Prospettive assistenziali, n. 78, aprile-giugno 1987

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

GIORNATE DI STUDIO SUGLI ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI

 

Organizzate dal Gruppo Volontariato Cittadino Assistenza, unitamente alla Federazione Gorizia­na del MO.V.I. (Movimento di Volontariato Ita­liano) e con la collaborazione del Comune di Mon­falcone, si sono tenute al Palazzetto Veneto di Monfalcone, sabato 11 e domenica 12 aprile 1987, le giornate di studio sul tema «Diritti ed esigenze dell'anziano non autosufficiente».

La partecipazione di esponenti del mondo del volontariato, operatori socio-sanitari, alcune rap­presentanze sindacali e di partito, nonché dell'As­sessorato regionale all'assistenza e del Primario del reparto di medicina del presidio ospedaliero di Monfalcone, non hanno pienamente soddisfat­to i promotori, che su una problematica così scottante che richiede urgenti interventi, avreb­bero prospettato un confronto con Amministratori regionali, degli Enti locali e delle U.S.L. invece irrimediabilmente assenti, come da molto accade in incontri di questo tenore.

I lavori, ai quali ha partecipato peraltro il Sin­daco del Comune di Monfalcone (comune che ha dimostrato viva attenzione per l'iniziativa) hanno preso spunto dalla relazione del Gruppo promo­tore, presentata dall'Assistente sociale Anna Raspar, che riguardava la situazione locale, con un notevole apporto di dati e riflessioni.

Grosso contributo è pervenuto dai relatori del­la sezione veneziana dell'ULCES (Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale) sul tema «Aspetti legislativi ed economici» (Elena Bru­gnone) e «Aspetti sanitari: problemi e prospet­tive» (Giacomo Brugnone).

In chiusura sono state ipotizzate diverse mo­dalità di ulteriore approfondimento delle temati­che trattate, nonché di programmazione di con­creti interventi sul territorio.

Aurelio Scolobig, quale Presidente dell'Assem­blea, ha dato infine lettura del documento con­clusivo, che verrà diffuso a mezzo di tutti i ca­nali informativi, così concepito:

 

I partecipanti alle giornate di studio promosse a Monfalcone sul tema «Diritti ed esigenze dell'anziano non autosufficiente» esprimono, quale documento conclusivo dei lavori, quanto segue:

 

Premessa

Si è notata la carenza di una corretta informa­zione della popolazione riguardo i propri diritti e le risorse economiche, di servizi ed operatori, esistenti sul territorio.

Per tale motivo si sollecita la creazione di un centro di conoscenza, informazione, consulenza e documentazione riguardo le risorse esistenti sul territorio, la pubblicizzazione dei servizi isti­tuzionali e del privato sociale, e della loro utiliz­zazione ed accesso. Accanto a questo, va curata una corretta informazione riguardo la legislazio­ne esistente nell'ambito economico, contribuzio­ni per singoli e famiglie. In particolare si propo­ne la stesura, stampa e diffusione capillare di un «vademecum» socio-sanitario, da realizzarsi in collaborazione con le istituzioni e l'U.S.L.

 

Testo

Tutti i cittadini che, a causa delle proprie con­dizioni psico-fisiche o dell'età avanzata, non sono in grado di svolgere da soli le proprie funzioni della vita quotidiana hanno diritto alla sicurezza sociale attraverso:

- prestazioni sanitarie e para-previdenziali a carico dello Stato, se ammalati;

- prestazioni para-previdenziali, se non auto­sufficienti per motivi non sanitari.

Poiché, in assenza di servizi alternativi al ri­covero ospedaliero, il rifiuto delle ammissioni, o le dimissioni forzate negli ospedali, si configu­rano come una negazione del diritto all'assisten­za sanitaria, ed al fine di ridurre le degenze im­proprie, nel rispetto di tale diritto, si sollecita la creazione di servizi territoriali alternativi. Ovvero:

- potenziamento e creazione ex-novo di ser­vizi quali assistenza generica, specialistica, in­fermieristica, protesica, riabilitativa, sia ambula­toriale che a domicilio;

- attivazione di «corsie preferenziali» per l'accesso a tutte le strutture sanitarie da parte dei soggetti a rischio;

- attivazione di trasporti per i medesimi sog­getti, con mezzi adeguati, anche per soggetti non ricoverati impossibilitati a fruire dei mezzi tradizionali.

 

Utilizzazione dei posti letto per anziani

non autosufficienti presso i presidi ospedalieri di Cormons e Grado

Pur non condividendo l'uso improprio che spes­so viene fatto delle case di riposo, si chiede che, fin tanto che tali strutture sono le uniche risorse di cui si dispone, i costi di ricovero dell'anziano cronico vengano sostenuti dalla collettività, sen­za gravare sull'utente o sulla sua famiglia.

Si propone, a questo fine, che vengano ricon­vertiti i fondi che i vari enti erogano alle per­sone non-autosufficienti e disabili (assegno di accompagnamento, pensione invalidità civile, contributi comunali, ecc.), al fine di garantire loro un idoneo ricovero quando necessitino di assi­stenza sanitaria continuativa.

 

 

LETTERA DI DIFFIDA AI DIRETTORI SANITARI

 

Pubblichiamo il testo della lettera inviata dal­la Sezione di Venezia dell'ULCES ai direttori sa­nitari per contrastare le dimissioni di anziani cronici non autosufficienti.

 

Alla scrivente associazione risulta che avete in programma le dimissioni del paziente in oggetto. A tal proposito si fa presente che, trattandosi di ammalato non autosufficiente, privo di congiunti tenuti al suo mantenimento in grado di provve­dervi, e comunque trattandosi di paziente la cura del quale compete al Servizio sanitario nazionale, senza limiti di durata, tale dimissione, in assenza di altro servizio che se ne faccia adeguatamente carico, si configurerebbe come abbandono di in­capace affidato alle cure dell'ospedale.

Si fa inoltre presente che, ai sensi dell'art. 433 e successivi del codice civile, ai congiunti non conviventi compete unicamente la corresponsio­ne degli alimenti, nella misura stabilita dal giu­dice, limitatamente al soddisfacimento dello sta­to di indigenza e non al soddisfacimento di una assistenza globale. Quest'ultima compete al co­niuge convivente se trattasi di persona sana ed al Servizio sanitario nazionale se ammalata.

Si invita pertanto la S.V. a recedere da tale decisione onde non incorrere nelle sanzioni con­template dall'art. 591 del codice penale.

 

 

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