Prospettive assistenziali, n. 97, gennaio-marzo 1992

 

 

Specchio nero

 

 

ALLARMANTE INIZIATIVA DELL'ANFFAS: PROPONE UNA RSA PER HANDICAPPATI INTELLETTIVI E ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI

 

Dopo aver speso 5 miliardi di denaro pubbli­co, l'ANFFAS si trova con un pugno di mosche. A Rivarolo, infatti, la palestra e la piscina sono inutilizzate, la sede per l'aggiornamento degli operatori è quasi mai aperta, il centro diurno è frequentato da 10-12 handicappati, funziona una sola comunità alloggio con 8 ospiti (la seconda è stata chiusa).

Un fallimento totale anche sul piano gestiona­le, nonostante ulteriori contributi economici dell'Istituto Bancario S. Paolo di Torino; una iniziativa che, sotto il profilo umano e sociale, ha evidenziato le caratteristiche negative che Prospettive assistenziali aveva sottolineato in diversi articoli (1).

In alternativa alla creazione della struttura di Rivarolo, avevamo proposto che l'ANFFAS utiliz­zasse gli interessi dell'elargizione dell'Istituto S. Paolo (3 miliardi e 350 milioni) e quelli derivanti dalla vendita della struttura (circa 2 miliardi) e cioè il reddito di 500-600 milioni all'anno per ac­quistare alloggi o casette dove istituire comunità alloggio (una per USL).

In sostanza, senza toccare il capitale, era possibile realizzare due comunità alloggio all'anno (una - due per USL).

Fino ad oggi ne sarebbero state aperte 10-12 e 80-100 handicappati intellettivi avrebbero tro­vato una idonea sistemazione.

Fallita l'iniziativa di Rivarolo, l'ANFFAS ha pro­posto e l'Amministratore straordinario dell'USSL 38 di Cuorgnè ha accettato (2) la creazione di una RSA, Residenza sanitaria assistenziale, per ricoverarvi 30 handicappati e 38 anziani preva­lentemente non autosufficienti.

Le RSA, com'è noto, sono strutture sanitarie il che significa - fatto gravissimo - che l'ANFFAS e l'USSL 39 considerano gli handicappati intel­lettivi come persone malate alla stessa stregua degli anziani colpiti da malattie croniche così gravi da determinare non solo pessime condi­zioni di salute ma anche la totale dipendenza dagli altri.

Per coerenza, l'ANFFAS vuole che le comunità alloggio (la cui caratteristica è la valenza educa­tiva e socializzante) siano trasformate in RSA sanitarie?

È troppo sperare in un ripensamento del­l'AN FFAS?

 

Gli obblighi dei Comuni

Da oltre un secolo, i Comuni sono obbligati a provvedere agli handicappati intellettivi. Lo ha stabilito il R.D. 19 novembre 1889 n. 6535 relati­vo agli inabili al lavoro.

In base all'art. 2 della suddetta disposizione di legge «sono considerate come inabili a qualsiasi lavoro proficuo le persone dell'uno e dell'altro sesso, le quali per incapacità cronica o per insa­nabili difetti fisici o intellettuali non possono pro­cacciarsi il modo di sussistenza. La legge ritiene come inabili i fanciulli che non hanno compiuto i dodici anni».

Le norme suddette sono state confermate dal R.D. 3 marzo 1934 n. 383 "Testo unico della leg­ge comunale e provinciale" che all'art. 91, lette­ra H, punto 6 prevedeva, fra le spese obbligato­rie, quelle relative al «mantenimento degli inabili al lavoro».

Tenuto anche conto che le spese di gestione di strutture per handicappati intellettivi non au­tonomi sono elevatissime (si arriva alle 200 mila lire giornaliere) non si comprende per quale mo­tivo l'ANFFAS non pretenda dai Comuni il rispet­to delle leggi vigenti (3).

Naturalmente, la gestione delle strutture resi­denziali (a nostro avviso comunità alloggio di 6­8 posti) potrebbe essere assicurata direttamen­te dai Comuni singoli o associati o affidata a enti pubblici e privati, comprese le cooperative e la stessa ANFFAS.

 

 

(1) Cfr. Prospettive assistenziali, "Lager con tripli servizi" n. 24, ottobre-dicembre 1973; "No al villaggio del subnor­male di Rivarolo", n. 70, aprile-giugno 1985; "Il villaggio del subnormale di Rivarolo: la montagna (di denaro e di arro­ganza) partorisce un topolino (per gli handicappati)", n. 71, luglio-settembre 1985; "Ancora documenti e notizie in me­rito al villaggio di Rivarolo", n. 72, ottobre-dicembre 1985; "Inaugurato il villaggio del subnormale di Rivarolo: un esempio di spreco del pubblico denaro", n. 80, ottobre-di­cembre 1987.

(2) La delibera è stata approvata in data 30 dicembre 1991.

(3) Nella deliberazione della Giunta Municipale di Torino del 1° agosto 1989 "Interventi a favore di persone handi­cappate - Accettazione di beni immobili da parenti - Moda­lità", è scritto quanto segue: «L'assistenza agli inabili è un obbligo giuridico facente capo all'ente locale (Comune, USSL), che deve pertanto predisporre i conseguenti servizi e interventi». Cfr. "Garantire il futuro ai figli handicappati non autosufficienti" in Prospettive assistenziali, n. 95, lu­glio-settembre 1991.

 

 

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