Prospettive assistenziali, n. 113, gennaio-marzo
1996
PIATTAFORMA DEL CSA
PER LA PROVINCIA DI TORINO
Riportiamo
la piattaforma presentata dal CSA - Coordinamento sanità e assistenza fra i
movimenti di base alla Provincia di Torino in data 14 novembre 1995.
Premessa
Con l'entrata in vigore della legge
142/1990 sulle autonomie locali tutte le competenze assistenziali delle
Province sono state giustamente trasferite ai Comuni.
La legge 67/1993 ha purtroppo riattribuito alle Province le suddette
competenze concernenti:
- i ciechi e i sordomuti poveri rieducabili; - l'assistenza
alle madri e alle gestanti nubili e coniugate;
- i bambini esposti e cioè trovati in luogo pubblico, di cui
non si conoscono i genitori;
- i minori (0-18 anni) figli di ignoti, e cioè non
riconosciuti dai genitori;
- i minori (0-18 anni) riconosciuti
dalla sola madre, a condizione che al momento della prima richiesta di
assistenza il bambino abbia meno di 6 anni;
- i minori già di competenza dell'ONMI.
Problemi aperti
1) AI momento dell'entrata in vigore
della legge 142/1990 la Provincia di Torino esercitava la competenza in
materia di handicappati intellettivi (con tutti i servizi socio-assistenziali
relativi), in quanto non aveva ancora provveduto al trasferimento alle USSL,
come da DPR 616/1977.
Nel trasferire le funzioni di cui sopra
la Provincia di Torino ha illegittimamente trattenuto una somma di circa 15
miliardi annui. AI riguardo tre volontari del CSA hanno avviato un procedimento
presso il TAR avvalendosi di quanto previsto dall'art. 7 della legge 142/1990.
Si chiede quindi alla nuova
Amministrazione di riconoscere ai Comuni le somme ingiustamente trattenute
dalla Provincia.
2) Premesso che a livello nazionale
il CSA - coerentemente a quanto emerso nel recente convegno "Esigenze e
diritti di gestanti, madri e neonati in difficoltà: aspetti etico-giuridici e
ruolo delle istituzioni, degli operatori e del volontariato" (Milano,
27-28.4.1995) - ha richiesto che:
a) le funzioni assistenziali
trasferite dalle Province ai Comuni ai sensi della legge 8 giugno 1990 n. 142
"Ordinamento delle autonomie locali" e ritrasferite dai Comuni alle
Province in base all'articolo 5 della legge 18 marzo 1993 n. 67
"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 gennaio
1993 n. 9, recante disposizioni urgenti in materia sanitaria e socioassistenziale"
siano definitivamente assegnate ai Comuni;
b) ai Comuni siano trasferiti:
- il personale addetto ai servizi assistenziali delle
Province alla data del 30 giugno 1990; - le strutture ed attrezzature
utilizzate per i suddetti servizi;
- i finanziamenti relativi;
c) le funzioni di assistenza sociale
alle gestanti, alle madri e ai loro nati siano trasferite ai Comuni capoluogo
di provincia, i quali le dovrebbero esercitare con riferimento al territorio
provinciale.
In attesa di una modifica
legislativa a livello nazionale, il CSA chiede che venga rivista la
"Convenzione tra la Provincia di Torino e il Comune di Torino per la
gestione indiretta delle funzioni in favore della maternità e dell’infanzia"
anche per arrivare alla gestione diretta da parte del Comune di Torino delle
strutture per gestanti e madri di viale Thovez prevedendo che nelle stesse
vengano accolte le utenti di tutto il territorio provinciale.
AI riguardo il CSA propone la
costituzione di un gruppo di lavoro formato da rappresentanti della Provincia,
del Comune e del CSA.
Si chiede inoltre che valide
convenzioni siano stipulate fra la Provincia ed i Comuni singoli e associati in
modo da assegnare a questi ultimi tutte le funzioni assistenziali ancora
esercitate dalla Provincia di Torino. Ciò al fine di evitare conflitti di
competenza e vuoti di intervento, e di superare l'odiosa distinzione fra
assistenza ai nati nel e fuori del matrimonio.
3) La nuova Amministrazione
riconosca che le precedenti Giunte hanno preteso illegalmente dai parenti degli
assistiti maggiorenni contributi economici non dovuti e restituisca le somme incassate
da coloro che li hanno versati fiduciosi che la Provincia agisse correttamente.
Assessore al personale
Tenuto conto che è in via di definizione
la pianta organica dell'Amministrazione provinciale, si chiede di provvedere al
completamento dell'assunzione di n. 10 persone con handicap intellettivo e n.
3 persone con handicap fisico e limitata autonomia, di cui alla delibera del
18.6.1991.
Assessore al lavoro
Si chiede di:
- assumere presso il proprio
assessorato le funzioni attualmente svolte dal "FORLAV" dell'Assessorato
all'assistenza, per la promozione degli inserimenti lavorativi di handicappati
con limitata autonomia;
- aumentare gli stanziamenti
finalizzati ad incentivare l'assunzione degli handicappati intellettivi;
- promuovere iniziative nei
confronti degli enti locali e delle società con propria partecipazione
finanziaria o con la presenza nel Consiglio di amministrazione di propri
rappresentanti al fine di ottenere l'assunzione di un numero di handicappati
da definire sia sul piano quantitativo che sul piano delle loro caratteristiche
e la destinazione di posti di tirocinio (senza obbligo di assunzione),
secondo modalità e tempi da concordare azienda per azienda.
Assessore al patrimonio
Si chiede che tutti gli alloggi di
proprietà della Provincia di Torino che si renderanno liberi vengano messi a
disposizione dei Comuni in cui sono ubicati, affinché li assegnino ad anziani,
handicappati adulti, famiglie con handicappati, ragazze madri e altri casi
sociali.
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