Prospettive assistenziali, n. 113, gennaio-marzo
1996
VALIDA INIZIATIVA
DEL COMUNE DI TORINO PER L'AFFIDAMENTO FAMILIARE DI NEONATI
Riportiamo
integralmente la deliberazione assunta in data 30 novembre 1995 dalla Giunta
comunale di Torino, avente per oggetto: "Progetto neonati. Aumento quote
affidamento per neonati. Maggiore spesa di L. 54.000.000. Incarico per supporto tecnico al progetto.
Impegno di spesa L. 12.600.000"; su proposta dell'Assessore Migliasso.
Sin dal 1976 l'Amministrazione
comunale, con la deliberazione del Consiglio comunale del 14 settembre 1976 n.
1398 e successive deliberazioni del 23 dicembre 1993 (mecc. 9310824/ 19), del
23 giugno 1980 (mecc. 8005335/19) e del 21 marzo 1985 (mecc. 8503614/19)
rispetto alla popolazione minorile si è posta le seguenti priorità:
1) aiuto alle famiglie di origine
affinché ai minori sia garantito il diritto di essere educati nell'ambito
della propria famiglia;
2) inserimento presso famiglie
affidatarie, qualora esperiti tutti gli aiuti al nucleo di origine, per la
tutela del benessere psico-fisico del minore, si preveda utile
l'allontanamento dello stesso dal nucleo familiare;
3) inserimento presso comunità
familiari per quei casi di minori più complessi, dove la valutazione del
servizio sociale pare più tutelante, nel rispetto dei bisogni del minore in un
contesto familiare aperto, la presenza di figure genitoriali stabili e con
esperienza.
Tali priorità sono ampiamente
riprese a livello nazionale dalla legge 184/83 "Disciplina dell'adozione e
dell'affidamento dei minori" e dal provvedimento del Ministero per gli
affari sociali del 13 luglio 1995 "Documento di linee guida per la
realizzazione di interventi urgenti a favore della popolazione minorile",
elaborato dalla conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni.
II concetto portante di tali
provvedimenti è il diritto dei minori a crescere in una famiglia, prioritariamente
la propria, ma, ove questo non sia possibile, in una famiglia affidataria o
adottiva.
Rispetto alla realtà torinese,
poiché risultano in aumento le situazioni di neonati che non possono crescere
nell'ambito della propria famiglia e che in attesa delle determinazioni
dell'Autorità giudiziaria sono attualmente inseriti in strutture residenziali,
pare urgente dare l'avvio ad un "Progetto neonati" che si ponga come
primo obiettivo quello di garantire fin dai primi giorni di vita un ambiente
familiare idoneo.
II lavoro di osservazione e
riflessione svolto da un gruppo di educatori e i dati relativi a tutti i minori
di età compresa tra o e due anni allontanati dal loro nucleo familiare negli
anni 91-93, ha messo in evidenza che i danni di una permanenza prolungata di
un neonato in un cosiddetto "ambiente neutro", sia esso ospedaliero o
in comunità alloggio, sono molto gravi e rischiano di compromettere in modo
irreversibile il suo normale sviluppo psico-fisico.
Di conseguenza emerge la necessità
di progettare soluzioni che consentano di evitare o ridurre al minimo la
permanenza dei bambini in comunità, senza interferire tuttavia rispetto allo
sviluppo futuro della loro collocazione familiare.
La soluzione che si riterrebbe
opportuna è l'inserimento dei neonati in famiglie affidatarie particolarmente
preparate, motivate e con esperienza, caratteristiche indispensabili al
raggiungimento dell'obiettivo. Tali famiglie saranno selezionate soprattutto
in base alla loro capacità di elaborare il distacco da questi bambini, affiancandoli
nel loro percorso di rientro nella famiglia di origine o di inserimento presso
famiglie adottive.
Data la delicatezza della materia si
intende iniziare con una sperimentazione condotta a livello centrale
dall'Ufficio coordinamento interventi per minori che consenta di raggiungere
anche l'obiettivo di controllo del fenomeno e di condivisione delle decisioni
con i diversi interlocutori istituzionali [Tribunale per i minorenni, SERT
(Servizio tossicodipendenze), Unità operativa di psichiatria, ecc.].
Trattandosi di inserimenti di minori
molto piccoli che richiedono per la loro cura e alimentazione spese notevoli,
si ritiene opportuno aumentare la prevista maggiorazione del 30% al 100% del
contributo a titolo assistenziale per l'affidamento familiare dei minori da 0 a
18 mesi, ad esclusione degli affidamenti disposti dal Tribunale per i
minorenni come affidamenti a rischio giuridico e degli affidi a parenti tenuti
agli alimenti.
È evidente che l'avvio di questo
tipo di affidamenti familiari comporta un lavoro professionale particolarmente
attento per quanto riguarda il reperimento di famiglie idonee, la vigilanza e
la chiusura dell'affidamento.
A tale scopo risulta assolutamente
necessario poter contare sull'apporto professionale di tipo psicologico a
titolo di consulenza e, non essendo reperibile la specifica competenza
professionale all'interno dei servizi comunali, avvalersi di un supporto
tecnico esterno ai Servizi socio-assistenziali centrali e decentrati.
A tal fine con il presente atto si
prevede di affidare un incarico alla dottoressa Maria Massari, medico
specialista in neuropsichiatria e in psicologia, già consulente per l'età
evolutiva presso Enti pubblici ed in particolare presso l'Ufficio unico
adozioni e già Giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Torino.
I titoli e il curriculum della
dott.ssa Maria Massari paiono idonei ad impostare una sua funzione di
supporto all'Ufficio coordinamento interventi per minori per la realizzazione
del progetto suesposto. Tale incarico viene attivato per ora in una forma
sperimentale dal 1° dicembre 1995 fino al 30 giugno 1996 per un monte ore non
superiore alle 24 ore mensili a partire dal 1° dicembre 1995, con
l'intendimento a verificare in corso d'opera l'efficacia e l'opportunità di
un'eventuale prosecuzione.
Per il pagamento dell'intervènto si
fa riferimento alla normativa della Regione Piemonte (deliberazione della
Giunta regionale n. 157/ 26934) che individua le tariffe da corrispondere al
personale medico per tali tipi di prestazione, di conseguenza si prevede per
l'incarico oggetto del presente provvedimento un compenso orario di L. 75.000
(esente da IVA, in quanto prestazione sanitaria ai sensi dell'art. 10, comma
1°, par. 18 Dpr 633/72) al lordo delle ritenute di legge, con un impegno
complessivo di spesa di L. 12.600.000.
L'attività della dott.ssa Massari
rispetto al servizio interessato verrà coordinata dall'Ufficio coordinamento
minori - Settore amministrativo XVI.
Come già precisato l'attività in
oggetto non è espletabile con personale comunale, data la specificità
dell'intervento e la professionalità richiesta e pertanto l'incarico in
oggetto viene attribuito nel rispetto di quanto disposto dall'art. 7 del
D.L.vo n. 29/93 e sue successive modificazioni.
Tutto ciò premesso, la Giunta
comunale:
- visto che ai sensi dell'art. 35
della legge 8 giugno 1990 n. 142, quale
sostituito dall'art. 17 della legge 25 marzo 1993 n. 81, la Giunta compie
tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge al
Consiglio comunale o che non rientrino nella competenza di altri organi o del
Segretario generale o dei funzionari dirigenti,
- dato atto che i pareri di cui
all'art. 53 della legge 8 giugno 1990 n. 142, sono: favorevole sulla regolarità
tecnica e correttezza amministrativa dell'atto; favorevole sulla regolarità
contabile; favorevole conclusivo sotto il profilo della legittimità formale
dell'atto;
- viste le disposizioni legislative sopra richiamate;
Con voti unanimi, espressi a scheda segreta, delibera:
1) di autorizzare l'avvio del "Progetto neonati"
secondo le modalità indicate in narrativa;
2) di autorizzare l'aumento della
prevista maggiorazione dal 30% al 100% del contributo a titolo assistenziale
per l'affidamento familiare dei minori da 0 a 18 mesi, ad esclusione degli affidamenti
a rischio giuridico e degli affidi a parenti tenuti agli alimenti, per le
motivazioni espresse in narrativa, a far data dal 1° gennaio 1996. La maggior
spesa presunta per l'anno 1996 ammonta a Lire 54.000.000 e sarà fronteggiata
con utilizzo dei fondi che saranno impegnati con separato provvedimento
deliberativo;
3) di autorizzare, per le
motivazioni espresse in narrativa, l'affidamento di un incarico di supporto
tecnico all'Ufficio coordinamento interventi per minori alla dott.ssa Maria
Massari, medico specialista in neuropsichiatria e in psicologia, già consulente
per l'età evolutiva presso enti pubblici ed in particolare presso l'Ufficio
unico adozioni del Tribunale per i minorenni e già Giudice onorario dello
stesso, codice fiscale: MSSMRA26E52F205R, P. iva 01662820065 per un massimo di
24 ore mensili dal 1° dicembre 1995 al 30 giugno 1996, con pagamento di L.
75.000 orarie (esente IVA in quanto prestazione sanitaria, ai sensi dell'art.
10, comma 1°, par. 18 Dpr 633/72) al lordo delle ritenute di legge, per una
spesa complessiva di L. 12.600.000, da erogare su presentazione di
documentazione contabile, previa attestazione della regolarità delle
prestazioni.
L'attività in oggetto non è
espletabile con personale comunale, data la specificità dell'intervento e
della professionalità richiesta e pertanto l'incarico in oggetto viene
attribuito nel rispetto di quanto disposto dall'art. 7 del D.L. 29/93
e sue successive modificazioni.
Detta spesa complessiva di L. 12.600.000 è da imputare:
- per L. 1.800.000 al cap. 76200
art. 2 del bilancio 1995 "Servizi socio-assistenziali centrali - Altre
spese - Formazione di base e aggiornamento personale in servizio" (disp.
L. 99.148.820);
- per L. 10.800.000 al capitolo del
bilancio 1996 corrispondente al capitolo 76200 art. 2 del bilancio 1995
"Servizi socio-assistenziali centrali - Altre spese - Formazione di base
e aggiornamento personale in servizio".
Si attesta l'osservanza dell'art. 6 della legge n. 155/89;
4) di dare atto che esiste la
copertura finanziaria come da attestazione agli atti rilasciata dal
responsabile del servizio finanziario ai sensi dell'art. 55, comma 5°, della
legge 142/1990;
5) di dichiarare, attesa l’urgenza;
in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento
immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 47, 3° comma, della legge 8 giugno
1990 n. 142, onde consentire l'avvio dei progetto.
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