Specchio nero
REGIONI
EMILIA ROMAGNA E TOSCANA: SI ALL'ANAGRAFE DEI CANI, O ALL'ANAGRAFE DELLE
PERSONE RICOVERATE IN ISTITUTO
Le Regioni Emilia Romagna (legge 25 febbraio 1988 n.
5) e Toscana (legge 19 gennaio 1987 n. 4) hanno disposto l'istituzione dell'anagrafe
dei cani, in modo da attuare «il controllo sulla popolazione canina».
Da anni si attende che le Regioni, comprese l'Emilia Romagna
e la Toscana, attuino «il controllo sulla popolazione ricoverata in istituti
di assistenza». Questa richiesta nasce dall'esigenza di conoscere l'andamento
qualitativo e quantitativo dei ricoveri al fine di predisporre adeguati
controlli sulle condizioni di vita degli interessati e per individuare le
iniziative da predisporre per la prevenzione dell'istituzionalizzazione.
È troppo chiedere che ciò che è stato fatto per i
cani, venga attuato anche per i minori, gli handicappati e gli anziani? (1).
ACOUISTARE
COLOMBE PASQUALI MOTTA PER FARE LA CARITA’
Si parla sempre meno di diritti e sempre più di
beneficenza, di offerte di denaro, di carità pelosa. Sono lontani i tempi del
Concilio Ecumenico Vaticano II in cui si affermava:
«I diritti delle persone, delle famiglie e dei gruppi
e il loro esercizio devono essere riconosciuti, rispettati e promossi, non
meno dei doveri ai quali ogni cittadino è tenuto» (Gaudium et Spes, 75);
«Siano adempiuti gli obblighi di giustizia perché
non avvenga che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di
giustizia» (Apostolicam actuositatem, 8).
Dash e Dixan sono stati i primi ad incentivare il
pubblico all'acquisto dei propri prodotti con il pretesto di partecipare a
opere di interesse sociale.
Celentano ha reclamizzato «Missione Bontà» (2)
ottenendo un aumento delle vendite del Dash del 10%; Sandra Milo, con la
trasmissione «Piccoli Fans», ha questuato a favore dell'Unione italiana
ciechi.
Anche Pippo Baudo, nella trasmissione «Festival» del
27 dicembre 1987, ha raccolto denaro per un istituto di assistenza.
Infine Raffaella Carrà ha rilanciato l'abbinamento
prodotti commerciali-opere di carità. L'acquisto di una colomba pasquale Motta
è stato pubblicizzato come contributo alla costruzione di un istituto per
cinquanta tossicodipendenti, istituto che, in violazione alle leggi vigenti
(3), verrà gestito dalla Croce Rossa Italiana.
Secondo notizie giornalistiche, l'iniziativa «Colomba
pasquale Motta - Beneficenza per i tossicodipendenti - Nuovi spazi operativi
della Croce Rossa Italiana» ha - purtroppo - l'avallo di Madre Teresa di
Calcutta.
(1) Cfr. Prospettive assistenziali, n. 35, luglio-settembre 1976, «Proposta
di un sistema informativo regionale nel campo dell'assistenza»; n. 42,
aprile-giugno 1988, «Anagrafe dei ricoverati in istituto»; n. 77,
gennaio-marzo 1987, «Per una anagrafe dei minori ricoverati in istituto».
(2) Mentre i soldi (mille lire per un
mattone) sono stati raccolti affermando che venivano utilizzati per la costruzione
di una scuola, il villaggio edificato in Kenia comprende anche un internato
per 160 allievi.
(3) Cfr. l'art. 70 della legge 23
dicembre 1978 n. 833 e il DPR 31 luglio 1980 n. 613.
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