Specchio nero
ERRARE
È UMANO, PERSEVERARE E... FIANDROTTI
Gli handicappati sono persone? Hanno dei diritti?
Sembra di no!
Il deputato Fiandrotti ha presentato alla Camera il
2.7.87 la proposta di legge n. 45 «Nuove norme per l'assistenza e la riabilitazione
degli handicappati» il cui testo è identico a quello depositato nella
legislatura precedente dallo stesso parlamentare (1).
Le sciocchezze non si contano: gli handicappati
fisici sono solo «gli elementi colpiti da paralisi cerebrale infantile». Ma la
perla è l'art. 8, in cui è previsto che gli handicappati possono essere
dimessi dagli istituti solo previa autorizzazione di un comitato coordinato
dal Presidente del Tribunale amministrativo regionale e composto tra l'altro
dal Presidente del Tribunale per i minorenni e dal comandante della legione dei
carabinieri. È inoltre previsto che «particolare cura deve essere posta dalla
commissione nel concedere autorizzazioni alle dimissioni dal centro sanitario
per ricoverati che abbiano superato il 40° anno di età»!
SCIMMIE
PER L'ASSISTENZA AGLI HANDICAPPATI
Non è uno scherzo, ma una esperienza degli U.S.A.,
ritenuta talmente valida che «Selezione
del Reader's Digest» non solo ne ha riferito nell'edizione italiana, ma
l'ha addirittura segnalata ad alcune organizzazioni che si occupano di handicappati.
Nell'articolo pubblicato nel fascicolo del novembre
1987 con il titolo «Scimmie in camice bianco», viene citato questo caso: «Siamo nel mondo dei tetraplegici, il mondo
di Gary Finkle da quando tre anni fa, un incidente in una piscina gli causò una
grave lesione al midollo spinale. Ventisette anni, corporatura robusta, folta
barba, Gary è una delle migliaia di persone che hanno perduto praticamente ogni
sensibilità e ogni possibilità di movimento dalle spalle in giù. Vive con la
moglie Micky e una scimmietta, un cebo cappuccino di nome Jo, nei sobborghi
del villaggio di Andes, nello stato di New York. Gary beneficia di una
straordinaria iniziativa, nata negli Stati Uniti e basata sull'impiego di scimmie
per l'assistenza agli invalidi, che si chiama Helping Hands (Mani che
aiutano). Questa organizzazione senza scopo di lucro fornisce ai tetraplegici
cebi cappuccini addestrati che aiutano l'invalido a non dipendere in tutto e
per tutto da famigliari, amici o assistenti a pagamento».
Viene precisato che: «Le scimmiette sono affidate alle famiglie subito dopo lo svezzamento,
quando hanno da sei a otto settimane. Tre anni dopo raggiungono la maturità e
vengono loro estratti i denti per evitare che possano ferire qualcuno con i
loro morsi. Poi ha inizio il “corso” di circa sei mesi, presso il centro di
Helping Hands. Ogni volta che una scimmietta esegue correttamente un compito,
riceve un premio. Se il compito non è portato a termine o non è fatto come si deve,
niente premio. Con questo metodo si può insegnare una sorprendente quantità di
cose».
Ovviamente l'impiego delle scimmie «assistenti» è
motivato dal costo inferiore rispetto all'impiego di operatori; non vorremmo
che un altro motivo fosse la considerazione dell'invalido quale cittadino di
serie B che deve accontentarsi delle elemosine dei privati e delle pubbliche autorità
e... di essere assistito da animali.
(1) Cfr. «Gli handicappati possono
uscire dagli istituti solo se i carabinieri sono d'accordo», in «Specchio nero»
del n. 66, aprile-giugno 1984. Nella suddetta rubrica sono anche riportati la
relazione e il testo della proposta di legge.
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