Specchio nero
COM’È GRIGIA
Il Comune di
Torino ha previsto, con una sua delibera, l'acquisto di 20 alloggi nel Comune
di Mazzè (viale Europa 16 e 18), piccola cittadina sita
a 30 km da Torino, e di 11 alloggi in via Balbis 19 in Torino stessa, per sistemare persone o
famiglie sfrattate. Si tratta, a nostro avviso, di un vero e proprio esempio di
«deportazione assistenziale», come sottolinea il
Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base in una lettera
inviata al Sindaco di Torino, agli Assessori comunali alla casa e
all'assistenza ed ai capi gruppo consiliari.
Scrive, fra
l'altro, la delibera del Comune di Torino:
Tra i casi che i Servizi sociali incontrano - sia di anziani che di altri gruppi sociali portatori di problemi
e bisognosi di interventi socio-assistenziali - vi sono persone o famiglie che
sono colpite da procedure di sfratto e che trarrebbero vantaggio da una
sistemazione alloggiativa in un ambiente meno
complesso di quello cittadino.
Trattasi di persone anziane sole, che non hanno
parenti nel contesto cittadino, e che accetterebbero
volentieri un rientro nella propria cultura di origine (a caratteristica
rurale) se venisse loro garantito un luogo attrezzato di servizi socio-assistenziali
adeguati in grado di sostenere e mantenere la loro autonomia.
Contemporaneamente, si presentano in altre
circostanze, dei nuclei con problemi di ordine fisiopsichico sociale, che avrebbero necessità di allontanamento
dalla città, che è ambiente per loro attualmente troppo problematico, per un periodo
di tempo che consenta loro di riorganizzare la propria vita e le proprie
relazioni in un contesto più positivo e più semplice, mantenendo aperta un'eventuale prospettiva di rientro nell'ambiente
cittadino.
Si valuta che, ove fosse possibile consentire
l'utilizzo di alcuni alloggi nel complesso edilizio in
Mazzè, tale fatto consentirebbe di dare esito
positivo a casi particolari di persone o di piccoli nuclei familiari colpiti da
sfratto, della tipologia suindicata.
Si ritiene che il complesso edilizio sito nel Comune
di Mazzè presenti aspetti assai positivi.
Innanzitutto è collocato in un paese che alla cultura
rurale accompagna tratti di cultura cittadina, stante la influenza del processo
di industrializzazione, che vede la maggior parte degli abitanti svolgere
un'attività presso l'industria Olivetti di Ivrea,
mutuando da tale città e da tale ambiente alcune caratteristiche culturali.
Inoltre proprio nel contesto del
piccolo complesso edilizio di cui trattasi, sono presenti tutti i servizi
sociali essenziali, in una posizione di accesso immediato: la sede del
distretto (con la possibilità di usufruire del medico e dell'assistente
sociale), il Comune con i servizi comunali, il servizio di poste e telegrafo,
la banca, un supermarket, e il mercato rionale.
Nell'immediata vicinanza è collocato il centro
socio-terapeutico di zona, che offre l'eventualità di utilizzo
di servizi (pasti ad esempio) e di collocazione diurna di portatori di
handicap.
Testo della lettera del Coordinamento
sanità e assistenza di Torino (1):
«Abbiamo preso visione della delibera numero
8703025/12, frutto di concerto fra l'Assessore Zanetta e l'Assessore Bracco,
con la quale si è voluto dare mandato ai due assessorati "per un utilizzo ottimale degli stabili di Viale Europa
16-18, Mazzè e Via Balbis
19, Torino.
«È francamente stupefacente che si sia voluto motivare la delibera con un'elencazione di quelli
che sono i compiti abituali - o, meglio, istituzionali
- dell'Assessorato all'assistenza, aggiungendo poi, quasi una ciliegina sulla
torta, una lirica descrizione dell'ambiente in cui sorge il complesso edilizio
di Mazzè, le cui caratteristiche renderebbero
altamente appetibile la sistemazione nel complesso stesso.
«Poiché la delibera riguarda sia il complesso di Mazzè, sia quello di Torino, vien
quasi da spremere una lacrimuccia sulla sorte di chi
sarà penalizzato dalla sistemazione in via Balbis anziché nell'Eden di Mazzè!
«Comunque è legittimo
chiedersi perché con l'elaborazione della delibera si è ignorato che una
Commissione per l'emergenza abitativa (in cui figurano rappresentanti delle
forze politiche, delle OO.SS., delle forze sociali e
rappresentanti dell'Assessorato all'assistenza) lavora da vari anni presso
l'Assessorato alla casa, con il compito di esaminare, caso per caso, le
situazioni particolari di nuclei sfrattati, sgomberati e/o portatori di
problemi che giustificano interventi assistenziali; che per questi ultimi -
cosiddetti "casi sociali" - dopo l'esame da parte della Commissione
dei requisiti e la constatazione del diritto all'assegnabilità
di alloggi, viene ancora eseguito un nuovo esame per suddividere i beneficiari
in fasce di priorità, poi sottoposte all'attenzione dell'Ufficio
movimentazione inquilini; che, infine, i funzionari addetti a quest'ultimo eseguono il lavoro della assegnazione di
alloggi - delicatissimo e gravoso per il contatto diretto con gli interessati e
sia pure con i gravi limiti della scarsa disponibilità di unità abitative - con
una competenza ed un tatto che sono stati loro ampiamente riconosciuti.
«Rimane quindi difficile comprendere i motivi che
hanno ispirato una delibera istitutiva di procedure diverse da
quelle sovraesposte: e ciò tanto più in quanto gli
alloggi oggetto della delibera sono acquistati con fondi della Legge n.
118, per i quali gli assegnatari devono corrispondere equo canone, ossia cifre
che i “gruppi sociali portatori di problemi" raramente sono in grado di
pagare.
«Gradiremmo cortese risposta alle nostre osservazioni».
(1) Fanno parte del C.S.A.
le seguenti Organizzazioni: Associazione genitori adulti e fanciulli
handicappati; Associazione italiana assistenza spastici, sezione di Torino;
Associazione italiana sclerosi multipla, sezione piemontese; Associazione
nazionale famiglie adottive e affidatarie; Centro di informazioni politiche ed
economiche; Cogidas; Coordinamento autogestione
handicappati; Coordinamento dei comitati spontanei di quartiere; Coordinamento
para e tetraplegici; Gruppo Inserimento sociale
handicappati USSL 27; Unione italiana ciechi, sezione di Torino; Unione italiana
per la lotta contro la distrofia muscolare, sezione di Torino; Unione per la
lotta contro l'emarginazione sociale; C.S.A. 39 (Chivasso).
www.fondazionepromozionesociale.it