Specchio nero
GLI
HANDICAPPATI? NELLA LISTA DI PROSCRIZIONE
Gli on.li DC Sinesio, Orsini, Gianfranco, Zarro, Carrus e Coloni hanno preso a cuore il problema
dell'handicap ed hanno presentato in Parlamento una loro proposta di legge «Norme per la profilassi della rosolia nella popolazione femminile
e per la registrazione degli handicappati» (Camera dei Deputati, n. 2724
del 27 marzo 1985). Recita l'art. 5 di tale proposta:
«Presso le
unità sanitarie locali è istituito un registro dove vengono
elencati tutti gli handicappati che a norma delle vigenti leggi hanno titolo
per ottenere un beneficio assistenziale pubblico, di natura sanitaria,
scolastica o sociale.
«
Nell'elenco, oltre alle generalità dell'handicappato, viene
indicata l'esatta diagnosi medica nonché il tipo di handicap fisico, psichico o
sensoriale e la sua gravità.
«I medici,
gli operatori sanitari e sociali hanno l'obbligo di segnalare alla unità sanitaria locale di competenza i casi di persone
handicappate di cui venissero a conoscenza a causa della loro attività
professionale. Il competente servizio della unità
sanitaria locale, avuta la segnalazione, deve convocare l'handicappato
interessato (sic!) o, in caso di minore età o di incapacità, il
suo legale rappresentante, al quale compete il consenso per l'iscrizione al
registro di cui al primo comma del presente articolo. Qualora non venga concesso il consenso per l'iscrizione nel registro,
1'handicappato non usufruisce dei benefici previsti dalla legge».
Non sapevamo che per tutelare il diritto alla non
emarginazione delle persone in situazione di handicap, si dovesse cominciare
dalle liste di proscrizione...
I
PARTITI ED I SINDACATI NON VOGLIONO ASSUMERE GLI INVALIDI
I deputati Vincenzo Mancini, Bianchi, Garocchio, Pisicchio e Rossattini della DC, Lodi Faustini
e Pallanti del PCI, Ferrari
Marte del PSI, Caria e Ghinami
dei PSDI, Arisio del PRI, Mancuso
della Sinistra indipendente e Benedikter del Partito
Popolare Sudtirolese, in data 4 dicembre 1985 hanno
presentato alla Camera la proposta di legge n. 3321 che, vergognosamente,
stabilisce, come indica il titolo, la «Esclusione dalla
disciplina delle assunzioni obbligatorie delle istituzioni, delle associazioni
e dei datori di lavoro che non perseguono finalità di lucro».
In sostanza la proposta, il cui iter di approvazione
è purtroppo in corso, esclude dall'obbligo di assumere gli invalidi i partiti,
i sindacati, le IPAB (Istituzioni pubbliche di assistenza
e beneficenza), le associazioni e tutte le istituzioni pubbliche e private che
non hanno fini di lucro.
A nostro avviso si tratta di un
provvedimento ignobile sotto tutti i punti di vista, tanto da far
ritenere indegni di far parte del Parlamento i deputati che l'hanno
sottoscritta.
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