Libri
PAOLO
CENDON - LUIGI GAUDINO, Colpa vostra se
mi uccido - II suicidio e le responsabilità, Marsilio Editori, Venezia,
1996, pp. 125, L. 16.000.
Quando qualcuno si uccide o tenta di farlo, c'è
sgomento, sorpresa, senso di impotenza; vi sono poi i giudizi dei conoscenti
(colleghi di lavoro, compagni di scuola, vicini di casa, negozianti, ecc.).
Vi è talvolta l'intervento del sociologo o del
criminologo o dello psichiatra, che tenta di ricostruire gli eventi e di
analizzare le cause, ma solo raramente ci si spinge ad ipotizzare l'esistenza
d'un "responsabile" diverso dall'autore del suicidio; praticamente
mai è analizzato il suicidio di persone inserite in istituzioni: ospedali,
manicomi, carceri, caserme, scuole, ecc.
II volume copre questo vuoto e indaga sui suicidi
collegati al rapporto fra le vittime e le realtà istituzionali in cui erano
inserite.
Sono questi i luoghi - affermano giustamente gli
Autori - in cui è possibile individuare le omissioni di coloro (istituzioni o
operatori) che avrebbero dovuto esercitare precisi doveri di protezione. Ma,
si sa, coloro che non sono in grado di autodifendersi, non contano nemmeno da
vivi.
II
volume inaugura la collana "Dalla parte dei deboli" diretta dal noto
giurista Paolo Cendon.
RODOLFO
VENDITTI, Giustizia come servizio
all'uomo - Riflessioni di un magistrato sul lavoro del giudice, Editrice
Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1995, pp. 119, L. 11.000.
L'Autore, che è stato magistrato per 43 anni, prende
spunto da momenti ed episodi significativi della sua lunga attività
professionale per riflettere sui principi di fondo che regolano la funzione
giurisdizionale e sulla intensa umanità del lavoro del giudice. Ne esce un
quadro assai vasto dei problemi sollevati dalla deontologia professionale del
giudice: argomento di viva attualità oggi, in cui si parla, all'interno della
magistratura, dell'esigenza di formulare un "codice etico" del
magistrato.
Sullo sfondo di queste riflessioni stanno gli eventi
che hanno caratterizzato gli anni dal 1992 in poi e che hanno reso
popolarissima la magistratura per il contributo decisivo che essa ha dato (e
sta dando) alla moralizzazione della vita pubblica e ad una radicale svolta nei
rapporti tra cittadino e Stato.
II libro potrà anzitutto interessare magistrati, avvocati
e operatori della giustizia, e specialmente i giovani che studiano
Giurisprudenza o che si orientano verso il concorso per entrare in
magistratura. Ma avvincerà anche il lettore comune che, pur privo di bagaglio
giuridico, abbia desiderio di conoscere meglio il mondo, un po' misterioso e
sempre guardato con un certo timore reverenziale, dei giudici, dei processi,
dell'attività giudiziaria.
PIERPAOLO
DONATI (a cura di), Quarto rapporto CISF
sulla famiglia in Italia, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano),
1995, pp. 425, L. 40.000.
II Rapporto
aggiorna l'analisi e le problematiche della famiglia in Italia a partire da un
problema emergente: quello del malessere nei rapporti fra le generazioni. In
Italia tale fenomeno è ancora largamente sommerso, ma è come un fuoco che cova
sotto la cenere: nella maggior parte delle famiglie si riesce ancora a
convivere, ma le difficoltà aumentano ogni giorno di più, soprattutto perché
la società scarica in ambito domestico i conflitti fra le generazioni.
La tesi del Rapporto
è che la famiglia italiana è entrata in una "crisi generazionale"
senza precedenti: lo indicano soprattutto le profonde alterazioni -
strutturali e culturali - dell'intreccio
fra le generazioni, che si è fatto più circolare, caotico, incapace di
differenziare positivamente le generazioni. È così che nelle famiglie emergono
nuove distanze e patologie. Certo, non mancano anche nuovi coinvolgimenti e
solidarietà; ma, affinché l'intreccio fra le generazioni possa aumentare di vitalità, è necessario affrontare
costi e rischi crescenti.
Cosa si può fare di fronte a tale scenario? La
società deve aiutare la famiglia a costruirsi come trama di relazioni
multi-generazionali, positivamente differenziate e integrate fra loro. Bisogna
favorire l'equilibrio dinamico fra le generazioni, che stabilisca i diritti e
gli obblighi reciproci.
IVO
COLOZZI - PIERPAOLO DONATI, Famiglia e
cure di comunità - II difficile intreccio fra pubblico, volontariato e reti
informali nell'Italia di oggi, Franco Angeli, Milano, 1995, pp. 328, L.
38.000.
II volume raccoglie i risultati di una ampia ricerca,
condotta attraverso una severa e laboriosa indagine in tre città italiane
(Bologna, Lucca e Milano) su un campione stratificato di 1.450 famiglie:
- 550 con in casa un
anziano di più di 80 anni;
- 450 che accolgono un invalido adulto (dai 18 ai 54
anni);
- altre 450 con uno o più figli minori, ma con un
solo coniuge (per lo più donna).
Innanzitutto la ricerca ha verificato che la famiglia
interviene nelle situazioni particolarmente difficili, come la presenza di un
handicappato adulto o di un anziano malato cronico non autosufficiente, anche
perché «la gran parte delle famiglie
hanno una importante rete informale, in una percentuale che va dai 2/3 del
totale delle famiglie in su, a seconda del contesto territoriale (maggiore a
Lucca e decrescente a Bologna e a Milano)».
Preoccupante il fatto che «a discapito della sua enorme rilevanza, la rete informale non è riconosciuta
dai servizi cosiddetti "formali" (servizi pubblici dello Stato)».
MARIETTA
B. SPENCER, Bambini ciechi in famiglia
e nella comunità, Servizio di consulenza pedagogica, Trento, 1995, pp. 140,
L. 30.000 (gratuito per i genitori di bambini piccoli).
Questo libro, uscito nel 1987 e adesso ristampato,
contiene consigli pedagogici molto concreti, assieme a centinaia di fotografie
di bambini ciechi. Si rivolge ai genitori e agli educatori. Mette subito in
evidenza che questi bambini sono «bambini come gli altri». Cioè, prima di essere
ciechi, sono bambini, con tutte le esigenze che hanno i bambini. La loro cecità
ci obbliga a tener conto di tante altre cose per riuscire ad educarli in modo
efficace.
II libro della Spencer descrive queste cose
concretamente, facendo molti esempi, documentati con tante fotografie e
commentati con un linguaggio semplice e chiaro. II ruolo della famiglia nei
processo educativo di tutti i bambini, ma in particolare dei bambini con
difficoltà specifiche, è basilare. Altrettanto importante è la loro integrazione
sociale, che deve cominciare subito.
Chi desidera
avere il volume può rivolgersi al Servizio di Consulenza Pedagogica, C.P. 601 -
38100 Trento; tel. 0461 /82.86.93.
PAOLO
MACARIO - GABRIELLA DAMILANO, II bambino
negato - Teoria ed esperienze di pratica educativa nelle condizioni di abuso
all'infanzia, Editrice Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1995, pp. 206, L.
17.000.
Paolo
Macario, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, e Gabriella Damilano,
educatrice professionale, entrambi docenti presso la Scuola per educatori
professionali F!RAS di Torino, affrontano in questo volume il triste fenomeno
del bambino "negato", cioè fatto oggetto di maltrattamenti e di
violenze; una realtà più diffusa di quanto si creda.
Essi offrono una vasta panoramica su questa dolorosa
realtà partendo dall'esperienza diretta di coloro che si occupano di bambini
maltrattati in qualità di operatori educativi e psicologici, sulla base di
quanto finora è stato detto e scritto da autorevoli esperti circa la violenza
sui minori, e analizzando il problema secondo differenti prospettive e le loro
possibili connessioni.
Nella prima
parte spiegano in che cosa consiste l'abuso dell'infanzia, quali ne sono
le vittime, le diverse forme in cui si esercita, e le responsabilità dei genitori
e della famiglia.
La seconda
parte esamina le responsabilità della società e le caratteristiche degli
interventi dei servizi socio-educativi, in particolare l'affidamento
eterofamiliare e la comunità alloggio per i minori.
La terza parte
espone diffusamente sei casi di interventi su bambini maltrattati in un
particolare contesto educativo: la comunità alloggio per minori.
II libro, che si chiude con un'ampia bibliografia
sull'argomento, interessa in modo particolare gli educatori professionali dei
minori "negati", ma insieme tutti coloro che vogliono evitare ai
bambini tante disastrose sofferenze, o aiutare a superarle.
VITTORIO
DE LUCA - GIORGIO STRANIERO, Un figlio
ad ogni costo?, SEI, Torino, 1995, pp. 208, L. 25.000.
II volume raccoglie le testimonianze di genitori e di
esperti con diverse specializzazioni e sensibilità. Sono stati intervistati:
Francesco Santanera - Fondatore dell'Associazione nazionale famiglie adottive
e affidatarie, Camillo Losana - Presidente del Tribunale per i minorenni di
Torino, Pier Carlo Pazé - Giudice tutelare dì Pinerolo, Graziana Calcagno -
Procuratore della Repubblica del Tribunale per i minorenni di Torino, Frida
Tonizzo - Assistente sociale dell'Associazione nazionale famiglie adottive e
affidatarie, Giuseppina Ganio Mego - Assistente sociale e Giudice onorario
della Sezione per i minorenni della Corte d'appello di Torino, Guido Cattabeni
- Medico psicologo, Giuseppina Bergamasco - Insegnante, Enzo e Monica Vacca -
Genitori adottivi, Irma e Carlo Garnieri - Genitori adottivi, e le loro figlie
Antonella e Anna.
Gli argomenti trattati sono adozione (segnaliamo in
particolare gli inserimenti a rischio giuridico) e l'affidamento familiare a
scopo educativo.
www.fondazionepromozionesociale.it