Prospettive assistenziali, n. 112, ottobre-dicembre
1995
Su
iniziativa dell'Assessorato alla sanità e di quello alla famiglia e politiche
sociali della Regione Lombardia, ha avuto luogo a Milano il 6 novembre 1995
una conferenza sul tema "Cure sanitarie a domicilio". All'incontro
hanno partecipato, fra gli altri, il dott. Milagros Garcia Barbero dell'OMS,
la signora M. Candotti di Santé Service di Parigi, il dott. Manuel Melero,
Presidente dell'Associazione spagnola dell'ospedalizzazione a domicilio, la
signora Nadine Raffy-Pinau del CREDES di Parigi, il dott. Charles Tilquin
dell'Università di Montreal, il prof. Carlo Hanau, i dott. Caimi, Noto, Porta
e Scaccabarozzi. Al termine dei lavori è stato approvato il documento che riportiamo
integralmente, sottolineando che il previsto servizio di cure sanitarie
domiciliari unifica, come abbiamo auspicato anche noi, l'ospedalizzazione a
domicilio e l'assistenza domiciliare integrata (1).
Decalogo delle cure sanitarie
domiciliari
1. Scopo della Assistenza sanitaria domiciliare è l'erogazione
dell'assistenza sanitaria presso il domicilio del paziente, garantendo la presa
in carico dei bisogni del paziente e della sua famiglia, la continuità
dell'assistenza e l'integrazione tra servizi sanitari, socio-assistenziali e associazioni
di volontariato.
2. II Servizio di cure sanitarie domiciliari è caratterizzato dalla presa
in carico "globale" dei bisogni del paziente e della sua famiglia da
parte di un'unica unità funzionale che si avvale di team multiprofessionali con
precise e definite responsabilità, differenziandosi pertanto da singole o
semplici prestazioni domiciliari.
3. I Servizi di cure sanitarie domiciliari, ove necessario, si avvalgono
della collaborazione dei servizi socio-assistenziali.
4. L'accessibilità ai servizi di cure sanitarie domiciliari deve essere
non solo garantita ma anche resa trasparente, pertanto i criteri di selezione
devono essere resi pubblici e le decisioni motivate.
5. II paziente ha diritto: - all'informazione preventiva e permanente
sulle cure sulle quali esprime il proprio consenso informato nella sua completa
libertà di scelta; - alla riservatezza.
6. L'analisi dei bisogni complessivi del paziente costituisce il punto di
partenza per la stesura di un piano di intervento nel quale siano definiti
tipologia, quantità e durata delle prestazioni.
7. II servizio di cure sanitarie domiciliari deve garantire: - un esteso
range di "intensità" delle cure per poter rispondere il più possibile
ai momenti di riacutizzazione o maggior bisogno del paziente; - un canale di
comunicazione continuo e in grado di attivare risposte tempestive.
8. II Servizio di cure sanitarie domiciliari deve garantire una estensione
delle capacità di intervento al maggior numero di patologie suscettibili di un
trattamento domiciliare. Esso deve essere conveniente in termini di rapporto
costo/efficacia e costo/utilità, in confronto con altre modalità di
assistenza sanitaria.
9. II Servizio di cure sanitarie domiciliari deve garantire: - la
formazione permanente dei propri operatori ai campiti originali, specifici e
delicati richiesti dal regime domiciliare; - l'informazione/formazione dei
familiari alla vigilanza, supporto e sostegno al paziente durante il trattamento
domiciliare; - che le prestazioni avvengano in regime di sicurezza,
appropriatezza ed igiene ambientale assumendosi la responsabilità, per tramite
dei propri operatori, di intervenire e/o segnalare qualsiasi anomalia; - di
accettare in cura esclusivamente pazienti che è in grado di trattare e di
procedere alla dimissione/trasferimento qualora non sia in grado di assicurare
la competenza necessaria; - il controllo di qualità delle prestazioni e del
servizio erogato; - di identificare un responsabile sanitario del servizio; -
di avere procedure operative scritte (Norme UNI-ISO 9.000).
10. Gli Stati e le Autorità locali, per le rispettive competenze: -
adottano dei provvedimenti normativi necessari alla crescita e funzionamento
di adeguati Servizi di cure sanitarie domiciliari; - definiscono i requisiti
minimi necessari al loro funzionamento; - promuovono le iniziative di
formazione necessarie allo sviluppo dei Servizi di cure sanitarie domiciliari;
- garantiscono una allocazione delle risorse utili a favorire lo sviluppo dei
Servizi di cure sanitarie domiciliari.
II decalogo è sottoposto a revisione e aggiornamento
periodici.
(1) Cfr. "Proposta di unificazione dell'assistenza domiciliare
integrata e dell'ospedalizzazione a domicilio", Prospettive
assistenziali, n. 107, luglio-settembre 1994.
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