Notiziario dell'Associazione nazionale
famiglie adottive e affidatarie
CONDIZIONI
MINIME PER
Nel numero
scorso abbiamo rilevato che la nuova frontiera dell'adozione e
dell'affidamento familiare riguarda i minori handicappati e/o disadattati,
spesso con problemi anche gravi a causa della lunga permanenza in istituto.
Per
realizzare dette adozioni e detti affidamenti senza inviare allo sbaraglio i
minori, occorre che siano realizzate alcune condizioni che il CSA,
Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base, ha
indicato nella nota del 20 maggio 1987 inviata al Presidente del Tribunale per
i minorenni di Torino, nota che riproduciamo integralmente.
La nota
completa il documento pubblicato nello scorso numero in questa rubrica.
Testo della nota
1) Convocazione da parte del
Presidente del Tribunale per i minorenni di una o più riunioni con l'Assessore
regionale all'assistenza e i Presidenti
delle USSL per
- richiedere iniziative specifiche
per creare le condizioni per gli inserimenti familiari dei minori dichiarati
adottabili e non adottati;
- predisporre iniziative di sensibilizzazione sul
problema, anche attraverso gli organi di informazione.
Si propone che, nel caso di esito
non positivo di dette riunioni, il Presidente del Tribunale per i minorenni
assuma iniziative autonome per segnalare la situazione di disinteresse di
questa o di quella USSL e/o della Regione, nel caso in cui non vengano assunte
iniziative concrete di informazione dell'opinione
pubblica sui minori dichiarati adottabili e non inseriti in famiglie adottive
o affidatarie.
Analoghe iniziative dovrebbero essere assunte dal
Presidente del Tribunale per i minorenni nei casi di mancata o ritardata o
parziale applicazione della legge 184/1983.
Iniziative del Presidente del Tribunale
per i minorenni nei confronti della Regione
Si ritiene necessario segnalare le pericolosissime
proposte della Giunta regionale di modifica della legge regionale n. 20/1982
che, se approvate, comprometterebbero irrimediabilmente la possibilità di
realizzare validi interventi alternativi al ricovero
in istituto.
La proposta prevede infatti
l'attribuzione ai singoli comuni di competenze in materia assistenziale
(assistenza economica, aiuto domiciliare, affidamenti, comunità alloggio,
interventi in materia di adozione, tutela e curatele, ecc.), competenze che i
Comuni singoli non sono quasi mai in grado di svolgere autonomamente.
Si richiede pertanto al Presidente del Tribunale per
i minorenni una presa di posizione nei confronti
della Regione affinché la legislazione regionale non venga modificata con il
risultato di compromettere la corretta attuazione delle competenze di cui
all'art. 23 del DPR n. 616/1977.
Anagrafe dei minori dichiarati adottabili e non
inseriti in famiglie adottive e affidatarie, istituita e aggiornata
periodicamente del Tribunale per i minorenni
Si propone che il Tribunale per i minorenni predisponga
un'anagrafe dei minori dichiarati adottabili e non inseriti in famiglie (in
«affidamento a rischio» o in affidamento preadottivo):
per realizzare questo si propone che vengano indicati
su un tabellone, costantemente aggiornati e ripartiti per USSL di residenza:
- i dati anagrafici del minore;
- le sue condizioni psico-fisiche (sintesi);
- tutore e eventuale
curatore speciale;
- referente per il Servizio socio-assistenziale;
- giudice di riferimento;
- estremi del fascicolo personale.
Per ogni minore sopra indicato dovrebbe essere
predisposta una breve relazione riassuntiva della situazione personale del
minore stesso, necessaria per trasmettere una prima informazione a operatori, associazioni, famiglie, ecc.
Per questi minori si propone anche una
conoscenza diretta del minore, soprattutto se grandicello,
e dell'ambiente - comunità o istituto - in cui vive da parte del giudice del
Tribunale per i minorenni.
Questo predisporrebbe il personale dell'istituto o
della comunità ad una maggiore collaborazione nella
fase dell'abbinamento bambino-famiglia e a conoscere meglio le caratteristiche
dei minori.
I giudici del Tribunale per i minorenni che si occupano di adozione (abbinamenti, affidamenti preadottivi, ecc.) potrebbero affiancare il Presidente nel
lavoro promozionale su questi temi, anche attraverso la collaborazione di
giudici onorari. I giudici incaricati dovrebbero aggiornare i dati informativi
sul tabellone.
Si propone anche una specifica nota informativa
sull'adozione e sull'affidamento familiare dei bambini handicappati e/o grandicelli alle coppie che si rivolgono all'Ufficio
adozioni.
Si propongono incontri di gruppo promossi dal Tribunale
per i minorenni con aspiranti genitori adottivi per presentare il problema e
segnalare situazioni di minori soli per cui sono necessari
inserimenti adottivi o educativi, pur nella consapevolezza che questa
iniziativa non deve assolutamente sostituire la campagna di informazione a
livello di USSL.
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