Prospettive assistenziali, n. 114, aprile-giugno
1996
Interrogativi
L'ANTHAI RAPPRESENTA TUTTI
GLI HANDICAPPATI?
In occasione del Natale 1995, Giuseppe Trieste,
Presidente nazionale dell'ANTHAI, Associazione nazionale tutela handicappati e
invalidi, ha inviato una lettera a iscritti e non iscritti in cui sostiene di
essere «certo di rappresentare sei
milioni di disabili che aspirano ad una società più giusta, che non
discrimina».
Sei
milioni di handicappati sono tanti, più del 10% della popolazione.
È
sicuro il Presidente dell'ANTHAI di rappresentarli tutti?
La lettera con gli auguri di Natale e del Nuovo anno
si chiude con il seguente post-scriptum: «Non
mi giudichi indiscreto se Le invio un bollettino di conto corrente postale. Ho
voluto offrirLe l'opportunità di rendere concreta, subito, la Sua solidarietà».
Ma, Signor Presidente, si tratta di solidarietà o di
elemosina? Non è giunto - finalmente - il momento di parlare di diritti?
Un ultimo interrogativo: l'organizzazione da Lei
presieduta ha la seguente denominazione “Associazione nazionale tutela handicappati
e invalidi”.
Scusi la nostra ignoranza: può spiegarci la
differenza fra "handicappati" e "invalidi"? Grazie.
IL MALATO GRAVE IN CASA
II Servizio di informazione e documentazione
scientifica delle Farmacie Riunite di Reggio Emilia ha pubblicato il libretto
"Un malato grave in casa".
Gli argomenti trattati sono: i diritti della famiglia,
i diritti del malato, le ulcere da decubito (prevenzione e trattamento), la
stitichezza, l'incontinenza urinaria e fecale, le modalità di sollevamento
del paziente, l'anziano ammalato, i pazienti con esiti di ictus, i soggetti
colpiti da tumore.
Per quanto riguarda il capitolo concernente i diritti
del malato, perché nulla viene detto circa gli interventi che il Servizio
sanitario nazionale deve obbligatoriamente fornire a domicilio, in ospedale e
nelle altre strutture sanitarie e residenziali?
Per quali motivi non viene esplicitato che le famiglie
non sono tenute sul piano giuridico (sul piano etico le valutazioni
appartengono esclusivamente alla sfera personale e non al giudizio delle USL,
dei funzionari e degli operatori) a fornire prestazioni diagnostiche, curative
e riabilitative?
Infine, perché non viene riferito che, per garantire
valide cure domiciliari, non è sufficiente l'aiuto del medico di base, ma è
indispensabile la presenza di un idoneo servizio medico-infermieristico?
DIRITTI E QUALITA NEGLI
ISTITUTI PER ANZIANI
Carla Costanzi, responsabile del progetto
"Anziani" del Comune di Genova, sostiene che «la strategia più realistica sembra per noi consistere nel verificare
accuratamente che entrino in istituto solo coloro che non possono essere assistiti
altrimenti» (1).
Perché questo giusto obiettivo venga realizzato, non
è necessario individuare quali sono le esigenze fondamentali degli anziani
autosufficienti che non sono soddisfatti dagli enti tenuti ad intervenire? Non
devono, quindi, essere coinvolti in primo luogo la cultura, il settore abitativo,
i trasporti, i servizi dì tempo libero? Per quanto riguarda la casa, il Comune
di Genova ha predisposto un progetto per l'utilizzo dei patrimoni delle IPAB e
degli enti assistenziali disciolti?
Circa gli inabili al lavoro sprovvisti dei mezzi
necessari per vivere, sono attuati i servizi, a nostro avviso assolutamente
prioritari, concernenti l'assistenza economica e l'aiuto domiciliare?
In merito agli anziani malati cronici non autosufficienti,
si può parlare di qualità, quando il ricovero in istituto di assistenza
significa la negazione del diritto alle cure sanitarie?
Ha senso proporre istituti per anziani autosufficienti
in grado di accogliere anche anziani malati cronici? Le caratteristiche
strutturali non devono essere nettamente diverse? Non deve essere anche
differente la professionalità degli operatori preposti all'assistenza dei
vecchi autosufficienti e di quelli incaricati della cura di soggetti malati?
(1)
Cfr.
Carla Costanzi, "Strategie per la promozione di qualità negli istituti per
anziani", Prospettive sociali e sanitarie,
n. 4, 1996.
www.fondazionepromozionesociale.it