Prospettive assistenziali, n. 103, luglio-settembre
1993
Specchio nero
Evidentemente la pensione di invalidità di 327 mila
lire mensili è troppo elevata. Agli handicappati, dunque, devono essere
ridotte le risorse disponibili: troppe sono 10 mila lire al giorno per vivere.
Ecco, al riguardo, il testo integrale dell'accordo intervenuto fra il Ministro
Spaventa e i Presidenti dell'ANMIC, dell'ENS e dell'UIC.
«Nell'incontro
avvenuto il giorno 21 giugno 1993 alle ore 9,30 tra il Sig. Ministro del
Bilancio Spaventa e Daniele per l'Unione Italiana dei Ciechi, Giuranna per
l'Ente Nazionale Sordomuti e Lambrilli per l'Associazione Nazionale Mutilati e
Invalidi Civili, dopo ampia discussione, si è convenuto di chiedere al Governo
un comunicato ufficiale nel quale viene garantito che l'indennità di
accompagnamento e di comunicazione, attualmente concessa al solo titolo della minorazione,
non sarà sottoposta ad alcun tetto di reddito.
«Dette
associazioni si offrono di collaborare alla riduzione della spesa, accettando:
1)
accertamenti sanitari più severi mediante l'istituzione di commissioni
specialistiche;
2) una
immediata e capillare revisione delle pensioni e delle indennità;
3) il blocco
per due anni dell'adeguamento ISTAT delle pensioni.
«Inoltre dichiarano
la disponibilità ad istruire gratuitamente ed in esclusiva le pratiche di pensione
e di indennità delle rispettive categorie, facendo risparmiare allo Stato la
quota che attualmente corrisponde ai patronati per ogni pratica trattata.
«In presenza
della predetta dichiarazione ufficiale del Governo le tre organizzazioni si
impegnano a revocare la manifestazione già indetta per il giorno 30 giugno».
Quale contropartita al taglio delle pensioni, ANMIC,
ENS e UIC hanno chiesto e ottenuto di poter istruire in esclusiva le pratiche
relative alle pensioni e alle altre indennità. Si sono impegnati a farlo
gratuitamente per lo Stato, ben sicuri dei lauti incassi derivanti
dall'iscrizione come soci di decine, di migliaia di persone.
Al Presidente Ciampi chiediamo se giudica corretto
l'accordo in oggetto o se intende sconfessarlo. Se vuole risparmiare sul
serio, perché non colpisce i falsi invalidi? Gli segnaliamo che il CSA (cfr. Prospettive assistenziali, n. 83, lugliosettembre
1988 "Militarizzazione delle Commissioni per l'accertamento
dell'invalidità" e n. 89, gennaio-marzo 1990 "Nuove proposte per il
collocamento obbligatorio al lavoro degli invalidi") ha avanzato al
riguardo proposte concrete.
Individuando i falsi invalidi, il Presidente Ciampi
e il Ministro Spaventa potranno altresì conoscere le organizzazioni che hanno
favorito e favoriscono questa grave forma di truffa nei confronti dello Stato
e dei veri handicappati.
Chiediamo, inoltre, al Governo se ritiene corretto
che, in base ad una convenzione stipulata con il Ministero dell'interno,
all'ANMIC sia corrisposta da parte dello stesso Ministero la quota annuale di
L. 49.990 per ciascun socio firmatario della delega, delega che deve essere
revocata con raccomandata R.R. inoltrata alla Prefettura entro il 30
settembre dell'anno precedente. Inoltre, vorremmo sapere che cosa intende fare
per evitare che l'ANMIC invii alle persone che richiedono l'invalidità di
presentarsi ai propri uffici «al fine di
informarla sull'iter burocratico della sua richiesta e dei diritti conseguenti».
Con la copertura della riabilitazione, alcune sezioni
dell'AIAS, Associazione italiana assistenza spastici, si sono trasformate in
centri di loschi affari per centinaia di miliardi: stipendi da capogiro, assunzioni
gonfiate in corrispondenza delle campagne elettorali, rilevanti sprechi di
denaro pubblico. Lo scandalo è esploso a Milazzo. Al direttore amministrativo
viene corrisposto uno stipendio di 27 milioni al mese. Seicento dipendenti,
mille e cinquecento assistiti.
La magistratura ha ordinato l'arresto di 12
amministrativi e dirigenti dell'AIAS. Ventisei i capi di imputazione:
associazione a delinquere, peculato, concussione, ricettazione, abuso d'ufficio,
appropriazione indebita, falso in bilancio, ecc. Le indagini riguardano le
sezioni dell'AIAS di Milazzo, Siracusa, Acireale, Trapani, Augusta, Gela e
Enna, il Consorzio "Nuova Europa" e il Fondo di solidarietà Enea
2000.
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