Prospettive assistenziali, n. 89, gennaio-marzo 1990
CRITERI GUIDA PER L'ELIMINAZIONE E LA NON CREAZIONE DI BARRIERE ARCHITETTONICHE
EUGENIA MONZEGLIO - FRANCESCO SANTANERA
1. L'eliminazione e la non creazione di
barriere architettoniche quale strumento per un miglior uso dell'ambiente
costruito e per facilitare l'autonomia alle persone disabili.
Si intendono per barriere architettoniche tutti
quegli elementi progettati e/o costruiti che per forma, dimensione, materiale
costruttivo, colore, posizione, localizzazione e per eventuale loro assenza,
carenza, inadeguata progettazione, realizzazione, installazione, impediscono,
ostacolano, limitano la percezione, la comprensibilità, la riconoscibilità,
l'orientamento, la comunicazione, il raggiungimento, l'accesso e l'uso di
oggetti, ambienti e mezzi di trasporto in modo autonomo, completo, sicuro,
confortevole, gradevole, da parte dell'utenza.
In quest'ottica il concetto di barriera architettonica
diventa un problema che interessa tutti: infatti gli ostacoli posti dal
costruito riguardano non solo I'handicappato motorio, sensoriale, psichico,
intellettivo, ma una vasta fascia di popolazione che si estende dal bambino
piccolo all'adulto che spinge il passeggino, alla gestante, alla persona
traumatizzata per varie cause in modo permanente o transitorio, all'anziano.
Questo ultimo poi, proprio per il progressivo invecchiamento della
popolazione, sottolinea anche in termini quantitativi la consistenza del
problema.
2. Gli obiettivi di fondo
dell'eliminazione e della non creazione di barriere architettoniche sono:
- rimanere nel proprio ambiente di
vita, di relazione, di studio, di lavoro anche nei casi di handicap
sopraggiunto per qualsiasi motivo;
- permettere l'accesso e l'uso di tutte
le strutture di nuova costruzione e di riuso dell'esistente (casa, trasporti,
servizi).
L'eliminazione e la non creazione di barriere
architettoniche hanno come finalità:
- permettere a tutti l'accesso e l'uso autonomo,
cioè senza l'aiuto di terzi, degli oggetti e dell'ambiente costruito, al chiuso
ed all'aperto;
- contribuire ad eliminare, o almeno a ridurre,
l'emarginazione sociale ed il bisogno assistenziale. L'obiettivo fondamentale
per combattere l'emarginazione consiste nel mantenere e/o favorire
l'inserimento sociale: questo scopo si raggiunge più facilmente se si
garantisce alla singola persona ed ai suoi nuclei familiari il massimo di
autonomia possibile;
- consentire la permanenza della persona nel proprio
ambiente di vita, di relazione, di studio, di lavoro qualora sopraggiunga un
handicap, ad esempio per infortunio, per l'età avanzata etc.;
- svolgere attività scolastiche, lavorative, ricreative,
culturali, sportive mantenendo e sviluppando rapporti interpersonali;
- migliorare la qualità ambientale del costruito.
3. L'accessibilità di tutte le
strutture è necessaria ma non sufficiente: occorre infatti garantire che esse
siano pienamente usufruibili con tutte le garanzie di sicurezza.
Le esigenze di raggiungibilità, di accessibilità e di
fruibilità di oggetti ed ambienti costruiti devono essere valutate e definite
in base alla più vasta fascia di disabilità.
Con il termine di raggiungibilità
si intende la possibilità di raggiungere in modo autonomo una struttura, al
chiuso ed all'aperto. La raggiungibilità di una struttura è quindi
condizionata dalla presenza di adeguati ed accessibili mezzi di trasporto,
parcheggi, percorsi pedonali, attraversamenti, segnaletica, segnalazioni
visive ed acustiche ed infine arredo urbano (cabine telefoniche, sedili per
sosta, fioriere, cestini portarifiuti, pensiline, dissuasori di traffico,
ecc.).
Con il termine di accessibilità
si intende la possibilità di entrare all'interno di una struttura (al
chiuso e all'aperto) mediante idonei accessi (pensiline, scalini, scivoli,
rampe o altro sistema di risalita, ecc.) e di muoversi e di spostarsi, all'interno
della struttura, attraverso percorsi orizzontali (corridoi, piattaforme di
distribuzione, ripiani di sosta) e verticali (scale, ascensori o altro mezzo
di risalita).
Con il termine di fruibilità
si intende la possibilità di
utilizzare autonomamente ogni parte della struttura (unità ambientali, arredi,
apparecchiature, serramenti, terminali di impianti, ecc.) con facilità,
comodità, sicurezza.
Gli accorgimenti progettuali per garantire raggiungibilità,
accessibilità, fruibilità non possono essere univocamente determinati: essi
vanno studiati e calibrati in relazione alle attività svolte in una struttura
ed agli utenti della stessa (i fruitori in senso stretto, i lavoratori, i
visitatori).
L’obiettivo di perseguire raggiungibilità,
accessibilità, fruibilità deve essere finalizzato a consentire la massima
autonomia possibile all'utente disabile, evitando le condizioni di dipendenza
(che costituiscono uno dei fattori più importanti per creare le situazioni di
«handicap» e di disadattamento) e senza costituire eventuali fonti di pericolo
per gli altri (ad esempio rampe scoperte in zone a clima rigido, utilizzo di
materiali sdrucciolevoli).
4. Per evitare ulteriori disagi alle
persone disabili ed ingiustificati costi aggiuntivi, è necessario che « la
non creazione di barriere architettoniche r sia attuata in modo completo nelle
nuove costruzioni. Allo stesso modo si deve procedere negli interventi
sull'esistente, eliminando le barriere già presenti senza costruirne delle
nuove.
Le barriere architettoniche non devono essere create
e vanno eliminate da tutte le strutture, pubbliche e private, al chiuso ed
all'aperto, di nuova costruzione e di riuso (recupero, ristrutturazione,
restauro, risanamento), di ampliamento e di manutenzione, in modo da non
permettere l'accesso e l'uso alla globalità della popolazione.
A titolo esemplificativo la non creazione e la
abolizione delle barriere architettoniche devono essere realizzate in:
abitazioni, scuole, negozi, fabbriche, uffici, teatri, cinematografi, sale congressi,
piscine, palestre, ambulatori, ospedali, chiese, cimiteri, giardini, parchi,
marciapiedi, metropolitane, tramvie, ferrovie, ecc.
L'eliminazione delle barriere architettoniche nelle
strutture esistenti deve essere perseguita anche in presenza di vincoli
storici, artistici, ambientali e di difficoltà di tipo tecnico ed economico.
La considerazione dell'aspetto economico dovrebbe indurre a non creare barriere
architettoniche nel nuovo: infatti in questo caso i problemi tecnici possono
essere risolti con maggior facilità ed i costi aggiuntivi sono contenuti.
5. Proposte per gli amministratori:
inserimento di criteri guida nelle deliberazioni perché l'accessibilità e la
fruibilità siano concretamente realizzate.
Per ottenere l'eliminazione e la non creazione di
barriere architettoniche, è indispensabile una chiara presa di posizione da
parte degli amministratori anche al fine di fornire ai tecnici le indicazioni
di tipo sociale a cui devono attenersi.
Pertanto si ritiene che nelle deliberazioni per nuove
costruzioni, ristrutturazioni, restauro, ampliamento, manutenzione, ecc.
dovrebbero essere inseriti i seguenti principi:
- si deve realizzare l'accessibilità e la fruibilità
di ogni struttura per tutti i cittadini, compresi ovviamente quelli colpiti da
handicap fisici (motori e sensoriali), psichici, intellettivi. Accessibilità e
fruibilità devono essere conseguite in modo che le persone possano essere
autonome senza l'aiuto di terzi;
- accessibilità e fruibilità devono riguardare tutte
le varie componenti di ogni struttura. Nel caso di edifici a più piani,
l'accessibilità e la fruibilità devono essere assicurate ad ogni livello: ad
esempio negli istituti scolastici pluripiano si deve evitare di realizzare il
servizio igienico accessibile ed utilizzabile in un solo piano dell'edificio.
Analogamente nell'edilizia residenziale l'impianto di risalita verticale
(accessibile e di dimensioni adeguate) deve essere previsto in ogni blocco
scala;
- il raggiungimento di condizioni di accessibilità e
di fruibilità deve essere studiato in fase progettuale contestualmente ed in
modo integrato con il rispetto delle norme di sicurezza (ad esempio
prevenzione del rischio sismico, prevenzione ed estinzione incendi) e più in
generale con la progettazione del sistema degli impianti (elettrico, termico,
idrico, antifurto, del gas, ecc.);
- per superare ogni forma di emarginazione non si
deve permettere di inserire qualsiasi elemento destinato esclusivamente ai
disabili (ad esempio, ingresso, ascensore, servizio igienico «speciali» e solo
ad essi riservati);
- per eliminare fonti di pericolo e di infortuni e
per consentire l'accessibilità alle persone con gravi difficoltà motorie, si
deve evitare di realizzare i dislivelli che non trovino precisa giustificazione
per l'accesso alla struttura (gradino di ingresso ai negozi, scalino del
marciapiede, ecc.). A questo riguardo si pensi alla difficoltà o impossibilità
a superare rampe e scivoli per certi disabili (ad esempio, quelli che usano
stampelle) ed alla pericolosità delle rampe esterne non ben protette,
soprattuttto nei periodi invernali;
- negli interventi sul suolo stradale, nuovo e
ripristino, relativi alla viabilità (pedonale e non) ed agli spazi di sosta e
di parcheggio, si devono coordinare i lavori strettamente edilizi con le opere
relative alla segnaletica, agli impianti semaforici, all'illuminazione, alla
installazione di cabine telefoniche, di servizi igienici autopulenti, ecc. e
con le reti impiantistiche (idriche, elettriche, fognarie, telefoniche, del
gas).
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