Notiziario dell'Associazione nazionale
famiglie adottive e affidatarie
NUOVA FRONTIERA DELL'ADOZIONE E
DELL'AFFIDAMENTO
Riportiamo
integralmente la nota inviata dal Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base in data 18 febbraio 1987 al Presidente del
Tribunale per i minorenni di Torino.
Testo del documento
Dall'entrata in vigore della legge 5 dicembre 1967 n.
431 ad oggi si sono verificati cambiamenti profondi:
1. - sviluppo ragguardevole delle adozioni internazionali.
In questi casi si ritiene sufficiente la piena attuazione delle norme vigenti.
Si auspica che venga data priorità assoluta
all'adozione di bambini piccolissimi, tenuto conto delle difficoltà di
inserimento dei grandicelli e della disponibilità -
purtroppo superiore alle richieste - di bambini piccolissimi;
2. - aumento considerevole delle domande di adozione. Quindi non è più necessario fare
azioni di sollecitazione per l'adozione di bambini piccoli non handicappati;
3. - presenza di numerose situazioni di bambini piccoli
handicappati o grandicelli adottabili. Per la loro
adozione occorre assumere apposite iniziative;
4. - esigenza di un massiccio rilancio dell'affidamento
familiare a scopo educativo, dando priorità assoluta, specialmente nella città
di Torino, ai minori di età inferiore ai 10-12 anni.
L'affidamento familiare deve ovviamente riguardare anche
i minori handicappati.
Condizioni minime per l'attuazione
delle adozioni e degli affidamenti con particolare riguardo
ai minori
handicappati e/o grandicelli
- Impegno degli amministratori e degli
operatori delle USSL ad assicurare i necessari interventi e servizi ai
minori handicappati e/o grandicelli in adozione
(compreso il periodo di affidamento preadottivo) o
in affidamento educativo.
Detti interventi e servizi riguardano in particolare:
a) idonei contributi economici. Si segnala che il
Comune di Torino con delibera del 25 marzo 1985 ha deciso di raddoppiare il
contributo per l'affidamento di minori handicappati riconosciuti invalidi al
100% e di corrispondere loro l'indennità di accompagnamento,
La delibera prevede inoltre la possibilità che il Comune continui i versamenti
suddetti anche in caso di adozione dei minori da parte degli affidatari, assumendo specifici provvedimenti;
b) priorità di accesso negli
asili nido e scuole materne comunali assicurando i necessari sostegni;
c) promozione degli
inserimenti nelle scuole dell'obbligo e superiori;
d) priorità di accesso nei
corsi di formazione professionale o prelavorativi
comunali e promozione di idonei inserimenti nei centri di formazione
professionali pubblici e privati, fornendo in ogni caso i necessari sostegni;
e) priorità di accesso alle
prestazioni sanitarie e socio-assistenziali, con impegno da parte delle USSL
che, nel caso di carenza di personale dipendente o convenzionato, verranno
assunte necessarie iniziative affinché sia possibile il ricorso a servizi
privati con oneri a carico dell'USSL;
f) promozione degli
inserimenti dei minori handicappati nelle strutture e servizi di uso sociale evitando
ogni forma di emarginazione o discriminazione;
g) prosecuzione degli interventi
delle USSL nei casi in cui sia necessario prorogare l'affidamento dopo
il raggiungimento della maggiore età, nell'interesse dell'affidato
(prosecuzione degli studi, situazione di non autosufficienza psico-fisica dell'affidato,
ecc.).
Altre condizioni
- Ovviamente per l'attuazione corretta delle adozioni
e degli affidamenti, è necessaria una adeguata preparazione
e selezione delle famiglie, e un appoggio reale ai minori, alle famiglie d'origine
e a quelle affidatarie, anche al fine di promuovere nel caso di affidamenti, a
seconda delle situazioni, il ritorno nella famiglia d'origine o il loro
autonomo inserimento o la trasformazione dell'affidamento in adozione da parte
della stessa famiglia affidataria.
- Unificazione delle competenze in materia di adozione ed affidamento nelle USSL, fatto che richiede il
trasferimento delle funzioni assistenziali dalle Province alle USSL stesse.
- Lo scioglimento degli Uffici
Unici Adozioni con il conseguente trasferimento degli operatori sul territorio,
da attuare entro e non oltre il
30 giugno 1987.
Campagna di informazione
sulle adozioni e gli affidamenti
L'opinione pubblica non è informata
sulla nuova situazione delle adozioni nazionali di cui ai punti 2 e 3.
È quindi necessario che le singole USSL predispongano
vere e proprie campagne di sensibilizzazione nei confronti della generalità
della popolazione per poter raggiungere tutte le
potenziali famiglie adottive e affidatarie.
Si ritiene che dette campagne debbano essere
predisposte dalle USSL e non dalle Province o dalla Regione, per evitare
sovrapposizioni e conflitti, e, soprattutto, per assicurare la continuità fra
la campagna stessa, la selezione, la preparazione, i rapporti con l'autorità
giudiziaria, l'inserimento familiare del minore, ecc.
Ad evitare l'insorgere di ogni
deleteria confusione nell'opinione pubblica, si ritiene che debbano essere
condotte distinte campagne per l'adozione e l'affidamento.
Nella programmazione e attuazione delle iniziative
suddette dovranno essere utilizzati tutti gli apporti
utili per il raggiungimento degli obiettivi. Pertanto non dovranno essere
coinvolti solo gli amministratori e gli operatori, ma dovranno anche essere
utilizzate le disponibilità dei magistrati minorili, dei giudici tutelari,
delle famiglie adottive e affidatarie e delle organizzazioni sociali del territorio.
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