Prospettive assistenziali, n. 113, gennaio-marzo 1996

 

 

Notiziario dell'Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale

 

 

DIFENDIAMO IL DIRITTO  ALLA SALUTE MENTALE

 

A seguito del convegno "Psichiatria, anni sprecati”, il CLP, Coordinamento lombardo psichiatria per la difesa dei diritti e della dignità dei soffe­renti psichici, ha inviato alle Autorità regionali, al Sindaco di Milano e alle Organizzazioni sindacali la seguente lettera.

 

Che fine ha fatto il Progetto obiettivo "Tutela socio-sanitaria dei malati di mente per il triennio 95/97"?

Fino a quando dovremo aspettare prenda av­vio la sua attuazione?

Quando partiranno la Consulta regionale per la salute mentale e il Comitato regionale per il superamento degli ex ospedali psichiatrici?

I cittadini coinvolti si chiedono se il tempo del­la loro sofferenza conti qualcosa per coloro che li amministrano!

Gli operatori pubblici, che hanno lavorato bene, hanno faticosamente costruito un metodo di lavo­ro sul territorio che si sta espandendo e inizia a produrre effetti positivi: ma la parola d'ordine è sempre, comunque e acriticamente "malasanità". - I progetti di legge su sanità e assistenza di cui abbiamo informalmente preso visione contengo­no elementi che ci preoccupano perché potreb­bero produrre:

- amplificazione della difficoltà di rapporto con il cittadino;

- declassamento del servizio pubblico;

- demotivazione degli operatori;

- emarginazione delle associazioni;

- esasperazione della distinzione tra sanità e assistenza, affossamento dell'integrazione, cre­scita della conflittualità USSL/Comuni;

- indebolimento del concetto di presa in cari­co e di continuità terapeutica, con induzione il­lusoria di aspettative di cure miracolistiche.

La miopia del cambiamento ad ogni costo fa buttar via anche le cose positive che esistono già. II CLP chiede un incontro con i responsabili re­gionali per presentare le aspettative dei sofferenti psichici e dei loro familiari, forte di tutte le sue as­sociazioni lombarde e del sostegno di altre realtà con le quali condivide gli obiettivi e dell'adesione impegnata di numerosi operatori di valore.

I cittadini vogliono il rispetto delle normative esistenti e considerano ogni ulteriore ritardo una omissione di atti di ufficio.

II CLP ha, inoltre, predisposto il seguente vo­lantino:

 

IL CLPINVITA CITTADINI, OPERATORI, ASSOCIAZIONI, SINDACATI, A INTERVENIRE A DIFESA DI QUESTI PUNTI, ESSENZIALI IN QUALSIASI LEGGE SOCIO-SANITARIA

1. La cura e la riabilitazione devono avvenire con rapidità, efficacia e rispetto del malato, il più vicino possibile alla sua famiglia e senza spez­zare le sue già precarie relazioni sociali.

2. Una malintesa concezione della libera scelta in psichiatria, rischia di ingenerare l'inseguimen­to di cure miracolistiche, la deresponsabilizzazio­ne degli operatori dei servizi psichiatrici e l'ab­bandono o la penalizzazione dei malati più gravi.

3. I presidi già previsti nelle norme e mai attuati debbono essere realizzati rapidamente, diversa­mente le amministrazioni responsabili dovranno essere considerate inadempienti e denunciate alla magistratura per omissione di atti di ufficio.

4. L'ipotesi di grandi raggruppamenti sia delle USSL, che degli ospedali è deleteria in ambito psichiatrico perché taglia i ponti fra cittadini e amministratori, accresce il potere specialistico monoprofessionale particolarmente dannoso in quanto riproduttore del modello superato, che penalizza l'integrazione e il lavoro sul territorio.

5. Chiediamo che del trattamento psichiatrico si faccia carico un ente unico che garantisca ef­ficacia e continuità e che preveda, nelle scelte, la collaborazione del malato e della sua famiglia.

6. L'esperienza ci mostra che le strutture del privato commerciale nel campo della psichiatria funzionano bene solo se esiste un servizio pub­blico forte, che esercita funzioni di vigilanza e controllo.

7. Le famiglie debbono essere riconosciute come risorsa primaria indispensabile ed aiutate a svolgere il proprio ruolo.

8. Deve essere riconosciuta l'importanza delle reti di sostegno sociale sul territorio e il ruolo dell'associazionismo in tutte le forme: associa­zioni dei familiari, organizzazioni di volontariato, privato sociale in generale. È indispensabile il ri­spetto della legislazione a tutela delle cooperati­ve sociali, risorsa unica per l'inserimento lavora­tivo e sociale dei malati.

9. L'esasperazione della distinzione fra tratta­mento sanitario e assistenziale significa annul­lare le possibilità di una programmazione inte­grata ed una effettiva presa in carico globale che, se pur importante per tutte le malattie, è es­senziale per la malattia mentale.

10. Crediamo che la strada vincente sia sem­pre quella del lavoro congiunto in tutte le fasi. Auspichiamo che venga adottato il sistema dei "tavoli di lavoro" a tutti i livelli: Regione, Provin­cia, Comuni, operatori, rappresentanti dei fami­liari, associazioni.

 

 

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