Prospettive assistenziali, n. 99, luglio-settembre 1992

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

A DIFESA DELLE FASCE PIÙ DEBOLI

 

Sabato 13 giugno 1992 il CSA, Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base, e numerose altre organizzazioni (1) hanno organizzato l'incontro/dibattito "A difesa delle fasce più deboli (minori, handicappati, anziani cronici non autosufficienti) - Confronto con i Parlamentari e gli Amministratori regionali, provinciali e comunali".

Sono intervenuti alcuni Parlamentari (Sen. Libertini, On. Larizza, Novelli, Salerno e Sestero) e alcuni Consiglieri regionali e comunali (Marino, Migliasso, Scardicchio, Tapparo), ma non i Presidenti del Consiglio e della Giunta regionale, né quello della Provincia di Torino, né il Sindaco, né Assessori dei suddetti organismi.

Stante la gravissima sifuazione in cui versano i cittadini più deboli sono state organizzate due manifestazioni davanti ai Consigli della Regione Piemonte e del Comune di Torino.

In detta occasione è stato distribuito il volantino che riportiamo integralmente.

 

 

A DIFESA DELLE FASCE PIÙ DEBOLI CHIEDIAMO

 

AL CONSIGLIO REGIONALE PIEMONTESE

AL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO

AGLI AMMINISTRATORI STRAORDINARI DELLE USSL

- DI RISPETTARE LA REALTÀ DEI FATTI

- DI NON VIOLARE PIÙ LE LEGGI VIGENTI

- DI RICONOSCERE I DIRITTI UMANI E SOCIALI ANCHE AI CITTADINI PIÙ INDIFESI

 

RISPETTARE LA REALTÀ DEI FATTI

 

a) Anziani malati cronici non autosufficienti

Si sollecitano, ancora una volta, la Regione Piemonte, il Comune di Torino e le USSL, a rico­noscere che gli anziani malati cronici non auto­sufficienti sono dei malati, anzi dei malati spesso molto gravi, a tal punto da essere colpiti da plu­ripatologie che provocano la non autosufficien­za. Pertanto la competenza ad intervenire è del settore sanitario (USSL, ospedali, case di cura private) e non del comparto assistenziale (case di riposo, residenze protette, ecc.).

 

b) Handicappati intellettivi

È necessario e urgente che la Regione Pie­monte, il Comune di Torino e le USSL ricono­scano in concreto che gli handicappati, in parti­colare quelli con limitata o nulla autonomia, per poter vivere hanno l'esigenza di adeguati sup­porti (centri diurni, comunità alloggio, corsi pre­lavorativi, ecc.)!

 

c) Minori

In attuazione della legge 184 del 1983, l'obiettivo da assumere da parte della Regione Pie­monte, del Comune di Torino e delle USSL deve essere la totale deistituzionalizzazione dei mino­ri compresi quelli handicappati, prioritariamente quelli di età inferiore ai 10-12 anni.

 

NON VIOLARE PIÙ LE LEGGI VIGENTI

 

La Regione Piemonte, il Comune di Torino e le USSL devono smetterla di violare le leggi vigenti, leggi che - fin dal 1955 - stabiliscono che gli anziani cronici non autosufficienti hanno diritto alle cure sanitarie, senza limiti di durata, com­prese - occorrendo - quelle praticate in ospe­dale o in case di cura private convenzionate con la Regione.

 

RICONOSCERE I DIRITTI UMANI E SOCIALI ANCHE AI CITTADINI PIÙ DEBOLI E INDIFESI

 

a) Anziani malati cronici non autosufficienti

La Regione Piemonte e le USSL devono attua­re, come prevede anche il progetto obiettivo "Tutela della salute degli anziani", approvato dal Parlamento il 30.1.1992 i seguenti interventi:

- istituzione del servizio di ospedalizzazione a domicilio in tutte le USSL;

- creazione delle Unità valutative geriatriche in ciascuna USSL con il compito di individuare le esigenze reali degli anziani malati cronici non autosufficienti e proporre adeguate soluzioni;

- creazione delle RSA (Residenze sanitarie assistenziali) esclusivamente per gli anziani cro­nici non autosufficienti non curabili a domicilio, prevedendo il necessario personale medico e infermieristico (la delibera della Regione Pie­monte del 2.8.91 stabilisce assurdamente 1 (un) minuto di prestazione medica al giorno!);

- la trasformazione in RSA sanitarie degli at­tuali istituti di assistenza (Carlo Alberto, IRV, ecc.) assicurando adeguati standard edilizi e di personale.

Chiediamo il riesame dell'autorizzazione all'apertura della struttura di via Valgioie, la cui gestione è affidata all'assistenza, mentre deve provvedere per legge la sanità.

 

b) Handicappati intellettivi

Gli interventi da attuare in tutte le USSL ri­guardano:

- i centri diurni aperti almeno 40 ore settima­nali;

- le comunità alloggio di 6-8 posti per coloro che sono privi di sostegno familiare;

- l'apertura della struttura di corso Svizzera per handicappati gravissimi di Torino e Provin­cia;

- i corsi prelavorativi per handicappati intel­lettivi non in grado di seguire i normali corsi pro­fessionali, ma capaci di svolgere attività lavora­tive;

- la promozione del collocamento obbligato­rio al lavoro degli handicappati con piena o ri­dotta capacità lavorativa, riservando gli inter­venti assistenziali a coloro che non sono collo­cabili al lavoro a causa della gravità delle loro condizioni. AI riguardo da anni la Regione Piemonte rifiuta di assumere handicappati intel­lettivi.

Chiediamo la revoca dei provvedimenti regio­nali e locali che autorizzano la creazione di RSA miste per anziani e handicappati (Rivarolo; Tori­no, via s. Marino 10, ecc.).

 

c) Minori

È soprattutto urgente la messa in atto di servi­zi di aiuto alle famiglie di origine per evitare ab­bandoni e separazioni. Occorre, inoltre, incenti­vare:

- l'affidamento familiare a scopo educativo dei minori con genitori gravemente carenti;

- l'adozione dei minori in situazione di abban­dono materiale e morale;

- la creazione di comunità alloggio di 6-8 po­sti inserite nel normale contesto abitativo per i minori per i quali non siano realmente attuabili gli interventi di cui sopra.

 

d) Trasferimento delle funzioni assistenziali dalle Province ai Comuni

Il trasferimento deve comprendere tutti i finan­ziamenti (mentre la legge regionale approvata il 17 marzo 1992 "Norme relative al trasferimento delle funzioni socio-assistenziali già esercitate dalle Province" consente alla Provincia di Torino di appropriarsi di 15-20 miliardi all'anno), tutto il personale, le strutture e le attrezzature. Per moti­vi organizzativi, le funzioni relative alle gestanti e madri devono essere trasferite ai Comuni capo­luogo di Provincia.

 

e) Proposta di legge di iniziativa popolare

Si chiede che il Consiglio regionale disponga le consultazioni sulla proposta di legge di inizia­tiva popolare "Riordino degli interventi sanitari a favore degli anziani cronici non autosufficienti e realizzazione delle residenze sanitarie assisten­ziali (RSA)" presentata il 15.7.1991 con 24.500 firme.

 

f) Commissione medica

All'USSL Torino VIII e al Comune di Torino chiediamo l'immediato avvio dei lavori della Commissione medica (le relative delibere sono approvate da tempo) incaricata di esaminare le condizioni di salute degli anziani ricoverati negli istituti di Torino.

 

 

www.fondazionepromozionesociale.it