Specchio nero
STRUTTURE
ABUSIVE SEGNALATE DALL'ANLA E DALL'UGAF
"Esperienza"
rivista mensile dell'ANLA, Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, continua
nella pubblicazione di inchieste, svolte da Cinzia D'Agostino, in cui viene
taciuta la condizione di malati delle persone anziane croniche non autosufficienti.
Detta posizione costituisce oggettivamente un appoggio nei confronti di coloro
che violano le esigenze, la dignità ed i diritti degli anziani malati cronici
non autosufficienti.
Nel numero di marzo 1992, "Esperienza" ha redatto un elenco delle case di riposo
esistenti in Italia, per autosufficienti e non autosufficienti. Anche in questo
elenco, viene omessa la condizione di malati in merito agli anziani cronici
non autosufficienti. Inoltre sono inserite strutture abusive, nonostante che il
Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e della Valle d'Aosta
dell'ANLA sia stato informato che la Regione Piemonte dispone di un albo delle
strutture autorizzate.
Segnalata anche una casa di riposo
abusiva
Una delle case di riposo segnalate è l'Hotel Pineta
di Torino nei cui riguardi i Consiglieri comunali Silvana Appiano, Bianca
Guidetti Serra, Teresa Angela Migliasso e Vincenza Zagaria hanno presentato in
data 28 marzo la seguente interrogazione:
«Presa
visione dell'articolo apparso sulla "Gazzetta del Piemonte" del 5 marzo
u.s. avente per titolo "Il problema è la vecchiaia, non la casa per
anziani - i 30 ospiti dell'hotel Pineta ricevono anche il bacio della buona
notte -";
«constatato
che in tale articolo l'hotel Pineta viene presentato come la soluzione
residenziale "ideale" per persone anziane e pubblicizzato con una
precisa elencazione dei servizi disponibili, degli optionals ottenibili e dei
relativi costi (un vero e proprio inserto pubblicitario dell'hotel citato);
«verificato
che il suddetto hotel Pineta non risulta avere a tutt'oggi ottenuto
l'autorizzazione dagli organi competenti a funzionare come presidio
socio-assistenziale e che quindi continua a svolgere attività improprie;
«constatato
che dopo l'ispezione effettuata dai Vigili Urbani nell'agosto '91, sopralluogo
da cui era risultato che l'hotel Pineta ed altri alberghi e pensioni
continuavano a funzionare come presidi socio-assistenziali o socio-sanitari
senza le previste autorizzazioni;
«e che le
conseguenti ordinanze di chiusura per le strutture non in regola con le norme
vigenti non sono mai state emesse;
«verificato
infine che delle 14 strutture inquisite, solo per 2 presidi l'USSL competente
ha effettuato l'istruttoria ed ha concesso con atto deliberativo
l'autorizzazione al funzionamento;
«ritenendo
che sul controllo del rispetto delle normative che regolano le attività
socio-assistenziali e sanitarie e considerato che in tale settore, la Pubblica
Amministrazione ha gravi responsabilità, ritardi e inefficienze imperdonabili;
«le
sottoscritte Consigliere Comunali interrogano il Sindaco e l'Assessore
competente per sapere se intendano effettuare un immediato controllo sulle
strutture alberghiere che ospitano persone anziane e perché vengano disposti
gli atti necessari all'ottenimento dell'autorizzazione da parte delle strutture
nelle quali sussistono i requisiti previsti dalla legge».
Un altro infortunio
Non è la prima volta che vengono segnalate strutture
abusive. Era già successo nell'ottobre 1988 quando l'UGAF, Unione Gruppo
Anziani Fiat, organizzazione aderente all'ANLA, aveva diffuso l'opuscolo
"Strutture residenziali per anziani in Piemonte", in cui, addirittura
era scritto quanto segue: «Le notizie
informative delle strutture residenziali citate, che hanno lo scopo di
segnalarne le principali caratteristiche, sono state infatti verificate - e ove
necessario approfondite -prendendo contatto con tutte le strutture stesse,
che nella quasi totalità sono state oggetto di recenti visite da parte dei
volontari del Gruppo».
Orbene, una decina delle residenze segnalate e
verificate dall'UGAF erano abusive, come risulta dalle indagini svolte dalla
Procura della Repubblica presso la Pretura di Torino e dai procedimenti penali
già svolti o programmati.
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