EVITARE CHE
Vi è il fondato timore che la emananda legge nazionale di riforma dell'assistenza
sancisca una altra ingiustizia nei confronti della fascia più debole della
popolazione: la privatizzazione dei patrimoni delle IPAB, Istituzioni
pubbliche di assistenza e beneficenza. In parole povere, c'è il pericolo che
il parlamento segua il perverso principio stabilito
dall'Assemblea siciliana che, con la legge 9 maggio 1986 n. 22, ha regalato ai
privati i beni delle IPAB, senza che i privati stessi siano nemmeno obbligati
a destinarne l'uso a fini assistenziali. I privati, infatti, sono autorizzati a
vendere i patrimoni e ad utilizzare, con assoluta discrezionalità il denaro
realizzato, anche per scopi diversi dall'assistenza (1).
Le 9000 IPAB italiane hanno patrimoni valutabili in
40-50 mila miliardi: una somma imponente che potrebbe - se utilizzata in modo corretto - risolvere molti problemi dei cittadini più
bisognosi (2).
Ma non sempre i patrimoni vengono
destinati ai più deboli.
Al riguardo, tanto per fare un esempio, ricordiamo
che i Consiglieri comunali di Roma Augusto Battaglia, Franca D'Alessandro Prisco, Teresa Andreoli Inghilesi del Gruppo PCI
hanno presentato una interrogazione urgentissima in data 18 luglio 1986 in cui
si afferma che l'IPAB Istituto Romano S. Michele, sita in Piazzale Antonio
Torti, 4, Roma «è proprietaria di un
ingente patrimonio immobiliare da cui dovrebbe ricavare notevoli risorse
finanziarie da utilizzare per il perseguimento dei fini statutari, il che
dovrebbe risultare sufficiente alla gestione delle attività assistenziali»
(3).
Gli interroganti chiedevano inoltre «di conoscere a chi ed a quali prezzi sono
concessi locali, appartamenti, palazzi ed altri beni patrimoniali di cui l'IPAB
è proprietaria».
Riportiamo
in allegato l'elenco dei patrimoni delle IPAB S. Michele, S. Maria in Aquiro e Conservatorio
S. Caterina della Rosa, tutte di Roma, a dimostrazione della loro rilevanza
economica.
A questo riguardo non sembra casuale il fatto che il
Comune di Roma abbia nominato i propri rappresentanti
per l'IPAB Santa Caterina della Rosa con due delibere del 16 febbraio e dell'11
settembre 1984 e che a distanza di tre anni, nonostante ripetute sollecitazioni
e interrogazioni, il Consiglio di amministrazione non sia ancora stato
insediato dalla Giunta regionale.
Anche l'IPAB S. Maria in Aquira è priva di Consiglio di
amministrazione.
Per quanto riguarda l'IPAB S. Michele, il Consigliere
Augusto Battaglia ha denunciato che l'ente
«si è distinto per cattiva amministrazione. Le numerose denunce per assunzioni
clientelari, per l'andamento dei concorsi interni, per l'affidamento in
gestione della mensa, per l'affitto a prezzo stracciato degli stabili, hanno
costretto la Regione a nominare un Commissario ed a trasmettere gli atti alla
Procura della Repubblica. Ma - guarda caso! - la
delibera è stata bocciata dal Commissario di Governo».
Segnaliamo infine che, rispondendo in data 6 febbraio
1987 all'interrogazione sopra citata, l'Assessore all'assistenza del Comune di
Roma, Gabriele Mori, non solo non fornisce alcun
elemento di chiarificazione sui patrimoni e sui relativi redditi, ma afferma
addirittura che «il Comune non ha
vigilanza sui beni delle IPAB».
Ricordiamo che la legge 17 luglio 1890 n. 5972
prevede all'art. 18 «Le amministrazioni
delle istituzioni pubbliche di assistenza e
beneficenza devono tenere in corrente un esatto inventario di tutti i beni
mobili ed immobili, ed uno stato dei diritti, crediti, beni ed obbligazioni coi
titoli relativi».
L'art. 19 a sua volta stabilisce quanto segue: «Dell'inventario e delle successive aggiunte
e variazioni è data comunicazione al Sindaco e alla
Giunta provinciale amministrativa nel termine e nelle forme stabilite dal
regolamento».
Riportiamo inoltre il testo dell'art. 81 del RD 5
febbraio 1891 n. 99: «La sorveglianza che
i Consigli comunali sono chiamati ad esercitare sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza dall'art. 132 della legge
comunale e provinciale 1915, non conferisce ai medesimi od ai loro membri
alcun diritto di dare ordini o disposizioni per il servizio o d'intervenire
alle adunanze delle amministrazioni degli istituti stessi. Il Sindaco od un
suo delegato, da scegliersi nel seno del Consiglio
comunale, hanno diritto di esaminare sul luogo tutti gli atti, contratti e
registri delle amministrazioni, riferendone nella prima tornata al Consiglio».
Segnaliamo infine che l'art. 132 del R.D. 4 febbraio
1915 n. 148 è così formulato «Sono
sottoposte al Consiglio comunale tutte le istituzioni fatte a pro della
generalità degli abitanti del Comune, o delle sue frazioni, alle quali non siano applicabili le regole degli istituti di carità e assistenza,
come pure gli interessi dei parrocchiani quando questi non sostengono qualche
spesa a termini di legge. Gli stessi stabilimenti di carità e beneficenza sono
soggetti alla sorveglianza del Consiglio comunale, il quale può sempre esaminare
l'andamento e vederne i conti».
Consistenza immobiliare dell'IPAB S. Michele
- Esercizio pubblico, Via del Porto, 1;
- Esercizio pubblico, Via del Porto, 4;
- Esercizio pubblico, Piazza Mercanti, 15;
- Abitazione, Via del Porto, 3;
- Abitazione. Via del Porto, 4;
- Abitazione, Piazza dei Mercanti, 17;
- Abitazione, Piazza dei Mercanti, 18;
- Magazzino, Piazza dei Mercanti, 19;
- Magazzino, Piazza dei Mercanti;
20;
Zona Montecitorio (Ospizio Apostolico)
- Negozio, Via della Colonna Antonina, 27-28;
- Negozio, Via della Colonna Antonina, 29;
- Negozio, Via della Colonna Antonina, 30;
- Negozio, Via della Colonna Antonina, 31;
- Albergo «Nazionale», Piazza Montecitorio,
12;
- Colonna Palace Hotel, P. Montecitorio, 131 Via Uff, Vicario
Zona Termini
(Ospizio S. Maria degli Angeli)
il Vecchio Clementino, (il portico di destra) di Piazza
della Repubblica
- Caffè, P.zza della
Repubblica, 40-41-43;
- Caffè, Via Terme di Diocleziano, 38;
- Caffè, Via Viminale, 39;
- Galleria d'Arte, Piazza della Repubblica, 42;
- Galleria d'Arte, Piazza della Repubblica, 42;
- Abitazione, P.zza della
Repubblica, 43;
- Scuola, P.zza della
Repubblica, 43;
- Cinema, P.zza della
Repubblica, 44-45;
- Negozio, Via Terme di
Diocleziano, 31;
- Negozio, Via Terme di
Diocleziano, 32;
- Negozio, Via Terme di Diocleziano, 32A;
- Scuola «G. Mazzini» Via Terme di Diocleziano, 33;
- Istituto Tecnico per il Turismo, Via
Terme di Diocleziano, 33;
- Negozio, Via Terme di
Diocleziano, 34;
- Esercizio pubblico, Via Terme di Diocleziano, 35;
- Esercizio pubblico, Via Terme di Diocleziano, 36;
- Negozio, Via Terme di
Diocleziano, 37;
- Negozio, Via Viminale, 1;
- Albergo Casa del Passeggero, Via Viminale, 1A;
- Abitazione, Via Viminale,
3;
- Abitazione, Via Viminale,
3;
- Magazzino, Via Viminale,
3;
- Abitazione; Via Viminale, 3;
- Abitazione, Via Viminale,
3;
- Ufficio, Via Viminale, 3;
- Abitazione, Via Viminale,
3;
- Abitazione, Via Viminale,
3;
- Abitazione, Via Viminale,
3;
- Negozio, Via Viminale,
313;
- Negozio, Via Viminale,
313;
- Abitazione, Via Viminale,
313;
- Negozio, Via Viminale, 3C;
- Bar, Via Viminale, 5A;
- Negozio, Via Viminale, 7;
- Negozio, Via Vimínale, 7A;
- Albergo, Via Viminale,
11;
- Scuola «A. Locatelli»,
Via Casal de' Merode, 4;
- Scuola, Via Casal de' Merode;
- Officina, Via Casal de' Merode,
8;
- Fabbrica ceramiche, Via Gasal
de' Merode, 8;
- Lab. falegnameria, Via
Casal de' Merode, 8;
- Lab. lucidatori, Via Casal
de' Merode, 8;
- Cementeria, Via Casal de' Merode, 8;
- Fonderia, Via Casal de' Merode,
8;
- Tipografia, Via Casal de' Merode,
8;
- Tipografia, Via Casal de' Merode,
8;
- Scuola, Via Casal de' Merode,
8;
- Orto sito in Via G. Cerbara;
- Abitazione, P.le A.
Tosti, 4;
- Abitazione, P.le A.
Tosti, 4;
- Abitazione, P.le A.
Tosti, 4;
- Abitazione, P.le A.
Tosti, 4;
- Impianti sportivi, P.le
A. Tosti, 4;
- Impianto (mq. 8000) P.le
A. Tosti, 4;
- Magazzino (mq,.200) P.le A. Tosti, 4;
- Terreno (mq. 15.000) Quartiere Garbatella.
Immobili in
comproprietà con l'O.P. Società Romana pro-infanzia
- Negozio, Via del Babuino,
33-34;
- Magazzino, Via del Babuino,
35;
- Abitazione, Via del Babuino,
35;
- Abitazione, Via del Babuino,
35;
- Abitazione, Via del Babuino,
35;
- Abitazione, Via del Babuino,
35;
- Vigna, in località «Selve nuove»;
- Vigna, in località «Pantanicei»;
- Abitazione, Via Oberdan, 4;
- Ripostiglio, sito a Marino (Roma);
- mq. 63 e vani 16 in Via Cimadori, 6;
- mq. 155 e vani 39 in Via del
Moro, 7;
- mq. 636 e vani 65 in Via del
Porto, 8/a, 3, 10, 12, 13, 14, e 16;
- mq. 4596 e vani 22,5 in Via Ripa
Grande 9, 13, 14, 21, 22, 24, 26, 31, 33, 34, 35, 37, 38, 40, 41, 42, 43, 44,
46, 47, 48, 49, 50, 52, 53, 54, 55, 56, e 56/A;
- mq. 58 in Via delle Palle, 15,
Consistenza immobiliare dell'IPAB S. Maria in Aquiro
L'ente, a parte la proprietà del S.
Maria in Aquiro risulta
proprietario:
- 1 appartamento sito in Via Fiorini, 13 int. 27;
- 1 stabile in Via del Coleone,
61, angolo della Pace;
- 1 appartamento in Via Fiorini,
13, int. 19, composto di 2 camere e accessori;
- 1 appartamento in Via dei Fiorini 15, composto di
2 vani;
- 1 stabile sito in Via dei Pastini,
15;
- 1 stabile in Via Isola Madre 15, sede del Conservatorio della Divina Provvidenza;
- 1 stabile in Via dei Fiorini, 15;
- 1 stabile in Via Novacella,
23-25;
- 1 stabile in Via E. Bonifazi,
43;
- 1 locale in Via della Scala, 37;
- 1 stabile in Piazza Navona,
43;
- 1 stabile in Via dei Delfini, 24;
- terreno in località di Via di Val Cannuta di mq. 30.000;
- 4 appartamenti in Via Mazzini, 42, a Castelgandolfo;
- vani 79,5 e mq. 123 in Via del Babuino,
107;
- mq. 66 in Via dei Pastini, 18/a;
- mq. 59 in Via dei Pastini, 17/a;
- mq. 26 in Via dei Pastini,
18;
- vani 4 in Via dei Pastini,
19;
- mq. 17 in Via dei Pastini,
20;
- mq. 24 in Via dei Pastini,
69;
- vani 15,5 in Via della Guglia, 69/b;
- vani 24 in Via Tre Cannelle, 7;
- mq. 304 in Via Leonina, 92;
- mq. 74 in Via dei Serpenti, 166;
- mq. 24 in Via dei Serpenti, 169;
- vani 124 in Via dei Serpenti, 170;
- mq. 50 in Via dei Serpenti, 171-172;
- mq. 39 in Via Ruinaglia,
7;
- mq. 52 in Via Urbana, 3;
- vani 78 in Via Urbana, 4:
- mq. 2.4 in Via Urbana, 5;
- mq. 53 in Via Maria dei
Fiori, 58/a e 58/b;
- mq. 22 in Via della Croce, 84;
- mq. 14 in Via della Croce, 84/a;
- vani 27,5 e mq. 106 in Via della Croce, 85;
- vani 6,5 in Via Palestro, 87.
Consistenza
immobiliare dell'IPAB S. Caterina della Rosa
Via Forteguerri, 4
Stabile di tre piani, seminterrato, giardino, 2 palestre,
mq. cop. 5. 595,12, palestra
mq. 361,20 e servizi annessi comprende docce,
spogliatoi e stanza attrezzi, giard. mq. 3.056, cortile mq. 602.
Tenuta Catel di Leva
Ettari 264 - otto case coloniche, fienile, stalle, due
immobili di due piani e piccoli rustici annessi e
giardino, cava tufo e pozzolana.
Via A. Leonori 36 e 42
Otto appartamenti composti di 4 e 5 camere con doppi
servizi.
Via M. Caetani 8
Locali annessi alla chiesa, composti da due saloni, camera sovrastante, bagno, adibiti ad uffici
di amministrazione dell'IPAB.
Via M. Caetani 9
Intero immobile di tre piani.
(1) Cfr. l'editoriale del n. 76 di Prospettive assistenziali «Una illecita
sottrazione ai poveri di beni pubblici: l'aberrante legge della Regione
Sicilia sulle IPAB».
(2) Ricordiamo l'ottima circolare della
Regione Piemonte, purtroppo disapplicata,
n. 8/APE del 20 maggio 1986, riportata sul n. 75, luglio-settembre 1986 di Prospettive assistenziali.
(3) La Giunta comunale di Roma aveva
presentato una deliberazione per la stipula di una convenzione con l’IPAB S.
Michele per il ricovero di anziani parzialmente autosufficienti. Il
corrispettivo annuo previsto era di 250 milioni. - Dopo l'iniziativa consiliare
del PCI, la Giunta ha ritirato la delibera.
www.fondazionepromozionesociale.it