Prospettive assistenziali, n. 71
bis, luglio - settembre 1985
SINTESI
DEL 3° GRUPPO «CONVENZIONI CON LE COOPERATIVE: ASPETTI
GIURIDICI, TECNICOAMMINISTRATIVI E DI QUALITÀ DEL SERVIZIO»
Premesso che è compito degli Enti locali intervenire
per soddisfare i bisogni dei cittadini in ogni campo, vanno ricercati tutti gli
strumenti atti a prevenire l'insorgere di situazioni di bisogno assistenziale.
Questo comporta la necessità di coordinamento tra i
servizi all'interno di uno stesso ente e tra enti diversi tra loro, con
l'impegno maggiore ad utilizzare le risorse economiche disponibili
dedicando maggior attenzione a quella fase che si può denominare «prevenzione».
Nel dibattito è emerso, sia da parte degli operatori
dell'ente locale, sia da parte delle cooperative, l'esigenza di una maggiore
chiarezza nella determinazione dei ruoli e delle rispettive competenze, tra
cui deve risaltare la funzione programmatoria e di
governo dell'ente locale, e la capacità della cooperativa di rispondere in
termini progettuali e gestionali garantendo la qualità
del servizio richiesta dall'ente locale e dovuta agli utenti.
È necessario che questo tipo di rapporto sia definito
senza ambiguità în una convenzione che definisca i rispettivi ruoli, i
reciproci obblighi, le modalità della verifica della conduzione e dei risultati
dell'attività.
Il rappresentante dell'utenza chiede che l'ente
locale si impegni ad inserire in ogni convenzione una
voce che garantisca la possibilità di controllo del servizio alla
rappresentanza dell'utenza e alle forze sociali del territorio.
Facendo riferimento alla legge 20/60 - di cui si
riconoscono le valenze positive - si segnala come
l'interpretazione restrittiva e non necessariamente applicabile alle
cooperative di lavoro data dal Ministero del Lavoro, confermata più volte
dalla Corte di Cassazione, limita gravemente la possibilità dell'ente
locale di attivare servizi peraltro necessari.
Si auspica concordemente la costituzione di una
Commissione di esperti che predisponga una bozza di
convenzione adottabile dalle parti stipulanti, in grado di superare anche le
varie interpretazioni negative sorte in questi ultimi tempi: tale Commissione
dovrebbe coinvolgere rappresentanti dei tre enti locali piemontesi, del movimento
cooperativistico, delle associazioni di utenti ed esperti giuridici.
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