DELIBERATO IL PRIMO CENTRO DIURNO SANITARIO PER I MALATI DI ALZHEIMER
Da molto
tempo Prospettive assistenziali e il CSA, Coordinamento sanità e assistenza fra
i movimenti di base di Torino, insistono per ottenere che i malati di
Alzheimer siano riconosciuti come malati e quindi perché sia attivata la competenza
del settore sanitario (1).
Un primo
passo è stato costituito degli interventi domiciliari assicurati dal servizio
di ospedalizzazione a domicilio
(2).
Al riguardo ricordiamo anche i due
documenti:
- il primo del Gruppo nazionale
"Per il diritto alle cure sanitarie delle persone colpite dalla malattia
di Alzheimer e da altre forme di demenza" (3);
- l'altro
del Gruppo nazionale Alzheimer "Per il diritto alla cura delle persone
colpite da malattie di Alzheimer"
(4).
L'esigenza
della creazione di centri diurni sanitari per le persone colpite da demenza
senile è stata ribadita nel convegno di Torino del 30-31 ottobre 1992 "ll
progetto obiettivo: Tutela della salute degli anziani: una svolta per i servizi
sanitari e assistenziali" organizzato da Prospettive assistenziali con
l'adesione del Comitato promotore della proposta di legge di iniziativa
popolare "Riordino degli interventi sanitari a favore degli anziani
cronici non autosufficienti e realizzazione delle residenze sanitarie
assistenziali" (5).
Queste
attività sono state il riferimento per l'approvazione della delibera n.
1232/Ass "Istituzione centro diurno psicogeriatrico" approvata in
data 27 dicembre 1993 dall'Amministratore straordinario dell'USSL Torino VII,
delibera che riportiamo integralmente insieme al documento elaborato dal
Primario di geriatria dell'Ospedale L. Einaudi, Dott. Otello Beggiato.
Testo della deliberazione
L'anno millenovecentonovantatre il giorno 27 del mese
di dicembre in Torino, presso la sede dell'USSL TO VII in Via Pisa n. 38, e
nell'Ufficio di Presidenza, il Commissario straordinario Dr Antonio
Fabbricatore, nominato con D.G.R. n. 190-16297 del 22.6.92 e riconfermato con
Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 144 del 13.01.93;
visto l'art. 1, 7° comma, del D.L. 06.02.91 n. 35,
convertito nella legge 04.4.91 n. 111 e successivo art. 1 del 27.8.93 n. 324;
visti
gli atti relativi alla materia in trattazione e cioè:
- atteso che l'orientamento attuale è quello di
individuare modelli alternativi al ricovero ospedaliero al fine di ottimizzare
le risorse, ridurre i costi rimuovendo, nel contempo, quei fattori sociali e
psicologici che influenzano negativamente l'istituzionalizzazione del
paziente;
- premesso che la proposta di Piano sanitario
nazionale, all'interno del progetto obiettivo "Tutela della salute degli
anziani" per il quinquennio 1991-95, prevede il "Centro per dementi
senili", servizio diretto ad offrire prestazioni intermedie tra la
spedalizzazione e l'assistenza ambulatoriale, per favorire il recupero o il
mantenimento dell'autosufficienza dell'anziano;
- attesa l'alta incidenza di sindromi demenziali in
età senile e il drammatico coinvolgimento dei nuclei familiari, comportanti
programmi terapeutici e di assistenza particolarmente complessi ed onerosi;
- valutate le necessità dei pazienti e delle loro
famiglie, evidenziate dall'Associazione malati di Alzheimer e dal Movimento
federativo democratico (*);
- vista la relazione del Primario del reparto di
geriatria dell'Ospedale Luigi Einaudi allegata alla presente a formarne parte
integrale e sostanziale, che fissa i criteri organizzativi dell'istituendo
centro diurno;
- considerato che sono stati reperiti idonei locali
atti ad ospitare il centro, in virtù della concessione, da parte del Comune di
Torino, della ex scuola di Via Schio attigua all'Ospedale Einaudi, il cui
utilizzo è però temporalmente subordinato a lavori di ristrutturazione;
- atteso che, in attesa di predisporre i precitati
locali, sono stati individuati dei locali siti al piano rialzato del nosocomio
Einaudi, da utilizzare temporaneamente per l'avvio del modello assistenziale;
- precisato che il centro sarà collegato ad altri
Servizi già esistenti all'interno del nosocomio (day hospital, degenze,
fisiochinesiterapia) e che l'ammissione al centro verrà stabilita dall'unità
valutativa geriatrica, già attivata da questa USSL con delibera 566/ASS/93 del
13.7.92;
- considerato che la realizzazione del programma
anche nella fase sperimentale comporta la disponibilità di infermieri
professionali, la cui assunzione ha formato oggetto di richiesta di questa USSL
alla Regione Piemonte;
-
attesa l'importanza sanitaria e sociale che riveste l'iniziativa;
visto l'art. 47, 2° comma, del vigente regolamento
dei servizi approvato con deliberazione del Comitato di gestione n. 748/P/90 e
della Giunta regionale n. 196-1652 del 12.11.90;
preso atto dei pareri favorevoli obbligatoriamente
espressi dal Coordinatore sanitario e dal Coordinatore Amministrativo, a norma
dell'art. 1, comma 9, del D.L. 6 febbraio 1991, n. 35 convertito nella legge 4
aprile 1991, n. 111
delibera
1) di istituire il "centro diurno per demenze
senili" aggregato alla divisione di geriatria dell'ospedale Luigi Einaudi
di Via Cigna 74, presso l'ex scuola di Via Schio, per l'accoglienza di n. 25
pazienti dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 16.30 e di approvare le
modalità di funzionamento, quali risultano dall'unito allegato;
2)
di dare atto che il centro si prefigge i seguenti tre obiettivi fondamentali:
a)
promuovere e sostenere l'inserimento dell'anziano nella società,
b)
contenere le richieste di ricovero ospedaliero dei suddetti pazienti,
c)
assicurare una migliore qualità di vita agli anziani dementi;
3) di affidare le funzioni organizzative e di responsabilità
al Dr. Otello Beggiato, primario del reparto di geriatria;
4) di avviare sperimentalmente il suddetto centro
presso i locali dell'ospedale Luigi Einaudi, in attesa della ristrutturazione
della ex scuola di Via Schio, limitatamente a 6 pazienti;
5) di dare atto che alla fase esecutiva di avvio
della sperimentazione si provvederà con personale già previsto dalla pianta
organica e che gli oneri in prosieguo determinabili formeranno oggetto di separati,
successivi puntuali provvedimenti;
6)
di affidare all'unità valutativa geriatrica, già istituita, la selezione delle
richieste di ammissione al centro;
7) di inviare copia della presente deliberazione
all'Assessorato regionale alla sanità.
Istituzione centro diurno psicogeriatrico: documento
del primario del reparto di geriatria.
Se osserviamo il panorama dei servizi che la sanità e
l'assistenza offrono alla nostra utenza, notiamo come questi siano
anacronisticamente strutturati per una popolazione che non esiste più.
Qualche decennio or sono l'utenza era soprattutto
giovane-adulta e la patologia in causa era soprattutto di tipo acuto.
Oggi, ad affollare le corsie degli ospedali, gli
ambulatori medici ed i servizi sociali sono soprattutto i vecchi.
Tra i pazienti che si rivolgono al nostro servizio
di geriatria è elevata la prevalenza di sindromi demenziali, che richiedono un
programma di assistenza assai complesso e gravoso.
Dopo la dimissione, le responsabilità assistenziali
ricadono soprattutto sui famigliari e non infrequentemente sul solo coniuge,
anch'esso anziano: tale situazione determina in un certo numero di casi un uso
improprio delle strutture ospedaliere o il precoce ricorso all'istituzionalizzazione
(comunque con tempi di attesa lunghissimi) per sopperire alla mancanza di
servizi alternativi.
Se è lecito definire la demenza di Alzheimer come
patologia inguaribile, non altrettanto lo è ritenerla incurabile, sia in quanto
in più della metà dei casi vi sono associate altre patologie, spesso guaribili,
che ne peggiorano il quadro, sia per il fatto, inoppugnabile, che i sintomi ed
il decorso dell'Alzheimer sono influenzati significativamente dall'ambiente e
dagli stimoli circostanti.
Il Piano sanitario nazionale, progetto obiettivo
"Tutela salute degli anziani" per il quinquennio 1991/95, reso
esecutivo dal Parlamento con approvazione del 30.1.92, cita all'interno dei
servizi socio-sanitari di tipo specialistico semiresidenziali, il "centro
per dementi senili".
Centri diurni sono già sorti in Europa e, sporadicamente,
con caratteristiche non sovrapponibili tra loro, anche in Italia.
Si tratta di iniziative ancora giovani, ma che hanno
suscitato un grosso interesse, tanto per i risultati, quanto per il
coinvolgimento degli operatori.
Il centro diurno deve configurarsi come un
prolungamento della casa del paziente demente: le cure che riceve non
richiedono un distacco traumatico dall'ambiente a lui famigliare.
Il suo scopo è il miglioramento della qualità della
vita del malato e dei conviventi.
Non va
concepito come contenitore staccata dalle altre strutture sanitarie, ma
strettamente collegato ai day hospital, ai reparti per acuti e lungodegenti,
secondo il modello dell'unità operativa geriatrica.
Si propone pertanto l'apertura di un centro diurno
psicogeriatrico nell'ambito dell'USSL TO VII, che è privilegiata dalla presenza
dell'unica divisione ospedaliera di geriatria della Città di Torino e dalla già
avvenuta istituzione della unità valutativa geriatrica.
Tale centro potrà trovare giusta collocazione nell'ex
scuola di Via Schio, concessa in comodato d'uso dal Comune di Torino con ampi
locali e strutture adeguate, pur con necessità di ristrutturazione, in grado
di accogliere 25 anziani affetti da demenza, ubicata felicemente nelle
adiacenze dell'Ospedale L. Einaudi.
Il complesso, gestito dalla geriatria, opererebbe in
collegamento organico con i medici di base ed i servizi sociali del territorio
(ed in tale senso abbiamo ricevuto sollecitazioni dalle Circoscrizioni).
All'anziano
afferente al centro verrà offerto:
a)
verifica periodica delle condizioni fisiche;
b)
monitoraggio periodico delle eventuali terapie farmacologiche;
c) osservazione e valutazione nel tempo delle
condizioni cognitive e affettive con appositi strumenti di rilevazione
obiettiva;
d)
attività riabilitativa concernente:
1)
cura ed igiene personale;
2)
mantenimento e riattivazione della mobilità;
3)
attività risocializzanti;
4)
mantenimento e recupero delle attività cognitive.
Tale centro è deputato a seguire anziani con grave
compromissione delle funzioni cognitivocomportamentali e che pertanto
richiedono un elevato grado di assistenza.
La necessità che il centro diurno quale struttura
sanitaria possa anche fruire dell'attività di animazione e trasporto comporta
l'esigenza di specifici protocolli tra il servizio sanitario dell'USSL ed i
servizi socio-assistenziali del Comune attraverso la Circoscrizione VII.
Nel
suddetto protocollo dovranno essere definiti:
-
i modelli di intervento;
-
la collaborazione per l'attività, di filtro dell'unità valutativa geriatrica;
-
la verifica delle attività;
- i rapporti e la collaborazione don gli operatori
sociali del servizio socio-assistenziale della Circoscrizione;
-
le attività di promozione e la collaborazione del volontariato.
Responsabilità e funzioni del responsabile del Centro
Il primario della divisione di geriatria responsabile
del centro individuerà il geriatra a cui demandare la gestione: questi si
avvarrà di una figura infermieristica con funzioni di coordinamento (caposala
o infermiere professionale) nei seguenti settori:
-
organizzazione del profilo igienico-sanitario;
-
trasmissione dati alle sedi competenti;
- rapporti con l'unità valutativa geriatrica;
-
organizzazione del servizio rispetto ai turni;
-
vigilanza sull'attività di servizio;
-
responsabilità dell'approvvigionamento e conservazione dei farmaci;
-
relazione annuale sull'attività anche rispetto alla ricerca dati.
Per garantire la continuità del centro è prevista la
sua sostituzione, in caso di assenza, da parte di personale reperibile dai
reparti.
Deve essere inoltre garantita la presenza di almeno
tre infermieri professionali e sette tra operatori tecnici d'assistenza ed
ausiliari sociosanitari, prevedendo l'eventuale orario scalare.
Tale personale, oltre alla cura delle persone ed alla
attività di mantenimento e recupero dell'autonomia, collaborerà per l'aspetto
di animazione e curerà il riordino dei locali. Orario previsto 36 ore
settimanali.
È
previsto un appalto con ditta esterna per pulizia e sanificazione dei locali.
Attività di animazione
Nel centro possono operare a tempo parziale figure
professionali di animatori attraverso il convenzionamento con cooperative di
professionisti del settore.
Attività di riabilitazione
Per eventuali necessità riabilitative motorie il
centro si avvarrà del servizio di fisiochinesiterapia già operante all'interno
dell'ospedale, ampliando di due unità l'organico.
Servizi generali
I servizi generali, mensa e lavanderia, saranno
comuni alle altre strutture dell'ospedale L. Einaudi.
Trasporto
II trasporto dei pazienti potrà essere a carico dei
parenti e/o di volontari accompagnatori, ma si auspica un intervento diretto
dell'USSL con pullmino.
Servizi amministrativi
Sarà competente l'ufficio amministrativo dell'ospedale
per quando riguarda la parte burocratica di accettazione e di dimissione degli
utenti, per cui si richiede l'incremento di un coadiutore amministrativo.
Orario del centro
L'orario previsto di apertura sarà dalle 8.30 alle 16.30
per cinque giorni la settimana per tutto l'anno. È prevista la frequenza
part-time. Si potrà valutare la possibilità di ampliare l'orario se emergeranno
richieste in tale senso.
Ammissioni
Competente per l'ammissione al centro è l'unità
valutativa geriatrica dell'USSL su segnalazione del medico di base, dello
specialista della geriatria dell'ospedale o dei servizi sociali.
L'unita valutativa geriatrica ha la competenza per
l'ammissione e per l'eventuale compilazione di una lista di attesa a seconda
della corrispondenza del servizio al bisogno del paziente.
Onde
rispondere ai bisogni di più anziani e delle loro famiglie è possibile
ipotizzare una frequenza di tre mesi l'anno rinnovabile.
Psicologo
È
prevista la presenza nel centro di uno psicologo a tempo pieno.
Arredamento necessario
Sale di soggiorno:
25 poltroncine ignifughe, 25 attaccapanni, 25
coperte, 1 televisore, 1 videoregistratore, 1 mangianastri, 2 mobili uso
biblioteca, 2 orologi a muro.
Sala mensa:
25 sedie con braccioli, 7 tavoli a 4 posti, 1 mobile
credenza, 1 basso credenza, 2 carrelli portavivande.
Cucina:
1 lavastoviglie, 1 frigorifero, 2 piani base di 2 m.
l'uno, 2 pensili da 2 m. l'uno, 1 piastra elettrica, vasellame e posateria
necessaria per 25 utenti (o materiale monouso).
Uffici studi
e sale visita:
3 scrivanie, 1 tavolo dimensioni mt. 3x2, 12 sedie
con braccioli, 2 macchine da scrivere con supporto, 1 calcolatrice elettrica, 1
fotocopiatrice con supporto, 3 armadi uso archivio, 3 attaccapanni, 10
cestini gettacarte, 3 portaombrelli, 3 vetrinette per medicinali, 1 lettino per
visita, 2 carrelli per medicazioni, 2 tavolini mt. 1 x1, 5 carrozzine
"comode", 1 bilancia.
In attesa della ristrutturazione della sede di Via
Schio, saranno utilizzati provvisoriamente i locali attigui all'ospedale di
giorno, che non necessitano di ristrutturazione e potranno ospitare non più di
6 utenti.
Il personale e l'arredamento necessario in questo
primo momento di attuazione del progetto sarà naturalmente adeguato al numero
degli utenti.
È
quindi previsto:
Personale:
1
infermiera professionale, 2 ausiliari, 1 psicologo, 1 fisioterapista.
Arredamento:
Soggiorno
6 poltroncine ignifughe, 6 attaccapanni, 1 mangianastri,
1 mobile uso biblioteca, 1 orologio da parete.
Sala mensa
2 tavoli da 4 posti, 6 sedie con braccioli, 1 basso
credenza, 1 carrello portavivande, vasellame e posateria o materiale monouso.
Sala visita
1 vetrinetta per farmaci, 1 lettino visita, 1
carrello per medicazioni, 2 carrozzine "comode", 1 armadio con
archivio.
Torino, 10 dicembre 1993
(1) Si veda il capitolo "Dementi
senili da buttare" in F. Santanera e M.G. Breda. Per non morire d'abbandono - Manuale di autodifesa per pazienti,
familiari, operatori e volontari, Rosenberg & Sellier, Torino, 1990.
(2) Confronta il paragrafo
"L'impegno per le persone colpite da demenza" in F. Fabris e L.
Pernigotti, Cinque anni di
ospedalizzazione a comicilio - Curare a casa malati acuti e cronici: come e
perché, Rosenberg & Sellier, Torino, 28 edizione aggiornata,
1990.
(3) Cfr. Prospettive
assistenziali n. 92, ottobre-dicembre 1990.
(4) Cfr. Prospettive
assistenziali n. 94, aprile-giugno 1991.
(5) Cfr. L. Martelli, Centri sanitari
diurni per malati di Alzheimer e sindromi correlate, in Prospettive assistenziali, n. 101, gennaio-marzo 1993. Sul problema
si veda, inoltre, l'articolo di A. Bartoli, Malati di Alzheimer: dall'abbandono
alla cura, in Ibidem, n. 104,
ottobre-dicembre 1993.
(*) Anche se la delibera non ne fa
cenno, di rilevante importanza è stato il ruolo svolto dal Coordinatore dei
servizi socio-assistenziali della 7a Circoscrizione del Comune di Torino e dal
CSA-Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti (n.d.r.).
www.fondazionepromozionesociale.it