LA
FINANZIARIA 1993 NEGA LE ESIGENZE DEI PIÙ DEBOLI
Pubblichiamo
integralmente il documento "Finanziaria 1993 - Proposte al Governo e al
Parlamento da parte degli organismi di volontariato e di cooperazione
sociale"; sottoscritto dai seguenti enti: Caritas Italiana; Federazione
Nazionale della Cooperazione Sociale; Associazione Volontari Ospedalieri;
Consiglio Superiore per l'Italia di S. Vincenzo de' Paoli; Consorzio Cooperative
Integrate; Conferenza Permanente dei Presidenti e delle Associazioni e
Federazioni Italiana di Volontariato; Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini;
Associazione Cattolica Internazionale al Servizio della Giovane; Associazione
Italiana Alcoolisti in Trattamento; Associazione Nazionale delle Pubbliche
Assistenze; Associazione Papa Giovanni XXIII, Associazione per il Volontariato
nelle Unità Locali dei Servizi Sociosanitari, Confederazione Nazionale delle
Misericordie d'Italia; Consorzio Cooperative Integrate; Coordinamento
Nazionale delle Comunità di Accoglienza (Cnca); Coordinamento Iniziative
Popolari di Solidarietà Internazionale (Cipsi); Federazione degli Organismi
Cristiani di Servizio Internazionale Volontariato (Focsiv); Movimento di
Volontariato Italiano (Movi) Radio Club Ciechi d'Italia; Segretariato Enti e
Assistenti Volontari Operanti nel Carcerario; Telefono Amico Italia; Fondazione
Italiana per il Volontariato; Fondazione Camminiamo Insieme; Fondazione
Emanuela Zancan; Laboratorio per le Politiche Sociali (Labos); Osservatorio
Meridionale.
TESTO DEL DOCUMENTO
Premesse
Le organizzazioni di volontariato e di cooperazione
sociale, in rappresentanza anche di quella ampia e significativa area,
denominata "Terzo sistema" o "Nonprofit", che riunisce
quanti con forma giuridica privata, operano nell'interesse della collettività,
impegnandosi per la difesa dei valori di pace, di giustizia e di fondamentali
diritti umani, intendono, con questo documento di sintesi e con l'accluso
documento di base, formulare al Paese ed ai suoi Governanti le proprie
proposte circa la legge finanziaria '93 e la più complessa manovra legislativa
in corso. Ciò affinché le politiche economiche e sociali abbiano a tutelare
anche in questo difficile momento, in modo equo, corretto ed efficace, i
cittadini più deboli, ai quali la Costituzione garantisce libertà ed
eguaglianza, attraverso l'impegno alla rimozione delle cause e degli ostacoli
che impediscono il pieno sviluppo della persona.
Le proposte qui formulate si fondano sul convincimento
che l'azione del Governo e del Parlamento debba, ad un tempo:
- impedire che la situazione di crisi abbia ripercussioni
immediate e drammatiche sulle condizioni di vita di quella parte della
popolazione che già oggi si trova al di sotto del minimo vitale quanto a
reddito e/o qualità di vita;
- avviare in modo serrato ed incisivo processi di
riforma strutturale che possano garantire per il futuro un sistema più equo ed
efficiente di tutela sociale.
Le Organizzazioni di volontariato e di cooperazione
sociale ritengono peraltro che nessun cittadino, se impegnato sul fronte della
solidarietà e del volontariato, possa innanzitutto sottrarsi alla
responsabilità di fare la propria parte nello sforzo comune volto alla
realizzazione di un sistema fiscale adeguato al sostegno del Paese.
Muovendo da questi presupposti le Organizzazioni di
volontariato e di cooperazione sociale individuano quattro linee generali di
azione,, corredate da una serie di concrete proposte operative, e da tre
linee di riforma strutturate rispetto alle quali impegnano se stesse e chiedono
l'impegno di Governo e Parlamento.
Linee d'azione
a) Non aumentare il numero dei poveri
Le Organizzazioni di volontariato e di cooperazione
sociale chiedono garanzia perché gli interventi di riduzione della spesa
pubblica prevedano ammortizzatori adeguati ad impedire l'espansione dell'area
della povertà nel nostro Paese che già, come risulta dal Rapporto della
Commissione Povertà, ha superato gli 8,5 milioni di persone.
Vanno quindi ridotte le spese in misura proporzionale
alla ricchezza di coloro che ne godono i frutti e, al tempo stesso, vanno
aumentate le spese a favore degli strati sociali più deboli, che sono quelli
che, più di altri, rischiano di veder ulteriormente peggiorate dalla crisi in
atto la loro già precaria situazione.
In particolare vanno garantiti: l'assistenza sociale
e sanitaria alle persone bisognose; le opportunità di lavoro anche per i
lavoratori svantaggiati; il perdurare di un supporto ai poveri dei paesi del
terzo mondo.
b) Mobilitarsi per una lotta civile
all'evasione
Le Organizzazioni di volontariato e di cooperazione
sociale impegnano se stesse e tutti i propri aderenti alla assoluta correttezza
fiscale in qualsiasi situazione (dichiarazioni corrette dei redditi; richiesta
ed emissione in qualsiasi situazione di scontrini, ricevute, fatture;
esclusione di qualsiasi compenso "in nero") promuovendo ovunque
(scuola, associazionismo, mass media...) un tale costume di responsabilità
civile.
c) Incrementare le risorse, eliminare gli sprechi e
riqualificare la spesa
Le Organizzazioni di volontariato e di cooperazione
sociale chiedono prioritariamente provvedimenti in grado di:
- acquisire alle politiche sociali risorse, finanziarie
ed umane, soprattutto valorizzando quelle sino ad ora considerate marginali,
quali i giovani e gli anziani;
- operare una riduzione degli sprechi intervenendo
sulle spese inefficienti, improduttive ed ingiuste, ad iniziare con quelle
militari;
- riqualificare la spesa attraverso la diffusione di
forme innovative di intervento ed il decentramento della responsabilità
relativa alla gestione della spesa sociale, in coerenza e nell'ambito degli
spazi aperti dalla legge 142/90.
d) Compiere una scelta strategica per il futuro delle
politiche sociali
Le Organizzazioni di volontariato e di cooperazione
sociale chiedono che lo Stato realizzi rapidamente la rifondazione del sistema
di tutela sociale, valorizzando la propria funzione di garante di tutti i
cittadini, attraverso la qualificazione dei servizi pubblici ed il
riconoscimento e la promozione delle organizzazioni non-profit quali soggetti
da associare nella programmazione e nella gestione degli interventi di politica
sociale.
Le proposte operative
A fronte del proprio impegno ad operare con sempre
maggior determinazione, ricercando modalità di intervento sempre più efficaci
ed efficienti, nonché ad impegnarsi per una capillare mobilitazione civile
contro l'evasione fiscale le organizzazioni del volontariato e della
cooperazione sociale chiedono al Governo e al Parlamento di sviluppare le
seguenti concrete iniziative:
Per non aumentare il numero dei poveri:
1)
Attuare gli interventi di "taglio" in modo differenziato in base al
"reddito familiare" dei cittadini, in modo da tutelare le famiglie numerose.
2) Vincolare i Comuni alla obbligatoria individuazione
di parametri oggettivi vincolanti per le amministrazioni tali da garantire la
fruizione di assistenza sociale e sanitaria da parte di persone in effettivo
stato di bisogno.
3) Garantire adeguati finanziamenti all'edilizia popolare
agevolata, e affidare a Enti locali e Organizzazioni non-profit una parte del
patrimonio abitativo pubblico in via di dismissione, perché venga usato per
garantire a famiglie povere e persone svantaggiate l'alloggio a basso costo.
4) Garantire la destinazione a favore dei lavoratori
svantaggiati di una adeguata quota del Fondo per la lotta alla disoccupazione,
attraverso il finanziamento della cooperazione sociale di inserimento
lavorativo e delle iniziative previste dalla legge quadro sull'handicap e dalla
legge 162 sulle tossicodipendenze.
5) Garantire adeguati fondi alla cooperazione allo
sviluppo curandone la corretta e proficua gestione.
Per aumentare le risorse:
6)
Acquisire l'apporto dei giovani alla attuazione di interventi sociali attraverso:
-
la rapida approvazione della legge sull'obiezione di coscienza;
- l'istituzione del servizio civile nazionale per un
anno: obbligatorio per tutti i cittadini maschi non dispensati dal servizio
militare o riformati oppure obiettori di coscienza, e volontario per cittadini
maschi dispensati o riformati e per le donne;
- il riconoscimento per gli studenti universitari,
delle attività lavorative svolte presso strutture pubbliche o di privato
sociale senza fini di lucro, come mezzo per mantenersi agli studi, ricevendo
in corrispettivo per le loro prestazioni borse di studio fiscalmente esenti,
spendibili esclusivamente per prestazioni scolastiche o ad esse correlate.
7) Mantenere l'apporto degli anziani alla vita
sociale ed economica del Paese evitando la concorrenzialità con i giovani
disoccupati, attraverso il riconoscimento di un regime specifico che consenta
loro lo svolgimento di attività lavorative in forma trasparente, corretta ed
equa. A tal fine lo strumento più semplice ed immediatamente attuabile pare
quello di sottoporre, almeno sino ad una certa entità, il reddito da lavoro
prodotto da pensionati, ad una imposizione a titolo di imposta
"secca", nell'ordine del 30%, che copra tanto i profili fiscali che
quelli assicurativi, con l'esclusione della cumulabilità di tale reddito con
altri redditi.
Per eliminare gli sprechi e
riqualificare le spese:
8)
Non aumentare ed anzi ridurre la spesa militare.
9) Attuare rapidamente la riforma pensionistica in
modo da garantire una reale equità previdenziale senza considerare diritto
indiscutibile ciò che è privilegio corporativo.
10) Eliminare dispendiose lungaggini, quali quelle
per l'attribuzione dell'assegno di accompagnamento a persone non
autosufficienti, che comportano la negazione dei diritti dei cittadini ed un
enorme aggravio di oneri.
11) Interdire in forma drastica e indiscutibile
qualsiasi forma di intermediazione di mano d'opera a favore di Enti pubblici,
realizzata da cooperative, società e associazioni che mettono semplicemente a disposizione
personale senza assumersi in toto la gestione dei servizi.
12) Costituire un "Fondo nazionale per l'innovazione
sociale", finalizzato a finanziare forme innovative e sperimentali di intervento
sociale, utilizzando l'8 per mille devoluto allo Stato in sede di
dichiarazione dei redditi.
Riforme strutturali
Tre iniziative legislative di carattere strutturale
debbono essere immediatamente proposte e rapidamente portate ad esito
positivo.
a)
Legge quadro sull'assistenza e sui servizi sociali.
b) Legge di riordino del regime fiscale delle
Organizzazioni private che operano nell'interesse collettivo.
c) Legge sull'associazionismo sociale.
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