Prospettive assistenziali, n. 92, ottobre-dicembre
1990
Specchio nero
REGALARE SORRISI: PER L'AVO
QUESTA È LA CARATTERISTICA FONDAMENTALE
DEL VOLONTARIATO
Su molti giornali è apparsa a tutta pagina una
deludente pubblicità dell'AVO, Associazione Volontari Ospedalieri, deludente in
quanto svilisce sia il volontariato, sia l'impegno umano e sociale delle
migliaia di persone che si dedicano a questa attività.
Significativo lo slogan «Cerchiamo persone disposte a regalare un sorriso». Non si tratta
di una frase ad effetto, di quelle usate dai pubblicitari per richiamare
l'attenzione; è - purtroppo - la sintesi del messaggio che riportiamo
integralmente: «L'Associazione Volontari
Ospedalieri sta cercando persone come te: uomini e donne normali che abbiano
capito il valore della solidarietà e dell'amicizia. Bastano un sorriso e solo
due ore del tuo tempo alla settimana. L'AVO con i suoi 18.000 associati, fa già
moltissimo, in moltissimi ospedali italiani, ma ha bisogno anche di te. Prendi
contatto con noi, ti troverai tra amici».
Per l'AVO negli ospedali non ci sono disfunzioni o
omissioni da studiare che, se non rimosse, vanno denunciate.
Tutti i pazienti ospedalizzati sono trattati bene:
le strutture edilizie sono idonee, le attrezzature validissime, il personale è
sufficiente sul piano quantitativo e qualitativo, l'igiene è rispettata, le
cure sono adeguate alle patologie dei pazienti e alle loro esigenze
psico-fisiche, la riabilitazione è praticata tempestivamente, le ammissioni e
le dimissioni degli anziani e degli adulti cronici non autosufficienti sono
disposte in base alle leggi vigenti, non solo non insorgono le piaghe da
decubito ma vengono curate quelle che i pazienti avevano al momento dell'ingresso
in ospedale.
I malati non in grado di alimentarsi autonomamente e
privi di familiari sono imboccati dal personale ospedaliero, ad essi vengono
somministrate anche le bevande, per gli incontinenti si provvede ai necessari
cambi della biancheria, gli orari di visita sono molto ampi di modo che i
malati possono godere al massimo della presenza dei loro congiunti e degli
amici.
Mancano solo i sorrisi ed ecco che l'AVO, in nome
della solidarietà e dell'amicizia, rivolge un appello perché i volontari sanino
questa carenza.
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