Prospettive assistenziali, n. 75, luglio - settembre 1986

 

 

CAMPAGNA PER LA TUTELA DEL DIRITTO DEGLI AMMALATI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI ALL'ASSISTENZA SANITARIA

GIACOMO BRUGNONE

 

 

Questa comunicazione si prefigge lo scopo di fornire una prima traccia di lavoro a gruppi in­tenzionati ad intraprendere iniziative in materia di promozione del diritto degli ammalati cronici non autosufficienti all'assistenza sanitaria, par­tendo dalla nostra esperienza veneziana.

Il metodo da noi seguito, nell'impostazione del­la campagna per la tutela del diritto degli am­malati cronici all'assistenza sanitaria, è quello modulare, cioè un progetto minimale ampliabile all'infinito, compatibilmente con le risorse a di­sposizione. Criterio questo, che può consentire anche a piccoli gruppi e a gruppi che operano in piccole realtà di svolgere una campagna di sensibilizzazione finalizzata alla presa di coscien­za da parte di tutti i cittadini su quali siano i loro diritti e doveri e come possa essere corret­tamente interpretata la vigente normativa in ma­teria.

Per rendere possibile il proliferare di tali ini­ziative, la Sezione veneziana dell'ULCES, Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale, con sede in Vicolo della Pineta 42/b, 30174 Mestre, Venezia, tel. 041/611889, si tiene a disposizione degli interessati per consulenze, documentazio­ne e fornitura di materiale divulgativo.

Dopo Torino, Aosta ed Ivrea, è in pieno svol­gimento anche a Venezia la campagna per la tutela del diritto degli ammalati cronici non auto­sufficienti all'assistenza sanitaria. L'iniziativa, preceduta da un corso di formazione riservato a soci e simpatizzanti dell'ULCES, si articola in tre fasi:

1) capillare divulgazione dell'iniziativa, denun­cia delle inadempienze del Servizio sanitario na­zionale e creazione di un centro di consulenza e documentazione a disposizione di forze sociali e politiche, di operatori socio-sanitari e della po­polazione tutta;

2) aggregazione in loco di forze sociali e poli­tiche, operatori e singoli cittadini interessati al problema, al fine di promuovere vertenze territo­riali ed iniziative culturali;

3) creazione di un coordinamento che assicuri nel tempo la continuità delle iniziative intraprese nelle prime due fasi della campagna, e ne pro­muova di nuove.

 

Corso di formazione interna

Il corso di formazione interna, cui hanno par­tecipato 11 soci dell'ULCES e 4 simpatizzanti, è stato un passaggio obbligato per la concreta rea­lizzazione della campagna. Esso è stato condotto col metodo della relazione e successivo dibat­tito. Si è articolato in 6 incontri che hanno affron­tato i seguenti temi:

1) il diritto dell'ammalato cronico non auto­sufficiente all'assistenza sanitaria;

2) dalla beneficenza privata alla sicurezza so­ciale, analisi storica e politica;

3) esperienza di servizi territoriali a Spinea, un Comune di 15.000 abitanti;

4) l'ammalato cronico non autosufficiente, aspetti medici;

5) come l'anziano vede i giovani e come è visto da questi, aspetti sociologici;

6) elementi per la corretta gestione di un pub­blico dibattito e simulazione di una trattativa tra ULCES e Assessorato comunale alla sicurezza sociale.

Gli incontri, avvenuti con frequenza quindici­nale, sono stati intercalati da momenti di discus­sione all'interno del gruppo. Il corso ha consenti­to a tutti i partecipanti di aver chiari gli obiet­tivi della sezione dell'ULCES e ha dato ai 7 soci che avrebbero poi gestito concretamente la campagna, quei rudimenti indispensabili al cor­retto svolgimento della stessa.

 

Prima fase della campagna

La prima fase della campagna (marzo-giugno 1986) ha attivato una serie di iniziative che pos­sono essere così sintetizzate:

- affissione di 2.300 locandine in pubblici esercizi e contemporanea descrizione dei fini della campagna ai gestori e ai dipendenti degli stessi. Altre locandine verranno affisse con lo stesso metodo nelle prossime fasi della cam­pagna;

- distribuzione di 1.600 libretti informativi ad operatori sociosanitari, amministratori, forze sin­dacali e sociali;

- distribuzione di 1.300 pieghevoli a gruppi di anziani;

- partecipazione a 13 incontri e pubblici di­battiti con gruppi di anziani e forze sociali e po­litiche, promossi espressamente per illustrare l'iniziativa;

- partecipazione ad un servizio radiofonico curato dal giornale del Veneto della RAI regio­nale;

- partecipazione a trasmissioni radiofoniche domenicali da una radio locale. Dal settembre 1986 questa trasmissione dell'ULCES dal titolo «Gli altri e noi» assume frequenza settimanale e viene affiancata da ulteriori iniziative presso al­tre radio locali;

- 250/280 consulenze a cittadini che si sono rivolti al nostro centro di documentazione.

 

Seconda fase della campagna

Conclusa questa prima fase, le attività del­l'ULCES si sono limitate nei mesi estivi al solo servizio di documentazione e consulenza. Con il mese di settembre 1986 ha inizio la seconda fase della campagna che, nelle nostre intenzio­ni, da verificarsi sul campo, dovrebbe prefiggersi i seguenti obiettivi:

- prosecuzione delle attività avviate nella fa­se precedente;

- potenziamento delle trasmissioni radiofo­niche;

- campagna di informazione mezzo stampa, che è l'unico obiettivo mancato nella prima fase;

- coinvolgimento di forze sociali, politiche e sindacali;

- apertura di vertenze con Regione, ULSS e Comuni, cercando di aggregare su questo pro­getto forze sociali e politiche locali.

 

Terza fase della campagna

La terza fase di questa campagna dovrebbe coincidere con la creazione di un coordinamento sanità ed assistenza fra le forze di base che pro­grammi autonomamente la prosecuzione della campagna stessa.

Realisticamente non ci è dato conoscere le modalità di attuazione della seconda fase ed il periodo di inizio della terza in quanto esse di­penderanno dalla disponibilità degli altri interlo­cutori a collaborare e ad assumersi impegni con­creti.

 

Allegati

Riportiamo qui di seguito il testo di 3 facsi­mili di lettere che, opportunamente adattati alla peculiarità dei singoli casi, possono dimostrarsi utili nelle ipotesi di:

- minacce di dimissioni dagli ospedali di ammalati cronici non autosufficienti;

- ricorso contro inadempienze e/o carenze di prestazioni erogate dal Servizio sanitario na­zionale;

- richiesta di visita fiscale ai fini del rico­noscimento dell'invalidità civile per la corre­sponsione dell'indennità di accompagnamento e della pensione di invalidità civile, dovuta alla grande maggioranza degli ammalati cronici non autosufficienti.

 

Allegato 1

Facsimile di lettera da inoltrare in caso di minacce di dimissioni dall'ospedale di ammalati cronici non autosufficienti

 

data, ................................

 

Al Presidente del Comitato di gestione dell'ULSS

All'Assessore alla sicurezza sociale del Comune

Al Primario del reparto in cui è ricoverato il pa­ziente

 

e p.c. alla Sezione veneziana dell'ULCES

 

LORO SEDI

 

OGGETTO:  X Y, di anni ........ affetto da.................., ricoverato presso il reparto ............ dell'ospe­dale .............. dal ...............

 

In riferimento all'intenzione dell'ospedale ............... ­di dimettere il paziente in oggetto, il sottoscritto dichiara la propria concreta disponibilità a con­tribuire alla ricerca di soluzioni alternative al ri­covero, purché adeguate alle condizioni psico­fisiche del congiunto (indicare il grado di paren­tela), e rispettose della sua dignità.

In concreto il sottoscritto si impegna, nei li­miti delle proprie capacità e possibilità, a garan­tire al paziente in oggetto, assistenza generica e supporto morale, così come è nello spirito della solidarietà parentale ed in armonia con quanto è previsto dalla vigente legislazione in materia.

A giudizio del sottoscritto, suddette dimissioni saranno possibili soltanto qualora esse non con­trastino con esigenze di opportunità terapeutica e riabilitativa e comunque qualora anche la col­lettività sia in grado di esprimere altrettanta so­lidarietà e rispetto delle vigenti leggi assicuran­do al paziente i seguenti supporti:

- assistenza medica (generica e specialisti­ca), infermieristica e riabilitativa domiciliari, così come è previsto dall'art. 14 della legge 833/78 istitutiva del Servizio sanitario nazionale;

- corresponsione dell'indennità di accompa­gnamento ed eventualmente pensione di invali­dità civile;

- assistenza domiciliare generica, garantita nel Veneto dai Comuni;

- adattamento dell'habitat e rimozione delle barriere architettoniche, come previsto dalla leg­ge regionale veneta 57/75 e successive integra­zioni e modifiche.

Quanto poi all'ipotesi di ricovero in casa di riposo, il sottoscritto la respinge, anche a nome del congiunto, in quanto lesivo del diritto di quest'ultimo ad una adeguata assistenza sanita­ria e ad una vita socio-abitativa decorosa. In ogni caso il sottoscritto ritiene di non dover contri­buire al pagamento della retta poiché, configu­randosi la condizione di cronicità invalidante, è preceduto dallo Stato nell'ordine di chiamata alla corresponsione di assistenza (cfr. Costituzione e leggi istitutive del Servizio sanitario nazionale, della pensione di invalidità civile e della inden­nità di accompagnamento) ed in subordine dal Comune che, dopo aver anticipato i costi dei servizi, potrà eventualmente esercitare il diritto di rivalsa sul primo. Si fa a tale proposito os­servare come l'obbligo alla corresponsione degli alimenti o del mantenimento possa essere atti­vato esclusivamente dalla Magistratura, mentre la denuncia per le arbitrarie dimissioni di un in­capace affidato alle proprie cure è un reato au­tomaticamente perseguibile.

 

In fede                                             Firma ........................................................

 

Nome, cognome, numero telefonico ed indirizzo del fir­matario.

 

 

Allegato 2

Bozza di reclamo per rifiuto di assistenza o carenze della stessa

(da compilare su carta semplice)

 

 

data, ..........................

 

Al Presidente del Comitato di gestione dell'ULSS n. ..........

suo indirizzo

e p.c.    al Primario del reparto o al Responsabile del servizio cui si riferisce il reclamo

          Alla Sezione veneziana dell'ULCES

          Vicolo della Pineta 42/B, 30174 Mestre - Venezia, tel. 611889

 

OGGETTO: Ricorso ai sensi dell'art. 4 della leg­ge 595/85 e degli artt. 1 e 8 della legge re­gionale veneta 14.6.83 n. 33 «Disciplina del contenzioso amministrativo in materia di pre­stazioni sanitarie».

 

Il (la) sottoscritto (a) ...................., nato (a) a .............. il ............ e residente a .................... via .................... n. ............ tel. .......................... inoltra alla S.V. ricorso ai sensi delle leggi in og­getto, per motivi relativi ai fatti qui di seguito descritti.

(Descrizione chiara e sintetica dei fatti con indicazione di date, persone, disagi derivanti dai fatti stessi ed ogni altro elemento ritenuto utile).

Il (la) sottoscritto (a) si riserva, in caso di man­cato o insoddisfacente provvedimento riparato­re, di rivolgersi ad altre sedi giuridicamente e amministrativamente competenti e di pubbliciz­zare i fatti sopradescritti.

Si prega a tal fine (in caso di mancato acco­glimento del ricorso) di indicare nella risposta gli estremi delle leggi e delle normative che han­no ispirato tale provvedimento.

In fede                                                                                                                   Firma leggibile ed indirizzo

Elenco dell'eventuale documentazione allegata, relativa all'oggetto del ricorso.

 

 

Allegato 3

Domanda per il riconoscimento dell'invalidità civile

 

data, ........................

 

Alla Commissione medica per il riconoscimento dell'invalidità civile dell'U.L.S.S. n. ..........

(indirizzo)

 

OGGETTO: Richiesta di visita medica (ambula­toriale o domiciliare) per il riconoscimento dell'invalidità civile, onde ottenere la concessio­ne della pensione di invalidità civile ai sensi della legge 118/71 e/o l'indennità di accom­pagnamento, ai sensi della legge 18/80.

 

Il (la) sottoscritto (a) ........................... nato (a) a ........................  il .................... e residente a ...................... via ........................... n. ............. tel. ........................... chiede di essere sottoposto (a) [op­pure che il (la) signor (a) ....................... nato (a) a ...................... e residente a ..................... via ......................... n. ......... tel. ............ venga sottoposto (a)] a visita per il riconosci­mento dell'invalidità civile, al fine di ottenere l'indennità di accompagnamento e/o la pensione di invalidità civile.

A tal fine allega certificato medico attestante la diagnosi e stato di famiglia in carta semplice.

 

In fede                                                                                                                                 (firma leggibile)

 

Indirizzo e numero telefonico della persona cui debbono pervenire eventuali comunicazioni.

Nota: Compilare il testo omettendo le parti che non in­teressano, indicando se la visita richiesta deve essere fatta a domicilio per impossibilità dell'invalido a recarsi in am­bulatorio.

 

 

 

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