Prospettive assistenziali, n. 74, aprile - giugno 1986
Specchio nero
SOTTO LO STESSO SOLE MA LA SPIAGGIA È
PRIVÉ
Su «Anffas
Famiglie», pubblicazione bimestrale curata dalla sede centrale della Associazione
nazionale famiglie di fanciulli e adulti subnormali,
n. 23, marzo-aprile 1986, pagina 29, leggiamo e ripubblichiamo:
«Al mare come tutti. Una possibilità ancora remota per
moltissimi handicappati per la quasi assoluta mancanza di spiagge attrezzate
alle loro necessità. Uno spiraglio si è però
aperto proprio su uno dei posti turistici più ambiti, Sanremo, dove il Comune
ha messo a disposizione delI'Anffas, l'associazione
che rappresenta le famiglie di subnormali, circa cento metri di spiaggia.
L'offerta è stata raccolta con grande interesse soprattutto dalle sezioni dell'Anffas».
Sotto lo stesso sole, per
fortuna; ma la spiaggia è «privé». Con tanto di saluti all'inserimento sociale, anche o almeno in
ferie. E con l'augurio che sia l'ultima
spiaggia dell'emarginazione...
CHE BUSINESS LA TERZA ETÀ
Che la «terza età» diventi sempre
di più un business è un dato di fatto. Dai generi di
consumo destinati a questa fascia di cittadini, alle vacanze
riservate (o quasi) agli ultra '60. Ora, arrivano anche gli imprenditori edili
(e le associazioni del settore che spuntano come funghi), i quali scoprono un
nuovo, redditizio, filone per fare buoni affari.
Noi non siamo contro le leggi del
mercato e della libera iniziativa. Ma riteniamo, anche, che l'uno e le altre -
in questo, come in altri campi - siano rispettosi della autonomia
delle persone e non contribuiscano alla loro emarginazione.
E ci spiace che proprio quanti -
per la lunga conoscenza dei bisogni dei più deboli e la competenza accumulata
in questi anni - dovrebbero mettere in guardia dalla realizzazione di interventi non idonei, avallino acriticamente, invece,
certe iniziative.
Scrive, ad esempio, «Nuova
Proposta» (periodico dell'Uneba, l'associazione
nazionale fra gli enti di assistenza e beneficenza),
nel numero di agosto 1985: «Anche in Italia vi sono i presupposti per lo sviluppo delle
residenze destinate alla terza età. Esperienze straniere mostrano perché possono rendere le iniziative private. Ne parla una pubblicazione economica, dalla quale riprendiamo
larghi stralci mettendo in rilievo da un lato l'utilità che può derivare dall'intervento
del "privato-commerciale", ma dall'altro richiamando l'attenzione
sul fatto che questi interventi si rivolgono solo al più agiato, trascurando le
persone deboli. Il modello è, comunque, estremamente
significativo».
È solo un problema di soldi, come
sostiene l'organo dell'Uneba, oppure è anche e soprattutto questione di ciò che si vorrà realizzare? L'iniziativa
«privata-commerciale» risanerà i quartieri vecchi e malsani dei centri storici
e delle periferie, oppure costruirà nuovi quartieri-ghetto per la terza età,
con la conseguente espulsione degli anziani dal contesto
sociale dove hanno passato la loro vita? È solo un esempio. Banale, forse; ma
estremamente concreto.
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