Prospettive assistenziali, n. 110, aprile-giugno
1995
Specchio nero
INIZIATIVA
GRAVEMENTE INTIMIDATORIA DEL COMUNE DI TORINO
Sempre
più preoccupante è l'operato del Comune di Torino nel settore degli anziani
malati cronici non autosufficienti: nessuna iniziativa è stata finora assunta
per contrastare le dimissioni spesso selvagge dagli ospedali, negli istituti comunali
di assistenza si accede dopo una attesa di oltre tre anni, continuano a
funzionare le pensioni abusive che speculano sulle esigenze di vecchi infermi.
Di
fronte a questa deplorevole situazione, il Comune di Torino, invece di
difendere il diritto alle cure sanitarie dei suoi cittadini più deboli, ha
deciso di ricorrere ad una procedura gravemente intimidatoria.
AI
riguardo riportiamo integralmente l'interrogazione presentata alla Camera dei
Deputati l'11 maggio 1995 dagli On.li Nardini, Saia, Valpiana, Bertinotti,
Muzio e Marco Rizzo al Ministro della sanità.
Per sapere
- premesso che:
gli interroganti sono venuti a
conoscenza che il Comune di Torino ha richiesto a congiunti di ricoverati
presso l'istituto di riposo per la vecchiaia, gestito direttamente dal Comune
stesso, il pagamento della cosiddetta quota alberghiera ammontante a circa un
milione al mese;
la suddetta quota alberghiera 8
contestata in quanto i ricoverati sono soggetti gravemente malati come è stato
accertato da una commissione medica incaricata dallo stesso Comune di Torino.
Fra l'altro risulta che alla data del 21 febbraio 1995 il 30 per cento dei
ricoverati era in trattamento per gravi patologie acute (infarto miocardico
acuto, ictus cerebrale, broncopolmonite, scompenso cardiaco acuto, grave anemia,
artropatie obliteranti agli arti inferiori, eccetera). Inoltre è stato
accertato che alla data soprariportata il 96 per cento dei ricoverati è non
autosufficiente per ragioni mediche, il 60 per cento è affetto da più di tre
patologie importanti sul piano clinico-terapeutico, gli altri hanno più di
quattro patologie, il 40 per cento ha necessità di terapia iniettiva, il 30 per
cento di terapia per via endovenosa, il 28 per cento ha necessità di
medicazioni quotidiane;
Il Comune di Torino ha attivato
procedure coattive di pagamento riguardanti congiunti incaricati della
riscossione delle pensioni mediante iscrizione a ruolo delle somme ingiustamente
pretese dal Comune di Torino e invio della relativa cartella esattoriale -;
quali valutazioni dia circa
l'adozione della procedura prevista (ma non imposta) dall'articolo 69 del
decreto del Presidente della Repubblica 22 gennaio 1988, n. 13, procedimento
che comporta pesanti ripercussioni per i cittadini che sono sottoposti alla
reale minaccia del pignoramento e rendita di beni (compresi i mobili di casa!)
e al pagamento di forti oneri (l'interesse è del 14 per cento annuo);
per quali ragioni il Comune di
Torino non abbia attivato tale procedura, invece che nei confronti dei
pazienti, nei riguardi delle USL, tenute in base alle leggi vigenti, alla cura
gratuita delle persone malate, compresi gli anziani cronici non
autosufficienti, a fronte del riconoscimento certificato delle condizioni di
malattia degli anziani ricoverati nelle strutture assistenziali del Comune
stesso;
quali iniziative intenda
intraprendere per la puntuale attuazione da parte delle Regioni e delle USL
del progetto obiettivo anziani varato dal Parlamento il 30 gennaio 1992 e del
decreto del Presidente della Repubblica 1° marzo 1994 "Piano sanitario
nazionale per il triennio 1994-1996" che stabilisce quanto segue: «Gli
anziani ammalati, compresi quelli colpiti da cronicità e da non
autosufficienza, devono essere curati senza timiti di durata nelle sedi più
opportune, ricordando che la valorizzazione del domicilio come luogo primario
delle cure costituisce non solo una scelta umanamente significativa, ma
soprattutto una modalità terapeutica spesso irrinunciabile».
I
due parenti di anziani ricoverati presso l'Istituto di riposo per la
vecchiaia, gestito direttamente dal Comune di Torino, che hanno ricevuto la ingiunzione
di pagamento, si sono rivolti al Tribunale.
Il
giudice, dopo aver respinto le argomentazioni difensive del Comune di Torino,
ha disposto la sospensione cautelare dell'esecutorietà delle cartelle
esattoriali.
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