LINEE GUIDA PER IL NUOVO PARLAMENTO
GRUPPO NAZIONALE "HANDICAPPATI E SOCIETA"
II gruppo nazionale "Handicappati e
società" (1) offre il proprio contributo ed esperienza all'elaborazione
del nuovo programma di Governo per le discipline che riguardano le persone
handicappate.
Auspica che i Parlamentari e la Società civile si
impegnino a fondo per la rimozione degli ostacoli culturali che, a tutt'oggi,
limitano, a volte pesantemente, i diritti di queste persone e per
l'approvazione di una idonea legislazione.
Premesso che ogni sforzo deve prioritariamente
essere rivolto alla prevenzione dell'handicap e alle cause che lo possono
determinare, le emergenze sulle quali chiediamo il vostro impegno prioritario
per gli attuali cittadini handicappati sono le seguenti:
- riforma del collocamento al lavoro degli
handicappati con piena o ridotta capacità lavorativa;
- salvaguardia dell'integrazione sociale a partire
dal diritto all'integrazione scolastica in ogni ordine e grado;
- potenziamento di tutti gli interventi atti a sviluppare
o mantenere il massimo di autonomia della persona handicappata;
-
riconoscimento del diritto a servizi e prestazioni assistenziali per gli
handicappati in situazione di gravità e privi di autonomia.
Per superare la logica della monetizzazione dei
bisogni della persona handicappata non solo va garantito tutto ciò di cui ha
bisogno per essere il più possibile un cittadino autonomo e indipendente, ma
va altresì richiesto tutto quanto è in grado di dare e restituire alla società.
Bisogna quindi operare per assicurare il diritto-dovere
al lavoro a tutti gli handicappati che possono raggiungere una piena o ridotta
capacità lavorativa e interventi socio-assistenziali solo nei confronti di chi
non è in grado di provvedere al proprio mantenimento a causa della gravità
delle proprie condizioni fisiche e/o intellettive.
Accertamento dell'invalidità
Occorre modificare gli attuali criteri dell'accertamento
dell'invalidità introducendo valutazioni che individuino il grado di autonomia
che la persona può esprimere e la sua capacità lavorativa.
L'obiettivo è rendere produttivo ogni handicappato
che ha le potenzialità per diventare un lavoratore e assicurare quindi allo
Stato un cittadino attivo e contribuente, eliminando a monte il suo bisogno di
ricorrere alla pensione di invalidità.
Modifica del collocamento al lavoro (Legge 482/1968)
Tutte le persone con capacità lavorativa, piena o
ridotta, compresi gli handicappati intellettivi e le persone con disturbi
mentali, devono essere avviate in normali posti di lavoro, evitando luoghi di
lavoro separati per soli handicappati. Ciò ridurrebbe anche l'attuale ricorso
indiscriminato a strutture assistenziali di ricovero.
La
nuova legge deve quindi:
-
prevedere per i soli handicappati l'obbligo di assunzione;
-
valutare l'autonomia e la capacità lavorativa della persona handicappata;
- introdurre il collocamento mirato per salvaguardare
le esigenze della persona e dell'impresa;
- non finanziare interventi - in tale ambito - che
non producano lavoro d'impresa (laboratori protetti, centri di
riabilitazione...).
Servizi assistenziali
Gli interventi primari (casa, scuola, lavoro, accessibilità
dei luoghi e dei trasporti, ecc.) eliminano o riducono il ricovero in istituto
degli handicappati.
Occorre promuovere i servizi a sostegno della persona
in situazione di gravità e dalla sua famiglia: le risorse destinate pertanto
oggi massicciamente dagli Enti locali alla rette di ricovero, dovrebbero
essere da essi utilizzati per realizzare interventi alternativi: centri
diurni, servizi di aiuto alla persona, comunità alloggio (con non più di 8-10
posti) per chi non può più restare presso la propria famiglia.
Riabilitazione, ausili, protesi, cure sanitarie
Ogni cura e attenzione deve essere posta perché la
persona handicappata possa recuperare il massimo dell'autonomia e sviluppare
le sue potenzialità.
Al minore, fin dai primissimi anni di vita, e/o
all'adulto occorre garantire riabilitazione, ausili, sostegni, protesi
necessari per renderli per quanto possibile indipendenti e ogni altro supporto,
compreso quello psico-pedagogico alle famiglie, o direttamente all'interessato.
A quanti si trovano invece in una condizione di
limitata o nulla autonomia è doveroso assicurare le occorrenti prestazioni per
ridurre le limitazioni già considerevoli che condizionano la loro esistenza e
permettere alla persona handicappata e alla sua famiglia una vita il più possibile
dignitosa.
23 maggio
1994
(1) Hanno aderito ai documenti del
gruppo nazionale "Handicappati e società": Angelini Paola, Presidente
Comitato 80 di Potenza; Aurora Fulvio, Medicina Democratica; Bartoli Andrea,
Direttore CSPSS; Benzi don Oreste dell'Associazione Papa Giovanni XXIII di
Rimini; Bobba Luigi, Segretario Nazionale delle ACLI; Breda Maria Grazia del
CSA - Coordinamento Sanità e Assistenza fra i movimenti di base di Torino;
Carboni Gloria, Lega nazionale per l'emancipazione degli handicappati; Caria
Maria Giovanna, Comunità di Capodarco; Cassulo Adriano, Coordinamento Progetto
"6", Provincia autonoma di Trento; Chiodini Anna, Coordinatrice
ANFFAS di Bologna; Cocanari Flavio, responsabile Ufficio handicap CISL
nazionale; Consorti Pier Luigi, Coordinamento romano amici degli handicappati;
Contardi Anna dell'Associazione Bambini Down; Cozzi Paolo Lepri del Centro
Diritti del Cittadino; Di Marzio Silvia della Comunità di Sant'Egídio; Faloppa
Marisa per il Bollettino "Handicap 8 Scuola"; Fracasso Mariella,
dell'Ufficio "H" formazione lavoro del Comune di Milano; Giordano Gabriella,
sezione AIAS di Roma; Grimaldi Roberto, della Lega Nazionale per il diritto al
lavoro degli handicappati; Guidi Antonio del Dipartimento Handicap CGIL
Nazionale; Lumia Giuseppe, presidente nazionale del MO.V.L; Mango Luisa
dell'ISTISSS; Marcuccio Giovanni del Molces; Nervo mons. Giovanni della
Fondazione Zancan; Nocera Salvatore, del Movimento Apostolico Ciechi; Pancaldi
Andrea, Centro documentazione handicap di Bologna; Pancalli Luca, responsabile
Dipartimento "H" UIL nazionale; Paniua Giacomo, Comunità Progetto
Sud; Pavone Marisa, Direttore didattico; Rollero Piero, Ispettore tecnico del
Provveditorato di Torino; Schirripa Giorgio del Gruppo infanzia di psichiatria
democratica di Viterbo; Sciutto Rosangela, APICE Associazione per la lotta
contro l'epilessia; Selleri Gianni, Presidente Aniep; Spina Alberto,
Coordinatore Nazionale Handicap Enaip; Tavaua Luciano, Segretario generale
federazione italiana del volontariato; Tortello Mario, Giornalista e Direttore
"Quaderni di promozione sociale"; Toscani Marina della UILDM di
Roma; Zamboni Alessio, dell'Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini.
Per ogni ulteriore approfondimento rimandiamo ai documenti:
- Handicappati e società: quali valori, quali diritti, quali
doveri (1989);
- Handicappati e società: quali strategie per il lavoro
(1991);
- Handicappati e società: i diritti irrinunciabili e le
condizioni per renderli esigibili (1992);
- Handicappati e società: proposte per la riforma del collocamento
al lavoro (1993);
- Handicappati e società: documento
preparatorio al convegno "il posto di lavoro un diritto, un dovere"
(1993).
I documenti sono pubblicati su Prospettive assistenziali, n. 88, 93, 98, 100.
I rappresentanti del gruppo nazionale
"Handicappati e società" sono disponibili a confronti collaborativi.
Per contatti ulteriori e informazioni:
- Maria Grazia Breda, CSA, Via Artisti 36, 10124 Torino,
tel. 011-812.23.27/812.44.69, fax 011-812.25.95;
- Anna Contardi, Associazione Bambini Down, Viale delle
Milizie 106, 00192 Roma, tel. 37.51.68-06 (anche fax) - Giacomo Paniua,
Comunità Progetto Sud, Via Conforti, 77046 Lamezia Terme, tel. 0968-23297.
www.fondazionepromozionesociale.it