Prospettive assistenziali, n. 85, gennaio-marzo 1989

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI, MA SANI

 

Pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata dal CSA - Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti, all'Assessore alla sanità e assistenza del Comune di Torino, ai Presidenti e Componenti delle 10 USL cittadine, ai Presidenti e alle Direzioni sanitarie dell'Istituto di riposo per la vecchiaia, della Casa di riposo Carlo Alberto, del Convalescenziario alla Crocetta e dell'Opera Pia Lotteri, e al Difensore civico.

Riportiamo inoltre il testo del volantino diffuso l'8 settembre 1988 dal CSA - Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti.

 

I

 

Nell'Istituto di riposo per la vecchiaia (IRV) di Corso Unione Sovietica, nella Casa geriatrica Carlo Alberto, nel Convalescenziario alla Crocet­ta e presso l'Opera Pia Lotteri, tutte strutture as­sistenziali, continuano ad essere ricoverati anzia­ni non autosufficienti malati, anzi molto malati.

Ciò avviene in violazione delle leggi vigenti. Infatti il diritto degli anziani cronici non autosuf­ficienti alle cure sanitarie, comprese quelle ospe­daliere, è stabilito dalle seguenti disposizioni di legge:

- in base alla legge 4 agosto 1955 n. 692, l'as­sistenza sanitaria deve essere fornita senza limi­ti di durata alle persone colpite da malattie spe­cifiche della vecchiaia;

- secondo il decreto del Ministro del lavoro del 21 dicembre 1956 l'assistenza ospedaliera de­ve essere assicurata a tutti gli anziani «quando gli accertamenti diagnostici, le cure mediche o chi­rurgiche non siano normalmente praticabili a do­micilio»;

- l'articolo 29 della legge 12 febbraio 1968 n. 132, tuttora in vigore, impone alle Regioni di programmare i posti letto degli ospedali tenendo conto delle esigenze dei malati «acuti, cronici, convalescenti e lungodegenti»;

- la legge 13 maggio 1978 n. 180 stabilisce che le Unità sanitarie locali devono assicurare a tutti i cittadini, qualsiasi sia la loro età, le neces­sarie prestazioni dirette alla prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie mentali. AI riguardo si ricorda che le Province hanno trasferito alle USL il personale ed i finanziamenti concernenti tutti i pazienti psichiatrici, compresi quelli an­ziani autosufficienti e non autosufficienti;

- la legge di riforma sanitaria (legge 23 di­cembre 1978 n. 833) obbliga le Unità sanitarie locali a provvedere alla «tutela della salute degli anziani, anche al fine di prevenire e di rimuovere le condizioni che possono concorrere alla loro emarginazione». Le prestazioni devono essere for­nite agli anziani, come a tutti gli altri cittadini, qualunque siano «le cause, la fenomenologia e la durata» delle malattie.

Il ricovero di anziani non autosufficienti malati in strutture assistenziali è praticato altresì in vio­lazione della deliberazione del Consiglio regio­nale piemontese del 31 luglio 1986, n. 245-11964. Al riguardo si unisce un volantino distribuito da questo Comitato.

Non solo vi sono anziani che sono ammessi come non autosufficienti non malati, quando in­vece malati lo sono (si veda, ad esempio il caso dei dementi senili), ma avviene anche - e il fat­to è assolutamente inspiegabile - che nessun anziano non autosufficiente definito non malato ammesso negli istituti suddetti, diventi malato e quindi con oneri a carico della sanità.

Questa situazione riguarda non solo i ricoverati ammessi nei suddetti istituti dopo l'entrata in vigore della sopra citata disposizione, ma anche coloro che erano già ricoverati alla data di en­trata in vigore della deliberazione citata.

Ciò premesso si chiede che:

a) nei letti assistenziali dell'IRV, Carlo Alberto, Convalescenziario alla Crocetta, Opera Pia Lot­teri vengano ammessi esclusivamente anziani non autosufficienti non malati. In via transitoria, po­trebbero continuare le ammissioni di anziani non autosufficienti malati, purché siano predisposti letti sanitari;

b) gli anziani non autosufficienti malati ricove­rati nei suddetti istituti, a seconda delle loro condizioni di salute, siano trasferiti in ospedali o case di cura private, o venga decisa la loro per­manenza nei suddetti istituti mediante la trasfor­mazione dei posti letto assistenziali in posti letto sanitari, come previsto dal piano socio-sanitario regionale e dall'art. 22 della L.R. 23-8-1982 n. 20 e successive modificazioni;

c) siano accertate, sulla base dei dati disponibili, le condizioni di salute degli anziani non auto­sufficienti deceduti dopo l'entrata in vigore della deliberazione del Consiglio regionale 31-7-1986 n. 245-11964 e siano restituite agli eredi dei pazienti non autosufficienti malati le somme versate a ti­tolo di contributo assistenziale dagli stessi e dai loro familiari.

 

II

 

BASTA CON LA NEGAZIONE DELLE ESIGENZE E DEI DIRITTI DEGLI ANZIANI CRONICI NON AUTO­SUFFICIENTI

 

Nell'Istituto di riposo per la vecchiaia di Corso Unione Sovietica gestito direttamente dal Comu­ne di Torino, sono ricoverati 350 anziani, tutti non autosufficienti; l'85% ha quattro o più patologie; i dementi senili sono oltre 100.

È inaccettabile che il Comune di Torino e le USL torinesi continuino a considerarli non auto­sufficienti ma non malati.

Gli anziani cronici non autosufficienti, come tutti i cittadini, hanno diritto alle cure sanitarie comprese - occorrendo - quelle ospedaliere.

I lavoratori del settore pubblico e privato hanno versato e versano contributi per essere curati nei casi di malattia acuta e/o cronica.

Basta con le Commissioni compiacenti, come quella composta dai medici Adolfo Giancotti, Ro­berto Gianni, Bruno Vogliolo e dall'assistente so­ciale Clara De Magistri.

Questa Commissione continua a ignorare le leggi vigenti sulla competenza sanitaria in mate­ria di cronici non autosufficienti e indirizza ille­galmente agli istituti di assistenza (Istituto di riposo per la vecchiaia, Carlo Alberto, Convale­scenziario alla Crocetta) anziani malati.

Come da richieste da noi avanzate da anni, ri­badiamo l'esigenza che per gli anziani cronici non autosufficienti:

- siano predisposti alcuni posti letto nelle geriatrie e medicine degli ospedali;

- siano adattate come residenze sanitarie paraospedaliere le seguenti strutture: Birago di Vische, nuovo edificio di Via San Marino, parte dell'Ospedale di Via Farinelli, ex cliniche Sana­trix e Salus.

Transitoriamente si richiede che gli anziani cronici non autosufficienti ricoverati presso l'isti­tuto di riposo per la vecchiaia, il Carlo Alberto, il Convalescenziario alla Crocetta siano conside­rati malati, come effettivamente sono.

Chiediamo che il Comune di Torino cessi di pretendere dagli anziani cronici non autosufficien­ti e dai loro parenti contributi assistenziali non dovuti, trattandosi di malati.

Infatti le cure sanitarie e la degenza ospeda­liera dei malati sono per legge gratuiti per tutti i cittadini e quindi anche per gli anziani malati cronici.

I ricoveri in ospedali e in istituto possono es­sere ridotti spendendo meno, mediante il servi­zio di ospedalizzazione a domicilio.

Questo servizio funziona presso l'USL VIII (Mo­linette) dal 1985.

L'ospedalizzazione a domicilio comprende:

- le prestazioni del medico di famiglia;

- l'intervento a domicilio di medici, medici specialisti e di infermieri professionali (manca­no ancora i tecnici della riabilitazione).

Chiediamo che il servizio di ospedalizzazione a domicilio venga istituito anche dalle altre 9 USL torinesi, con propri infermieri o, occorrendo, me­diante convenzioni con cooperative di infermieri.

 

 

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