Prospettive assistenziali, n. 73, gennaio - marzo 1986
PIATTAFORME
PRESENTATE DAL CSA E ALTRE INIZIATIVE CONTRO L'EMARGINAZIONE
La
presentazione di piattaforme dettagliate nei confronti degli Enti operanti nel
settore della emarginazione è una delle positive
caratteristiche del CSA, Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di
base di Torino.
Sottolineiamo, in particolare, che
nelle piattaforme, presentate nell'ottobre 1985, sono precisati gli
interventi richiesti ai vari Assessorati della Regione Piemonte, del Comune e
della Provincia di Torino.
Per una
effettiva prevenzione del bisogno assistenziale, è infatti
indispensabile che i vari Assessorati (istruzione, casa, cultura, ecc.)
operino in modo da intervenire nei confronti di tutti i cittadini, senza
escludere o emarginare i più deboli.
L'intervento
del settore assistenziale deve essere limitato
esclusivamente alle persone ed ai nuclei che non sono in grado di provvedere
con i propri mezzi.
Oltre
alle cinque piattaforme, riportiamo anche il testo delle due raccolte delle
firme promosse dal CSA.
PIATTAFORMA PRESENTATA ALLA REGIONE PIEMONTE
Assessorato
all'Urbanistica
A) Revisione
del regolamento della legge della Regione Piemonte 3.9.1984 n. 54 «Disposizioni
per la eliminazione delle barriere architettoniche
negli edifici di edilizia residenziale pubblica da realizzarsi da parte degli Istituti autonomi per le case popolari e dei
comuni».
Regolamento approvato dal Consiglio
regionale piemontese con deliberazione 29.4.1985 n. 3792
che snatura profondamente l'ottima legge regionale
sopra citata.
B) Assunzione di iniziative
dirette ad ottenere una rapida attuazione delle norme concernenti
l'eliminazione delle barriere architettoniche contenute negli articoli n. 52 e
n. 87 del testo coordinato delle leggi della Regione Piemonte riguardanti la
tutela e l'uso del suolo.
Si sottolinea
in particolare l'importanza dell'art. 87 «regolamenti edilizi e criteri
regionali per l'edificazione», in base al quale devono essere definite «le
provvidenze progettuali ed esecutive da assumere per il raggiungimento dei più
elevati requisiti di qualità dell'ambiente edificato e non, con particolare riferimento
all'arredo urbano e del paesaggio,
nonché al fine del superamento diffuso delle barriere architettoniche».
C) Approvazione della modifica del
regolamento edilizio approvata dal Comune di Torino il 21.12.1982 in materia
di superamento delle barriere architettoniche.
Assessorato al
Patrimonio
A) Avvio sollecito
delle procedure per l'acquisizione al patrimonio regionale della Colonia
dell'Eremo (Pecetto) «Casa Mia».
L'acquisizione, riguardante un
fabbricato e cinquantacinquemila metri quadrati di terreno, può essere
raggiunta con un esborso di appena 5 milioni (cfr. il parere dell'Ufficio legale del Comune di Torino del
7.2.1980) ed offrirebbe prospettive di utilizzo a fini sociali.
Assessorato al Lavoro
e alla Formazione professionale
A) Approvazione di
una legge regionale di delega agli stessi organi di governo locali preposti
alla gestione dei servizi sanitari e socio-assistenziali. delle
funzioni relative alla formazione professionale ed alle iniziative dirette
all'inserimento lavorativo, in modo da assicurare la continuità degli
interventi realizzati prima della frequenza dei corsi di formazione
professionale.
Attribuzione solo ad alcune USSL dei
compiti gestionali relativi ai corsi la cui
generalizzazione sul territorio regionale sia inopportuna.
B) Definizione della finalità, della
durata, dei contenuti e della localizzazione dei corsi
pre-lavorativi e superamento graduale delle altre
iniziative formative riguardanti gli insufficienti mentali.
C) Estensione dei corsi pre-lavorativi alle zone sprovviste (da anni) di iniziative formative (Asti, Alessandria, Novara, parte
del Vercellese, provincia di Torino escluso il
capoluogo).
D) Graduale superamento dei centri
speciali di formazione professionale, riservati cioè
ai soli handicappati.
E) Istituzione di Commissioni
territoriali da parte della Regione Piemonte con il compito di provvedere alle
ammissioni nei corsi di formazione professionale pre-lavorativa
degli handicappati sia fisici, che psichici o sensoriali a
partire dal prossimo anno scolastico 1985-86.
F) Potenziamento degli inserimenti
nei corsi normali di handicappati fisici e di insufficienti
mentali lievi.
G) Potenziamento dei corsi
professionalizzanti per non vedenti.
H) Avvio di corsi sperimentali di aggiornamento professionale di handicappati fisici
adulti, iscritti nelle liste del collocamento obbligatorio.
I) Richieste di contributi alla CEE
per tutti i corsi sopra indicati.
L) Avvio del progetto sperimentale
di collocamento obbligatorio al lavoro proposto nel
novembre 1984 dal C.S.A. e graduale estensione del
progetto stesso a tutto il Piemonte.
Assessorato al
Personale
A) Assunzione di
almeno tre insufficienti mentali e tre handicappati fisici gravi (oltre il
67%) come da promesse più volte fatte dal Presidente Viglione.
B) Conferma di almeno 8 posti
permanenti di tirocinio (senza obbligo di assunzione)
per gli handicappati frequentanti i corsi prelavorativi,
come da impegno assunto dal Presidente Viglione con
la lettera inviata al C.S.A. in data 26.4. 1984, prot. 3530/PG/U.P.
Assessorato alla
Sanità
A) Attribuzione al settore sanitario
(e non più a quello assistenziale) delle competenze ad
intervenire in materia di anziani malati cronici non autosufficienti.
B) Adattamento delle norme regionali
in modo da prevedere un effettivo coordinamento a livello
cittadino dei servizi sanitari attribuiti o da attribuire alle 10 Unità locali
torinesi, consentendo inoltre la gestione centralizzata di quanto è
inopportuno decentrare per una adeguata efficienza dei servizi (es. concorsi
per assunzioni del personale, gestione del personale stesso, gestione degli
ospedali, rapporti con case di cura private ecc.).
C) Avvio in tutto il territorio
regionale del servizio di ospedalizzazione a
domicilio, da attuare anche mediante la corresponsione ai parenti o ai terzi
che vi provvedono di adeguati contributi economici in modo da consentire alle
suddette persone di utilizzare l'aiuto di terzi (ad esempio colf per 5-6 ore al
giorno). Dovrà anche essere prevista la possibilità di ricoverare l'anziano saltuariamente
in idonee strutture sanitarie per consentire adeguati
periodi di riposo alle persone che provvedono alla ospedalizzazione a
domicilio.
D) Assunzione di iniziative
per soddisfare, nell'ambito dei normali servizi sanitari ambulatoriali e
ospedalieri, le esigenze specifiche degli handicappati gravi e gravissimi
(cure odontoiatriche, assistenza ospedaliera continua, ecc.).
E) Attribuzione alle USSL del
compito di effettuare le istruttorie preliminari
sulle domande di invalidità civile, al fine di eliminare gli abusi.
Assessorato
all'Assistenza
A) Correzione delle modifiche
apportate alla legge regionale 23 agosto 1982 n. 20 dalla legge di piano
socio-sanitario 3 maggio 1985 n. 59, assumendo come prioritari i servizi
alternativi al ricovero in istituto e stabilendo a tutela dei
diritti degli assistiti:
- autorizzazione preventiva a
funzionare per le nuove strutture;
- standard sia per strutture di
nuova creazione che per quelle già funzionanti;
- controlli continuativi sul
funzionamento dei presidi in particolare quelli privati;
- promozione di
iniziative di deistituzionalizzazione di minori,
handicappati, anziani.
B) Attribuzione al settore sanitario
(e non più a quello assistenziale) della competenza ad
intervenire in materia di anziani malati cronici non autosufficienti.
C) Adattamento delle norme regionali
in modo da prevedere un effettivo coordinamento a livello
cittadino dei servizi socio-assistenziali attribuiti o da attribuire alle 10
Unità locali torinesi, consentendo inoltre la gestione centralizzata di quanto
è inopportuno decentrare per una adeguata efficienza dei servizi.
D) Approvazione di norme per il
definitivo superamento dell'applicazione della normativa ex ENAOLI, in modo da
stabilire condizioni eguali per tutti i piemontesi che ricorrono
all'assistenza.
E) Estinzione delle IPAB che non
hanno redditi propri sufficienti allo svolgimento delle attività assistenziali previste dagli statuti o che non svolgono
alcuna attività (v. IPAB Nido Principessa Letizia di Torino) che svolgono
funzioni non assistenziali (v. IPAB Alfieri Carrù di
Torino) e destinazione a servizi sociali.
F) Verifica della avvenuta
destinazione ai servizi di assistenza sociale dei beni degli enti assistenziali
disciolti comprese le IPAB e dei relativi redditi.
G) Trasferimento all'Assessorato
regionale all'Istruzione delle competenze in materia di asili
nido, oggi anacronisticamente svolte dall'Assessorato all'Assistenza.
H) Approvazione di
una legge per le piante organiche per il personale dei servizi assistenziali
delle USSL.
I) Iniziative dirette a consentire
ai figli abitanti in Piemonte di poter assistere i propri genitori (o altri familiari)
che risiedono in altre Regioni (in genere nel Sud), predisponendo le necessarie
soluzioni alternative ma ammettendo, quale estrema soluzione,
anche il ricovero in istituti della zona di residenza dei figli.
Dovrà essere compito delle USSL di
residenza dei figli integrare le rette nei casi in cui
esse non possono essere coperte dall'interessato e dai suoi familiari, fermo
restando il diritto di rivalsa nei confronti degli erti competenti in base
alle norme di legge sul domicilio di soccorso.
L) La Regione si impegna
a provvedere entro il 31.12.1985 a censire tutti gli istituti pubblici e
privati di ricovero e tutte le comunità alloggio per minori, per handicappati,
per anziani.
M) La Regione entro il 30 giugno 1986
provvederà ad estendere l'anagrafe per i minori anche agli handicappati
adulti ed agli anziani ricoverati in istituto o accolti in comunità alloggio,
anagrafe che sarà costantemente tenuta aggiornata.
Almeno due volte all'anno
la Regione comunicherà i dati non nominativi dell'anagrafe ai movimenti di
base.
N) Istituzione di un servizio per
controlli ordinari degli istituti pubblici e privati di ricovero con personale
regionale e per controlli straordinari con personale non dipendente dalla Regione, ferma restando l'attribuzione alle USSL
delle funzioni di vigilanza sugli istituti suddetti.
Assessorato
all'Istruzione
A) Assunzione di idonee
iniziative per promuovere e consentire l’inserimento prescolastico e
scolastico degli handicappati, con particolare riguardo agli insufficienti
mentali gravi e gravissimi, agli psicotici ed ai pluriminorati.
B) Emanazione di una legge-delega
alle USSL delle funzioni relative al diritto allo
studio.
C) Assunzione delle funzioni in
materia di asili nido, funzioni che non dovrebbero
più essere svolte dall'Assessorato regionale all'assistenza.
Assessorati vari
A) Iniziative per
l'eliminazione delle barriere architettoniche dagli edifici pubblici e privati
e dai mezzi di trasporto.
B) Incentivazione delle
ristrutturazioni dirette alla eliminazione delle
barriere architettoniche.
C) Assunzione di iniziative
culturali in materia di lotta all'emarginazione sociale.
PIATTAFORMA PRESENTATA AL COMUNE DI TORINO
Giunta municipale e
Consiglio comunale
A) Iniziative dirette ad ottenere
l'adattamento delle norme regionali in modo da prevedere un effettivo
coordinamento a livello cittadino dei servizi sanitari e socio-assistenziali
attribuiti o da attribuire alle 10 Unità locali torinesi (Municipalità),
consentendo inoltre la gestione centralizzata (USSL) di quanto è inopportuno
decentrare per una adeguata efficienza dei servizi
(es. concorsi per assunzioni del personale, gestione del personale stesso,
gestione degli ospedali, rapporti con case di cura priva-te, ecc.).
B) Attribuzione all'USSL (servizi centralizzati
e decentrati) delle funzioni, personale, strutture, attrezzature e
finanziamenti relativi ai servizi socio-assistenziali.
C) Iniziative per ottenere la
coincidenza dei territori delle 10 Municipalità con quelli dei
distretti scolastici, così come previsto dalle leggi vigenti.
D) Predisposizione degli atti
necessari per il trasferimento dalla Provincia al Comune di Torino delle
funzioni assistenziali, del personale, dei
finanziamenti, dei beni in materia di insufficienti mentali (attuando così,
finalmente, quanto previsto dal DPR 24 luglio 1977 n. 616), di ciechi, di
sordi, di gestanti e madri nubili, di minori.
E) Iniziative per ottenere
l'assunzione di handicappati fisici e di insufficienti
mentali da parte delle aziende ed enti aventi rappresentanti del Comune di
Torino. Analoghe iniziative nei confronti degli enti pubblici
e degli enti privati por l'attuazione della legge 482/68.
F) Attuazione delle norme del DPR 24
luglio 1977 n. 616 che vincolano al settore assistenziale i beni pervenuti al
Comune di Torino (il cui valore ammonta ad alcune centinaia di miliardi) a seguito dello scioglimento degli enti assistenziali,
IPAB comprese, mediante in particolare quanto segue:
- redazione di un
elenco dei beni mobili e immobili di cui sopra, da inserire nei bilanci preventivo
e consuntivo del Comune;
- definizione delle somme a titolo di affitto che annualmente il Comune di Torino trasferisce
al bilancio dell'Assessorato all'Assistenza in relazione ai beni immobili
utilizzati dagli altri Assessorati del Comune stesso;
- idem c.s. per i
redditi provenienti dai beni immobili affittati dal Comune di Torino ad altri
enti e a privati;
- idem c.s. per i
redditi provenienti da depositi bancari, titoli e altri beni mobili.
Assessorato al
Personale
A) Attuazione delle delibere relative all'assunzione nei ruoli del Comune di
insufficienti mentali e di handicappati fisici.
B) Predisposizione di almeno 20
posti permanenti di tirocinio, senza obbligo di assunzione,
per allievi frequentanti i corsi prelavorativi.
C) Attuazione del
concorso già deliberato per l'assunzione di 40 educatori.
D) Concorsi per l'assunzione del
personale necessario per la gestione dei servizi (vedi in particolare il
costruendo repartino dell'Amedeo
di Savoia).
Assessorato all'Istruzione
A) Prosecuzione
delle iniziative per l'inserimento di handicappati negli asili nido, nelle
scuole materne e dell'obbligo e superiori.
B) Stipula di accordi
fra Comune e USSL di Torino e Provveditorato agli studi per la definizione di
linee di intervento per un idoneo inserimento scolastico degli handicappati
gravi e gravissimi (insufficienti mentali, psicotici, pluriminorati,
ecc.), fondato sui seguenti punti:
- rispetto del diritto della
frequenza scolastica nella scuola competente per territorio di residenza;
- definizione degli interventi degli
operatori scolastici e sanitari (ed occorrendo anche di quelli
socio-assistenziali) sulla base di progetti sottoposti
ad una continua verifica;
- coinvolgimento reale delle
famiglie degli handicappati o delle persone che esercitano i poteri
tutelari nei progetti di intervento.
C) Graduale superamento dei Centri
educativi speciali mediante:
- rifiuto delle nuove iscrizioni di allievi provenienti da altri Comuni a partire dall'anno
scolastico 1986-87. Al riguardo si chiede che l'Assessorato all'Istruzione provveda a segnalare quanto sopra con la massima
sollecitudine al Provveditorato agli studi, alla Regione, ai Comuni e alle
USSL;
- sostegno da
parte del personale comunale, in particolare quello dei Centri educativi per
l'inserimento scolastico a tempo pieno degli handicappati gravi e gravissimi nelle
scuole di competenza territoriale degli allievi.
D) Azione per
l'individuazione dell'evasione dell'obbligo scolastico e per la riduzione a zero
del fenomeno.
E) Segnalazione tempestiva
all'assessorato all'Assistenza delle scuole disponibili o di locali
utilizzabili a fini assistenziali.
F) Superamento degli istituti per
sordi (Torino e Pianezza) e predisposizione, nel caso in cui i genitori scelgano
per i propri figli la frequenza in strutture speciali (scelta non condivisa dal
CSA), di classi speciali presso scuole normali opportunamente dislocate in modo
da ridurre al minimo l'effetto «ghetto».
G) Completamento della ristrutturazione
dell'Istituto ciechi secondo quanto originariamente previsto dall'accordo
Giunta Novelli - CSA dei 1981 e avvio delle iniziative per la creazione di un
centro di documentazione sui problemi dell'handicap, ottenibile anche mediante
l'integrazione operativa del Centro di documentazione
per ciechi con la mostra delle tecnologie per handicappati.
H) Sviluppo del servizio di assistenza educativa domiciliare per i minori
handicappati con priorità nei confronti dei bambini di età inferiore ai sei
anni.
I) Superamento dei laboratori di
quartiere mediante l'assunzione di iniziative
realmente formative sul piano professionale o almeno su quello di
preparazione generica al lavoro.
Assessorato alla
Formazione professionale
A) Definizione
delle finalità, della durata, dei contenuti e della localizzazione dei corsi prelavorativi e superamento graduale delle altre iniziative formative riguardanti
gli insufficienti mentali, e richiesta alla Regione di approvare dette
definizioni.
B) Graduale superamento dei centri
speciali di formazione professionale, riservati cioè
ai soli handicappati.
C) istituzione di una Commissione
territoriale per il Comune di Torino con il compito di provvedere alle
ammissioni nei corsi di formazione professionale e prelavorativa
degli handicappati sia fisici , che psichici o
sensoriali a partire dal prossimo anno scolastico 85-86.
D) Potenziamento degli inserimenti
nei corsi normali di handicappati fisici e di insufficienti
mentali lievi.
E) Potenziamento dei corsi
professionalizzanti per non vedenti.
F) Avvio di corsi sperimentali di aggiornamento professionale di handicappati fisici
adulti, iscritti nelle liste del collocamento obbligatorio.
G) Richiesta alla
Regione di chiedere alla CEE contributi per tutti i corsi sopra indicati.
H) Avvio per il Comune
di Torino del progetto sperimentale di collocamento obbligatorio al lavoro
proposto nel novembre 1984 dal CSA.
Assessorato al Lavoro
A) Potenziamento
del Gruppo di lavoro interassessorile in modo da
renderlo quantitativamente e qualitativamente in grado di provvedere agli inserimenti lavorativi ed ai
tirocini degli handicappati fisici, psichici e sensoriali. Messa a disposizione di idonei locali.
B) Inserimento dei
problemi specifici riguardanti il collocamento lavorativo degli handicappati
all'interno dei vari programmi e servizi, compreso l'Osservatorio del lavoro e il COSF.
Assessorato
all'Urbanistica
A) Iniziative per
ottenere l'approvazione da parte della Regione della modifica del regolamento
edilizio, approvata dal Comune di Torino il 21 dicembre 1982 per il superamento
delle barriere architettoniche.
Assessorato
all'Assistenza
A) Attribuzione al settore sanitario
(e non più a quello assistenziale) della competenza ad
intervenire in materia di anziani cronici non autosufficienti.
B) Trasformazione degli istituti
comunali di assistenza per anziani cronici non
autosufficienti nei presidi a carattere residenziale per la deospedalizzazione
protetta a gestione sanitaria, come previsto dai punti 2.3.3.13 e 2.3.5.32 del
piano socio-sanitario della Regione Piemonte per il triennio 1985-1987.
C) Trasferimento del nuovo istituto
di Via S. Marino alla sanità perché lo gestisca come indicato
al punto precedente.
D) Sviluppo dell'affidamento
familiare a scopo educativo con priorità nei confronti dei minori di anni 12.
E) Avvio di iniziative
per l'inserimento familiare di handicappati adulti e di anziani, come previsto
dalla delibera del 14 settembre 1976.
F) Iniziative dirette a consentire
ai figli abitanti in Torino di poter assistere i propri genitori (o altri
familiari) che risiedono in altre città o Regioni (in genere nel Sud),
predisponendo le necessarie soluzioni alternative, ma ammettendo, quale
estrema soluzione, anche il ricovero in istituti di
Torino, se i familiari hanno ivi la loro residenza. Il Comune di Torino si impegna ad integrare le rette per la parte non coperta
dall'interessato e dai suoi familiari, fermo restando il diritto di rivalsa nei
confronti degli enti competenti in base alle leggi sul domicilio di soccorso.
G) Modifica della delibera
concernente i contributi a carico dei parenti, in modo da render equo il loro
importo.
H) Modifica delle aliquote delle
rette di ricovero in istituto per non
autosufficienti, in modo da renderle conformi all'accordo a suo tempo stipulato
dal CSA con il Comune di Torino. Attualmente, per quanto concerne ad esempio, l'IPAB
Carlo Alberto, ai parenti viene richiesta in più la
somma annuale di L. 1 milione 200 mila.
I) Promozione
dell'estinzione delle IPAB che non hanno redditi propri sufficienti per
lo svolgimento delle attività assistenziali previste dagli statuti o che non
svolgono alcuna attività (v. per esempio l'IPAB Nido Principessa Laetitia di Torino) o che svolgono funzioni non
assistenziali in violazione delle leggi vigenti (v. ad esempio l'IPAB Alfieri Carrù di Torino).
L) Potenziamento del servizio di
vigilanza con particolare riguardo alla verifica delle
condizioni di vita dei ricoverati in istituto e in comunità alloggio e al
controllo dell'adempimento delle norme di sicurezza.
M) Potenziamento quantitativo e
qualitativo delle comunità alloggio per adolescenti, per handicappati minori e
adulti e per anziani; ai privati non dovrà essere affidata la gestione in
misura superiore al 50% delle comunità alloggio. Per quanto riguarda i minori e
gli handicappati l'obiettivo è la riduzione a zero
dei ricoveri effettuati fuori della Città di Torino; per gli anziani è la
creazione di almeno 200 posti.
N) Potenziamento quantitativo e
qualitativo dei Centri socio-terapeutici in modo da ridurre a zero, entro il
1986, le liste di attesa e l'invio in CST fuori della
città di Torino.
O) Revisione
delle norme che prevedono per gli educatori l'effettuazione di un quinto di lavoro
per non meglio precisate attività di territorio.
P) Definizione degli spazi di azione delle cooperative per la gestione di comunità
alloggio (cfr. lettera del
CSA a Migliasso a Gattini del 6.10.82).
Q) Definizione della destinazione
delle comunità alloggio vuote (v. Via Nizza 151, Lungodora
Voghera, Via Marsigli, ecc.) e degli appartamenti disponibili per comunità alloggio o per
alloggi protetti.
R) Promozione di
un servizio di volontariato di accompagnamento di anziani e di handicappati con
difficoltà di deambulazione.
S) Iniziative per
il trasferimento delle funzioni dall'Ufficio unico adozioni al Comune di
Torino.
T) Estensione a tutti gli enti
convenzionati del diritto di accesso della Commissione
di controllo dei movimenti di base.
Assessorato alla Casa
A) Piano di utilizzo
dei patrimoni degli enti assistenziali disciolti (IPAB, ex ECA, ex ONMI, ecc.)
e delle IPAB funzionanti.
B) Potenziamento delle iniziative di adattamento degli alloggi in modo da renderli usufruibili
da parte di persone portatrici di handicap.
C) Richiesta alle IPAB di mettere a
disposizione di casi sociali gli alloggi di loro
proprietà che si renderanno disponibili. Approvazione di criteri per evitare
ogni forma di favoritismo.
Assessorato alla
Cultura
A) Integrazione
dei programmi culturali (mostre, dibattiti, films,
spettacoli, ecc.) in modo da inserire anche i temi dell'emarginazione.
B) Istituzione di un archivio-mostra
permanente sull'emarginazione assistenziale, che
raccolga tutta la documentazione in materia in possesso del Comune (compresa
quella proveniente dagli Enti assistenziali disciolti) e delle istituzioni che
aderiranno all'iniziativa.
Assessorato allo Sport
A) Aggiornamento
del personale e adattamento delle strutture per rendere tutte le iniziative
gestite o promosse usufruibili anche da parte degli handicappati.
Assessorato ai Lavori
pubblici, alla Viabilità e ai Trasporti
A) Eliminazione
delle barriere architettoniche in modo da rendere possibile gli spostamenti
nella città da parte degli handicappati. In particolare prosecuzione delle attività volte
alle eliminazioni di barriere da marciapiedi, attraversamenti pedonali,
edifici pubblici di competenza comunale (servizi sociali, ospedali, ambulatori,
scuole, uffici, teatri, musei, ecc.).
B) Adattamenti necessari per i mezzi
pubblici di trasporto e relative infrastrutture di accesso.
In particolare dovrà essere garantita la piena usufruibilità
della metropolitana da parte degli handicappati, come stabilito dal DPR 27
aprile 1978 n. 384.
C) Gestione da parte
dell'assessorato ai Trasporti del servizio taxi e dei
pulmini attrezzati che dovranno essere aumentati di numero e dotati di
radiotelefono nonché modificati per migliorarne l'accessibilità e la
manovrabilità.
PIATTAFORMA PRESENTATA ALL'UNITA SOCIO-SANITARIA DI TORINO
CITTÀ
1. Iniziative dirette ad ottenere
l'adattamento delle norme regionali in modo da prevedere un effettivo
coordinamento a livello cittadino dei servizi sanitari (e di quelli
socio-assistenziali appena saranno trasferiti all'USSL) attribuiti o da
attribuire alle 10 Unità locali torinesi (Municipalità), consentendo inoltre
la gestione centralizzata (USSL) di quanto è inopportuno decentrare per una adeguata efficienza dei servizi (es. concorsi per
assunzione del personale, gestione del personale stesso, gestione degli
ospedali, rapporti con case di cura private, ecc.).
2. Predisposizione degli atti
necessari per il trasferimento dal Comune di Torino all'USSL (servizi
centralizzati e decentrati) delle funzioni, personale,
strutture, attrezzature e finanziamenti relativi ai servizi
socio-assistenziali.
3. Iniziative
dirette ad ottenere la coincidenza dei territori delle USSL torinesi con i
territori dei distretti scolastici, come previsto anche dalle leggi
vigenti.
4. Attuazione
della delibera dell'USSL Torino 1-23 che prevede l'assunzione nei ruoli
dell'USSL stessa di 60 insufficienti mentali e di 10 handicappati fisici
gravi.
5. Predisposizione di almeno 20
posti permanenti di tirocinio nei servizi dell'USSL, senza obbligo di assunzione, per gli allievi frequentanti i corsi prelavorativi.
6. Prosecuzione
delle iniziative per l'inserimento degli handicappati negli asili nido, nelle
scuole materne e dell'obbligo.
7. Stipula di accordi
con il Comune di Torino e il Provveditorato agli studi per la definizione di
linee di intervento per un idoneo inserimento scolastico degli handicappati
gravi e gravissimi (insufficienti mentali, psicotici, pluriminorati
ecc.), fondato sui seguenti punti:
- rispetto del diritto della
frequenza scolastica nella scuola competente per territorio di residenza;
- definizione degli interventi degli
operatori scolastici e sanitari (ed occorrendo anche di quelli
socio-assistenziali) sulla base di progetti sottoposti
ad una continua verifica;
- reale coinvolgimento delle
famiglie degli handicappati o delle persone che esercitano i poteri tutelari
nella definizione dei progetti di intervento.
8. Assunzione di un congruo numero
di psicoterapeuti o rimborso alle famiglie delle spese sostenute per
interventi di psicoterapia richiesti dalle équipes di
Neuropsichiatria infantile dell'USSL in risposta alla
lettera inviata dal CSA al Presidente dell'USSL datata 14.11.1984.
9. Azione per il superamento degli
istituti di ricovero degli handicappati, compresi
quelli di Torino e Pianezza per sordi.
10. Costituzione
a livello cittadino (USSL) di un gruppo permanente di lavoro che sia punto di
riferimento tecnico e scientifico per i vari tipi di handicap.
11. Riconoscimento della priorità
assoluta di intervento a favore di pluriminorati
ad es. riabilitazione, aiuto alle famiglie, centri diurni, comunità alloggio,
ecc.
12. Istruttorie preliminari per
l'accertamento delle invalidità, in modo da evitare abusi.
13. Piano per la deistituzionalizzazione degli handicappati di competenza
dell'USSL previa attuazione dei servizi territoriali alternativi.
14. Attribuzione al settore
sanitario (e non più a quello assistenziale) delle
competenze ad intervenire in materia di anziani cronici non autosufficienti.
15. Assunzione da parte del settore
sanitario delle USSL torinesi della gestione degli attuali istituti comunali di assistenza per anziani cronici non autosufficienti
(compreso quello nuovo di Via S. Marino), trasformando detti istituti in strutture
a carattere residenziale per la deospedalizzazione
protetta a gestione sanitaria, come previsto dai punti 2.3.3.13 e 2.3.5.32 del
piano sociosanitario della Regione.
16. Cessazione dell'invio di anziani malati in ospedali o case di cura private fuori
Torino, fatto che rende molto difficoltoso o impossibile l'assistenza da parte
dei familiari dei pazienti.
17. Ristrutturazione
dell'Ospedale Birago di Vische
per gli anziani lungodegenti e/o cronici e predisposizione di settori collegati
organicamente con i reparti ospedalieri che dispongono i ricoveri. La
gestione di detti settari sarà assicurata dalle divisioni ospedaliere di
riferimento (Primari, aiuti assistenti, infermieri, riabilitatori,
inservienti, ecc.).
18. Avvio del servizio di ospedalizzazione a domicilio.
19. Approvazione di una delibera per
la concessione di un congruo contributo ai familiari o a terzi che provvedono alla ospedalizzazione a domicilio di anziani e di altri
pazienti.
20. Garanzia
dell'immediato ricovero ospedaliero nei casi in cui la persona ospedalizzata a
domicilio non possa più essere seguita dai familiari e dai terzi, e ciò anche
per i necessari periodi di riposo.
21. Idonee iniziative per
soddisfare, con personale qualificato nell'ambito dei normali servizi sanitari
ambulatoriali e ospedalieri, le esigenze specifiche degli handicappati gravi e
gravissimi: riabilitazione, cure odontoiatriche, assistenza ospedaliera
continua, ecc.
22. Verifica della
professionalità degli operatori dichiarata dalle organizzazioni «infermieristiche»
che svolgono attività sanitarie negli ospedali.
23. Risposta alla lettera inviata al
Presidente dell'USSL dal CSA in data 18.12.1984 in merito alla
applicazione di cateteri «non motivata da esigenze terapeutiche ma dalla
mancanza di personale».
24. Approvazione di una
deliberazione per definire i principi riguardanti gli
interventi in materia di adozione, affidamento, potestà parentale,
tutele e curatele, interdizione, inabilitazione, ecc.
25. Interventi nei confronti di
coloro che (istituti, locande, affittacamere, ecc.) ricoverano senza autorizzazione anziani non autosufficienti e/o
esercitano abusivamente attività sanitarie.
26. Estensione a tutta l'utenza
indipendentemente dall'età degli interventi riabilitativi dei centri attualmente funzionanti solo per i minori.
27. Chiusura dell'ospedale Eremo di Pecetto e trasferimento del servizio a Torino.
28. Emanazione di una direttiva al
personale sanitario (Medici, Capisala, Infermieri, ecc.) perché
si astenga dall'esprimere giudizi morali sui pazienti e sui parenti,
soprattutto per quanto riguarda i malati anziani.
PIATTAFORMA PRESENTATA ALLA PROVINCIA DI TORINO
Assessorati al
Personale e alla Sicurezza sociale
A) Trasferimento dalla Provincia di
Torino ai Comuni, alle Comunità montane coincidenti con le USSL e alle USSL, di
tutti i servizi assistenziali provinciali e relativo personale, patrimoni
mobiliari e immobiliari con vincolo di destinazione ai
servizi trasferiti, secondo l'accordo stipulato con la Provincia di Torino
dalle Organizzazioni sindacali e dal CSA.
L'attuazione di detto trasferimento
(che per quanto riguarda i servizi per insufficienti mentali doveva essere effettuato dal 1° gennaio 1978 ai sensi del DPR 24 luglio
1977 n. 616) consentirà finalmente ai cittadini di avere un unico riferimento
per i servizi socio-assistenziali.
B) Attuazione della deliberazione relativa alla assunzione di «almeno 25 invalidi civili (20
insufficienti mentali e 5 invalidi fisici gravi)» come stabilito dall'accordo
intervenuto fra la Provincia di Torino, le Organizzazioni sindacali e il CSA.
Si ricorda che nella delibera in oggetto era previsto l'impegno
dell'Amministrazione provinciale di «assumere entro il 30 aprile 1985 almeno 8
insufficienti mentali e 2 invalidi fisici gravi (oltre il 67%)».
C) Conferma degli 11 posti
permanenti destinati ai tirocini (senza obbligo di assunzione)
degli handicappati frequentanti i corsi prelavorativi.
Assessorato alla
Sicurezza sociale
A) Modifica sostanziale della
deliberazione, attualmente sospesa a seguito di accordi
fra la Amministrazione provinciale e il CSA «Rivalse nel settore dell'assistenza
a favore di insufficienti mentali e sensoriali».
B) Promozione
della estinzione delle IPAB «Lorenzo Prinotti» di Torino e «Istituto Sordomuti»
di Pianezza con eventuale promozione della predisposizione di classi speciali
presso le scuole normali, nel caso in cui i genitori di bambini audiolesi
richiedessero tale tipo di intervento. Fino all'estinzione di cui sopra, la
Provincia di Torino dovrà corrispondere alle IPAB suddette solo le somme relative ai servizi erogati di competenza dell'Amministrazione
provinciale
C) Scioglimento entro il 30 giugno
1986 del]'Ufficio unico adozioni e trasferimento delle relative
funzioni alle USSL, così come previsto dall'art. 23 del DPR 24 luglio 1977 n.
616 e dalla legge della Regione Piemonte 23 agosto 1982 n. 20.
D) Fino al trasferimento delle
competenze di cui al punto 1, lettera A, l'Amministrazione provinciale deve
intensificare le attività di deistituzionalizzazione,
provvedere alla riorganizzazione dei servizi esistenti e predisporre le
necessarie strutture alternative al ricovero di istituto,
compreso il centro diurno sperimentale per pluriminorati.
A questo riguardo si ricorda che l'obiettivo per il 1990 è la creazione in ciascuna USSL di almeno un CST e almeno due comunità alloggio
per insufficienti mentali, tenendo conto della precedente suddivisione della
Città di Torino in 23 USSL.
La deistituzionalizzazione
deve riguardare in primo luogo gli handicappati ricoverati fuori Regione e successivamente quelli istituzionalizzati fuori dell'USSL di
residenza originaria. Deve interessare inoltre le persone assistite a livello
diurno di Villa Chiara, struttura situata fuori Torino ed assolutamente
inidonea.
E) La Provincia di Torino si impegna a promuovere l'estensione a tutti gli enti
convenzionati della applicazione della delibera del Consiglio provinciale
concernente il controllo delle strutture assistenziali da parte di
rappresentanti delle associazioni dell'utenza.
F) La Provincia di Torino si impegna ad assumere iniziative nei confronti degli enti
locali e società con propria partecipazione finanziaria o con la presenza nei
Consigli di amministrazione di propri rappresentanti al fine di ottenere la
assunzione di un numero di handicappati da definire sia sul piano quantitativo
che sul piano delle loro caratteristiche e la destinazione di posti di
tirocinio (senza obbligo di assunzione) secondo modalità e tempi da concordare
azienda per azienda.
Assessorato al
Personale
A) Organizzazione (se possibile con la Regione Piemonte, con il Comune, l'USSL e le Aziende
municipalizzate di Torino) di un convegno nazionale sulle esperienze di
inserimento lavorativo negli enti pubblici di handicappati fisici e sensoriali
e di insufficienti mentali. Il convegno potrebbe
essere l'occasione per la presentazione della ricerca effettuata dalla
Provincia di Torino sull'inserimento lavorativo nei propri ruoli di
handicappati.
Assessorato al
patrimonio
A) Anche al fine di compensare i
gravissimi e spesso irreparabili danni arrecati alla personalità delle persone
ricoverate in istituto, si chiede alla Provincia di Torino di concordare con le
OO.SS. e il CSA una somma da
investire ogni anno per la creazione di comunità alloggio e di CST. In ogni
caso le somme ricavate dalle vendite dell'istituto Mainero
dovranno essere destinate agli scopi sopra indicati.
B) Tutti gli alloggi di proprietà
della Provincia di Torino che si renderanno liberi
saranno messi a disposizione delle USSL in cui sono ubicati, affinché li
assegnino ad anziani, handicappati adulti, famiglie con handicappati, ragazze
madri e altri casi sociali.
Assessorato alla
cultura
A) Predisposizione di programmi
culturali (mostre, dibattiti, films, spettacoli)
riguardanti anche il tema dell'emarginazione.
Assessorato
all'istruzione
A) Prosecuzione dell'iniziativa «Laboratorio della riforma» ed iniziative promozionali per lo
sviluppo dell'interesse degli allievi al settore socio-assistenziale.
Assessorati vari
A) Abolizione delle barriere
architettoniche da tutte le costruzioni progettate e/o finanziate
dall'Amministrazione provinciale, comprese quelle non incluse nel DPR 27 aprile
1978 n. 384.
PIATTAFORMA PRESENTATA AL PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI TORINO
Inserimento di
handicappati nella scuola materna statale
Assunzione di iniziative
dirette ad assicurare la frequenza delle scuole materne statali di tutti i
bambini handicappati che presentino domanda di iscrizione. (In
particolare si chiede che il Provveditore agli studi emani una circolare in
merito).
Dotazione di personale di appoggio in modo da consentire una proficua integrazione
scolastica degli handicappati.
Per i bambini gravissimi
il rapporto dovrà essere 1 a 1.
Inserimento di
handicappati nella scuola dell'obbligo
Nella scuola statale dell'obbligo
deve essere rispettato il diritto alla frequenza nella scuola di territorio di
tutti gli alunni handicappati che ne facciano
richiesta. A tale fine si richiede il graduale superamento dei Centri educativi
speciali municipali e delle classi speciali per insufficienti
mentali, superamento che dovrà realizzarsi mediante la non accettazione di
iscrizioni alle classi prime dei centri speciali a partire dall'anno
scolastico 1986-87.
Per una adeguata
attuazione di quanto sopra si richiede che nelle scuole in cui viene attuato
l'inserimento sia previsto quanto segue:
A) un sufficiente numero di insegnanti di sostegno e la loro presenza fin
dall'inizio dell'anno scolastico;
B) il rapporto 1 a
1 per i soggetti gravissimi, garantendo anche a questi soggetti la frequenza
con orario pieno;
C) la definizione
di un piano educativo e riabilitativo individualizzato verificato periodicamente
da parte degli operatori scolastici e degli operatori dei servizi territoriali coinvolgendo le
famiglie degli allievi;
D) la stipulazione di intese scritte con le Unità socio-sanitarie locali e con
gli Enti locali. Quale base dell'intesa può essere assunta la circolare del
Ministero della Pubblica istruzione n. 258 del 22.9.1983;
E) l'appoggio da
parte del Provveditorato delle proposte avanzate dalla CGIL Scuola di Torino per
l'attribuzione agli operatori scolastici di mansioni in materia di «assistenza ad alunni portatori
di handicap».
Orientamento
degli handicappati fisici, psichici e sensoriali post-scuola obbligo
È necessario che fin dal primo anno
della scuola media, si avviino interventi di orientamento
per individuare i successivi sbocchi, tenendo presente che l'obiettivo da
raggiungere in tutta la misura possibile è l'inserimento lavorativo in normali
aziende previo un adeguato percorso formativo (scuole superiori o formazione
professionale, o corsi pre-lavorativi per
insufficienti mentali in grado di svolgere solo mansioni di tipo generico).
L'avvio nei centri diurni assistenziali dovrà essere limitato esclusivamente agli
handicappati che a causa della gravità delle condizioni fisiche e psichiche,
non sono assolutamente in grado di svolgere attività lavorative proficue.
Diploma di scuola
media inferiore
Il diploma di scuola media inferiore
deve essere rilasciato a tutti gli allievi handicappati che hanno frequentato
con esito positivo la scuola media.
Per i soggetti insufficienti mentali l'esito positivo deve essere valutato soprattutto
in riferimento ai livelli di partenza, all'acquisizione di autonomie personali
e ai processi di socializzazione.
In merito al diploma di scuola media
inferiore si sottolinea che esso è indispensabile per
accedere al lavoro anche in mansioni di tipo generico, soprattutto presso Enti
pubblici.
Per gli alunni che si presentano,
come privatisti, per sostenere l'esame di licenza di scuola media inferiore,
si chiede che il Provveditorato agli studi garantisca adeguato sostegno anche
per quanto riguarda strutture, attrezzature e insegnanti, prevedendo anche
distacchi a tempo parziale.
Accesso degli
handicappati ai corsi sperimentali per lavoratori (150 ore)
Si chiede che agli handicappati,
siano essi fisici, psichici, o sensoriali, sia consentita
la frequenza dei corsi sperimentali per lavoratori (150 ore), garantendo gli
insegnanti di sostegno, i sussidi idonei e una adeguata pubblicizzazione
dei corsi stessi.
Altre iniziative
1) È necessario che siano previsti
opportuni interventi di sostegno (personale, sussidi, adattamenti, ecc.) per
l'inserimento di handicappati nelle scuole medie superiori.
2) Non deve essere attuato il trasferimento
della cosiddetta scuola media speciale per ciechi, dall'attuale sede di Via Menabrea all'ex Istituto ciechi di
Via Nizza n. 151. Tale trasferimento, infatti, impedirebbe la realizzazione della mostra delle tecnologie per handicappati
fisici, psichici e sensoriali del Piemonte, concordata con il Comune di Torino.
Il CSA ritiene che la scuola
suddetta debba trasformarsi a tutti gli effetti in una scuola normale che
attui gli inserimenti scolastici degli handicappati fisici, psichici e
sensoriali.
3) La concentrazione di classi speciali
per audiolesi (istituti Prinotti di Torino e di Pianezza)
deve essere superata mediante l'inserimento in classi normali o se richiesto
dalle famiglie, mediante l'istituzione di classi speciali presso una o più scuole
normali di Torino. Ciò sia per il ciclo della scuola elementare che per quello
della scuola media.
4) Il CSA ritiene che sarebbe molto positivo che il gruppo di lavoro presso il Provveditorato
agli studi per l'inserimento degli handicappati (Gruppo H) accettasse di avere
confronti continui e programmati con le Associazioni ed i Movimenti di base
in modo che sia possibile confrontare le esigenze degli utenti con le risposte
fornite.
Inoltre è necessario che il Gruppo H sia
dotato di personale e di strumenti adeguati ai compiti che dovrebbe svolgere
per appoggiare gli inserimenti scolastici e per verificare la validità degli
interventi attuati.
5) Un ruolo importantissimo per
adeguati inserimenti scolastici degli handicappati può essere assunto dall'Istituto
regionale di ricerca sperimentazione ed aggiornamento educativi.
Si sottolinea
che i compiti dell'IRRSAE sono i seguenti:
- raccogliere, elaborare e
diffondere documentazione pedagogica e didattica;
- condurre studi e ricerche in campo
educativo;
- promuovere e assistere
l'attuazione di progetti di sperimentazioni cui collaborino
più istituzioni scolastiche;
- organizzare e attuare iniziative di aggiornamento per il personale direttivo o docente;
- fornire consulenza tecnica sui
progetti di sperimentazione e sui programmi, sui metodi e sui servizi di aggiornamento culturale e professionale dei docenti e
collaborare all'attuazione delle relative iniziative promosse a livello locale.
Il CSA chiede che detti compiti
siano espletati tenendo in particolare considerazione gli handicappati,
soprattutto quelli gravi e gravissimi.
Anche l'IRRSAE dovrebbe operare
prevedendo confronti programmati con le Associazioni ed i movimenti di base.
6) Il CSA ritiene che sia estremamente necessaria ed urgente l'istituzione di corsi
biennali di specializzazione per insegnanti di ruolo presso l'Università agli
studi di Torino (legge 270/82).
Con questa iniziativa
si creerebbe un nucleo di insegnanti di ruolo aventi una idonea specializzazione,
fatto che è di fondamentale importanza sia per la realizzazione di adeguati
inserimenti scolastici, sia per valorizzare coloro che si impegnano da anni in
questo delicato settore.
I corsi biennali di specializzazione
dovrebbero essere attuati in stretta collaborazione con l'IRRSAE anche al fine
di realizzare una integrazione operativa con altri
momenti di aggiornamento, in particolare con quelli gestiti o programmati dal
Provveditorato agli studi o dall'Istituto Regionale di Ricerca Sperimentazione
ed Aggiornamento Educativi stesso.
7) Occorre che - finalmente -
vengano predisposte ed attuate idonee iniziative per arginare l'evasione
dall'obbligo scolastico e la selezione scolastica. Dette
iniziative dovrebbero essere assunte dal Provveditorato agli studi in
collaborazione con il Consiglio scolastico provinciale e gli Enti locali, con
il coinvolgimento dei Sindacati, delle Associazioni, e dei Movimenti di base.
8) Si chiede che gli Organi
scolastici, in particolare i Consigli di distretto, di circolo e di istituto, segnalino al Provveditorato agli studi ed agli
Enti locali l'esistenza di barriere architettoniche al fine di eliminare le
situazioni che rendono difficoltosa l'accessibilità alle scuole.
9) Per quanto riguarda la città di
Torino si ravvisa la necessità di rivedere la
delimitazione territoriale dei Distretti scolastici in modo che vi sia
coincidenza con il territorio delle Circoscrizioni e quindi anche delle Unità
socio-sanitarie locali.
PRIMA RACCOLTA DI FIRME
2.500 bambini
aspettano una famiglia ma vivono in istituto
I sottoscritti chiedano che la
Regione Piemonte, le Unità socio-sanitarie locali
(USSL) e il Comune di Torino intervengano con la
massima sollecitudine per assicurare una adeguata vita familiare a tutti i
2.500 bambini e ragazzi ricoverati in istituti del Piemonte. Alcuni minori sono
addirittura ricoverati in istituti di altre Regioni.
In primo luogo i genitori devono
essere aiutati ad allevare ed educare direttamente i
loro figli. Nei casi di famiglie inidonee o in difficoltà si dovrà provvedere
all'affidamento a scopo educativo ad altre famiglie
scelte con molta cura dai servizi socio-assistenziali, dando priorità assoluta
ai bambini piè piccoli (0-12 anni).
Per i minori in situazione di totale
abbandono si dovrà far ricorso all'adozione.
Chiedono inoltre che la Regione
Piemonte, le USSL e il Comune di Torino provvedano affinché anche ai bambini e fanciulli handicappati sia garantita la crescita in
famiglia (d'origine, affidataria o adottiva) o, se quanto sopra non è
possibile, in comunità alloggio e affinché sia data loro la possibilità di
frequentare insieme ai minori non handicappati tutte le strutture ed i servizi
(scuole materne e dell'obbligo, attività ricreative, ecc.).
Per evitare confusioni e vuoti di intervento si chiede che i Comuni e le Province
trasferiscano al più presto le loro competenze socioassisten-ziali alle USSL.
SECONDA RACCOLTA DI FIRME
Per un'effettiva
integrazione sociale degli handicappati
Per un pieno inserimento sociale
degli handicappati, i sottoscritti chiedono alla Regione Piemonte, alla Provincia
di Torino, ai Comuni e alle Unità socio-sanitarie locali di istituire o potenziare
le seguenti iniziative:
- eliminazione o riduzione delle
cause che producono handicap fisici, psichici e sensoriali e che determinano
situazioni di cronicità nei confronti di minori,
adulti e anziani;
- trasferimento di tutte le
competenze assistenziali dai Comuni e dalle Province alle USSL, di modo che
gli utenti abbiano un unico responsabile per l'istituzione e gestione dei
servizi;
- servizi di aiuto
economico e/o sociale alle famiglie ed agli handicappati (siano essi minori,
adulti o anziani) in modo da consentire il massimo possibile di autonomia.
Questi servizi devono riguardare in
particolare la riabilitazione, l'aiuto economico, l'assistenza domiciliare, la ospedalizzazione a domicilio di malati cronici non
autosufficienti, il servizio taxi per coloro che non sono in grado di
utilizzare i trasporti pubblici;
- conferma dell'assunzione da parte
del settore sanitario (e non sociale) delle competenze in materia di interventi preventivi, curativi, riabilitativi e di
altro genere degli anziani cronici non autosufficienti, così come previsto
dalle leggi vigenti;
- creazione in ciascuna
USSL (per Torino in ciascuna delle ex 23 Circoscrizioni), di almeno un
centro diurno (massimo 25 posti) per gli insufficienti mentali gravi che non
sono in grado, a causa della gravità delle loro condizioni psicofisiche, di
svolgere alcuna attività lavorativa;
- istituzione in ciascuna
USSL (per Torino in ciascuna delle ex 23 Circoscrizioni) di almeno due
comunità alloggio (8-10 posti) per gli handicappati privi di sostegno
familiare;
- inserimento degli handicappati
nelle normali scuole materne, elementari, medie e
superiori;
- predisposizione di corsi prelavorativi per gli insufficienti mentali che sono in grado di svolgere lavori semplici;
- inserimento
nelle normali aziende pubbliche e private di handicappati fisici, psichici e
sensoriali, dando piena attuazione alle assunzioni concordate o promesse (70
per l'USSL Torino 1-23, 40 per il Comune di Torino, 25 per la Provincia di
Torino, 6 per la Regione Piemonte);
- l'assegnazione di
alloggi se necessario, privi di barriere architettoniche;
- messa a disposizione di tutti gli handicappati
dei normali servizi sportivi e di tempo libero con idoneo personale di appoggio;
- ogni altro servizio idoneo.
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