Prospettive assistenziali, n. 108, ottobre-dicembre 1994

 

 

PIANO SANITARIO NAZIONALE E PROGETTO OBIETTIVO ANZIANI

 

 

Sul supplemento ordinario alla Gazzetta ufficia­le del 23 luglio 1994 è stato pubblicato il DPR 1° marzo 1994 "Approvazione del Piano sanitario na­zionale per il triennio 1994-1996", di cui riportia­mo la parte relativa al Progetto obiettivo anziani.

Rileviamo con viva soddisfazione che nel DPR è contenuta la seguente importantissima affer­mazione: «Gli anziani ammalati, compresi quelli colpiti da cronicità e da non autosufficienza, de­vono essere curati senza limiti di durata nelle sedi più opportune, ricordando che la valorizza­zione del domicilio come luogo primario delle cure costituisce non solo una scelta umana­mente significativa, ma soprattutto una modalità terapeutica spesso irrinunciabile».

È la prima volta, dopo anni di lavoro di Pro­spettive assistenziali e del CSA - Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti, che in un docu­mento ufficiale si riconosce che gli anziani colpiti da cronicità e da non autosufficienza sono dei malati che «devono essere curati senza limiti di durata nelle sedi più opportune» e quindi anche in ospedale.

Osserviamo, infine, che il Piano sanitario na­zionale è stato concordato dal Ministro della sa­nità con le Regioni (cfr. il Supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale n. 8 del 12 gennaio 1994): pertanto le Regioni stesse e le USL ospedaliere e territoriali dovrebbero rispettare quanto previsto per gli anziani ammalati colpiti da cronicità e da non autosufficienza.

 

 

5.B  LA TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANZIANI

 

II Parlamento ha già approvato il 30 gennaio 1992 il progetto obiettivo per la tutela della salu­te degli anziani, il quale evidenziava sia gli aspetti epidemiologici sia quelli organizzativi. II presente Piano sanitario nazionale recepisce le indicazioni contenute, considerato che il triennio di validità del Piano coincide con l'ultimo trien­nio di validità del progetto.

Obiettivo del progetto è quello di definire mo­dalità per rispondere ai bisogni individuali degli anziani nel quadro delle risorse finanziarie di­sponibili e per promuovere e facilitare a livello locale l'integrazione dei servizi socio-assisten­ziali e sanitari, utilizzando una «risposta unitaria e globale», con particolare attenzione alle per­sone non autosufficienti.

II progetto obiettivo recepisce il concetto che scopo precipuo dell'assistenza all'anziano è il mantenimento e il recupero dell'autosufficienza, la cui perdita, secondo la classificazione IDH dell'OMS (1980), è dovuta alla compromissione concomitante di più fattori, quali il deficit organi­co, il disagio psico-affettivo e lo svantaggio so­ciale.

È pertanto necessario un approccio globale ed integrato alla persona, che identifichi le di­verse componenti della compromissione e con­senta la formazione di programmi di intervento individualizzati e continuativi.

Integrazione, flessibilità e continuità sono per­tanto le caratteristiche qualificanti dei servizi a favore degli anziani.

 

Gli interventi da compiere

1. Interventi prioritari per gli anziani non auto­sufficienti:

- istituire le Unità di valutazione geriatriche (UVG) presso le divisioni di geriatria attualmente esistenti e, in fase sperimentale, in alcune USL;

- attivare o potenziare i servizi di Assistenza domiciliare integrata (ADI) in modo da assistere, entro il 1996, almeno il 2% degli anziani ultra­sessantacinquenni non ospitati in RSA, che sia­no non autosufficienti, parzialmente autosuffi­cienti o a grave rischio di invalidità;

- attivare in via sperimentale, e gradualmente, la Spedalizzazione domiciliare nel 10% dei casi spedalizzabili a regime;

- attivare centri diurni di riabilitazione.

2. Interventi di carattere generale per gli an­ziani ultrasessantacinquenni:

- promuovere a livello nazionale e regionale, mediante apposite iniziative e procedure di ca­rattere legislativo, misure atte a favorire la per­manenza degli anziani in famiglia;

- promuovere, con l'adozione delle più oppor­tune iniziative legislative, misure particolari in fa­vore delle famiglie con presenza di anziani non autosufficienti che vengono trattenuti in famiglia benché posseggano i requisiti per l'accoglimen­to in RSA;

- attivare misure di controllo sulla qualità del­la vita degli anziani istituzionalizzati;

- promuovere la nomina di un tutore esterno, a garanzia della gestione dei beni dell'anziano istituzionalizzato;

- adottare sistemi nazionali uniformi per la va­lutazione del grado di autosufficienza degli an­ziani, nonché altri modelli di analisi dei bisogni e delle risposte più opportune di tipo sanitario e socio-assistenziale;

- attivare osservatori permanenti esterni ai Servizio sanitario nazionale su aspetti funzionali, economici e di qualità dell'assistenza erogata agli anziani, con l'obbligo di produrre annual­mente un rapporto.

Ad integrazione di quanto sopra riportato, previsto dal progetto obiettivo già approvato dal Parlamento, si ritiene opportuno indicare l'im­portanza di alcune aree di intervento:

- formazione degli operatori a vari livelli, con particolare riferimento alle problematiche dell'anziano cronico e/o non autosufficiente. Da questo punto di vista è estremamente rilevante la diffusione di una cultura che sappia motivare gli addetti a valorizzare le potenzialità residue;

- interventi curativi e riabilitativi domiciliari, in regime di day hospital o presso centri diurni. Gli anziani ammalati, compresi quelli colpiti da cro­nicità e da non autosufficienza, devono essere curati senza limiti di durata nelle sedi più oppor­tune, ricordando che la valorizzazione del domi­cilio come luogo primario delle cure costituisce non solo una scelta umanamente significativa, ma soprattutto una modalità terapeutica spesso irrinunciabile;

- creazione di reti di servizi tra loro fortemente integrati, afferenti al sistema sanitario e a quello socio-assistenziale, in grado di assumere, an­che mediante l'uso delle più moderne tecnolo­gie, la responsabilità di gestire i problemi dell'anziano fragile, sotto il coordinamento delle unità di valutazione geriatrica.

Per la attuazione di quanto previsto dal pro­getto obiettivo, il Ministero della sanità ha ema­nato nell'agosto 1992 apposite linee guida.

Sono state, inoltre, distribuite alle Regioni le risorse destinate alle attività di assistenza domi­ciliare agli anziani e, parallelamente, è stato atti­vato a livello centrale un sistema di monitorag­gio degli interventi adottati a livello regionale e locale, finalizzato a verificare periodicamente i risultati ottenuti.

AI fine di predisporre le indicazioni relative alla assistenza agli anziani da inserire nel prossimo Piano sanitario nazionale (1997-1999), entro la fi­ne del primo biennio di validità del presente Piano sanitario (1995) dovrà essere effettuata una valu­tazione complessiva dei risultati conseguiti con la attuazione del progetto obiettivo.

 

 

www.fondazionepromozionesociale.it