ORIENTAMENTI
POLITICI ED OPERATIVI DELLA SANITÀ E DELL'ASSISTENZA
Può essere utile verificare le previsioni fatte 16
anni or sono. Al riguardo, ripubblichiamo integralmente lo schema riportato su
Prospettive assistenziali, n. 36 bis, dicembre 1976, "Libro bianco
sull'operato della Regione Piemonte in materia di sanità, assistenza e
formazione di base, aggiornamento e riqualificazione degli operatori".
Ricordiamo che lo schema era stato predisposto come «proposta per una chiave di lettura delle
concezioni e degli interventi che attualmente (1976, n.d.r.) esistono nel campo sanitario e
assistenziale. Per motivi di chiarezza lo schema raggruppa unicamente in tre
settori le posizioni politiche e operative che in realtà sono molto più
articolate. Vi è da aggiungere che spesso la linea conservatrice assume
caratteristiche clientelari».
SCHEMA DEGLI ORIENTAMENTI POLITICI ED
OPERATIVI ESISTENTI NEI SETTORI DELLA SANITA E DELL'ASSISTENZA
LINEA CONSERVATRICE |
LINEA TECNICISTICA O DI RAZIONALIZZAZIONE |
LINEA DI CAMBIAMENTO |
Impostazione
generale della sanità e dell'assistenza |
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Alla
sanità compete la cura dei malati, escludendo quelli definiti inguaribili,
come gli handicappati, gli anziani cronici e le persone
"pericolose" come i disadattati psichici. All'assistenza
è assegnata la funzione di isolare dal contesto sociale le persone non produttive
che possono disturbare l'assetto sociale. |
Agli
interventi sanitari e assistenziali è affidata la funzione di provvedere al
reinserimento lavorativo e/o sociale attuando però gli interventi solo nei
confronti di coloro che rientrano nelle norme fissate dai tecnici in base
all'orientamento politico-sociale dominante. |
I
servizi sanitari e sociali devono assicurare a tutti i cittadini uno stato
di completo benessere fisico, psichico e sociale. Superamento
dell'assistenza in quanto finalizzata ad accettare il rapporto istituzionale
e segregante con il ricovero in istituti e l'emarginazione dell'utente dai
normali ambienti di vita e di lavoro. |
Campo di
azione |
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Si
opera per il massimo dello sviluppo del settore ospedaliero e di quello
assistenziale, che vivono e prosperano sull'esistenza del malato e
dell'assistito, fabbricando nuovi malati e nuovi assistiti. |
Il
campo di azione della sanità e dell'assistenza è conseguente al livello di
controllo sociale voluto dalle istituzioni e garantito dai tecnici. |
Massima
riduzione possibile dell'ospedalizzazione e dell'assistenza. Interventi
sanitari e socio-assistenziali che siano conoscenza dell'uomo naturale e
sociale, e fondati sulle esigenze individuali e collettive delle persone. |
Interventi |
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Tipo
di intervento prevalente: ricoveri in ospedali e in istituti a carattere di
internato: cronicari, ospedali monospecialistici per tubercolotici, per
infortunati, ecc.; istituti di assistenza per minori e per handicappati, case
di riposo per anziani, ecc. I
ricoveri vengono per lo più fatti in base alle esigenze delle strutture, per
cui spesso i ricoverati provengono da città e regioni molto distanti. È
frequente che edifici costruiti per altri scopi come conventi e caserme,
vengano utilizzati come strutture di ricovero. Per
l'assistenza sanitaria si ricorre massicciamente all'intervento di privati:
case di cura, laboratori di analisi, medici privati, e ugualmente per il
settore assistenziale. |
Interventi
ospedalieri di tipo settoriale-specialistico. Limitazione delle forme di
internato assistenziale. Sviluppo degli ambulatori sanitari pubblici e
privati, ma speciali (come ad esempio i centri per esami di massa, i centri
diurni per spastici, per subnormali, per psicotici) e delle forme di
seminternato assistenziale (come ad esempio i centri di incontro e le case
albergo per anziani) con sovrabbondanza di tecnici. Si
mantiene una separazione fra i malati e gli assistiti da una parte e il resto
della popolazione dall'altra, con il pretesto della necessità di interventi
tecnici non attuabili nelle normali strutture. Compatibilità
degli interventi pubblici con quelli privati. |
Rovesciamento
di metodo del rapporto cittadino-servizi, riportando l'utente da oggetto a
protagonista. Massima
riduzione delle malattie e del disadattamento mediante una reale
prevenzione sanitaria e sociale, individuando i fattori di rischio della
salute e dell'emarginazione nelle fabbriche e nel territorio. Azione
di filtro dei servizi del territorio anche al fine di limitare
all'indispensabile i ricoveri ospedalieri. Superamento
dell'assistenza mediante la messa a disposizione di interventi e servizi pubblici
non assistenziali aperti e dovuti a tutti. Quando
non sono attuabili gli interventi di cui sopra, le iniziative, da assumere a
livello delle unità locali di appartenenza dei soggetti da assistere,
comprendono: contributi economici, aiuto domestico, attività di sostegno ai
singoli e alle famiglie, adozione dei bambini abbandonati, affidamenti di
minori, inserimenti di handicappati adulti e di anziani presso famiglie,
persone e comunità alloggio. |
Enti e
unità locali |
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Sviluppo
degli enti, organi e uffici di sanità e di assistenza, attualmente (1976,
n.d.r.) oltre 60.000. In
via subordinata unità locali, ma che siano distinte per i servizi sanitari e
per quelli sociali, non a gestione diretta dei Comuni e loro Consorzi, ma
organizzate come aziende municipalizzate. |
Creazione
delle unità locali dei servizi sanitari e sociali gestite da Consorzi fra
Comuni e Province con separazione della sanità e dell'assistenza dagli
altri settori: scuola, casa, servizi culturali e ricreativi, ecc. |
Creazione
delle unità locali gestite dai Comuni, consorzi di Comuni e Comunità
montane per tutti i servizi: sanità, assistenza, casa, asili nido e scuole
materne, diritto allo studio, attività culturali e ricreative, ecc. |
Strutture |
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Creazione
di strutture per cure sanitarie e generiche e per la custodia assistenziale. |
Creazione
di strutture di cosiddetta alta specializzazione per la sanità e di servizi
speciali per gli emarginati sociali. |
Strutture
sanitarie e sociali aperte a tutti, assicurando le prestazioni specialistiche
nell’ambito dei normali servizi e strutture. Massima riduzione delle
strutture assistenziali. |
Prevenzione |
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Nessuna prevenzione
escluse le vaccinazioni. |
Prevenzione
intesa solamente come vaccinazioni, indagini di massa e diagnosi precoci,
riducendo l'intervento degli operatori sanitari e socio-assistenziali ai
soli problemi diagnostici e terapeutici. |
Priorità
della prevenzione intesa come eliminazione delle cause che provocano
malattie, disadattamento, emarginazione. Il
soggetto è l'uomo in tutta la competenza e va aiutato nelle situazioni o
condizioni che possono minacciarne l'integrità fisica, psichica e sociale. |
Personale |
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Personale
prevalentemente burocratico negli uffici, generico negli ospedali, di
custodia negli istituti. |
Personale
costituito da tecnici organizzati in gruppi di lavoro distinti uno dall'altro
in base ai singoli interventi (équipes per le singole specialità mediche,
équipes psichiatriche per adulti, équipes socio-assistenziali, équipes di
medicina scolastica, ecc.) in cui i ruoli sono ancora ben definiti. I tecnici
classificano e catalogano senza operare per l'eliminazione delle cause che
provocano i comportamenti "diversi". |
Personale
costituito da operatori sanitari e sociali organizzati in gruppi di lavoro a
livello di territorio (compartimenti sociosanitari), e di tipo plurispecialistico
(dipartimenti ospedalieri), per rispondere nel modo più globale possibile
alle esigenze della popolazione e per agire da elemento di trasformazione a
livello delle strutture sociali. |
Programmazione |
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Programmazione
occulta: i contenuti sono cioè conosciuti solo dai vertici politici e burocratici. |
Programmazione
tecnocratica redatta da gruppi di tecnici dell'amministrazione o appaltata a
centri pubblici o privati di ricerca. |
Programmazione
partecipata che viene costruita in un permanente rapporto dialettico fra
istituzioni, operatori, forze sindacali e sociali e popolazione. |
Informazione |
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Nessuna
informazione alle forze sindacali e sociali e alla popolazione. |
Informazione
di soli dati tecnici e con un rapporto esclusivamente dai vertici alla base. |
Informazione
sui problemi con un rapporto di andata e ritorno fra i diversi livelli:
istituzioni, operatori, forze sindacali e sociali e popolazione. |
Partecipazione |
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Rapporti
solo con i gruppi pubblici e privati di potere e rifiuto di ogni forma di
partecipazione. |
Svuotamento
della partecipazione mediante la cogestione o gestione sociale, e cioè con
l'inserimento dei rappresentanti degli utenti, dei sindacati e dei movimenti
di base nei consigli di amministrazione o di gestione. |
Partecipazione
delle forze sindacali e sociali (autonome rispetto alle istituzioni) per la
determinazione collettiva delle esigenze, attuata mediante il confronto con
le istituzioni e gli operatori. |
www.fondazionepromozionesociale.it