Interrogativi
LA LEGA DELLE AUTONOMIE
LOCALI IGNORA I 50 MILA MINORI RICOVERATI IN ISTITUTO
Il 21 e 22 gennaio 1994 ha avuto luogo a Reggio
Emilia il convegno "Investire sul futuro - Scelte, risorse, soggetti di
una politica nazionale per i diritti e le potenzialità dei bambini e delle
bambine", promosso dalla Lega per le autonomie locali in collaborazione
con la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Reggio Emilia e con il patrocinio
dei Ministeri per gli affari sociali e della pubblica istruzione.
Vi hanno partecipato cinquecento quaranta tra
amministratori, operatori e dirigenti dei servizi.
Secondo il documento conclusivo (*) al centro del
convegno «sono stati i bambini e le bambine
come soggetti di diritto e come soggetti sociali autonomi, non più visti solo
in rapporto alle esigenze degli adulti e delle istituzioni o alle patologie
che li discriminano: la violenza, la malattia, la devianza. Ci si è riferiti a
tutti i bambini e le bambine nei confronti dei quali l'insieme della società
civile, e non più solo la famiglia o la scuola, ha la responsabilità di essere
agente educativo».
Come mai sia nel documento conclusivo, sia nelle
relazioni, a partire da quella lunghissima svolta da Leda Colombini,
responsabile dei servizi sociali della Lega delle autonomie locali, non c'è
una sola parola sui 50 mila minori ancora ricoverati in istituto?
Non se ne è parlato proprio perché la responsabilità
dell'esclusione sociale di questi minori ricade anche sui Comuni membri della
Lega delle autonomie locali?
In occasione del convegno è stato diffuso un appello
promosso da CGIL Scuola e Funzione pubblica, CIDI, MCE, CGD, Gruppo nazionale
nidi-infanzia, Comitato "L'asilo nido un diritto delle bambine e dei
bambini", Arci-ragazzi, Lega Ambiente, in cui i firmatari «si rivolgono ai progressisti per un
impegno concreto al fine di realizzare una politica dei diritti per l'infanzia
intesa come soggetto sul quale investire in idee, progetti e risorse».
Ma anche in questo appello non c'è una riga per i 50
mila minori istituzionalizzati, nemmeno per chiedere che sia loro riconosciuto
il diritto di restare qualche ora fuori delle strutture di ricovero e di poter
quindi frequentare .i normali asili nido e le scuole materne e
dell'obbligo.
Perché ci sono state queste preoccupanti dimenticanze?
Si tratta di omissioni avvenute solo in occasione di un convegno o è
conseguenza del disinteresse esistente nell'attività degli enti locali,
compresi quelli che si autodefiniscono progressisti?
ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI O
ANZIANI MALATI NON AUTOSUFFICIENTI?
Sul n. 3, 1993 di Medicina
geriatrica, organo ufficiale della SIMOG - Società italiana medici e
operatori geriatrici, L. Sforza (1), R.M. Munizzi (2) e A. Alfano (2) hanno
pubblicato l'articolo "Anziano non autosufficiente. L'esperienza di un anno
di attività della unità di valutazione geriatrica. Confronto con una indagine
svolta tra i medici di medicina generale», in cui fra l'altro, viene affermato
quanto segue:
- «proprio
tra gli ultra 75enni è più frequente l'incidenza di patologie a carattere
cronico degenerativo, con conseguente condizione disabilitante di vario
grado»;
- «secondo
le indicazioni regionali, la dichiarazione di non autosufficienza è
presupposto indispensabile per accedere alla RSA con il contributo sanitario
dell'USL di residenza».
È, inoltre, precisato che la non autosufficienza è
stata accertata dall'Unità valutativa geriatrica nei confronti di 118 anziani,
in «gran parte seguiti dal nostro
servizio infermieristico domiciliare».
Ciò premesso, chiediamo agli Autori di segnalarci i
motivi in base ai quali gli anziani non autosufficienti sono seguiti dal
servizio infermieristico (e quindi sono di competenza del Servizio sanitario
nazionale) quando vivono a casa loro e diventano di pertinenza dell'assistenza/beneficenza
(e quindi dei Comuni) quando sono ricoverati in strutture residenziali.
(*) Cfr. Il Potere locale, n. 5-8, marzo-aprile 1994.
(1) Responsabile del
Servizio di igiene, prevenzione e attività sanitarie di Comunità dell'USL Firenze
10.
(2) Componenti dell'Unità operativa
attività sanitarie di comunità dell'USL Firenze 10 e responsabili rispettivamente
dei Distretti di Scandicci e di Lastra a Signa.
www.fondazionepromozionesociale.it