PIATTAFORMA
SOCIO-SANITARIA DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PENSIONATI CISL (1)
Premessa
La F.N.P. - Sindacato
pensionati della Cisl - è soggetto politico di
rilievo che ha conosciuto uno sviluppo esaltante in
questi ultimi anni:
148.204 iscritti nel 1973; 591.898
nel 1983; 832.882 nel 1986, 100.000 in più dell'anno precedente.
È una forza che cresce: oltre 650.000 cittadini
hanno firmato la proposta di legge di iniziativa
popolare della F.N.P.
Cresce l'impegno della F.N.P-
nella società: 1.320 le leghe nel 1982, 1.631 nel 1986, centinaia le vertenze
regionali e locali.
La piattaforma che presentiamo è la sintesi dei punti
irrinunciabili di questo grande movimento. Diritti e
dignità dei cittadini, specie anziani, sono il terreno del
nostra impegno.
Questa piattaforma è una indicazione
per iniziative concrete, locali e nazionali.
Parleremo dei diritti, anche di quelli negati, e di
chi, come noi, può far-li rispettare di fronte a chi ha il potere e
le responsabilità.
Per ogni
diritto un referente: lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Unità Sanitarie
Locali.
Per ogni
diritto anche l'impegno di un sindacato come il nostro: ogni lega, ogni territorio, ogni
Regione, è chiamato a renderlo concreto e visibile.
IL DIRITTO ALL'UGUAGLIANZA
Dall'art. 3 della Costituzione della Repubblica:
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale». Ma l'uguaglianza
è intorno a tre problemi:
- normativa,
- nei servizi e
nei trattamenti,
- nella pari
considerazione sociale e culturale.
Alcune leggi discriminano gli anziani. Parlamento e
Regioni ne sono i referenti.
I servizi e i trattamenti non sono uguali per tutti,
perché anche la cultura corrente non è favorevole agli anziani.
I referenti di questa battaglia sono molti: gli Assessorati,
gli uffici competenti, ma anche i mass media e gli
operatori culturali.
Quello che chiediamo non sono privilegi
ma parità di diritti
IL DIRITTO ALLA SALUTE
Il diritto alla salute è spesso una questione di
sopravvivenza.
La legge prevede la prevenzione, ma questa va fatta come: prevenzione della malattia, con le campagne di educazione
sanitaria e le strutture territoriali di prevenzione, come i poliambulatori e i consultori geriatrici.
Come prevenzione
della perdita dell'autosufficienza, con la ristrutturazione degli alloggi,
la rimozione delle barriere architettoniche, la garanzia della autosufficienza economica, i sussidi per il
mantenimento della autosufficienza residua (assistenza domiciliare, protesi
acustiche, ottiche, dentarie)
M anche come prevenzione delle complicanze e della cronicità con un adeguato
trattamento sanitario teso ad evitare l'aggravamento di patologie in atto e l'insorgere di malattie collaterali.
Ma è necessario garantire
la cura, che non può essere ridotta qualitativamente e quantitativamente
perché qualcuno dice «la malattia dura troppo ».
La logica economica e l'organizzazione non possono
valere una vita.
È giusto che il sistema sanitario si assuma la
responsabilità di curare tutti i cittadini malati indipendentemente dalia loro
età e dal decorso della loro malattia, a domicilio e
nella struttura sanitaria senza limiti di durata.
Molte malattie si curano meglio a casa con
l'ospedalizzazione a domicilio; in altri casi è bene andare
in ospedale solo di giorno.
Quando la cura deve essere nella struttura sanitaria,
lo deve essere: senza limiti di durata, senza espulsioni arbitrarie attraverso
le dichiarazioni di cronicità o le dimissioni forzate, senza travaso dei
cronici in strutture inadeguate dal punto di vista logistico
e assistenziale.
Vanno smantellate le megastrutture per cronici comunque denominate, reperite piccole strutture inserite
nel contesto urbano, applicate le norme circa gli standards
per le case di cura di lungodegenza pubbliche
convenzionate.
Vanno mantenute comunque
gratuite le cure che devono essere a carico del Fondo Sanitario Nazionale.
Diritto alla salute vuol dire anche non abbandonare
chi può essere riabilitato.
Tanti anziani sono stati abbandonati
quando invece potevano migliorare.
Quello che chiediamo è il diritto alla salute
per tutti
DIRITTO ALLA SOCIALITÀ E ALLA VITA COLLETTIVA
É necessario comunicare
per non vivere e non morire da soli e per non subire il pericolo che aumenta
con l'età e l'isolamento.
Quindi i trasporti
devono essere migliorati, sia quelli urbani che quelli
delle zone disagiate e vanno eliminate le barriere architettoniche.
Non è necessario solo spostarsi ma anche comunicare
stando a casa propria.
In ogni casa di anziano un telefono (anche con agevolazioni
economiche), prima di tutto per quelli che vivono in quartieri isolati,
montani, con popolazione dispersa.
Avere un telefono vuol dire telesoccorso e controllo
telefonico anche da parte delle strutture sanitarie.
A volte è sufficiente un telefono per non morire.
Comunicare vuol dire anche partecipare alla vita sociale di tutti e poter
usufruire di luoghi di incontro: si tratta, anche, dei
centri sociali, polivalenti ricreativi o comunque denominati.
Interessati al problema della comunicazione per il
trasporto, il telefono, le opportunità sociali sono
in molti: Ministeri, Regioni, Comuni, Assessorati, Uffici
competenti ma anche servizi di base.
L'ambiente non deve costituire un pericolo per i
cittadini.
Anziani per l'ambiente non è uno
slogan, è una realtà e un impegno.
Per chi è meno giovane è meno facile adattarsi alle trasformazioni ambientali: è meno facile
orizzontarsi, muoversi, uscire, abitare in luoghi che subiscono accelerate
trasformazioni. Per chi è anziano l'ambiente esterno
diventa un nemico, una fonte di pericolo e di insicurezza.
Ciò che si chiede è che siano realizzati interventi
capaci di riconciliare il cittadino con il suo ambiente di vita; ciò è tanto
più importante per chi è avanti negli anni e trova più di
altri dirette minacce alla propria sopravvivenza.
Traffico, inquinamento, insicurezza della persona e dei beni sono fenomeni inquietanti soprattutto
per gli anziani.
IL DIRITTO ALLA CULTURA
Anche gli anziani possono ricevere e trasmettere
cultura.
Solo così si possono avvicinare le età e i momenti
della vita. Ha un senso investire perché gli anziani abbiano più cultura?
L'industria culturale è oggi
prevalentemente costruita sulle esigenze di un pubblico giovane o adulto
considerato (a torto) espressione di un mercato più favorevole.
Tutti i cittadini hanno diritto a
usufruire delle opportunità culturali, tanto più gli anziani che ne sono stati,
più di altri, privati in passato.
Si devono prevedere strumenti che permettano di
ricevere cultura, come: agevolazioni per l'accesso a manifestazioni culturali,
agevolazioni del pagamento del canone di apparecchi
radiotelevisivi, organizzazione delle informazioni, creazione delle Università
della Terza Età.
Il patrimonio culturale di cui le generazioni anziane
sono depositarie non può disperdersi.
La società è debitrice alle generazioni anziane di un
vasto patrimonio che deve essere valorizzato
attraverso momenti di scambio fra generazioni: nelle Università della Terza
Età, nei corsi professionali di apprendimento di attività artigianali che
stanno scomparendo, nella scuola dell'obbligo in cui gli anziani possono essere
portatori di una cultura viva e costituire un tramite tra storia passata e
presente.
Per la cultura da ricevere e da trasmettere i referenti
sono: gli Assessorati, i Provveditorati.
Quello che chiediamo è la possibilità
di ricevere e creare cultura ad ogni età
IL DIRITTO ALLA AUTONOMIA CIVILE
L'osservanza di questi diritti crea le condizioni
per una reale autonomia civile che
riguarda anche gli aspetti economici, abitativi e di opportunità
di lavoro.
Per questo la F.N.P. ha
promosso la legge di iniziativa popolare, per
risolvere le più evidenti iniquità nei trattamenti pensionistici.
Per questo la F.N.P.
affronta il problema della casa come un diritto ad averla e a viverci bene. E
affronta il problema del lavoro per garantire ad ogni
cittadina anziano il dovere di svolgere, «secondo le proprie possibilità
e la propria scelta un'attività o una funzione che concorrerà al progresso
materiale e spirituale della società». (art. 4 della Costituzione).
Quello che chiediamo è più autonomia
civile per ciascuno e più civiltà per tutti.
(1) Riportiamo integralmente la
piattaforma socio-sanitaria della Federazione Nazionale Pensionati CISL,
discussa e approvata nelle Assemblee di Roma (18 gennaio 1988), Rimini (19
gennaio 1988) e Mestre (21 gennaio 1988).
Rileviamo, con viva soddisfazione,
quanto previsto per la difesa del diritto alla salute degli anziani, in
particolare di quelli cronici non autosufficienti.
www.fondazionepromozionesociale.it