Prospettive assistenziali, n. 99, luglio-settembre 1992

 

 

Libri

 

 

AA.VV., Guida al volontariato italiano, Società Editrice Internazionale, Torino, 1990 (3 volumi), pp. 298, L. 26.000; pp. 149, L. 19.000; pp. 509, L. 38.000.

 

L'opera, realizzata con il contributo della Cas­sa di Risparmio di Roma, si compone di tre volumi:

- il primo, dal titolo "Volontari oggi", curato da Luciano Tavazza, esamina le ragioni profonde del volontariato, i suoi valori, le sue caratteristiche, i suoi campi d'azione; ed ancora: come na­scono e si organizzano i gruppi, quali rapporti essi hanno con le pubbliche istituzioni, quali sono i futuri ruoli ed impegni del volontariato;

- il secondo volume "Testimonianze", a cura di Francesco Pionati, Claudio Sardo e Stefano De Marti, riporta - sotto forma di intervista - le opinioni dì politici, operatori sociali, sindacalisti, economisti;

- nel terzo volume "Dizionario tematico delle leggi", Gian Paolo Manga raccoglie le norme che regolano le attività di volontariato.

L'opera, che costituisce una fonte preziosa ed unica di documentazione, è particolarmente preziosa per tutti coloro che, volontari, ammini­stratori, operatori e studiosi, intendono appro­fondire la complessa tematica del volontariato.

 

 

GABRIELLA TURNATURI, Associati per amore, Feltrinelli, Milano, 1991, pp. 110, L. 23.000

 

«Questo libro... vuole essere soprattutto una testimonianza su vicende e persone che, sia pu­re fra mille contraddizioni, svelano un pezzo di società che forse contribuisce a rendere il no­stro Paese più civile»: così l'A. definisce, nell'Introduzione, il suo libro.

G. Turnaturi ha seguito, da vari anni, l'asso­ciarsi di familiari colpiti da eventi tragici come attentati, stragi, malattie ed ha visto così diffon­dersi una forma di mobilitazione collettiva inter­na alla società civile, fuori da schieramenti parti­tici e ideologici; ciò che si mobilita è la rete af­fettiva, la responsabilità di un soggetto verso l'altro. La novità di questo fenomeno è individua­ta nella «valorizzazione del mondo emozionale, nella volontà di affermazione della dignità dei sentimenti e delle relazioni affettive».

L'A. sostiene inoltre, attraverso la trattazione dei vari "casi", che «un'azione collettiva fondata non su interessi utilitaristici, ma su valori - che peraltro vengono scoperti insieme ad altri gior­no per giorno - muta non solo l'identità pubblica ma anche quella privata di chi vi partecipa». La scelta delle associazioni è stata, infine, guidata da due criteri: quello della complessità e con­traddittorietà dell'associazione stessa e quello dell'evidenza delle innovazioni prodotte dalle vi­cende sul piano personale e su quello pubblico.

Il primo capitolo è dedicato all'Associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazio­ne di Bologna, il secondo a quella dei familiari delle vittime della strage di Ustica, il terzo al Co­mitato delle madri napoletane contro la droga, il quarto alle Associazioni dei malati di mente.

Il quinto capitolo è anomalo, per l'A., solo ap­parentemente: se è vero che è dedicato non ad una associazione, ma alla mobilitazione colletti­va all'interno di un paese (Racconigi, caso Sere­na), «si inscrive nello stesso universo etico e culturale dell'associazionismo familiare... Anche in questa vicenda è venuta fuori una voglia di rendersi visibili e di far valere ciò che conta ef­fettivamente nella vita delle persone».

Il volume si chiude infine con un capitolo de­dicato agli interrogativi, dubbi, riflessioni sugge­riti dalle varie Associazioni esaminate.

Anche se, trattandosi di uno studio sociologi­co volto ad individuare le caratteristiche di novi­tà e peculiarità dei fenomeni studiati, l'Autrice non pronuncia dei giudizi netti sulle questioni ma cerca di individuare punti di luce ed ombra, opacità e trasparenza dei fenomeni studiati, sorgono spontanee tuttavia alcune osservazioni sul modo in cui è stata presentata la "vicenda Serena".

Va innanzitutto sottolineato che nel breve re­soconto del fatto vengono taciute le menzogne e i sotterfugi cui si era ricorsi per trattenere la bambina a Racconigi e parimenti si tace il falso di fondo su cui si sarebbe basata la vita della bambina in quella famiglia. Anche se non era certo scopo di questo scritto dare un resoconto dettagliato dei fatti, la scelta operata sulle cose da dire e da non dire implica già una chiara scelta di campo.

Quando poi Turnaturi sostiene che da Racco­nigi si è guardato criticamente al patrimonio di valori comuni che tutti consideravano immutato e ciò ha fatto scoprire che in Italia il consenso su ciò che debba intendersi per famiglia non esiste più, forse sopravvaluta il fenomeno, che peraltro è andato rapidamente scemando, ed eccede nella generalizzazione di esso e dei suoi significati.

Si insiste infine sul fatto che persino il giudice che ha firmato la sentenza riguardante l'allonta­namento della bambina da Racconigi abbia no­tato l'emergere di una solidarietà forte ed inatte­sa. Ma quel giudice parlava innanzitutto di una potenziale solidarietà, e soprattutto si augurava che si indirizzasse in una direzione più costrutti­va e più realistica!

 

 

AA.VV., Diritti economici, sociali e culturali nel­la prospettiva di un nuovo stato sociale, CE­DAM, Padova, 1990, pp. 202, L. 22.000

 

Il volume contiene le relazioni e le comunica­zioni svolte al seminario di Roma, 25 e 26 mag­gio 1989, organizzato dal Centro di studi e di formazione sui diritti dell'uomo e dei popoli dell'Università di Padova e dalla Fondazione Zancan, e cioè gli interventi di:

- Antonio Zanfarino, Diritti umani e democra­zia;

- Pietro Barcellona, I diritti economici, sociali e culturali nell'ordinamento interno;

- Antonio Papisca, I diritti economici, sociali e culturali nel sistema delle relazioni internazionali;

- Achille Agnati, Diritti umani e giustizia eco­nomica e sociale;

- Marcello Cresti, Diritti umani e progresso della scienza e della tecnica;

- Giorgio Battistacci, I diritti economici, sociali e culturali in Italia: l'assistenza;

- Mario Reguzzoni, Il diritto all'istruzione nell'ordinamento internazionale e in Italia;

- Giuseppe Pasini, I diritti negati degli immi­grati;

- Massimo Dogliotti, I diritti negati degli anzia­ni non autosufficienti;

- Achille Ardigò, Quale stato sociale per la promozione umana nella prospettiva dell'univer­salità dei diritti fondamentali.

In allegato sono riportati i seguenti documenti:

- Patto internazionale sui diritti economici, so­ciali e culturali.

- Carta sociale europea.

- Carta comunitaria dei diritti fondamentali dei lavoratori.

 

 

ANNIBALE BERTOLA - PAOLO CORI, Il malato cronico - Lo sconosciuto della porta accanto, La Nuova Italia Scientifica, 1989, pp. 164, L. 21.000

 

La malattia cronica presenta una particolare contraddizione: da un lato è presente in misura numericamente significativa nella popolazione, dall'altro è soggetta a una sorta di rimozione collettiva. La percezione di un "corpo che sof­fre" contrasta infatti con i valori prevalenti, ispi­rati a un ideale collettivo che esalta acriticamen­te la salute e la bellezza.

Il malato, i suoi familiari, gli operatori sanitari rimangono isolati; eppure spesso le singole si­tuazioni patologiche lasciano intatte numerose potenzialità.

Ecco allora che capire il malato cronico, con­siderarne l'esistenza in tutta la sua globalità, proporre all'operatore sanitario un punto di vista che colga la qualità psicologia del paziente af­fetto dalla malattia organica diventa un fattore davvero importante.

Il libro si rivolge prevalentemente agli operato­ri impegnati in prima linea sul difficile fronte dell'assistenza sanitaria: medici, psicologi, per­sonale paramedico in genere. Non pretende di esaurire la problematica della malattia cronica, ma intende proporre una mentalità e un'ottica con cui inquadrarne la problematica; è una sin­tesi delle esperienze degli Autori e un tentativo di capitalizzare gli apporti che la psicologia dinamica può fornire alla comprensione del ma­lato.

 

 

BRUNO ANASTASIA - MARCO BONZIO - GIAN­CARLO CORO - FABRIO OCCARI, Essere anziani nel Veneto, Nuova Dimensione, Portogruaro (VE), 1991, pp. 186, L. 25.000

 

Il volume raccoglie tre ricerche promosse dal Sindacato Pensionati CGIL del Veneto con riferi­mento alla condizione degli anziani nel Veneto.

Anche in questo libro non viene trattato in mo­do corretto il gravissimo problema degli anziani cronici non autosufficienti. Non c'è una sola pa­rola sulle positive esperienze di cure sanitarie domiciliari e sorprendentemente non solo viene affermato che «sarebbero forse necessari dei tentativi per facilitare, laddove possibile, il mante­nimento degli anziani non autosufficienti nelle proprie famiglie»; ma addirittura che per le pre­stazioni domiciliari «tocchiamo un problema le cui cause non possono facilmente essere rimos­se da un intervento, per quanto attento, dell'ap­parato pubblico».

Consigliamo un corso di aggiornamento per gli Autori del libro incentrato sulle esperienze pluriennali di ospedalizzazione a domicilio.

Per quanto riguarda gli anziani malati cronici non autosufficienti, gli Autori non fanno riferi­mento all'esigenza di prestazioni sanitarie, ma ritengono che si tratti di un «problema di assi­stenza pubblica», il che non è certo una base accettabile per iniziative serie da parte di un Sindacato dei pensionati che intenda difender­ne esigenze, dignità e diritti.

 

 

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