Prospettive assistenziali, n. 113, gennaio-marzo 1996

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

CORSI GRATUITI DI AVVICINAMENTO ALL'AFFIDAMENTO FAMILIARE DI MINORI A SCOPO EDUCATIVO

 

L'ULCES, associazione di volontariato che opera ininterrottamente dal 1965, organizza cor­si di avvicinamento all'affidamento familiare di minori a scopo educativo.

I corsi, promossi con la consulenza dell'Asso­ciazione nazionale famiglie adottive e affidatarie, hanno lo scopo di fornire una informazione esauriente sulle esigenze dei minori in difficoltà e sulle concrete possibilità della loro accoglien­za presso famiglie e persone affidatarie.

I corsi, che possono essere organizzati in qualsiasi località, sono gratuiti se si svolgono in Piemonte, grazie ad un parziale finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Di­partimento per gli affari sociali, Servizio per il volontariato e per l'associazionismo sociale. Per le altre regioni occorre prevedere un rimborso spese.

Destinatari dell'intervento: famiglie possibil­mente con figli minori, persone singole, poten­zialmente interessate all'accoglienza tempora­nea di bambini e ragazzi, come previsto dalla legge 4 maggio 1983, n. 184 "Disciplina del­l'adozione e dell'affidamento dei minori"; gruppi di volontariato ed operatori interessati al proble­ma o impegnati nel settore.

Fondamento del progetto è la situazione di di­sagio individuale, familiare e sociale dei minori di famiglie con difficoltà, spesso gravi, di natura educativa.

Per evitare o ridurre tale disagio è necessario - com'è ovvio - intervenire il più sollecitamente possibile. Questa esigenza pub essere soddi­sfatta solo se vi sono nuclei familiari o persone singole disponibili e preparati per l'affidamento e operatori in grado di fornire le necessarie pre­stazioni.

La presenza di gruppi di volontariato, consa­pevoli dell'importanza del problema è una con­dizione nettamente facilitante per gli affidamenti.

Finalità del progetto e caratteristiche dell'affi­damento: scopo del progetto è quello di far co­noscere le notevoli potenzialità dell'affidamento e di incrementare il numero delle persone di­sponibili a questa scelta.

L'affidamento, previsto dalla legge n. 184/ 1983, è un intervento che affianca ai genitori in difficoltà e ai loro figli un'altra famiglia, per dare al minore riferimenti stabili, sicuri: una rete di

scambi affettivi ed emotivi che gli permettano di crescere nel modo migliore.

Caratteristiche dell'affidamento: questo servi­zio chiede alle famiglie di aprirsi ai valori della solidarietà, della condivisione, della compren­sione. Affidamento vuol dire, infatti, entrare in rapporto con tutto "I'altro" che il bambino pre­senta come storia individuale e familiare, vuol dire entrare nel suo mondo per cercare di com­prenderlo e non per giudicarlo. È un'esperienza che va in direzione diametralmente opposta a quella del possesso.

L'affidamento però non è solo un gesto di so­lidarietà, è anche e soprattutto l'affermazione di un diritto, quello di "salvare" un bambino con la sua famiglia, in attesa e alla ricerca dì un cam­biamento di quest'ultima.

L'affidamento può quindi diventare un modo per rompere la tendenza all'isolamento tipica del nostro ambiente di vita e per realizzare un tessuto di collaborazione e sostegno reciproco tra le famiglie.

In quest'ottica diventa compito della società sostenere queste famiglie non perché affidatarie "di professione", ma perché attraverso la crea­zione di legami solidali, danno forme concrete a un nuovo modello familiare in grado di reggere le sfide della società complessa.

L'affidamento è un'esperienza che permette di vedere il superamento degli stati di necessità, non si realizza solo attraverso l'intervento indi­spensabile delle istituzioni, ma anche attraverso lo sviluppo di una cultura che, partendo dalle esigenze fondamentali delle persone, promuova il riconoscimento dei loro diritti.

Allo sviluppo della cultura dei diritti il volonta­riato pub fornire un contributo importante, agen­do per la rimozione delle cause dell'emargina­zione sociale e sollecitando le istituzioni pubbli­che e private a garantire i necessari interventi di loro competenza.

Un affidamento veramente efficace deve tener conto della storia passata e del rapporto che i bambini hanno con la loro famiglia d'origine.

Gli operatori sociali devono mettere al centro dell'attenzione le possibilità di recupero della fa­miglia d'origine che a volte possono essere solo parziali, ma ugualmente importanti. Perché ciò avvenga è necessario che si esca da quello ste­reotipo, ancora generalizzato, per cui la fami­glia d'origine è considerata quella "cattiva" e quella affidataria viene quindi di conseguenza vista come quella che può "salvare" la situazione. Per questo bisogna che l'affidamento parta con un progetto chiaro di recupero delle poten­zialità della famiglia di origine, stimolando in es­sa dei cambiamenti anche parziali e destinan­dole adeguate risorse e attenzione.

Dall'analisi dei dati della recente ricerca con­dotta dal Centro ausiliare minorile, su 164 casi di affidamento familiare realizzati prima e dopo la legge n. 184 del 1983, risulta che quando la famiglia affidataria incontra la famiglia d'origine prima dell'affido, la percentuale di affidi riusciti aumenta. Ciò significa che questo incontro, no­nostante le difficoltà oggettive che comporta per chi deve gestirlo, dato l'alto grado di emotività che suscita in tutte le parti, se ben condotto è positivo per tutti.

Quando la famiglia, in cui il bambino ha vissuto fino a quel momento, vede l'affidamento del proprio figlio come una soluzione positiva per le sue necessità, si verificano le condizioni ideali perché il passaggio da una famiglia all'al­tra avvenga in un clima rassicurante tale da non minacciare l'equilibrio della vita emotiva del bambino. La famiglia affidataria in questo caso pub essere vissuta dal bambino come un'esten­sione della famiglia a cui appartiene, anziché una perdita di tutto ciò che lo fa essere quello che è.

 

 

Per informazioni rivolgersi all'ULCES, Via Artisti 36, 10124 Torino, tel. 011-812.23.27-812.44.69, fax 011-812.25.95

 

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