Riportiamo la dichiarazione del Senatore Edward M. Kennedy rilasciata
in occasione della presentazione di una proposta di legge diretta a garantire
le cure sanitarie a tutti i cittadini americani (*).
Ho lavorato per molti anni ai
problema di una assistenza sanitaria accessibile a tutti e mai, come oggi, mi
sembra che questo target possa essere definitivamente raggiunto. Del resto,
l'esigenza di adottare tempestivamente provvedimenti ed azioni non è stata mai
forte quanto lo sia attualmente, poiché ci troviamo di fronte ad una crisi
dell'assistenza sanitaria in grado di minacciare la salute ed il benessere di
ogni cittadino americano. Sono ormai troppi gli americani privi di una
copertura assicurativa assoluta o per lo meno parziale ed il loro numero cresce
di anno in anno.
Nessuna famiglia americana può
affermare con certezza che la copertura assicurativa contro le malattie di cui
gode attualmente potrà tutelarla anche nel prossimo futuro; i costi della assistenza
sanitaria, che già appaiono attestati ad un livello troppo alto, crescono a
ritmi esponenziali. In questa ricca terra di 250 milioni di abitanti, ben 34
milioni di cittadini americani sono totalmente privi di una copertura
assicurativa contro le malattie; a questi, si aggiungeranno, nei prossimi due
anni, altri 30 milioni di americani che non potranno fruire, per consistenti
periodi di tempo, di una copertura per l'assistenza sanitaria. E altri 60
milioni di cittadini americani come noi, fruiscono di un'assicurazione che la
stessa amministrazione Reagan aveva giudicato inadeguata. Nel periodo della
grande depressione economica, il Presidente Franklin Delano Roosevelt aveva
incitato l'America all'azione dichiarando che «Un terzo della popolazione americana
abita in case precarie, non può permettersi di vestire in maniera adeguata ed
è malnutrita»; oggi, più di un terzo della popolazione americana è priva di
quel minimo di copertura assicurativa sanitaria di base che ogni nazione
industrializzata, ad eccezione del Sud Africa, ritiene giustamente un diritto
fondamentale dell'uomo.
Una famiglia senza copertura
assicurativa deve vivere quotidianamente con la consapevolezza che un banale
incidente o una malattia può prosciugare i risparmi di una vita intera. Ma il
pericolo è ben più grave della sola perdita della sicurezza economica.
Ogni anno, un milione di
cittadini americani necessita di prestazioni di assistenza sanitaria di cui non
può fruire perché non è in grado di pagarne le spese; altri 14 milioni di
americani non richiedono neppure le prestazioni di cui avrebbero bisogno,
poiché sono consapevoli a priori di non potersele permettere.
I due terzi dei non assicurati,
non consultano un medico anche in presenza di gravi sintomi quali un'emorragia
spontanea o una perdita di conoscenza. Uno studio effettuato recentemente a
Washington D.C., ha evidenziato che quasi la metà dei non assicurati ricoverati
in ospedale avrebbe potuto evitare la spedalizzazione qualora avesse potuto
fruire dell'assistenza preventiva da parte di un medico di famiglia.
Il problema assume caratteri
drammatici per i bambini americani.
Otto milioni di bambini non
hanno copertura assicurativa; uno su tre dei bambini di condizioni non agiate
non fruisce di alcuna copertura. Ben il 40% dei nostri bambini non ha ricevuto
la somministrazione dei principali vaccini pediatrici.
Gli Stati Uniti, primi nelle
classifiche della ricchezza nazionale e della potenza militare, crollano al
22° posto nella prevenzione della mortalità infantile.
Ad ogni bambino americano
dovrebbe essere assicurato un approccio sano alla vita, ma attualmente non è
affatto così.
La crescita esponenziale dei
costi dell'assicurazione sanitaria rischia di far diventare la salute un lusso
non alla portata dei lavoratori americani; la spesa sanitaria annua negli
Stati Uniti supera ormai i 700 miliardi di dollari. I costi crescono ad un
ritmo doppio rispetto ai salari. Le spese sostenute dalle imprese per
l'assistenza sanitaria sono ormai superiori al livello dei profitti aziendali.
L'ammontare pagato dalle famiglie americane per prestazioni sanitarie non
coperte dalle assicurazioni è triplicato negli ultimi dieci anni, salendo da 63
a 162 miliardi di dollari.
Una tale esplosione dei costi,
che già di per se stessa costituirebbe un gravissimo problema a prescindere
dalle particolari congiunture, non ha neppure consentito la creazione di un
sistema sanitario correlato alle reali esigenze ed alle legittime aspettative
del popolo americano; non ha evitato che i tassi di mortalità infantile registrati
negli Stati Uniti fossero più alti di tutti gli altri paesi industrializzati;
non ha fatto sì che l'aspettativa di vita raggiungesse i livelli presenti in
altri dodici paesi; non ha, infine, garantito, a milioni di famiglie
lavoratrici una copertura assicurativa e neanche, ad altri milioni di
americani, un livello minimo di protezione.
Presi in mezzo nella duplice
morsa del numero crescente di non assicurati e della crescita esponenziale dei
costi, molti istituti di assistenza sanitaria stanno attualmente sperimentando
una situazione ad alto rischio; gli ospedali che devono assicurare prestazioni
sanitarie ai non assicurati stanno sempre più affondando in una marea di
conti in rosso; la metà degli ospedali pubblici operano in perdita, come pure
un terzo degli ospedali rurali. Seicento ospedali americani saranno forse
chiusi nei prossimi anni.
Nella città di New York, non è
insolito attendere tre giorni in un reparto di pronto soccorso prima di poter
usufruire di un letto ospedaliero; 41 Stati americani hanno problemi analoghi
alla città di New York.
Nella città di Los Angeles, più
della metà degli ospedali privati hanno dovuto sospendere l'assistenza
traumatologica, poiché non possono assistere i cittadini non assicurati che si
presentano al pronto soccorso; a livello nazionale, l'assistenza
traumatologica è stata eliminata in un terzo degli ospedali. Da questi dati di
fatto emerge una sinistra considerazione: «Non farti coinvolgere in un
incidente stradale; puoi essere ricco o povero, assicurato o meno, la tua vita
corre un grosso pericolo!». Anche negli ospedali destinati ad un'utenza agiata
e coperta da solide garanzie assicurative, i costi continuano a crescere; è,
questo, un altro segno del nostro fallimento nel tentativo di garantire un
sistema nazionale di assistenza sanitaria razionale, umano ed efficace.
L'assistenza sanitaria è, dunque, il business più fallimentare esistente nel
nostro paese. Il piano che noi vogliamo proporre si basa sull'attuale sistema,
ma intende correggere i suoi difetti peggiori; si tratta di una proposta
pratica, fattibile e realizzabile. Una copertura assicurativa di base contro
le malattie sarà assicurata ad ogni famiglia americana e sarà previsto un
programma globale per il controllo ed il contenimento dei costi
dell'assistenza sanitaria. In base al nostro piano, ogni impresa dovrà provvedere
alla copertura assicurativa dei propri impiegati e delle relative famiglie o
contribuire alla loro copertura ai sensi di un nuovo programma, federale e
statale al tempo stesso, chiamato AmeriCare. I due terzi dei non assicurati
sono lavoratori con le rispettive famiglie. Sono americani che lavorano duro,
molti di loro 40 ore a settimana, 50 settimane ogni anno, ma nonostante questo
impegno non sono in grado di avere la copertura assicurativa di cui necessitano,
perché i loro datori di lavoro si rifiutano di fornirla.
La grande maggioranza delle
imprese americane ha ormai assunto questo impegno. Sono trascorsi più di cinquanta
anni da quando, per la prima volta, noi abbiamo richiesto ai datori di lavoro
di pagare una quota supplementare integrativa per un sistema previdenziale, di
contribuire al risarcimento del lavoratore ed all'assicurazione per la
disoccupazione. Siamo nel 1991 ed è finalmente giunta l'ora che tutti i datori
di lavoro provvedano o almeno contribuiscano all'assistenza sanitaria.
Anche i disoccupati hanno
diritto ad un'assistenza sanitaria. Il programma AmeriCare farà sì che anche i
disoccupati fruiscano di una copertura assicurativa, sulla base di una
partecipazione contributiva correlata alla loro capacità di pagare. La
copertura assicurata al nostro piano sarà introdotta gradualmente in un arco di
cinque anni, cominciando con la copertura di tutti i bambini. Le imprese con
più di 100 impiegati dovranno immediatamente provvedere a fornire una copertura
integrale o parziale.
Il piano prevede, inoltre, una
serie di disposizioni per rendere più agevole alle piccole imprese di far
fronte ai maggiori costi correlati alle loro accresciute obbligazioni.
Queste disposizioni comprendono
una riforma delle assicurazioni, in modo tale che le piccole imprese possano
finalmente essere in grado di procurarsi una copertura assicurativa ad un
prezzo equo, senza riguardo allo stato di salute più o meno buono dei loro
impiegati. Il piano prevede anche nuove agevolazioni fiscali per garantire un
equo trattamento ai lavoratori autonomi e per provvedere alla copertura, sino
al 25%, dei costi delle piccole imprese che possono avere problemi nel
procurarsi l'assicurazione.
L'introduzione graduale delle
disposizioni contenute nel piano, garantirà alle piccole imprese il tempo
necessario per adattarsi al nuovo sistema.
La nostra proposta include anche
il programma più ampio ed articolato mai elaborato per far fronte al problema
dei costi eccessivi della assistenza sanitaria.
In primo luogo, la proposta
introduce delle misure atte ad individuare, per poi eliminare dal sistema
sanitario, i servizi e le prestazioni non necessari.
Studi condotti dalla RAND
Corporation su una selezione di prestazioni mediche, stimano nell'ordine del
15-30% le prestazioni assolutamente non necessarie o addirittura dannose. Da
uno studio durato cinque anni e condotto dal Medicare (1), emerge che il 10-20%
dell'assistenza prestata è risultato non necessario. La Commissione Pepper ha
quantificato in 18 miliardi di dollari la spesa per l'assistenza medica non
necessaria. Il nostro programma prevederà l'elaborazione graduale di Linee guida
per la prestazione medica al fine di individuare ed eliminare le forme di
assistenza sanitaria non necessarie. Saranno incoraggiate le forme di assistenza
controllate, fornite da operatori consapevoli dei rapporti costi/efficacia, e
le ricerche finalizzate alla valutazione dei risultati, in maniera tale da
definire l'efficacia di trattamenti medici il cui valore risulta attualmente
incerto, per poi eliminare i servizi rivelatisi inefficaci.
In secondo luogo, il piano
prevede un risparmio di molti miliardi di dollari attraverso una riduzione
dei costi amministrativi non necessari.
Il sistema attualmente vigente è
soffocato da lungaggini burocratiche che pesano sul medico, sull'efficienza
degli ospedali e sullo stesso paziente.
Sono più di 1.200 le compagnie
che attualmente operano nel settore assicurativo sanitario e la varietà delle
modalità di pagamento, unita alla ripetuta e contraddittoria revisione delle
prestazioni mediche che ne risulta, comporta esborsi monetari e perdite di
tempo, distogliendo risorse che potrebbero essere utilizzate per l'assistenza
sanitaria. Quando una compagnia stipula una polizza con una piccola impresa o
con un singolo cittadino, il 40-50% del premio assicurativo viene destinato
alla copertura dei costi amministrativi, alla formazione del fatturato o viene
incamerato come profitto netto. Tutto questo denaro resta, quindi, all'interno
della compagnia assicurativa e non viene destinato all'acquisto di neppure un
cerotto. Il nostro programma riformerà il mercato assicurativo al fine di
ridurre le spese generali e garantire che una percentuale maggiore dei premi
assicurativi vengano destinati alla copertura dei costi dell'assistenza
sanitaria piuttosto che utilizzati come mere operazioni di bilancio da parte
delle singole compagnie. I metodi per la fatturazione e le modalità di rimborso
saranno standardizzati e le piccole compagnie assicurative dovranno riunirsi
in consorzi che provvedano al pagamento delle spese dei medici e degli
ospedali. Le economie di scala e la standardizzazione favoriranno
l'applicazione di procedure sburocratizzate e valide in termini di rapporto
costo/efficacia, nonché consentiranno di ridurre le risorse destinate
all'amministrazione. Un nuovo programma teso a migliorare la qualità dei
servizi, consentirà a molti medici e strutture ospedaliere di evitare le
perdite di tempo e di denaro che attualmente derivano dalla necessità di
"giustificare" alle compagnie assicurative tutta una serie di tests
e procedure.
In terzo luogo, il programma porrà
fine alla politica del pagamento dell’“assegno in bianco”, che ha permesso
sino ad oggi a medici e ospedali di mettere in conto qualsiasi servizio ritenuto
necessario per l'assistenza al malato.
Ciò di cui noi abbiamo bisogno è
il migliore sistema di assistenza sanitaria, non il più caro o il più
dispendioso. Il programma prevede, inoltre, la creazione di un "Consiglio
Federale per la spesa sanitaria", con l'autonomia e la dignità propria di
un Consiglio Federale di Riserva (Federal Reserve Board). Questo nuovo
Consiglio sarà responsabile della raccolta, analisi e pubblicazione di una
serie di dati sui medici e le strutture ospedaliere operanti sul territorio,
dati che saranno messi a disposizione dei pazienti e delle compagnie
assicurative per una valutazione comparativa dei costi e della qualità offerta
caso per caso. Il Consiglio definirà dei limiti rigidi alla spesa assoluta, e
favorirà la negoziazione tra acquirente e fornitore.
Anche i singoli stati saranno
incoraggiati ad adottare misure di controllo dei costi.
Ogni cittadino americano avrà
una copertura assicurativa; attualmente, i costi dell'assicurazione contro le
malattie per i loro fruitori risultano superiori al 15% rispetto ad una
situazione in cui tutti i cittadini fossero assicurati; quando, infatti, un
cittadino non può pagare la prestazione sanitaria fruita, i costi si lievitano
per effetto di un addebito supplementare a quanto dovuto da tutti gli altri
cittadini. La mia famiglia è stata fortunata perché si è sempre trovata nella
possibilità di fruire della migliore assistenza sanitaria; la scadenza legata
alla necessità di assicurare ad ogni cittadino americano l'assistenza sanitaria
di cui ha bisogno, è stata ormai superata da molto tempo. lo credo che
l'applicazione di questa proposta di legge possa marcare l'inizio di un
processo per il raggiungimento di questa meta e garantire, come una realtà
certa per ogni famiglia americana, un'assistenza sanitaria decorosa.
(*) II testo è
ripreso integralmente dal n. 29/30, 15/22 luglio 1991 di ISIS.
(1) Ndr. Con il termine "Medicare"
si indica il programma a livello
federale di assistenza sanitaria alla popolazione con oltre 65 anni di età,
agli inabili e a coloro che necessitano di dialisi renale, introdotto negli
Stati Uniti nel 1965; sempre nello stesso anno, il Governo Federale ha avviato
anche il programma "Medicaid", che assicura assistenza sanitaria
agli indigenti. I due programmi menzionati, insieme alle assicurazioni
governative per gli impiegati statali e per il personale militare, concorrono
alla formazione della spesa pubblica.
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