Prospettive assistenziali, n. 88, ottobre-dicembre 1989

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

REGIONE E COMUNE DI AOSTA: TANTE PAROLE E POCHI FATTI

 

Riportiamo il testo del volantino distribuito dalla Sezione di Aosta dell'ULGES in data 11 ottobre 1989.

 

Anche quest'anno la Regione e il Comune di Aosta patrocinano, con circa 200 milioni netti, il IV Incontro Nazionale Autonomie Locali e Servizi Sociali sullo stato sociale e qualità della vita.

Pur sottolineando l'importanza di questi con­vegni, positivi perché permettono una migliore conoscenza delle problematiche sociali e delle loro possibili soluzioni, questo volantino vuole esprimere la nostra sollecitazione a politici, am­ministratori e operatori locali affinché alle tante belle parole di questi incontri, pagati in parte anche dalla comunità valdostana, sappiano fare seguire fatti positivi per la popolazione stessa.

 

Ospedalizzazione a domicilio

Proprio in questi giorni - scelta peraltro af­fatto casuale - la nostra associazione consegne­rà alla Presidenza del Consiglio regionale una Petizione popolare, con duemila firme circa, per la richiesta di interventi specifici a favore degli anziani e in particolare per la realizzazione del servizio di ospedalizzazione a domicilio.

Tale richiesta avanzata per la prima volta nel dicembre 1985, sempre dall'U.L.C.E.S., e valutata positivamente nei precedenti convegni è stata peraltro sempre disattesa dall'amministrazione regionale.

Il servizio, che consente agli anziani di rima­nere presso il proprio domicilio, è già stato spe­rimentato da anni a Torino. Esso comprende, oltre alle prestazioni del medico di base, l'intervento a domicilio di medici specialisti, infermieri e ria­bilitatori e permette, con i! suo costo che si ag­gira sulle 70.000 lire al giorno contro le 300.000 della retta ospedaliera, un notevole risparmio a tutta la collettività.

È veramente incredibile che questo servizio continui da una parte ad essere, in questi conve­gni, tema di incontro/dibattito (sarà infatti nuo­vamente esposto nella riunione delle ore 15 di giovedì 12/10) e dall'altra invece regolarmente negato alle richieste della popolazione. Ci pare si tratti di un segno estremamente grave di disat­tenzione nonché di una vera propria beffa ai dan­ni di una fascia di popolazione già per altri innu­merevoli versi dimenticata!

 

Anziani cronici non autosufficienti

Nei convegni precedenti era stato ribadito che gli anziani cronici non autosufficienti, come tutti i cittadini, avevano ed hanno diritto alle cure sa­nitarie, comprese quelle ospedaliere nei casi in cui non sia possibile intervenire a livello domi­ciliare e ambulatoriale.

Gli anziani cronici non autosufficienti, fra l'al­tro, sono lavoratori che hanno versato e versano contributi per essere curati, come precisano le leggi vigenti, sia nei casi di malattia acuta che di infermità cronica.

Ciò nonostante le strutture ospedaliere conti­nuano a dimetterli, costringendo le famiglie a ricorrere ad istituti di assistenza, con costi spes­so molto elevati, o a subire situazioni di estremo disagio psico-fisico a carico, il più delle volte, delle figure femminili presenti all'interno del nucleo familiare stesso.

 

Minori

A parte una nuova comunità alloggio per ado­lescenti in via di realizzazione, riteniamo dove­roso segnalare il continuo ricorso ad inserimenti presso convitti di istruzione come risposta pri­maria alle situazioni di disagio di numerosissimi bambini valdostani.

Nulla di nuovo sulle alternative a questo discu­tibile tipo di intervento e in particolare in merito al reperimento, alla formazione e al sostegno di famiglie affidatarie, che, anche per questo moti­vo, diventano sempre meno numerose.

 

Handicappati

Permane uno stato di estremo disagio sull'in­serimento di bambini portatori di handicap nella scuola dell'obbligo determinato presumibilmente anche da certe ammucchiate di più soggetti nei convitti, da discutibili atelier dove, tra l'altro, il personale di sostegno continua ad essere usato con contratti a termine e vede quindi ogni anno messo in discussione il proprio lavoro; dall'im­preparazione e incapacità (non certo per colpa loro) degli insegnanti di una stessa classe a lavo­rare insieme; dalla mancanza e/o dalla difficoltà a perseguire progetti-obiettivo individualizzati; dalle poche certezze che si danno ai genitori; ecc. ecc .

Nebbia fitta sul dopo scuola dell'obbligo per i portatori di handicap, sull'inserimento in even­tuali corsi di formazione prelavorativi e lavora­tivi; sui centri per ultra diciottenni che non saran­no mai in grado di svolgere alcun tipo di lavoro, previsti da tempo, ma che non riescono a decol­lare; ecc. ecc.

 

Ci fermiamo qui,...

... ma ci pare che alle belle parole, che scorro­no a fiumi, e alle spese sostenute per l'arricchi­mento culturale sui problemi sociali, che può e deve certamente scaturire da questi incontri, debbano seguire risposte concrete e immediate alle necessità impellenti della popolazione della Valle d'Aosta: Valle non per tutti isola felice e ricca, ma ancora terra, per molti, di emarginazio­ne, solitudine e abbandono.

 

 

FUORI LE PROSTITUTE DI COLORE DALLA VALLE D'AOSTA

 

La sezione valdostana dell'ULCES intende viva­mente protestare contro il Comunicato del Comi­tato Ordine e Sicurezza Pubblica del 18 ottobre u.s. e in particolare sull'indicazione relativa all'allontanamento dei cittadini stranieri come pos­sibile SOLUZIONE al «dilagante fenomeno delle prostitute di colore».

Pare all'ULCES che la lotta alla prostituzione vada riferita, piuttosto che alle prestatrici d'ope­ra, verso COLORO che richiedono tali prestazio­ni, e che in effetti risultano essere cittadini val­dostani ben disposti a pagare. Ci pare inoltre estremamente vergognosa questa discriminazio­ne razziale tra le donne che offrono servizi di tal sorta.

Si tratterebbe invece di iniziare una battaglia di tipo culturale - battaglia peraltro mai inizia­ta - sulla quale l'opinione pubblica non si soffer­ma affatto.

È discutibilissima inoltre la soddisfazione con la quale il Comitato segnala l'assenza di proble­mi di abbandono e di emarginazione di anziani. Forse si è voluta segnalare l'assenza in questo periodo di «barboni» anziani nei giardini pubblici o negli androni: certo è che in Valle d'Aosta - anche per cause climatiche - i barboni hanno poche speranze di invecchiare e quindi di diveni­re anziani vivendo lungo le strade e nei sobborghi. Emarginazione e abbandono vanno ricercati non per le strade, ma nelle situazioni concrete di miseria, di case fatiscenti, di solitudine, di rico­veri impossibili, anche sanitari. Siamo certi che una seria ricerca in tal senso darebbe sicuramen­te adito a profonde preoccupazioni.

Le preoccupazioni restano comunque per i cittadini stranieri, le prostitute di colore (e le altre?) e tanti anziani che vivono quotidianamen­te situazioni di profondo disagio.

Non ci paiono invece affatto preoccupati i com­ponenti del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica, se non di voler conservare a tutti i costi l'imma­gine di una Valle d'Aosta pulita, ordinata, bella e felice.

 

Aosta, 21 ottobre 1989.

 

 

Riunione del Comitato Ordine e Sicurezza pubblica della Regione autonoma Valle d'Aosta

L'allontanamento di cittadini stranieri, alla luce del dilagante fenomeno delle prostitute di colore che sta creando seri problemi nella nostra regio­ne, è stato l'argomento centrale della riunione del 10 ottobre u.s. del Comitato Ordine e Sicurez­za pubblica.

A tal fine, dopo aver constatato le notevoli dif­ficoltà incontrate nel procedere all'identificazione delle prostitute nei termini previsti dalla vigente normativa in materia di fermo preventivo e nel disporre di dati segnaletici probanti in materia, il presidente della Giunta regionale, Augusto Rol­landin, - che presiede il Comitato - si è riser­vato di intervenire direttamente presso il Mini­stero dell'Interno per esaminare a fondo la que­stione ed individuare possibili interventi e solu­zioni.

Il Comitato ha altresì preso in esame il pro­blema dell'abbandono e dell'emarginazione degli anziani e ha rilevato con soddisfazione l'assenza di tale fenomeno nella nostra regione.

All'attenzione del Comitato è stata poi portata l'adozione di provvedimenti preventivi e assicu­rativi per il personale delle strutture penitenzia­rie onde ovviare ad inconvenienti segnalati dalla Direzione generale per gli Istituti di Prevenzione e Pena.

 

Aosta, 18 ottobre 1989.

 

 

www.fondazionepromozionesociale.it