Notiziario dell'Unione per la lotta contro
l'emarginazione sociale
LA REGIONE PIEMONTE NON
RISPETTA L'IMPEGNO DI ASSUMERE HANDICAPPATI
Da anni l'ULCES
e il CSA, Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base, sono fortemente
impegnati per ottenere l'inserimento lavorativo degli handicappati
intellettivi in grado di svolgere una attività lavorativa, anche se con rendimento
ridotto rispetto agli altri lavoratori.
Le assunzioni ottenute finora da enti
pubblici e privati riguardano oltre 150 soggetti.
Per quanto
concerne la Regione Piemonte, da anni vengono fatte promesse che non sono rispettate.
Al riguardo,
riproduciamo integralmente il volantino redatto dal CSA e altre organizzazioni
(Comitato Genitori Handicappati USSL 28, Comitato Genitori per il diritto al
lavoro dei figli handicappati, Genitori Ragazzi Handicappati di Venaria Reale,
Lega per il diritto al lavoro degli handicappati, Associazione Shantala) e
distribuito davanti al Consiglio regionale il 2 febbraio 1993.
OSSERVAZIONI
IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI DELL'ASSESSORE AL PERSONALE E ALL'ASSISTENZA DELLA
REGIONE DOTTORESSA EMILIA BERGOGLIO DURANTE LA TRASMISSIONE RADIOFONICA DEL
23.1.1993
La Regione
continua a non voler assumere gli handicappati intellettivi. Perché l'Assessore
al personale da due anni promette e non mantiene?
Quante
scuse, sempre uguali, già dette e ridette in questi due anni:
-
la pianta organica, da verificare, che si sta ultimando in "questi
giorni"... (di quale anno?);
- il nuovo decreto che consente solo più chiamate
numeriche (e prima? Quando era nominativa quali problemi c'erano?);
- inoltre, dobbiamo ricordarci degli altri handicappati
facenti parte delle categorie protette, dei tossicodipendenti da reinserire,
degli ex carcerati, ecc.
Noi riteniamo che siano tutti egualmente bisognosi
di lavorare e che non si possa fare una graduatoria stabilendo che uno abbia
più diritto di un altro.
Non accettiamo la trappola della guerra
tra poveri
Vorremmo che si smettesse una volta per tutte di
pensare che una persona, con handicap intellettivo, può fare a meno di
lavorare. Anche loro - come gli altri - hanno problemi, devono vivere,
mangiare, vestirsi, crearsi una vita il più possibile autonoma.
Noi ci
chiediamo come mai tocchi sempre e solo a loro dover aspettare, restare a casa
e attendere anche dieci anni, quando bastano, prima di vedere un posto di
lavoro.
Non si dimentichi, Assessore, che costa molto più
assistere queste persone, piuttosto che inserirle al lavoro.
Non
abbiamo mai chiesto l'impossibile.
Solo 5 handicappati intellettivi in
dieci anni!!!
Handicappati che hanno frequentato corsi
prelavorativi pubblici, che continuano in molti casi a lavorare gratuitamente
in tirocini messi a disposizione dagli enti locali stessi, Regione compresa.
In questo momento di forte crisi, chi, meglio della
Regione, potrebbe dare un segnale di speranza a questi giovani e alle loro
famiglie?
LA SCUOLA DEI DIRITTI
Il CSA - Comitato per la difesa dei diritti degli
assistiti organizza "La scuola dei diritti", con lo scopo di fornire
ai volontari interessati le informazioni di base indispensabili per valide
iniziative promozionali.
Gli
argomenti trattati sono i seguenti:
- diritto alla salute, ai servizi
sociali, al lavoro, all'assistenza. Aspetti costituzionali e operativi;
- rapporti
del cittadino con la pubblica amministrazione, con la giustizia civile, penale
e amministrativa e con gli enti privati;
- come leggere e valutare leggi e delibere
e come predisporle;
- la
questione delle persone incapaci di autodifendersi: bambini in situazione di
abbandono totale o parziale, handicappati intellettivi, anziani cronici non
autosufficienti;
- ruolo del volontariato per la
promozione dei diritti delle persone incapaci di autodifendersi;
-
la difesa dei diritti delle singole persone.
www.fondazionepromozionesociale.it