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DIRITTO
DI RICORSO DEI CITTADINI IN MATERIA DI SANITÀ
L'articolo 4 della legge 23 ottobre 1985 n. 595
prevede quanto segue: «Avverso gli atti
con cui si nega o si limita ai cittadini la fruibilità delle prestazioni di assistenza sanitaria, sono ammesse osservazioni ed
opposizioni in via amministrativa redatte in carta semplice, da presentarsi entro
quindici giorni dal momento in cui l'interessato abbia avuto conoscenza
dell'atto contro cui intende osservare od opporsi, al comitato di gestione
della unità sanitaria locale, che decide in via definitiva entro quindici
giorni. La presentazione delle anzidette osservazioni ed opposizioni non impedisce né preclude la proposizione di impugnative in via
giurisdizionale».
CIRCOLARE
DELLA REGIONE PIEMONTE SULLE IPAB
Pubblichiamo
il testo integrale della ottima circolare del
Presidente della Giunta della Regione Piemonte n. 8/APE del 20 maggio 1986
«Redditi derivanti dal patrimonio trasferito ai Comuni dagli ex EE.CC.AA. ed ex II.PP.AA.BB.» diretta ai Sindaci,
ai Presidenti delle USSL e ai Presidenti del CO.RE.CO.
In esito alle sollecitazioni inoltrate da parte di alcuni Presidenti di Comitati di Gestione delle UU.SS.SS.LL. della Regione, i
quali lamentano la inadempienza da parte di alcuni Comuni interessati in
ordine alla conservazione della destinazione a servizi socio-assistenziali
delle rendite dei beni degli ex EE.CC.AA. ed ex II.PP.AA.BB., si fa
osservare quanto segue.
Le leggi regionali 6 gennaio 1978, n. 2 e 23 agosto
1982, n. 20, attribuiscono ai Comuni i beni immobili e
mobili dei disciolti EE.CC.AA. e
delle II.PP.AA.BB. che hanno
cessato la loro attività in seguito ad estinzione, con il vincolo di destinazione
a servizi socio-assistenziali.
Il patrimonio di cui sopra conserva la destinazione
a servizi socio-assistenziali anche in caso di trasformazione patrimoniale.
Naturalmente le rendite
patrimoniali di detti beni, trasferiti ai Comuni, se attive vanno acquisite al
bilancio comunale stesso. È
appena il caso di precisare che, in caso di mancato
rendimento, occorre promuovere iniziative per una più efficiente gestione dei
beni stessi.
Nel caso in cui ogni forma di attivazione
si mostrasse inidonea a produrre un effettivo rendimento del bene si dovrà
prendere in esame la possibilità della realizzazione del bene stesso per un più
proficuo investimento del ricavato dell'alienazione secondo la vigente
normativa.
I Comuni interessati sono pertanto invitati a:
a) effettuare un attento
censimento dei beni stessi;
b) verificare il rispetto del
requisito della destinazione a servizi socio-assistenziali dei beni in parola;
c) comunicare al Servizio Interventi Strutturali
dell'Assessorato Assistenza - Personale - Organizzazione di c.so Stati Uniti 1 - Torino, i dati relativi al censimento
effettuato attestando il rispetto del vincolo di destinazione e l'ammontare
delle eventuali rendite,;
d) comunicare al Servizio sopra indicato entro il 28
febbraio di ogni anno le variazioni intervenute nel
corso dell'anno precedente.
Si rimane in attesa di un
sollecito cenno di adempimento e di conoscere entro la data del 30 settembre
p.v. le risultanze del censimento di cui al punto c).
Con l'occasione si sollecita l'opportunità, prima
richiamata, di realizzare ogni forma di investimento
tendente ad eliminare gestioni passive mediante la trasformazione dei predetti
beni patrimoniali.
LA
REGIONE PIEMONTE, IL COMUNE E LA PROVINCIA DI TORINO, L'UNITÀ SANITARIA LOCALE
1-23 VOGLIONO EMARGINARE I CITTADINI PIÙ DEBOLI: BAMBINI, HANDICAPPATI, ANZIANI
CRONICI (1)
La Regione
Piemonte
- ha ridotto gli stanziamenti per l'assistenza del
25%;
- ha approvato una legge (la n. 14/1986) per
finanziare gli enti pubblici e privati che creano nuove case protette assistenziali, soprattutto per gli anziani cronici non
autosufficienti. Il CSA ribadisce che, in base alle leggi vigenti, spetta alla
sanità (e non all'assistenza) la prevenzione, cura e riabilitazione di tutti i
cittadini, compresi quelli malati cronici non autosufficienti.
Il Comune
dì Torino
- ha previsto lo stanziamento di 20 miliardi per la
costruzione di 4 nuove case protette assistenziali;
- vuole gestire come assistenza la struttura di Via
S. Marino per anziani cronici non autosufficienti (caricando pertanto
all'utenza una retta di 25 mila lire al giorno!) e
continua a rifiutare che la struttura sia gestita dalla Unità sanitaria locale;
- ha trasferito la scuola media speciale per ciechi
dai locali perfettamente idonei di Via Menabrea a Via Nizza 151 (distanza 100 metri!), riducendo così a
metà gli spazi della mostra permanente delle attrezzature per handicappati, mostra
che verrà aperta chissà quando;
- ha aumentato le rette di ricovero degli anziani
con percentuali dal 33 al 48%;
- non ha trasferito al bilancio assistenziale
i redditi dei patrimoni delle IPAB estinte e degli enti disciolti, nonostante
le precise norme di legge;
- non ha aumentato i posti nei centri assistenziali
diurni per insufficienti mentali ultraquindicenni, con abbandono dei 50
soggetti che da settembre non potranno beneficiare dì questo servizio
essenziale;
- continua a lasciare inutilizzate le strutture vuote
da destinare a comunità alloggio: Via Marsigli, Via Madama Cristina, Via Nizza 151, Lungodora
Voghera, Via Ivrea;
- non ha finora assunto alcuna iniziativa
per rilanciare l'affidamento familiare di minori a scopo educativo.
La
Provincia di Torino
- nulla ha fatto per la deistituzionalizzazione
degli insufficienti mentali ricoverati in istituto. Si tratta di circa 400
persone, alcune delle quali ricoverate - spesso per anni - fuori Regione
(Veneto, ecc.);
- appoggia, anche sotto il profilo economico,
strutture di vera e propria emarginazione, come ad esempio Villa Chiara e le
IPAB Prinotti e l'istituto Sordomuti di Pianezza;
- ha affidato, con una spesa di 70 milioni, la
verifica, assolutamente inutile, delle diagnosi degli insufficienti mentali
assistiti dalla Provincia di Torino;
- sta attuando con gravi distorsioni e ritardi la
delibera di assunzione di 25 insufficienti mentali;
- non ha preso alcuna iniziativa
per trasferire alle USSL tutte le funzioni assistenziali provinciali,
trasferimento indispensabile perché i cittadini abbiano nelle USSL un unico
riferimento per tutti gli interventi assistenziali.
La Unità sanitaria locale Torino 1-23
- non ha fatto cessare le dimissioni illegittime
degli anziani cronici non autosufficienti dagli ospedali;
- non ha ancora avviato la ristrutturazione dell'Ospedale Birago di Vische per la deospedalizzazione
protetta, soprattutto di anziani cronici non
autosufficienti;
- non ha creato un ufficio tecnico centrale di
riferimento per i problemi sanitari relativi alla prevenzione, cura e
riabilitazione degli handicappati fisici, degli insufficienti mentali, dei
ciechi e degli audiolesi;
- non ha approvato la delibera per la concessione di
un adeguato contributo ai familiari e ai terzi che provvedono alla ospedalizzazione a domicilio di anziani e altri
pazienti malati cronici non autosufficienti, al fine di rimborsare le spese da
essi sostenute.
Le uniche iniziative
positive sono:
- l'accordo Comune di Torino, OO.SS., CSA sui corsi prelavorativi per
insufficienti mentali;
- l'assunzione da parte dell'USL
Torino 1-23 di 30 insufficienti mentali e di 5 handicappati fisici;
- l'istituzione del servizio di ospedalizzazione
a domicilio anche se gli infermieri addetti sono del tutto insufficienti (5
invece di 100).
(1) Volantino distribuito dal CSA,
Coordinamento sanità e assistenza fra i movimento dì base, in occasione del
convegno di Torino del 26-27 giugno 1986 «Aspettando le riforme».
www.fondazionepromozionesociale.it