Prospettive assistenziali, n. 115, luglio-settembre 1996

 

 

USL, COMUNE E ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO A SENIGALLIA: INSIEME PER UN PROGETTO AFFIDO

MARIA LAURA BÒ - MARIA CRISTINA BOSISIO - PAOLO GASPERINI FRANCA MORBIDELLI - MARIA PATRIZIA SPINACI *

 

Negli ultimi tempi le istituzioni ed il volontaria­to hanno raggiunto la consapevolezza che si possa far fronte in modo efficace al disagio mi­norile solo affrontando il fenomeno in modo congiunto ed organico.

Da diversi anni il Comune di Senigallia e l'Azienda USL n. 4 collaborano nell'attuazione dell'istituto dell'affido familiare previsto dalla legge 184/83, essendosi dotati di uno specifico protocollo d'intesa.

Nonostante l'impegno profuso e nonostante sia notevolmente accresciuta la sensibilità sul tema, anche grazie all'affermarsi dell'Associa­zione di volontariato "Un Tetto" che opera nel settore, si è rilevata la necessità di rafforzare la collaborazione tra gli enti e il privato sociale, nonché di sensibilizzare e promuovere maggior­mente l'affido familiare sul territorio.

Una valutazione complessiva degli interventi svolti, ha rilevato l'esistenza di difficoltà preva­lentemente nella fase del reperimento delle fa­miglie affidatarie ed a livello tecnico nella gestio­ne della casistica, è stata evidenziata inoltre la necessità di intensificare il livello di integrazione con il volontariato.

Negli ultimi anni i servizi hanno investito note­voli energie in questi settori: attraverso i progetti annuali elaborati dalla USL n. 4 - Servizio Medi­cina dì base e dagli operatori psicosociali fina­lizzati alla formazione degli stessi, alla divulga­zione e pubblicizzazione dell'istituto, ad una di­versa organizzazione interna e di collaborazione con gli altri enti, all'istituzione di un fondo per le famiglie affidatarie e all'elaborazione di una mo­dulistica tecnica.

Nell'anno 1991 è stato stipulato un protocollo d'intesa tra l'USL n. 4 e il Comune di Senigallia in materia di affido, che ha definito i compiti dei singoli enti ed il raccordo operativo compresa anche l'apposita modulistica amministrativa.

È stato istituito il Servizio centrale minori nell'anno 1992 sulla base di una convenzione tra l'USL n. 4 e il Comune di Senigallia composto da un'équipe interdisciplinare di operatori USL e del Comune di Senigallia con compiti di promozione e coordinamento degli interventi sociali e sanitari per i minori da zero a diciotto anni. Contemporaneamente anche l'Associazione di volontariato "Un Tetto" avviava i primi passi nelle problematiche minorili promuovendo ini­ziative di sensibilizzazione già nell'anno 1988 e attuando le prime esperienze di affido. Quest'anno, per la prima volta, dopo la fase di rispettiva evoluzione, ci si è ritrovati insieme in­torno ad un tavolo per discutere questa proble­matica e per progettare insieme la futura attività Si è così creata quella collaborazione tanto fati­cosa, ma così preziosa tra le istituzioni e tra es­se e il privato sociale, indispensabile per poten­ziare e qualificare gli interventi.

II progetto, per la prima volta congiunto, ela­borato per l'anno 1995, ha avuto come obiettivi prioritari quello di rilanciare in modo determi­nante una campagna di promozione e sensibi­lizzazione sul tema trattato, la riqualificazione degli interventi, il coinvolgimento di tutto il volon­tariato che opera in materia e l'informatizzazione dei dati relativi ai minori in affido ed alla banca famiglie affidatarie.

A tal fine è stato elaborato il "Progetto obietti­vo anno '95" sul tema dell'affido il cui program­ma si è articolato principalmente su due livelli:

1) promozione e pubblicizzazione dell'affido;

2) supervisione-formazione operatori USL n. 4 - operatori Comune di Senigallia e volontariato.

 

Progetto obiettivo affido familiare anno 1995

1) Formazione e pubblicizzazione dell'istituto dell'affido familiare:

a) attivazione di un numero telefonico nella sede della Medicina di base dell'USL n. 4 che ha raccolto le telefonate dei cittadini di tutto il terri­torio;

b) sensibilizzazione sull'affido familiare attra­verso:

b1) manifesti, in cui è stato reso noto alla cit­tadinanza dell'USL n. 4 il numero telefonico spe­cifico atto a fornire le informazioni;

b2) spots pubblicitari e comunicati stampa tramite le radio locali;

b3) uscite pubblicitarie e comunicati stampa sui quotidiani e giornali locali;

b4) proiezioni di n. 3 films sull'affido familiare e sulle problematiche minorili nel mese di mag­gio 1995 presso il Cinema "Gabbiano" di Senigallia, seguiti dalla comunicazione di un'espe­rienza dì affido da parte delle famiglie affidatarie. I films scelti sono stati: K. Loach: "Lady Bird, La­dy Bird"; B. Belzai: "Bashù, il piccolo straniero"; F. Archibugi: "II grande cocomero";

b5) tavola rotonda su "Affido e problematiche minorili: ruolo istituzioni e privato sociale" che si è effettuata il 2 giugno 1995, ore 18, presso I'Au­ditorium "San Rocco" di Senigallia con la parte­cipazione del Presidente del Tribunale per i mi­norenni delle Marche - Dr. Mario Perucci, del Giudice tutelare della Pretura di Senigallia - Dr. V. Capezza, dell'Assistente sociale e della psi­cologa della USL n. 4 di Senigallia - F. Morbidelli e Dott.ssa M.P. Spinaci, della Dirigente dei servi­zi sociali e dell'Assistente sociale del Comune di Senigallia - Dott.ssa M.L. Bb e C. Bosisio, ed il Presidente dell'Associazione di volontariato "Un Tetto" di Senigallia - P. Gasperini. Ha condotto la tavola rotonda l'Assistente sociale Floriana Barile, Responsabile dell'Ufficio coordinamento affidi del Comune di Roma.

Una campagna di promozione di così vasta portata, ci si auspica porti ad una diffusione e conoscenza dell'affido, ad una sensibilizzazione verso le problematiche minorili e soprattutto al reperimento di famiglie disponibili ad accogliere minori in eventuale stato di necessità.

Le famiglie interessate che si rivolgono al nu­mero attivato ricevono informazioni sia telefoni­che sia attraverso materiale inviato a domicilio e vengono successivamente invitate ad un incon­tro di sensibilizzazione condotto dagli operatori del Servizio centrale minori.

 

2) Supervisione e formazione degli operatori USL, Comune e volontariato preposti all'affido fa­miliare e agli interventi sui minori

a) Supervisione degli operatori dell'USL e del Comune preposti all'affido familiare (psicologi e assistenti sociali). È stata effettuata una supervi­sione su alcuni casi di affidamento in corso ed attuati, i percorsi seguiti e le difficoltà incontrate. Sono stati fatti n. 6 incontri di 4 ore ciascuno condotti dalla Dott.ssa Fausta Ciotti (psicologa, psicoterapeuta, consulente del Progetto affido della Provincia di Perugia).

b) Formazione e supervisione per gli operatori dell'USL e del Comune e per i volontari che ope­rano nel settore (Centro pomeridiano "II Germo­glio" - Centro aiuto alla vita - Associazione "Un Tetto" - Consultorio privato UCIPEM). Si sono svolti n. 6 incontri di 3 ore ciascuno condotti dalla Dott.ssa Fausta Ciotti; questi ultimi sono stati occasione di confronto per gli operatori pubblici e i volontari, di conoscenza, di appro­fondimento delle tematiche e per la creazione delle basi per un accordo operativo. II progetto è

stato finanziato per il 50% dall'USL n. 4 e per la restante parte dal Comune di Senigallia.

Rispetto al primo obiettivo riguardante la pro­mozione e pubblicizzazione dell'affido, hanno ri­sposto al numero telefonico 15 nuclei familiari che hanno partecipato al successivo incontro di sensibilizzazione in cui è stato presentato un fil­mato ed è stata ascoltata l'esperienza di affido di 2 famiglie affidatarie.

II manifesto affisso in tutti i Comuni dell'USL n. 4 rappresentava un bambino sostenuto da un gruppo di palloncini in cui era scritta la parola "Affido". A lato è stata rappresentata una frase come un fumetto in cui il bambino chiede: «Mi aiuti a crescere»; questa frase è stata poi lo slo­gan ripetuto nei messaggi pubblicitari sia alla radio che nei giornali locali.

È stata poi coinvolta come radio locale "Radio Velluto Senigallia" sia con uno spot pubblicitario ripetuto per 3 mesi diverse volte al giorno, sia con una serie di interviste all'interno di uno spa­zio che la radio ha riservato agli approfondimen­ti. Nella prima intervista i tre soggetti promotori hanno presentato l'istituto dell'affido ed il pro­getto; nelle successive interviste i singoli enti prima e l'Associazione "Un Tetto" hanno appro­fondito la tematica dell'affido secondo le proprie competenze, ruoli e professionalità.

Sulla stampa locale ("Corriere adriatico") so­no state effettuate otto uscite pubblicitarie utiliz­zando il contenuto del manifesto e contempora­neamente sono stati pubblicati una serie di arti­coli sul tema dell'affido, sulle risposte che veni­vano date dai singoli enti - USL n. 4, Comune di Senigallia e Associazione di volontariato "Un Tet­to", come pure il racconto di alcune esperienze di affido. La stampa locale ha inoltre seguito ogni tappa del progetto con articoli e resoconti.

La proiezione dei films è stata un'esperienza significativa: il messaggio cinematografico coin­volgente ed incisivo ed il dibattito successivo, con la presentazione delle esperienze di affido (a tempo pieno, part-time e di affido a comunità di tipo familiare), ha permesso, grazie al conte­sto, una riflessione sul tema con un pubblico più vasto e di non addetti ai lavori.

La tavola rotonda ha costituito un altro mo­mento importante in cui dall'affido si è passati ad affrontare la problematica più generale del disagio minorile con riflessioni dal punto di vista giuridico, tecnico, amministrativo e sociale. È emersa la necessità di lavorare maggiormente sull'aspetto preventivo e di raccordo tra gli enti e le associazioni preposte, come pure la neces­sità di offrire risposte per lo più diversificate ai bisogni che emergono.

Nel territorio della provincia di Ancona, per esempio, non sono sufficienti le comunità residenziali di prima accoglienza per i minori, come ancora non sono stati attivati sufficientemente i centri pomeridiani e l'assistenza domiciliare educativa ai minori.

Affrontando una prima valutazione sul proget­to non ancora concluso, possiamo effettuare al­cune considerazioni significative:

- l'avere per la prima volta sperimentato la condivisione di un progetto sia a livello di pro­grammazione che a livello operativo tra USL, Comune e un'associazione di volontariato, ha costituito il raggiungimento di un obiettivo im­portante, aprendo un dialogo tra le parti, cer­cando di superare le inevitabili divisioni e diver­sificazioni ed anche le frequenti contrapposizio­ni che spesso si presentano;

- un altro aspetto positivo del progetto è rap­presentato dalla formazione professionale degli operatori psicosociali pubblici e del privato so­ciale che intervengono nell'ambito delle proble­matiche minorili. II metodo adottato della super­visione di gruppo è stato proficuo in quanto ha favorito la condivisione e il confronto tra gli ope­ratori sulle difficoltà, le paure e le resistenze, rafforzando la coesione degli stessi.

Un altro momento significativQ,è costituito da­gli incontri tra gli operatori dell'USL e del Comu­ne con le associazioni di volontariato presenti sul territorio, un'occasione di conoscenza pre­ziosa per attivare una comunicazione ed elabo­rare un linguaggio comune al fine di stabilire i presupposti fondamentali per una collaborazio­ne reale.

Per quanto concerne le iniziative di promozio­ne e sensibilizzazione e le strategie adottate, si ritiene che l'utilizzo della radio e della stampa abbia favorito la diffusione di messaggi e delle informazioni a largo raggio, con un dispendio di risorse poco rilevante. AI numero telefonico, agli incontri di sensibilizzazione, ai cineforum ed alla tavola rotonda è stata rilevata la partecipazione di un numero limitato di famiglie, contrariamente a quanto auspicato dal gruppo di lavoro.

Si è consapevoli del fatto che i processi che portano ad una disponibilità all'affido richiedano

tempi lunghi in quanto tale esperienza coinvolge la famiglia a molti livelli e richiede un grado di di­sponibilità ed elasticità molto ampia.

Inoltre si ritiene che compito dei servizi sia quello di attivare processi di cambiamento che vadano a modificare la cultura nei confronti dei minori e delle famiglie in difficoltà e a sollecitare risorse attive di solidarietà e di impegno da par­te del privato sociale; questi processi potranno richiedere tempi molto lunghi, per produrre ri­sultati, nonché un impegno continuo e costante per seguirne l'evoluzione.

Considerato che dalla prima campagna di pubblicizzazione dell'affido, si è verificata una crescita alle problematiche minorili da parte del­le istituzioni e del privato sociale, si può ipotiz­zare che la campagna di pubblicizzazione 1995 abbia contribuito a rafforzare maggiormente il processo che si era attivato già nel 1990 e che rappresenti una tappa qualitativamente più si­gnificativa rispetto alle esperienze precedenti.

II gruppo di lavoro, impegnato nell'attuazione del progetto dell'affido, oltre alla necessità di ve­rificare e valutare approfonditamente l'esperien­za nel suo complesso, ritiene di dover continua­re ad intervenire individuando inoltre nuovi am­biti, livelli e strategie d'azione; a tal proposito ci si prefigge di estendere la campagna di sensibi­lizzazione ad un territorio più vasto coinvolgen­do la Provincia di Ancona e utilizzando mezzi di propaganda più qualificati ed efficaci.

Nel territorio della USL n. 4, che comprende 11 Comuni tra cui quello di Senigallia (Comune capofila) ed una popolazione di circa 70.000 abitanti, nell'anno 1995 si sono realizzati n. 9 nuovi affidi passando dai 56 affidi complessivi del 1994 ai 65 affidi complessivi dell'anno 1995.

Nel corso degli anni c'è stato anche un cam­biamento qualitativo degli stessi: sono aumenta­ti gli affidi consensuali disposti dagli enti locali, come pure gli affidi part-time rispetto agli affidi a tempo pieno; inoltre i servizi hanno realizzato l'affido sempre più precocemente con un netto incremento di minori al di sotto dei dodici anni.

 

 

 

* F. Morbidelli - M.P. Spinaci, Assistente sociale e Psico­loga servizio centrale minori USL n. 4, Senigallia; M.L. Bd - M.C. Bosisio, Responsabile Ufficio servizi sociali e Assi­stente sociale del Comune di Senigallia; P. Gasperini, Pre­sidente dell'Associazione di volontariato "Un Tetto" di Se­nigallia.

 

 

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