Notiziario dell'Unione per la lotta
contro l'emarginazione sociale
ANZIANI
CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI, MA SANI
Pubblichiamo
il testo integrale della lettera inviata dal CSA - Comitato per la difesa dei
diritti degli assistiti, all'Assessore alla sanità e assistenza del Comune di
Torino, ai Presidenti e Componenti delle 10 USL cittadine, ai Presidenti e alle
Direzioni sanitarie dell'Istituto di riposo per la vecchiaia, della Casa di
riposo Carlo Alberto, del Convalescenziario alla Crocetta e dell'Opera Pia Lotteri, e al Difensore civico.
Riportiamo
inoltre il testo del volantino diffuso l'8 settembre 1988 dal CSA - Comitato
per la difesa dei diritti degli assistiti.
I
Nell'Istituto di riposo per la vecchiaia (IRV) di
Corso Unione Sovietica, nella Casa geriatrica Carlo Alberto, nel
Convalescenziario alla Crocetta e presso l'Opera Pia Lotteri, tutte strutture
assistenziali, continuano ad essere ricoverati anziani non autosufficienti
malati, anzi molto malati.
Ciò avviene in violazione delle leggi vigenti.
Infatti il diritto degli anziani cronici non autosufficienti alle cure
sanitarie, comprese quelle ospedaliere, è stabilito dalle seguenti
disposizioni di legge:
- in base alla legge 4 agosto 1955 n. 692, l'assistenza
sanitaria deve essere fornita senza limiti di durata alle persone colpite da
malattie specifiche della vecchiaia;
- secondo il decreto del Ministro del lavoro del 21
dicembre 1956 l'assistenza ospedaliera deve essere assicurata a tutti gli
anziani «quando gli accertamenti diagnostici, le cure mediche o chirurgiche
non siano normalmente praticabili a domicilio»;
- l'articolo 29 della legge 12 febbraio 1968 n. 132,
tuttora in vigore, impone alle Regioni di programmare i posti letto degli
ospedali tenendo conto delle esigenze dei malati «acuti, cronici, convalescenti
e lungodegenti»;
- la legge 13 maggio 1978 n. 180 stabilisce che le
Unità sanitarie locali devono assicurare a tutti i cittadini, qualsiasi sia la
loro età, le necessarie prestazioni dirette alla prevenzione, cura e riabilitazione
delle malattie mentali. AI riguardo si ricorda che le Province hanno trasferito
alle USL il personale ed i finanziamenti concernenti tutti i pazienti
psichiatrici, compresi quelli anziani autosufficienti e non autosufficienti;
- la legge di riforma sanitaria (legge 23 dicembre
1978 n. 833) obbliga le Unità sanitarie locali a provvedere alla «tutela della
salute degli anziani, anche al fine di prevenire e di rimuovere le condizioni
che possono concorrere alla loro emarginazione». Le prestazioni devono essere
fornite agli anziani, come a tutti gli altri cittadini, qualunque siano «le
cause, la fenomenologia e la durata» delle malattie.
Il ricovero di anziani non autosufficienti malati in
strutture assistenziali è praticato altresì in violazione della deliberazione
del Consiglio regionale piemontese del 31 luglio 1986, n. 245-11964. Al
riguardo si unisce un volantino distribuito da questo Comitato.
Non solo vi sono anziani che sono ammessi come non
autosufficienti non malati, quando invece malati lo sono (si veda, ad esempio
il caso dei dementi senili), ma avviene anche - e il fatto è assolutamente
inspiegabile - che nessun anziano non autosufficiente definito non malato
ammesso negli istituti suddetti, diventi malato e quindi con oneri a carico
della sanità.
Questa situazione riguarda non solo i ricoverati
ammessi nei suddetti istituti dopo l'entrata in vigore della sopra citata
disposizione, ma anche coloro che erano già ricoverati alla data di entrata in
vigore della deliberazione citata.
Ciò premesso si chiede che:
a) nei letti assistenziali dell'IRV, Carlo Alberto,
Convalescenziario alla Crocetta, Opera Pia Lotteri vengano ammessi
esclusivamente anziani non autosufficienti non malati. In via transitoria, potrebbero
continuare le ammissioni di anziani non autosufficienti malati, purché siano
predisposti letti sanitari;
b) gli anziani non autosufficienti malati ricoverati
nei suddetti istituti, a seconda delle loro condizioni di salute, siano
trasferiti in ospedali o case di cura private, o venga decisa la loro permanenza
nei suddetti istituti mediante la trasformazione dei posti letto assistenziali
in posti letto sanitari, come previsto dal piano socio-sanitario regionale e
dall'art. 22 della L.R. 23-8-1982 n. 20 e successive modificazioni;
c) siano accertate, sulla base dei dati disponibili,
le condizioni di salute degli anziani non autosufficienti deceduti dopo
l'entrata in vigore della deliberazione del Consiglio regionale 31-7-1986 n.
245-11964 e siano restituite agli eredi dei pazienti non autosufficienti malati
le somme versate a titolo di contributo assistenziale dagli stessi e dai loro
familiari.
II
BASTA
CON LA NEGAZIONE DELLE ESIGENZE E DEI DIRITTI DEGLI ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI
Nell'Istituto di riposo per la vecchiaia di Corso
Unione Sovietica gestito direttamente dal Comune di Torino, sono ricoverati
350 anziani, tutti non autosufficienti; l'85% ha quattro o più patologie; i
dementi senili sono oltre 100.
È inaccettabile che il Comune di Torino e le USL
torinesi continuino a considerarli non autosufficienti ma non malati.
Gli anziani cronici non autosufficienti, come tutti i
cittadini, hanno diritto alle cure sanitarie comprese - occorrendo - quelle
ospedaliere.
I lavoratori
del settore pubblico e privato hanno versato e versano contributi per essere
curati nei casi di malattia acuta e/o cronica.
Basta con le Commissioni compiacenti, come quella
composta dai medici Adolfo Giancotti, Roberto Gianni, Bruno Vogliolo e
dall'assistente sociale Clara De Magistri.
Questa Commissione continua a ignorare le leggi
vigenti sulla competenza sanitaria in materia di cronici non autosufficienti e
indirizza illegalmente agli istituti di assistenza (Istituto di riposo per la
vecchiaia, Carlo Alberto, Convalescenziario alla Crocetta) anziani malati.
Come da richieste da noi avanzate da anni, ribadiamo
l'esigenza che per gli anziani cronici non autosufficienti:
- siano predisposti alcuni posti letto nelle
geriatrie e medicine degli ospedali;
- siano adattate come residenze sanitarie
paraospedaliere le seguenti strutture: Birago di Vische, nuovo edificio di Via
San Marino, parte dell'Ospedale di Via Farinelli, ex cliniche Sanatrix e
Salus.
Transitoriamente si richiede che gli anziani cronici
non autosufficienti ricoverati presso l'istituto di riposo per la vecchiaia,
il Carlo Alberto, il Convalescenziario alla Crocetta siano considerati malati,
come effettivamente sono.
Chiediamo che il Comune di Torino cessi di pretendere
dagli anziani cronici non autosufficienti e dai loro parenti contributi
assistenziali non dovuti, trattandosi di malati.
Infatti le cure sanitarie e la degenza ospedaliera
dei malati sono per legge gratuiti per tutti i cittadini e quindi anche per gli
anziani malati cronici.
I ricoveri in ospedali e in istituto possono essere
ridotti spendendo meno, mediante il servizio di ospedalizzazione a domicilio.
Questo servizio funziona presso l'USL VIII (Molinette)
dal 1985.
L'ospedalizzazione a domicilio comprende:
- le prestazioni del medico di famiglia;
- l'intervento a domicilio di medici, medici
specialisti e di infermieri professionali (mancano ancora i tecnici della
riabilitazione).
Chiediamo che il servizio di ospedalizzazione a
domicilio venga istituito anche dalle altre 9 USL torinesi, con propri
infermieri o, occorrendo, mediante convenzioni con cooperative di infermieri.
www.fondazionepromozionesociale.it