondo le indicazioni programmatiche
contenute in narrativa;
b) di autorizzare la costituzione del gruppo di
lavoro come indicato in narrativa;
c) di autorizzare l'impegno di spesa di Lire
147.200.000 per l'attuazione dell'iniziativa come citato in premessa.
Detta spesa di L.
147.200.000 è coperta da contributo regionale nelle modalità espresse in narrativa.
Allegato 4
RELAZIONE
DEL GRUPPO DI LAVORO INCARICATO DELLA CONSULENZA E VERIFICA DELLE INIZIATIVE IN
MATERIA DI CORSI PRELAVORATIVI
Con deliberazione del Consiglio comunale mecc. n. 13925/23 del 6 febbraio 1984, assunta a seguito
del provvedimento n. 229/30949 approvato dalla Giunta Regionale in data 22
dicembre 1983, venivano istituiti «due moduli formativi», a carattere prelavorativo, di n. 800 ore ciascuno, rivolti a 10/15
allievi per modulo, riservati a giovani di età superiore ai 15 anni da
individuarsi fra gli attuali frequentanti più lievi dei Centri
socio-terapeutici della Città di Torino e fra coloro che hanno terminato la
scuola dell'obbligo.
Nella suddetta deliberazione, stante il carattere
sperimentale del progetto, quale strumento di consulenza e verifica delle
iniziative in materia di formazione professionale e lavorativa dei soggetti
disabili, era prevista l'istituzione di un gruppo di lavoro così composto:
- n. 2 rappresentanti dell'Assessorato alla formazione
professionale della Regione Piemonte;
- n. 2 rappresentanti del Coordinamento sanità e
assistenza;
- n. 1 rappresentante dell'Assessorato all'assistenza
del Comune di Torino;
- n. 2 rappresentanti dell'Assessorato alla formazione
professionale del Comune di Torino. Con la presente relazione, il gruppo di
lavoro espone le prime valutazioni in merito ai due moduli di cui alla sopracitata deliberazione.
Dette valutazioni tengono anche conto delle
esperienze acquisite dall'effettuazione del modulo per insufficienti mentali
istituito dal Comune di Torino nell'anno 1983 e di cui sono ancora in corso
attività (tirocini, in particolare).
In primo luogo si dà un giudizio complessivamente
positivo sull'istituzione dei corsi prelavorativi
per insufficienti mentali ultraquattordicenni.
Infatti l'esperienza ha confermato che il corso prelavorativo è uno degli strumenti per ovviare alla
carenza segnalata nella sopracitata deliberazione e
cioè che «al termine della scuola dell'obbligo,
salvo che per i gravissimi, non esistono possibilità concrete di valutare se i
soggetti sono o non sono in grado di inserirsi proficuamente nel lavoro in
mansioni di tipo specializzato o generico, sia per la giovane età dei
soggetti, sia per l'impostazione nozionistica della scuola dell'obbligo e la
sua netta separazione dal mondo del lavoro».
La costituzione dei moduli prelavorativi
ha quindi avuto anche lo scopo di evitare l'inserimento nei Centri
socio-terapeutici di soggetti in possesso dell'autonomia e delle capacità necessarie
per lo svolgimento di attività lavorative presso aziende pubbliche e private,
in attività che non richiedono né una specializzazione né una qualificazione
professionale.
In particolare il gruppo sottolinea che l'inserimento
in tirocini di lavoro c/o aziende pubbliche e private ha messo in rilievo, in
un numero consistente di allievi dei corsi pre-lavorativi,
capacità lavorative che non erano precedentemente emerse.
Sulla base delle esperienze acquisite, il gruppo propone:
1) La durata dei corsi prelavorativi
dovrebbe essere di 3/4 anni. Ciò anche allo scopo di rispettare i tempi di
apprendimento e adattamento dei soggetti.
2) I corsi dovrebbero essere impostati sulla
modularità, avere carattere continuativo. Pertanto essi dovrebbero rientrare
nella modularità prevista e contenuta nel piano pluriennale sulla formazione
professionale approvato dalla Regione Piemonte per gli anni 84/87.
3) Il primo modulo dovrebbe avere funzioni di conoscenza
degli allievi, di orientamento e di valutazione delle concrete potenzialità
degli allievi stessi. Pertanto al primo modulo dovrebbero essere ammessi tutti
gli allievi che ne fanno richiesta, ad esclusione di quelli che:
a) non hanno sicuramente l'autonomia necessaria per
la frequenza del corso e per il successivo inserimento lavorativo;
b) possono frequentare corsi normali di formazione
professionale.
Si precisa che, qualora ripetute verifiche su tutte
le attività di cui al seguente punto 4) abbiano accertato gravi limitazioni
dell'autonomia tali da rendere inattuabile l'ulteriore frequenza del corso e
l'inserimento lavorativo, gli allievi, già durante la frequenza del primo
modulo, potranno essere avviati ai Centri socio-terapeutici, previ accordi con i competenti servizi.
Parimenti si dovrebbe procedere nei casi di allievi
che si ritenessero idonei alla frequenza di corsi di formazione professionale.
In questi casi sarebbe opportuno che l'inserimento nei corsi normali avvenisse
con gradualità, contemporaneamente alla frequenza del corso prelavorativo.
4) Il programma dei moduli prelavorativi
dovrà prevedere:
- una parte teorica contenuta nel massimo del 20%
delle ore disponibili;
- una parte pratica (frequenza del laboratorio
polivalente di base, interno) diretta all'acquisizione degli elementi
essenziali di conoscenza necessari per il tirocinio di lavoro e il successivo
inserimento lavorativo;
- il tirocinio di lavoro, quale momento essenziale
di preparazione all'inserimento lavorativo; poiché vi possono essere situazioni
particolari che sconsigliano l'effettuazione immediata di tirocini in aziende
pubbliche e private, il Comune di Torino dovrebbe riservare 2/3 posti di tirocinio
per i casi suddetti;
- lo sviluppo della manualità, soprattutto quella
fine, allo scopo di eliminare o ridurre le difficoltà degli allievi in questo
campo;
- le attività di socializzazione al fine che gli
allievi possano acquisire il massimo possibile di autonomia personale:
frequenza della mensa interna o esterna, rapporti con gli altri allievi della
F.P., uso dei mezzi pubblici, conoscenza della Città,
attività di tempo libero integrate, attività e culturali e motorie, ecc.
Il programma dovrà essere predisposto in modo che le
attività sopra elencate siano svolte da un lato in modo integrato e concatenato
e, dall'altro lato, tenendo conto delle specifiche esigenze di ciascun allievo
e dei diversi livelli di apprendimento, tenendo conto soprattutto che
l'obiettivo finale dei corsi prelavorativi è l'inserimento
lavorativo in mansioni di tipo generico. Per l'attuazione di quanto sopra è
necessario che:
- la parte teorica sia reimpostata tenendo anche
conto della durata dei corsi prevista in 3/4 anni;
- la totale riorganizzazione del laboratorio polivalente
di base, dotandolo di strumenti semplici ed organizzandolo in modo che sia
possibile effettuare esercitazioni pratiche elementari ed individualizzate;
- la ricerca di Enti pubblici e aziende private e
pubbliche in cui i tirocini possano essere effettuati contemporaneamente alle
altre attività sopra specificate (parte teorica, laboratorio, sviluppo della
manualità, attività di socializzazione);
- la consulenza di personale specializzato per una
corretta impostazione delle attività relative allo sviluppo della manualità e
per gli altri interventi collettivi e individualizzati da predisporre (si
veda al riguardo la deliberazione in corso di approvazione per la consulenza di
specialisti in campo riabilitativo e la lettera inviata al Presidente delle
Unità Sanitarie Locali di Torino);
- la definizione dei necessari rapporti con i vari
enti e servizi per avviare le attività di socializzazione.
In relazione ai punti precedenti è pertanto necessario
pervenire alla formulazione di un piano di lavoro che preveda tutta una serie
di attività e di esercitazioni di base (articolate in sequenze graduali per
difficoltà) a cui gli insegnanti possano riferirsi ed attingere per
predisporre i piani individuali di apprendimento.
5) Il Gruppo di lavoro ribadisce la necessità che i
corsi pre-lavorativi siano istituiti presso tutti i
normali C.F.P. gestiti dal Comune di Torino e presso
quelli privati che accettano di istituirli.
Allo scopo di evitare difformità nelle ammissioni,
le ammissioni stesse al primo modulo dei corsi prelavorativi
dovrebbero essere decise da una Commissione a livello centralizzato. Per gli
stessi motivi, la consulenza e la verifica dell'andamento dei corsi dovrebbero
essere attribuite ad un'unica Commissione consultiva a livello cittadino.
6) Con l'istituzione dei corsi di cui al punto precedente,
sarà possibile avviare il superamento dei Centri speciali. AI riguardo si
allega copia della nota del 19.7.84.
7) Urgente è la formalizzazione del Gruppo Interassessorile, alle dipendenze funzionali dell'Assessorato
al Lavoro, l'attribuzione del personale necessario, l'assegnazione di una sede
e dei necessari strumenti operativi.
8) Il Gruppo di lavoro, nel sottolineare l'importanza
determinante del ruolo del personale impegnato nei corsi prelavorativi
e di quello appartenente al Gruppo Interassessorile,
ritiene che le Amministrazioni interessate, in accordo con il personale
suddetto, dovrebbe avviare momenti di aggiornamento professionale, fornire
occasioni per acquisire informazioni di analoghe esperienze in atto, in
Italia e all'estero, o di partecipare a stages
appositamente predisposti.
Torino, 9 gennaio 9985
All'Assessorato
alla F.P. Regione Piemonte
All'Assessorato
alla F.P. Comune di Torino
LORO
SEDI
Oggetto:
Valutazione C.F.P. Speciali.
La Commissione di lavoro, costituita e operante
nell'ambito delle attività dei corsi prelavorativi
istituiti dal Comune di Torino, ha proceduto, tra l'altro, a effettuare una
prima visita ai Centri di F.P. «Villa Chiara», «Luisa Levi» e «Luini», che possono definirsi «speciali» proprio perché di
fatto tendono a raggruppare gli allievi, tutti portatori di handicaps,
senza riuscire ad impostare contatti e momenti socializzanti con l'esterno.
Dopo la visita, si ritiene opportuno segnalare, ad
esempio, il caso del C.F.P. «Villa Chiara» che ha
sede in collina, in zona isolata, e perciò ritenuta poco adatta a integrare le
attività formative interne con ambienti esterni.
Per quanto riguarda gli altri due Centri Luini e Luisa Levi, si deve rilevare che le attività formative
rivolte agli allievi non riescono a dare sbocchi occupazionali.
Si preparano infatti, per attività lavorative specifiche,
allievi a cui la Regione Piemonte rilascia solamente un attestato di frequenza.
Si ritiene pertanto che le attività formative non siano rispondenti alle singole
esigenze dei ragazzi e sia invece necessario rivedere i programmi e le finalità
delle attività stesse.
Quindi si invita la Regione Piemonte a voler
esaminare la possibilità di modificare radicalmente l'impostazione dei corsi,
nel più breve tempo possibile, senza peraltro creare vuoti di intervento.
Ad avviso della Commissione scrivente, per gli
handicappati psichici in generale e per gli insufficienti mentali in
particolare, potrebbero, da un lato, essere organizzati, in normali CFP, corsi prelavorativi sulla base delle indicazioni contenute nelle
recenti deliberazioni, in materia, adottate dalla Regione Piemonte e dal
Comune di Torino e, dall'altro lato, si dovrebbe andare alla ristrutturazione
delle attività dei Centri speciali, trasformando gli stessi in strutture
normali che presentino però un corso secondo le modalità precedentemente
indicate.
Sempre ad avviso della Commissione si ritiene
inoltre indispensabile sancire che la frequenza degli allievi ai corsi prelavorativi dovrà essere assicurata fino al compimento
del 18° anno di età.
Torino,
19.7.84
La Commissione
Allegato 5
GRUPPO
DIPARTIMENTALE PER IL TIROCINIO E L'INSEGNAMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE CON
HANDICAP
PROCEDURA PER TIROCINI E INSERIMENTI LAVORATIVI
SCHEDA AZIENDA
Ditta
............................................................................................................................................................
Ragione
sociale ...........................................................................
........................................ ................
Sede
amministrativa ........................................
................................................................................
Quart.
........................................ CAP ....................................
Tel. ........................................................
Sede/i
operativa/e ...........................................................................................
........................................
Dipendenti:
numero ....................................................
....................................................................
Dipendenti
assunti tramite lg. 482/68: nr.
........................................
........................................
Dipendenti
da assumere tramite Ig 482/68: nr.
........................................
........................................
Eventuali
esoneri dalla lg. 482/68:
........................................
........................................
Qualora
l'azienda si dichiari disponibile a nr.
........................ tirocini e nr.
.................. inserimenti si veda la procedura seguente che deve essere
seguita per ogni singolo caso.
Eventuali
aggiornamenti assunzioni tramite legge 482/68
Data
assunzione ................................................................................
nr. ........................................
Data
assunzione
................................................................................
nr. ........................................
Data
assunzione
................................................................................
nr. ........................................
Data
assunzione
................................................................................
nr. ........................................
Data
assunzione
................................................................................
nr. ........................................
Data
assunzione ................................................................................
nr. ........................................
Eventuali
aggiornamenti esoneri dalla lg. 482/68
Data
esonero ........................................................................
% ................. nr.
.......................................
Data
esonero
........................................................................ %
................. nr.
.......................................
Data
esonero
........................................................................ %
................. nr.
.......................................
Data
esonero
........................................................................ %
................. nr.
.......................................
Data
esonero ........................................................................
% ................. nr.
.......................................
Data
esonero
........................................................................ %
................. nr.
.......................................
Primo
contatto in data
...............................................................................................
A
mezzo di
...............................................................................................................
Sviluppi
successivi
Data
................................................................. mezzo
............................................................................
Data
................................................................. mezzo
............................................................................
Data
................................................................. mezzo
............................................................................
Data
................................................................. mezzo
............................................................................
Data
................................................................. mezzo
...........................................................................
Data
................................................................. mezzo
............................................................................
Tipo
di disponibilità
Persone
di riferimento
Direzione
aziendale ..................................................................................................
Capo
Servizio o Reparto
...........................................................................................
OO.SS.
di categoria ....................................................................................................
OO.SS.
aziendali ......................................................................................................
Collega
di reparto o ufficio
.......................................................................................
Servizio
Sociale aziendale
........................................................................................
Servizio
Sanitario aziendale
........................................................................................
Operatore
...............................................................................................................
Mansione
Qualifica
richiesta
..................................................................................................
Livello
contrattuale
.................................................................................................
Descrizione
dettagliata del lavoro (con indicazione degli interventi da fare se è
necessario superare difficoltà)
.............................................................................................................................................................
Luogo
fisico esatto
.................................................................................................
Orari
.......................................................................................................................
Percorsi
per giungere al posto di lavoro:
All'esterno
dell'Azienda
Vie/Corsi
..................................................................................................................
Mezzi
trasporto
........................................................................................................
All'interno
dell'Azienda
Percorsi
interni .........................................................................................................
Bollatrice
..................................................................................................................
Mensa
.......................................................................................................................
Spogliatoio
..............................................................................................................
.
. . . . . . . . ..............................................................................................................
.
. . . . . . . .
..............................................................................................................
.
. . . . . . . . ..............................................................................................................
Mansione
Significato:
...............................................................................................................
Organizzazione
delle operazioni: .............................................................................
Livello
di autonomia decisionale:
............................................................................
Livello
di competenza professionale richiesto:
.......................................................
Deve
espletare compiti esecutivi e c'è esigenza di autonomia decisionale:
...........................................
Ordine
del divario tra il pensato e il realizzato:
.......................................................................................
Tra
l'ordinato e l'effettivamente compreso ed eseguito: .........................................................................
Sforzo
fisico richiesto: ..............................................................................................................................
Controindicazioni:
.................................................................................................................................
Ambiente
fisico e relativi fattori di rischio: ...........................................................................................
Uso
di materiali, utensili e macchinari:
...........................................................................................
Sono
necessarie attrezzature modificate o speciali: ...............................................................................
Barriere
architettoniche
Ci
sono? ...................................................................................................................................................
Quali
modifiche sono proposte? .............................................................................................................
Tempi
morti
Come
sono e come si possono organizzare? .........................................................................................
Allegato 6
GRUPPO
DIPARTIMENTALE PER IL TIROCINIO E L'INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE CON
HANDICAP
PROCEDURA PER TIROCINI E INSERIMENTI LAVORATIVI
SCHEDA PERSONALE
Una volta precisata la mansione si deve individuare
la persona da orientare al tirocinio od al lavoro. Questa persona deve essere
potenzialmente idonea a concludere positivamente l'esperienza. (Dovrà essere
aperta una cartella contenente tutti i documenti dell'interessato utili a
favorire l'inserimento).
Cognome
.................................................................... Nome
..................................................................
(
) maschio ( ) femmina
Data
nascita ................................. Luogo nascita ................................
Prov. ....................
Residenza
............................................. Via/Corso ..............................................
n. ........................
CAP
..............................Quart. ...................................................
Tel. .....................................................
Tipo
d'invalidità:
..............................................................................................................
Grado
invalidità: ...............................................................................................................
Usufruisce
di:
...................................................................................................................
Livello
di scolarità: ..........................................................................................................
Frequenza
a corsi professionali o specializzazioni
Dove
...............................................................................................................................
Quando
...........................................................................................................................
Qualifica
conseguita .........................................................................................................
Dove
...............................................................................................................................
Quando
...........................................................................................................................
Qualifica
conseguita
.........................................................................................................
Dove
...............................................................................................................................
Quando
...........................................................................................................................
Qualifica
conseguita .........................................................................................................
Attuale
collocazione
..........................................................................................................
Eventuali
concorsi effettuati e/o domande di lavoro presentate:
In
data ............................................................ presso
.............................................................................
In
data ............................................................ presso
.............................................................................
In
data ............................................................ presso
.............................................................................
Eventuali
avviamenti e/o esperienze lavorative:
In
data ............................................................ presso
.............................................................................
In
data ............................................................ presso
.............................................................................
In
data ............................................................ presso
.............................................................................
Grado
di autonomia
Personale
.....................................................................................................
Mezzi
Pubblici ............................................................................................
Circolazione
in Città ...................................................................................
Decisionale
rispetto al lavoro
......................................................................
All'interno
dell'azienda
...............................................................................
Nella
bollatura cartolina
.............................................................................
Nel
prelevamento della busta paga .............................................................
Durante la pausa mensa .............................................................................
.
. . . . . . . .
..............................................................................................................
.
. . . . . . . .
..............................................................................................................
.
. . . . . . . .
..............................................................................................................
In
relazione a tutte le informazioni precedenti si procede ad incontrare:
Interessato
e famiglia .............................................................................................
Operatore
di riferimento
........................................................................................
Presentazione
dell'interessato al Capo Servizio o Capo Reparto
.........................................................
Presentazione
dell'interessato ai colleghi di lavoro ..............................................................................
Presentazione
alle Rappresentanze Sindacali Aziendali ......................................................................
Presentazione
ai Servizi Sanitari Aziendali ..........................................................................................
Presentazione ai Servizi Sociali Aziendali ..........................................................................................
A
questo punto si ha una verifica delle corrispondenze tra la mansione proposta
e le capacità del soggetto; con eventuale aggiustamento del programma di
inserimento.
Tipo
di inserimento
□
Tirocinio da corso Pre-Lavorativo
□
Tirocinio da C.F.P. speciale
□
Tirocinio da C.S.T.
□
irocinio da C.F.P. normale
□
Tirocinio
.................................................................................................................
□
Inserimento lavorativo - Pilotato F.S.E.
□
Inserimento lavorativo
................................................................................................
Qualunque
sia il tipo di inserimento previsto si dovrà procedere a:
Siglatura
accordo tra Azienda e Ente promotore (usare modulistica in atto)
Procedura
di assunzione □ Ordinaria
□ Obbligatoria
Definizione
data di inizio ...............................................................
Qualora
si tratti di tirocini o di inserimenti pilotati si dovrà provvedere alla
copertura assicurativa:
□ R. C. □ INAIL
Assegnazione
eventuali provvidenze economiche aggiuntive previste per le Aziende:
In
data ..................................... Lire .............................................
Per .................................................
In
data ..................................... Lire
............................................. Per .................................................
Eventuali
procedure per interventi sui macchinari o per eliminazione di barriere
architettoniche:
In
data ..................................... Lire
............................................. Per .................................................
In
data ..................................... Lire
............................................. Per
.................................................
Eventuali
assegnazioni di ausili:
In
data ..................................... Lire
............................................. Per
.................................................
In
data ..................................... Lire
............................................. Per
.................................................
In
data ..................................... Lire
............................................. Per
.................................................
Supporto
all'inserimento
Definizione
degli accordi con l'Azienda e con l'operatore interessato in merito
all'esigenza di supporto iniziale:
Tempi
(Programmare sempre interventi con impegno decrescente)
Orari
.................................................................................................
Cadenze
............................................................................................
Modalità
...........................................................................................
Periodicità
verifiche tra gruppo centrale e aziende:
In
data ...................................... con Direzione Aziendale .......................................................................
In
data .................................... con Capo Servizio o Reparto .................................................................
In
data .................................... con OO.SS.
di categoria .........................................................................
In
data .................................... con OO.SS.
aziendali .............................................................................
In
data .................................... con Colleghi di reparto o di ufficio
........................................................
In
data .................................... con Operatore .........................................................................................
In
data .................................... con Servizio Sociale Aziendale ..............................................................
In
data .................................... con servizio Sanitario Aziendale ............................................................
In data .................................... con
..........................................................................................................
Verifiche (trascorso un periodo di tempo da determinare
di volta in volta e, in ogni caso quando la persona handicappata non ha più
necessità del supporto dell'operatore si deve compilare il questionario che
segue)
L'interessato
come valuta la propria esperienza di lavoro, che difficoltà ha incontrato, come
valuta l'ambiente, i colleghi, i superiori? .............................................................................................................
L'interessato
che giudizio dà di sé e del proprio lavoro; l'handicap gli pesa o è superato?
Che cosa è cambiato in famiglia da quando lavora?
...........................................................................................
La
famiglia che valutazione dà dell'esperienza? È mutato, e se SI, in che modo il
rapporto tra i componenti del nucleo familiare? Consigli, critiche?
..............................................................................
L'interessato
ha comportamenti o atteggiamenti che si ritiene significativo segnalare?
.................................
L'Azienda,
il Capo Servizio o Reparto, i colleghi, il collega di riferimento come valutano
l'inserimento? Che difficoltà hanno incontrato loro? Quali azioni concrete
sono state intraprese per agevolare l'inserimento? Consigli, critiche
...........................................................................................................
I
Servizi Sociali Aziendali e i Servizi Sanitari Aziendali come valutano
l'inserimento? Che difficoltà hanno incontrato loro? Quali azioni concrete
sono state intraprese per agevolare l'inserimento? Consigli, critiche
...............................................................................
Le
OO.SS. di categoria o aziendali come valutano
l'inserimento? Che difficoltà hanno incontrato loro? Quali azioni concrete sono
state intraprese per agevolare l'inserimento? Consigli, critiche
............................................
Trasferimenti
Qualora,
per qualsiasi motivo, siano necessari trasferimenti all'interno dell'azienda,
per la nuova collocazione si deve seguire la procedura come se fosse un nuovo
inserimento.
Inserimenti
non riusciti
In
caso di mancato inserimento, per qualsiasi motivo, oltre a compilare le
questioni poste alla voce VERIFICHE, si deve fare una dettagliata riflessione
intorno alle cause della non riuscita. ....................................
Relazione
dell'operatore
.......................................................................................
che ha partecipato all'esperienza di inserimento. Descrivere modalità usate, se
la sua presenza è stata utile oppure se era superflua (in quest'ultimo
caso a quale condizione poteva essere evitato il supporto dell'operatore),
quale e per quanto tempo è stato l'impegno dedicato? Continua ancora
saltuariamente? Con che cadenza? Che tipo di intervento?
..................................................................
Usufruiva
o usufruisce ancora di interventi tecnici di supporto? Nell'inserimento hanno giuocato un ruolo fondamentale o utile altre persone?
Quali? Se NO, sarebbe stato necessario ma non è stato possibile coinvolgere
altri?
.......................................................................................................................
Valutazione
globale dell'esperienza, critiche, consigli, rilievi. .................................................................
Compilatore
.................................................................... Data
.....................................................
Allegato 7
APERTURA
DI PROVA PUBBLICA SELETTIVA A N. 40 POSTI NEL PROFILO PROFESSIONALE DI
AUSILIARIO RISERVATA AGLI INSUFFICIENTI MENTALI ULTRADICIOTTENNI
L'Assessore Mancini riferisce:
L'Amministrazione comunale, in stretto collegamento
con l'Amministrazione Provinciale di Torino, ha intrapreso da tempo una serie
di iniziative intese a promuovere, tra l'altro, l'inserimento nel mondo del
lavoro degli insufficienti mentali ultradiciottenni.
A tale proposito devesi rilevare che con deliberazione
del Consiglio comunale 27 marzo 1979, prot. n. 974
(n. mecc. 7901372/04), l'Amministrazione aveva
indetto una chiamata riservata ai portatori di handicap psichici ultradiciottenni,
chiamata poi concretizzatasi con la pubblicazione dell'avviso (21 agosto
1979), con l'espletamento della prova pratica e la conseguente successiva
assunzione dei primi trenta classificati.
Considerando che detto personale - inserito al
livello iniziale della carriera salariale con mansioni prevalentemente di
pulizia - si è integrato, nella quasi totalità dei casi, in maniera del tutto
soddisfacente nel nuovo ambiente di lavoro, fugando eventuali riserve o
perplessità che l'iniziativa di cui trattasi poteva aver fatto insorgere, l'Amministrazione,
vista l'attuale disponibilità di posti, intende ora riprendere analoga
iniziativa, predisponendo l'apertura di una prova pubblica selettiva riservata
agli insufficienti mentali ultradiciottenni per il loro inserimento nel
profilo professionale di ausiliario (II qualifica funzionale D.P.R. 347/83).
Tutto ciò premesso,
La Giunta Municipale, ravvisata l'opportunità di
provvedere secondo la relazione che precede, propone al Consiglio comunale di
approvare:
1) l'indizione di una prova pubblica selettiva per la
copertura di n. 40 posti nel profilo professionale di ausiliario (II qualifica
funzionale D.P.R. 347/1983), riservata agli insufficienti mentali ultradiciottenni;
2) la costituzione, per la selezione degli aspiranti,
di una apposita Commissione così composta:
- Assessore ai Servizi Sociali - Presidente;
- un Consigliere Comunale in rappresentanza delle
minoranze;
- un rappresentante dell'A.N.F.Fa.S.
di Torino;
- un esperto nella tecnica di recupero degli insufficienti
mentali;
- Responsabile area dipartimentale Assistenza e
Servizi Sociali;
- Responsabile area dipartimentale o responsabile
coordinamento obiettivi IV Personale e Organizzazione;
- due rappresentanti delle OO.SS.
di categoria.
Le funzioni di segretario saranno svolte da un
impiegato dell'Area dipartimentale IV Personale e Organizzazione;
3) di approvare il seguente programma di prova pubblica
selettiva fissando in giorni 30, dalla data di pubblicazione dell'avviso
stesso, il termine utile per la presentazione della domanda di ammissione e
dei documenti richiesti.
AVVISO
DI PROVA PUBBLICA SELETTIVA PER LA COPERTURA DI N. 40 POSTI NEL PROFILO
PROFESSIONALE DI AUSILIARIO (II QUALIFICA FUNZIONALE D.P.R. 347/83), RISERVATA
AGLI INSUFFICIENTI MENTALI ULTRA DICIOTTENNI (CONCORSO N. 499)
È aperta una prova pubblica selettiva, a n. 40 posti
nel profilo professionale di ausiliario riservata in via esclusiva agli
insufficienti mentali ultradiciottenni.
La graduatoria della prova pubblica selettiva sarà
valida per la sola sostituzione dei vincitori che per qualsiasi motivo
lasceranno libero il posto entro due anni dalla data di esecutività della
deliberazione che approverà la graduatoria.
Possono partecipare alla selezione, i soggetti, il
cui grado di handicap consenta un rendimento lavorativo tale da soddisfare le
esigenze del servizio.
Scadenza: ..........................................................................
Titoli
prescritti: licenza di scuola
dell'obbligo (licenza elementare per i nati fino al 31.12.1951 o licenza di
scuola media inferiore per i nati successivamente a tale data. Per i nati fino
al 31.12. 1951 i quali non avendo conseguito la licenza elementare con il
normale corso di studi, ovvero, non avendo assolto l'obbligo scolastico,
abbiano sostenuto l'esame di licenza elementare entro l'anno scolastico 1965/66
- termine finale di applicazione della normativa di cui al T.U. 577/28 - detto
titolo di studio è considerato a tutti gli effetti licenza della scuola
dell'obbligo).
Età: minima anni 18, massima anni 35, alla data del
presente avviso, salvo eccezioni di legge.
Programma
della prova: pulizia di locali, mediante
l'uso di apparecchiature di semplice manovrabilità e relativo spostamento di
suppellettili.
Le domande di ammissione alla prova pubblica
selettiva, redatte su carta da bollo da L. 3.000,
dovranno essere presentate - dalle ore 9 alle ore 15 - all'Ufficio Protocollo
dell'Area dipartimentale II Segreteria Generale del Comune di Torino, entro e non oltre ...............................................
Le domande si considerano prodotte in tempo utile
anche se spedite a mezzo raccomandata postale entro ................................;
a tale fine farà fede il timbro a datario dell'Ufficio Postale accettante.
Nella domanda, sotto la personale responsabilità,
ogni concorrente dovrà dichiarare (pena la esclusione dalla prova pubblica
selettiva):
a) il cognome e nome, nonché l'eventuale cognome
acquisito;
b) il sesso;
c) lo stato civile;
d) la data ed il luogo di nascita. I concorrenti, alla
data di pubblicazione del presente avviso, dovranno avere età non inferiore ad
anni 18 né superiore ad anni 35, salvo le eccezioni di legge;
e) il possesso della cittadinanza italiana;
f) il Comune ove è iscritto nelle liste elettorali
ovvero i motivi della non iscrizione o della cancellazione dalle liste
medesime;
g) le eventuali condanne penali riportate (anche se
sia stata concessa amnistia, condono, indulto o perdono giudiziale), oppure di
essere penalmente indenne;
h) per i concorrenti maschi: di aver soddisfatto
agli obblighi di leva o quanto meno di essere iscritti nelle liste di leva;
i) i servizi prestati come dipendenti presso
pubbliche amministrazioni e le cause di risoluzione di precedenti rapporti di
pubblico impiego;
l) il preciso indirizzo al quale potranno essere
fatte le comunicazioni relative al concorso, con l'indicazione del numero di
Codice di Avviamento Postale e dell'eventuale recapito telefonico.
L'Amministrazione
non assume alcuna responsabilità per eventuali ritardi o disguidi di partecipazione
ai candidati, in dipendenze di inesatte indicazioni del recapito o di
variazioni di indirizzo non tempestivamente comunicate.
La dichiarazione generica di essere in possesso di
tutti i requisiti non sarà ritenuta valida.
La firma del concorrente in calce alla domanda dovrà
essere autenticata da un notaio, cancelliere, segretario comunale o altro
funzionario incaricato dal Sindaco, anche di Comune diverso da quello di
residenza.
Alla domanda di ammissione alla prova pubblica
selettiva dovranno essere allegati i seguenti documenti:
1) certificato di invalidità civile specifica o una adeguata documentazione medico
specialistica, da cui risulti il tipo e il grado di «handicap» dell'aspirante;
2) l'originale del titolo di studio, ovvero il documento
rilasciato dalla competente autorità scolastica in sostituzione del diploma,
ovvero, in casi di smarrimento, il certificato rilasciato ai sensi della legge
7 febbraio 1969, n. 15, oppure copia notarile, o copia autenticata a norma
della legge n. 15 del 1968;
3) ricevuta di vaglia postale intestato alla Tesoreria
del Comune di Torino o quietanza rilasciata dalla Tesoreria stessa comprovante
il pagamento della tassa di concorso di L. 7.500.
I documenti di cui ai punti 1) e 2 dovranno essere
prodotti in originale o in copia notarile, o in copia fotostatica autenticata o
sotto forma di certificato sostitutivo.
Il documento o titolo imperfetto comporta l'esclusione
dalla prova pubblica selettiva ove si tratti del titolo richiesto per
l'ammissione, o la non valutazione nel caso di altri titoli.
Tutta la documentazione prodotta dovrà essere in
regola con la legge sul bollo.
La mancanza
o la tardiva presentazione anche di uno solo dei documenti richiesti per
l'ammissione, nonché la incompleta elencazione dei requisiti da effettuarsi
nella domanda sotto la responsabilità dei concorrenti, comportano l'esclusione
dalla prova.
I requisiti per ottenere l'ammissione alla prova
pubblica selettiva e quelli che diano titoli di precedenza o di preferenza
nella nomina, devono essere posseduti alla data di scadenza del termine
stabilito nell'avviso per la presentazione della domanda tranne il requisito
dell'età che deve essere posseduto alla data di apertura del bando.
La data e la sede della prova di esame verranno
notificate al recapito indicato nella domanda. La Commissione giudicatrice si
atterrà indicativamente ai seguenti criteri di valutazione:
1) idoneità a svolgere le mansioni loro attribuibili,
essenzialmente individuabili in lavori di pulizia, accertata mediante prova
pratica;
2) accertamento delle condizioni generali dell'aspirante
e delle condizioni della famiglia di appartenenza.
Sulla base dei criteri sopra evidenziati, che
potranno essere tradotti in punti, la Commissione formerà quindi, al termine
dei lavori, la relativa graduatoria di merito.
La graduatoria sarà approvata dal competente organo
comunale sotto condizione dell'accertamento dei requisiti per l'ammissione al
pubblico impiego.
I concorrenti utilmente collocati nella graduatoria
dovranno produrre all'Ufficio Concorsi del Comune di Torino, entro trenta
giorni dalla data di ricevimento della relativa comunicazione a pena di
decadenza, i seguenti documenti:
a) certificato di nascita;
b) certificato di iscrizione nelle liste elettorali o
attestato comprovante i motivi della mancata iscrizione;
c) copia dello stato di servizio militare, o estratto
matricolare, o copia del foglio matricolare, o estratto del foglio
matricolare, o certificato di esito di leva, a seconda della propria posizione
riguardo gli obblighi militari.
I documenti dovranno essere rilasciati dalle
competenti autorità in carta legale e, in quanto occorra, a norma delle vigenti
disposizioni di legge, legalizzati.
I documenti di cui al punto b) dovranno essere di
data non anteriore a tre mesi da quella fissata per la loro presentazione.
Indipendentemente dai documenti presentati è riservata
all'Amministrazione la facoltà di accertare tutti i requisiti richiesti.
Agli effetti dell'osservanza dei termini stabiliti
per la presentazione delle domande di partecipazione alle procedure
concorsuali e dei relativi documenti fa fede la data del timbro postale della
località di partenza o, nel caso di consegna diretta presso gli uffici
dell'Amministrazione, la data del timbro apposto dall'Ufficio incaricato di
ricevere la documentazione di cui trattasi.
L'Amministrazione provvederà alla nomina dei
vincitori, previa verifica, nei confronti degli stessi, del possesso dei
requisiti richiesti per i posti di cui trattasi, con la precisazione che
l'idoneità fisica all'impiego verrà determinata nei limiti e con le modalità di
cui ai surrichiamati criteri.
Gli aspiranti, nominati in ruolo, saranno costantemente
seguiti nelle loro reazioni al nuovo ambiente ed al tempo stesso saranno
oggetto di costante verifica le reazioni dell'ambiente di inserimento nei
confronti degli stessi.
Le attribuzioni, i doveri ed i diritti inerenti ai
posti di cui trattasi sono determinati dalle disposizioni di legge, nonché dal
vigente regolamento organico per il personale del Comune.
I vincitori della prova dovranno assumere servizio
entro il termine massimo di quindici giorni dalla data di partecipazione della
nomina. Trascorso tale termine senza che abbiano assunto servizio, saranno
considerati come rinuncianti al posto, a meno che comprovino un impedimento
riconosciuto valido dall'Amministrazione.
Le nomine saranno fatte in via di esperimento dalla
data di effettiva assunzione in servizio, ai sensi di regolamento.
Il trattamento economico stabilito per i vincitori
della prova è il seguente:
- stipendio annuo lordo di L.
3.300.000;
- indennità aggiuntiva lorda di L.
60.000 annue; (le cifre sopra indicate saranno a regime a partire dal 1°
gennaio 1985)
- quote di aggiunta di famiglia in quanto spettanti;
- tredicesima mensilità;
- indennità integrativa speciale ai sensi di legge
(l'attuale misura è di L. 692.741 mensili lorde);
- stipendio mensile (attuale) netto di circa Lire
700.000.
I nominati saranno iscritti alla Cassa Pensione per i
dipendenti degli Enti Locali ed all'INADEL ai sensi di legge.
Allegato 8
DELIBERA
«ASSUNZIONE HANDICAPPATI FISICI E INSUFFICIENTI MENTALI - RISERVA DI POSTI -
INDIZIONE DI CHIAMATA ANNO 1984» (1)
(1) La delibera è stata approvata dal
Comitato di gestione dell'USL Torino 1-23 in data 25 luglio 1984 e dall'Assemblea
della stessa USL il 30 ottobre 1984.
Il Presidente del Comitato di Gestione riferisce:
- l'U.S.L. 1-23 di Torino ha intrapreso una serie di
iniziative per la riorganizzazione dei servizi riabilitatori
per handicappati fisici e insufficienti mentali ultraquindicenni;
- a tali soggetti, infatti, si intende offrire un intervento
volto alla loro integrazione e inserimento nei normali contesti lavorativi;
- la Provincia ed il Comune di Torino hanno richiesto
alla Regione Piemonte l'assunzione di iniziative atte, tra l'altro,
all'avviamento, a livello regionale, di contatti con le Organizzazioni sindacali
e degli imprenditori, gli Istituti di assistenza, previdenza ed assicurativi,
l'Ufficio del lavoro e della M.O., per l'inserimento
dei soggetti in questione nei luoghi di lavoro e, in particolare, per
l'istituzione, nei ruoli organici del personale dipendente dagli Enti Pubblici
territoriali, delle Aziende municipalizzate e provinciali e dei Consorzi, di
posti riservati ai soggetti handicappati fisici e insufficienti mentali;
- l'U.S.L. 1-23 di Torino ritiene di adottare analoga
iniziativa, riservando un certo numero di posti nell'organico del personale, e
tenendo presente che, con il provvedimento, non si intende creare posti di lavoro
«speciali» per handicappati fisici e insufficienti mentali, bensì coprire,
nell'ambito dei ruoli organici dell'U.S.L. 1-23, parte dei posti che si
rendono disponibili con soggetti, il cui grado di handicap fisico o di insufficienza
mentale consente un rendimento lavorativo tale da soddisfare le normali
esigenze del servizio. In tali posti saranno inseriti, secondo le attitudini
dei potenziali candidati, soggetti provenienti dalle strutture
socio-sanitarie, del Comune e della Provincia o segnalati da altri Enti
operanti nel settore assistenziale, con la precisazione che tale inserimento
deve avvenire in base a predeterminati criteri e con il supporto tecnico di
un'apposita Commissione, che sia in grado di assolvere tale funzione;
- appare opportuno inserire i suddetti elementi a
livello dei ruoli amministrativo (coadiutore amministrativo) e tecnico (agente
tecnico e operatore tecnico), per i quali è richiesto il titolo di studio di
scuola secondaria di 1° grado.
IL COMITATO DI GESTIONE
- udita la relazione del Presidente;
- vista la legge 2 aprile 1968, n. 482 sulla «Disciplina
generale delle assunzioni obbligatorie presso le Pubbliche Amministrazioni e
le Aziende private»;
- dato atto che nella pianta organica, del personale
dei presidi ospedalieri ed extraospedalieri dell'U.S.L. 1-23 di Torino
sussiste vacanza di posti;
- reso noto che il presente provvedimento, stabilendo
soltanto una riserva di posti, non comporta alcun impegno di spesa a carico
del bilancio dell'U.S.L. 1-23 Torino che sarà precisato con deliberazione di
chiamata;
- preso atto che l'U.S.L. 1-23 procederà alle
assunzioni in ruolo, con successive deliberazioni, sulla base della
graduatoria formulata dalla commissione sottoindicata
e valida per un anno;
- preso atto dei pareri scritti, espressi obbligatoriamente
dai Capi Servizi competenti a norma dell'art. 5, 2° comma, L.R.
22.5.80 n. 60;
- preso atto del concordante voto consultivo
favorevole, espresso dal Coordinatore Sanitario e dal Coordinatore
Amministrativo;
- previa votazione: all'unanimità;
delibera
di approvare:
1) la riserva di posti con indizione di chiamata da
effettuare entro il 31.12.84 in numero di 30 per insufficienti mentali e 5 per
handicappati fisici, aventi questi ultimi un grado di invalidità superiore al
67% per l'inserimento dei suddetti nei ruoli organici del personale
amministrativo (coadiutore amministrativo) e tecnico (agente tecnico e
operatore tecnico) dell'U.S.L. 1-23 di Torino;
2) l'ulteriore riserva di n. 30 posti per insufficienti
mentali è di 5 per handicappati fisici aventi questi ultimi un grado di
invalidità superiore al 67% per l'inserimento in ruoli come quelli sopra
indicati nell'ambito della disponibilità della pianta organica dell'U.S.L. di
Torino 1-23. L'indicazione della relativa chiamata, dovrà essere effettuata
entro il 30.10.85;
3) la selezione degli aspiranti attraverso una
Commissione nel modo seguente:
- Presidente U.S.L. o suo delegato;
- 1 Capo Servizio medico designato dall'Ufficio di
Direzione;
- 1 Rappresentante Organizzazioni Sindacali;
- 2 Esperti nella tecnica del recupero degli insufficienti
mentali;
- 1 Funzionario del Servizio Personale con funzioni
di Segretario Commissione;
4) la Commissione si atterrà ai seguenti criteri per
definire una prima graduatoria per gli insufficienti mentali ed una seconda
graduatoria per handicappati fisici:
a) accertamento mediante prove pratiche, differenziata
per gli insufficienti mentali e per gli handicappati fisici, della idoneità
degli aspiranti all'espletamento delle funzioni loro assegnate;
b) situazione lavorativa familiare;
c) anzianità di iscrizione nelle liste del collocamento
obbligatorio al lavoro.
I punti b) e c) valutati secondo l'apposita graduatoria
redatta dall'U.L.P.M.O. verificando la permanenza
delle condizioni suddette;
d) possesso del titolo di studio come previsto in
premessa;
5) le nomine saranno disposte dal Comitato di
Gestione sulla base della graduatoria formulata dalla predetta Commissione e
valida fino all'indizione della chiamata di cui al precedente punto 2);
6) l'inserimento, attraverso idonee strutture, del
personale interessato, che dovrà essere costantemente seguito nelle sue
reazioni al nuovo ambiente di lavoro e nelle reazioni di quest'ultimo
nei suoi confronti;
7) l'attribuzione, al personale che occuperà i posti
riservati e che, trascorso il periodo di esperimento, verrà assunto nei ruoli
organici del personale dell'U.S.L. 1-23 di Torino, dello stato giuridico
riconosciuto al personale dell'U.S.L. 1-23 e del corrispondente trattamento
economico;
8) di dare atto che il conseguente maggior onere
incidente sull'esercizio in corso è fronteggiabile con i competenti capitoli
del bilancio dell'esercizio 1984, che presentano la sufficiente disponibilità.
Allegato 9
DELIBERA
«ASSUNZIONI DI HANDICAPPATI FISICI ED INSUFFICIENTI MENTALI MEDIANTE CHIAMATA
NUMERICA AGLI UFFICI DI COLLOCAMENTO TERRITORIALMENTE AFFERENTI AI SERVIZI CUI
SONO ASSEGNATI I POSTI DA RICOPRIRE» (1)
(1) La delibera è stata approvata
dalla Giunta provinciale di Torino in data 20 marzo 1985.
Questa Provincia ha intrapreso da anni una serie di
iniziative per promuovere l'inserimento sociale degli handicappati
psicofisici, tendenti a ridurre il loro stato di emarginazione.
Sotto il profilo strettamente assistenziale l'Amministrazione
Provinciale ha ritenuto di dover caratterizzare i suoi interventi volti alla deistituzionalizzazione con aiuti economici integrativi,
assistenza domiciliare, affidamenti educativi ed inserimenti in Comunità
Alloggio.
La Regione Piemonte, la Provincia ed il Comune di
Torino hanno sviluppato una serie di incontri con il C.S.A.,
le Organizzazioni Sindacali, gli imprenditori, le organizzazioni artigianali,
l'Ufficio del Lavoro e della Massima Occupazione per sollecitare inserimenti
lavorativi, nonché assunto iniziative per l'integrazione degli handicappati nei
normali corsi di addestramento professionale, svolti nel territorio regionale.
Viene tuttavia ravvisata l'opportunità che l'assunzione
di insufficienti mentali ed inabili fisici si concretizzi anche presso gli enti
pubblici. Concretamente l'Amministrazione Provinciale con deliberazione del
Consiglio in data 15 marzo 1977 ha riservato agli handicappati psichici, nei
ruoli organici dell'Amministrazione stessa, un primo gruppo di 18 posti per
inservienti addetti alle pulizie.
L'Amministrazione Provinciale, vista l'attuale disponibilità
di posti ha costituito, con ordine di servizio n. 57 del 30 aprile 1984, un
gruppo di lavoro per la stesura di un progetto operativo per l'inserimento
lavorativo degli appartenenti alle categorie riservatarie
di cui alla legge 2.4.1968, n. 482, per superare la concezione assistenziale e
consentire ai cittadini appartenenti alle suddette categorie una
valorizzazione sociale mediante un efficace contributo lavorativo ed il conseguente
godimento dello «status» giuridico ed economico di pubblico dipendente.
L'Amministrazione Provinciale, in coerenza con le
linee programmatiche esposte, ha quindi siglato con le OO.SS.
aziendali e Confederali ed il CSA (Coordinamento Sanità e Assistenza fra i
movimenti di base), in data 16 gennaio 1985, un accordo con il quale s'impegna
di procedere all'assunzione entro l'anno 1985 di almeno 25 invalidi civili (20
insufficienti mentali e 5 invalidi fisici gravi) che, per ristrettezze di
bilancio e per le difficoltà di cui alla legge finanziaria, saranno inserite
all'interno del turn over per il 1985.
L'Amministrazione Provinciale si impegna, comunque,
ad assumere entro il 30.4.1985 almeno 8 insufficienti mentali e 2 invalidi fisici
gravi (oltre il 67%).
Gli invalidi assunti saranno inseriti in posti
appartenenti alle ex carriere esecutive, operaie e salariate (1ª - 2ª - 3ª - 4ª
qualifica funzionale ex D.P.R. 347/83).
Si ritiene pertanto disporre la chiamata numerica ai
competenti uffici di collocamento per l'assunzione nei ruoli provinciali di n.
8 insufficienti mentali e 2 invalidi fisici gravi (oltre il 67%) da inserire
nella 1ª - 2ª - 3ª - 4ª qualifica funzionale ex D.P.R. 347/83 secondo le norme
stabilite dall'art. 2 del vigente regolamento delle Procedure Concorsuali.
I profili professionali saranno individuati con la
richiesta numerica che sarà inoltrata agli Uffici di Collocamento
territorialmente afferenti ai servizi cui saranno assegnati i posti da
ricoprire, rimandando ad apposito provvedimento la presa d'atto della nomina
dei vincitori.
Gli aspiranti ai posti da coprire, avviati dagli
uffici di collocamento, verranno sottoposti alle prove teoriche e/o pratiche
(per valutarne l'idoneità in rapporto alle mansioni da svolgere) previste
dall'allegato E del vigente Regolamento delle procedure concorsuali.
Gli aspiranti devono essere in possesso di tutti i
requisiti previsti dalle norme in vigore per l'accesso ai pubblici impieghi ed
in particolare per i posti che dovranno ricoprire.
La Commissione esaminatrice prevista dall'art. 2 del
vigente Regolamento delle Procedure Concorsuali sarà integrata, a solo titolo
consultivo e secondo l'accordo sopra richiamato, da un rappresentante delle
Associazioni ed un esperto di tecnica di recupero degli insufficienti mentali:
Tutto ciò premesso e considerato;
Visti gli artt. 16 e 19
della legge 27.12.1983 n. 730, così come modificati ed integrati dall'art. 7
della legge 22.12.1984 n. 887;
La Giunta Provinciale, con voti unanimi,
DELIBERA
1) di disporre la chiamata numerica ai competenti
uffici di collocamento, secondo le modalità in premessa richiamate, per
l'assunzione nei ruoli provinciali di n. 8 insufficienti mentali e 2 invalidi
fisici gravi (oltre il 67%) da inserire nella 1ª - 2ª - 3ª - 4ª qualifica
funzionale ex D.P.R. 347/83 secondo le norme stabilite dall'art. 2 del vigente
Regolamento delle Procedure Concorsuali. Gli esatti profili professionali
saranno individuati con la chiamata numerica che sarà inoltrata agli Uffici di
Collocamento territorialmente afferenti ai servizi cui saranno assegnati i
posti da ricoprire, rimandando ad apposito provvedimento la presa d'atto della
nomina dei vincitori;
2) di disporre che la commissione prevista dal punto
4.4. dell'art. 2 del vigente Regolamento delle Procedure Concorsuali venga
integrata, a solo titolo consultivo, e secondo l'accordo in premessa
richiamato, da un rappresentante delle Associazioni ed un esperto di Tecnica di
recupero degli insufficienti mentali.
(1) Fanno attualmente parte del CSA,
che opera dal 1970, le seguenti organizzazioni: Associazione genitori adulti e
fanciulli handicappati; Associazione italiana assistenza spastici, sezione di
Torino; Associazione italiana sclerosi multipla, sezione piemontese;
Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie; Associazione nazionale
famiglie di fanciulli e adulti subnormali, sezione di Torino; Centro di
informazioni politiche ed economiche; Cogidas;
Coordinamento autogestione handicappati; Coordinamento dei comitati spontanei
di quartiere; Coordinamento para e tetraplegici;
Gruppo inserimento sociale handicappati USSL 27; Unione italiana ciechi,
sezione di Torino; Unione italiana per la lotta contro la distrofia muscolare,
sezione di Torino; Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale; C.S.A. 39 (Chivasso).
(2) Si veda in particolare la proposta
di legge regionale di iniziativa popolare «Riorganizzazione dei servizi
sanitari e assistenziali e costituzione delle Unità locali di tutti i servizi»
presentata al Consiglio regionale del Piemonte il 21 luglio 1978 con oltre 13
mila firme. Il Consiglio regionale non ha preso in alcuna considerazione la
proposta di legge, nemmeno sotto forma di un esame preliminare (cfr. Prospettive
assistenziali, n. 40, ottobre-dicembre 1977 e n. 43, luglio-settembre
1978).
(3) Vengono segnalate, in questo
capitolo e nei successivi, le iniziative principali assunte negli ultimi anni.
(4) Si vedano anche gli altri
articoli pubblicati su Prospettive
assistenziali:
- W.
FOSSATI, L'inserimento lavorativo degli handicappati all'Alfa Romeo di Arese con il finanziamento del Fondo sociale europeo, n.
54, aprile-giugno 1981;
- Proposte del MOLCES per un reale
inserimento lavorativo degli invalidi, n. 56, ottobre-dicembre 1981;
- Esperienze di formazione e lavoro
di handicappati, ibidem;
- L'inserimento al lavoro degli handicappati:
un caso esemplare, n. 57, gennaio-marzo 1982;
- Documento base del Coordinamento
nazionale tra le associazioni ed i movimenti di base per i problemi
dell'emarginazione e dell'handicap, n. 59, luglio-settembre 1982;
- Il Governo nega agli handicappati
il diritto al lavoro, n. 61, gennaio-marzo 1983;
- Assunzioni obbligatorie di invalidi
da parte delle pubbliche amministrazioni, ibidem;
- Una esperienza di inserimento al
lavoro di adolescenti handicappati psichici, ibidem;
- M. PAVONE, Riforma della scuola
media superiore: gli alunni portatori di handicaps
restano «clandestini», ibidem;
- Legge della Regione Toscana sulla
preformazione professionale e sull'inserimento lavorativo degli handicappati,
n. 62, aprile-giugno 1983;
- Il Governo insiste: gli
handicappati non devono lavorare (e il Sindacato approva...), n. 64,
ottobre-dicembre 1983; - Invalidi, Sindacato e Governo (ovvero, le «due
verità»), n. 65, gennaio-marzo 1984;
- W.
FOSSATI, Piattaforma del Sindacato lombardo per l'inserimento lavorativo degli
handicappati, n. 66, aprilegiugno 1984;
- Deliberazioni sulla formazione prelavorativa degli handicappati, n. 67, luglio-settembre
1984;
- Assunzioni obbligatorie presso le
Unità socio-sanitarie locali, ibidem;
- Sindacato e handicappati: le bugie
hanno le gambe corte, n. 68, ottobre-dicembre 1984.
(5) In occasione del suddetto
seminario è stata distribuita una ampia documentazione comprendente, fra
l'altro, il testo del Comitato ristretto della Commissione lavoro della Camera
dei deputati sulla riforma del collocamento obbligatorio con gli emendamenti
proposti dalia Lega nazionale per il diritto al lavoro degli handicappati e le
piattaforme presentate dal CSA alla Regione Piemonte, e al Comune e alla
Provincia di Torino. Gli atti del seminario sono stati pubblicati dal CSA.
(6) Gli atti sono stati pubblicati
sul supplemento al n. 1/2 gennaio-febbraio 1984, di «Battaglie del lavoro». Inspiegabilmente negli atti non sono stati
riportati gli interventi dei rappresentanti delle associazioni e dei movimenti
di base.
(7) Le prime richieste dei movimenti
di base torinesi risalgono al 1970 (cfr. l'articolo
«Istituiti dal Comune di Torino corsi integrati di formazione professionale per
handicappati», in Prospettive
assistenziali, n. 22, aprile-giugno 1973). Questi corsi furono soppressi
dall'Amministrazione comunale nel 1975 e poi dalla stessa riammessi nel 1983.
(8) Cfr. la
deliberazione approvata dalla Giunta della Regione Piemonte in data 22
dicembre 1983, riportata nell'allegato 2.
(9) Cfr. la
deliberazione approvata dal Consiglio comunale di Torino il 6 febbraio 1984,
riportata nell'allegato 3.
(10) Va osservato che negli anni
scorsi erano state ottenute dai movimenti di base alcune assunzioni di insufficienti
mentali:
- 18 dalla Amministrazione
provinciale di Torino (cfr. Prospettive assistenziali, n. 40, ottobre-dicembre 1977, pp. 58-59)
;
- 40 dal Comune di Torino (cfr. Prospettive
assistenziali, n. 46, aprile-giugno 1979, pp. 53-54);
- 3 dalla Regione Piemonte;
- 3 dall'Azienda energetica
municipale.
www.fondazionepromozionesociale.it