Prospettive assistenziali, n. 75, luglio - settembre 1986

 

 

Specchio nero

 

GLI HANDICAPPATI? NELLA LISTA DI PROSCRIZIONE

 

Gli on.li DC Sinesio, Orsini, Gianfranco, Zarro, Carrus e Coloni hanno preso a cuore il problema dell'handicap ed hanno presentato in Parlamen­to una loro proposta di legge «Norme per la profilassi della rosolia nella popolazione femmi­nile e per la registrazione degli handicappati» (Camera dei Deputati, n. 2724 del 27 marzo 1985). Recita l'art. 5 di tale proposta:

«Presso le unità sanitarie locali è istituito un registro dove vengono elencati tutti gli handi­cappati che a norma delle vigenti leggi hanno ti­tolo per ottenere un beneficio assistenziale pub­blico, di natura sanitaria, scolastica o sociale.

« Nell'elenco, oltre alle generalità dell'handi­cappato, viene indicata l'esatta diagnosi medica nonché il tipo di handicap fisico, psichico o sensoriale e la sua gravità.

«I medici, gli operatori sanitari e sociali han­no l'obbligo di segnalare alla unità sanitaria lo­cale di competenza i casi di persone handicap­pate di cui venissero a conoscenza a causa della loro attività professionale. Il competente servizio della unità sanitaria locale, avuta la segnalazio­ne, deve convocare l'handicappato interessato (sic!) o, in caso di minore età o di incapacità, il suo legale rappresentante, al quale compete il consenso per l'iscrizione al registro di cui al primo comma del presente articolo. Qualora non venga concesso il consenso per l'iscrizione nel registro, 1'handicappato non usufruisce dei bene­fici previsti dalla legge».

Non sapevamo che per tutelare il diritto alla non emarginazione delle persone in situazione di handicap, si dovesse cominciare dalle liste di proscrizione...

 

 

I PARTITI ED I SINDACATI NON VOGLIONO ASSUMERE GLI INVALIDI

 

I deputati Vincenzo Mancini, Bianchi, Garoc­chio, Pisicchio e Rossattini della DC, Lodi Fau­stini e Pallanti del PCI, Ferrari Marte del PSI, Caria e Ghinami dei PSDI, Arisio del PRI, Mancu­so della Sinistra indipendente e Benedikter del Partito Popolare Sudtirolese, in data 4 dicembre 1985 hanno presentato alla Camera la proposta di legge n. 3321 che, vergognosamente, stabili­sce, come indica il titolo, la «Esclusione dalla disciplina delle assunzioni obbligatorie delle isti­tuzioni, delle associazioni e dei datori di lavoro che non perseguono finalità di lucro».

In sostanza la proposta, il cui iter di approva­zione è purtroppo in corso, esclude dall'obbligo di assumere gli invalidi i partiti, i sindacati, le IPAB (Istituzioni pubbliche di assistenza e be­neficenza), le associazioni e tutte le istituzioni pubbliche e private che non hanno fini di lucro.

A nostro avviso si tratta di un provvedimento ignobile sotto tutti i punti di vista, tanto da far ritenere indegni di far parte del Parlamento i deputati che l'hanno sottoscritta.

 

 

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