Prospettive assistenziali, n. 71
bis, luglio - settembre 1985
INTERVENTO
DI NICOLA FUSCO (1)
Il Ministero del Lavoro si pone nei confronti del
Movimento Cooperativo con due angolazioni e con due
sue strutture diverse.
Ad esso infatti è demandato
un compito di vigilanza generale che gli attribuisce la legge base sulla
cooperazione e cioè il D.L.C.P.S. del 14.12. 1947
n. 1577 che il Ministero esercita tramite gli Uffici
Provinciali del Lavoro e della Massima Occupazione, e un compito di ispezione
specifico e tecnico per l'accertamento e il rispetto delle norme previdenziali
e assistenziali che esercita tramite gli Ispettorati Provinciali del Lavoro.
Inoltre il Ministero del Lavoro detiene lo schedario
generale della cooperazione e quindi un compito generale di coordinamento, e di
promozione per lo sviluppo della cooperazione.
Accanto all'attività promozionale e d'ispezione del
Ministero operano con sostanziale incidenza le famose Centrali di Cooperative
le quali con autonomia esercitano il potere di vigilanza ordinaria. Cioè, a loro è riservata la vigilanza ordinaria per le
cooperative a loro associate, mentre la vigilanza straordinaria è riservata
sempre al Ministero.
Questi, al momento esercita una certa spinta alla promozione tramite la professionalizzazione
dei propri Ispettori con dei corsi professionali di circa un mese.
Infatti, la vigilanza potrebbe costituire un elemento
di spinta al movimento cooperativo non indifferente.
Il condizionale viene usato
poiché di fatto la vigilanza non assolve al compito specifico poiché il
Ministero considera la funzione di Ispettore non compito di istituto e quindi
da esercitarsi fuori dell'orario di lavoro. Chiaramente tale situazione,
determina un fenomeno di demotivazione dell'Ispettore
e quindi la paralisi completa della funzione. È auspicabile che il Ministero riveda
al più presto questa sua posizione.
In specifico per Torino, la cooperazione ha uno
sviluppo piuttosto modesto e limitato. Rapportato al mondo
industriale locale possiamo affermare che la Cooperazione al momento è
pressoché inesistente.
Al 30.6.1984 il
totale delle Cooperative esistenti in Torino e Provincia sono
2916
di cui 1929 non aderenti ad alcuna associazione.
Se si considera che di esse 1790 sono quelle edilizie di cui il 90% inattive, si ha la prova dello scarso fenomeno
cooperativo in Provincia di Torino.
È auspicabile che le forze politiche piemontesi
tengano sempre più in maggiore considerazione il mondo cooperativo e si
adoperino essenzialmente per far cadere quelle pregiudiziali che nel mondo
imprenditoriale torinese di maggior peso vietano alle cooperative di
partecipare egli appalti.
(1) Capo
Reparto Cooperazione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima
Occupazione di Torino.
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