Notiziario del Centro italiano per
l'adozione internazionale
ACCOGLIMENTO,
ACCOMPAGNAMENTO E SUPPORTI PREDISPOSTI DAL CIAI
PER GLI
ASPIRANTI GENITORI ADOTTIVI
1. Informazioni
Per fornire le informazioni
necessarie agli aspiranti genitori adottivi vengono utilizzati più metodi:
a) si prende nota delle richieste scritte e telefoniche e si
invia il fascicolo illustrativo;
b) si organizzano gruppi
informativi, solitamente il venerdì pomeriggio, tenuti dal personale della
segreteria;
c) gli interessati possono acquisire
le informazioni anche a livello locale, dove sono operativi i gruppi
territoriali.
2. II percorso di approccio e di
preparazione
È a disposizione per tutti coloro
che si avvicinano all'adozione internazionale sia che abbiano o non abbiano
ancora il decreto di idoneità. Si svolge in un fine settimana ed è tenuto da 3
0 4 psicologi: un conduttore, un co-conduttore e uno o due osservatori, a
seconda che le coppie siano 10 0 12. Si tiene a Milano, Padova, Napoli e
prossimamente a Bari.
Gli
argomenti trattati:
bisogni degli adulti e dei minori; comunicazione verbale e non verbale fra
genitori e figli; dal bambino ideale al bambino reale; l'abbandono;
l'informazione; motivazioni, aspettative e desideri.
Gli
strumenti utilizzati:
relazione del conduttore, filmato, lavagna, role playing, lavoro di gruppo e
sottogruppo, un questionario studiato e sperimentato dall'Università di Padova.
Nell'ultima mezza giornata una persona della segreteria è presente per
rispondere a tutte le domande sulle procedure e altro, che i lavori possono
aver suscitato. Parallelamente gli psicologi, separatamente, si fanno carico
di un colloquio individuale per le singole coppie, per fare con loro la
sintesi di quanto è emerso, per individuare le aree che meritano ulteriori
riflessioni e approfondimenti e restituire alla coppia tutti gli elementi
raccolti anticipando il parere che andranno ad esprimere al CIAI. II rapporto
con il CIAI può anche terminare qui.
Solamente su richiesta degli
interessati e dopo che questi abbiano ottenuto l'idoneità viene inviato un
questionario che deve essere restituito compilato in ogni sua parte unitamente
all'idoneità e alla copia della relazione dei servizi sociali. II contenuto del
questionario sarà discusso nel corso di un apposito colloquio durante il
quale si procederà anche ad un aggiornamento della situazione generale,
conoscere i figli, naturali o adottivi, eventualmente già presenti in
famiglia, verificare il grado di consapevolezza raggiunto, tracciare il
profilo degli aspiranti genitori adottivi e dell'eventuale bambino che meglio
vedrebbe accolti i propri bisogni. II tutto viene trasformato in una relazione
psicosociale che viene consegnata in segreteria.
Tutte le informazioni sono
considerate coperte dal segreto professionale e vi possono accedere solo il
personale della segreteria e gli psicologi. Non è consentito l'accesso ai
componenti il Consiglio direttivo, formato da famiglie adottive, né al
personale che volontariamente presta la sua opera al CIAI.
3. Fase di accompagnamento
II CIAI, a questo punto, è in
possesso di tutti gli elementi necessari per individuare il Paese dove inviare
la documentazione della famiglia.
I
criteri di scelta del Paese scaturiscono da: profilo della coppia e profilo del bambino
evidenziato dalla relazione, indicazioni preferenziali date dagli interessati
e verificate dagli psicologi durante gli incontri, suggerimenti forniti dagli
stessi psicologi circa la capacità, o non, di gestire l'impatto con una
determinata realtà straniera con la quale i coniugi si dovranno confrontare e
convivere, disponibilità della coppia a viaggiare, tempi di permanenza nel
Paese di origine. Sul versante dei Paesi con i quali siamo autorizzati a
lavorare dobbiamo tenere presente: il sesso, l'età entro le quali normalmente
si configurano le segnalazioni di abbandono che, in linea di massima, ci
pervengono, l'affidabilità delle relazioni sulle situazioni dei bambini, misurare
i rischi conosciuti e le incognite, la possibilità di un inserimento graduale
seguito da personale che conosce il bambino, o se la coppia potrà contare solo
sul rappresentante del CIAI. Fatte queste valutazioni e deciso il Paese si
chiede alla coppia di approntare la documentazione necessaria per l'Autorità
straniera. Mentre questa prepara i documenti, il CIAI appronta i propri che
sono: relazione psico-sociale, dichiarazione di responsabilità, elenco di
tutti i documenti che formeranno il fascicolo.
Documenti
e procedura all'estero.
II numero dei documenti varia dai 12/15 ai 20/22 a seconda dei Paesi e si
differenzia anche sulle traduzioni e legalizzazioni per le quali provvede il
CIAI, su mandato della coppia, se questa ha delle difficoltà a provvedere in
proprio. Rilevante è il costo delle legalizzazioni che variano per ogni singolo
documento e che vanno dalle L. 36.000 per l'india alle 150.000 dell'Etiopia,
esclusa la Romania dove non è prevista. (Quella delle legalizzazioni sarebbe
materia di studio per l'Autorità centrale, da far rientrare negli accordi
bilaterali o nelle convenzioni, così da mantenere la possibilità di verifica
dell'autenticità del documento ma a costi, se non proprio simbolici, almeno ridotti).
Quando il tutto sarà pronto verrà inviato al nostro rappresentante nel Paese
d'origine che provvederà a smistare l'originale e le fotocopie a chi di
competenza: Autorità centrale, laddove esiste, istituti autorizzati, Tribunali
per i minorenni, altre autorità. Da questo punto in poi tutto si differenzia a
seconda del Paese, del suo ordinamento e procedura.
L'attesa
e l'accompagnamento con attività di supporto e confronto. Già con l'invio delle informazioni
gli aspiranti genitori adottivi sono informati della presenza o meno nella
loro zona dei Gruppi territoriali delle Famiglie del CIAI (1) e sono sollecitati
a contattare i referenti per essere invitati alle riunioni e a partecipare
alle attività locali che variano da zona a zona. Incontri sono programmati
dalla sede centrale in aggiunta a quanto viene fatto localmente.
Stiamo predisponendo un progetto di
attività psicomotoria per bambini adottati di età compresa tra i tre e i sette
anni "Troverò il modo per raccontarti di me" (scoprire la
comunicazione, il corpo, il tempo, lo spazio, il personaggio) e un ciclo di
incontri per genitori adottivi "L'adozione dalla teoria alla realtà"
che focalizza l'attenzione su: «Essere genitori adottivi: somiglianze e differenze
con la genitorialità biologica, cambiamenti nella vita di coppia, pensieri ed
emozioni che si accompagnano all'esperienza»; «II bambino: la sua storia,
l'esperienza dell'abbandono, i ricordi, le domande. Come aiutarlo a
confrontarsi con la sua condizione di figlio adottivo», «II confronto con
l'esterno: le reazioni di parenti e amici; l'inserimento a scuola e nel
quartiere».
Ed inoltre dei quaderni monotematici
sui seguenti argomenti: l'abbandono; adottabilità e adozione; la procedura del
CIAI; leggi e trattati internazionali; procedure straniere; essere genitore
adottivo; l'adesione all'ente; l'abbinamento; l'attesa; l'incontro; aspettative
e bisogni; la verifica; l'infanzia; la scuola; l'adolescenza; il ritorno alle
origini; la solidarietà e la cooperazione internazionale: "Un bambino per
amico".
4. L'abbinamento
Questa fase della procedura
adozionale rappresenta uno dei momenti più delicati di tutto I'iter. Bisogna
distinguere, prima di tutto, le due situazioni preliminari:
1. II CIAI invia il fascicolo
personale alle famiglie, completo di documenti e relazione psicosociale,
all'Autorità straniera competente o all'ente da questa delegato, usando come
criterio la compatibilità di ogni singolo nucleo con il "tipo" di
segnalazione possibile (coppia con o senza figli, ecc.) e i vincoli posti dal
Paese (viaggio e periodo di permanenza, ecc.). Gli operatori stranieri,
vagliate le segnalazioni, inviano al CIAI la proposta di abbinamento che sarà
verificata in Italia con l'ausilio degli specialisti, nostri consulenti: in
caso di esito positivo, si attiva il resto della procedura, in caso di esito
negativo si accerteranno i motivi che hanno indotto a sospendere
l'abbinamento e quanto questi siano compatibili con l'eventuale prosieguo per
una nuova proposta o per l'archiviazione della pratica; sul versante del
bambino, invece, si valuta in accordo con le Autorità del Paese d'origine, la
disponibilità di altre famiglie o la remissione della proposta stessa, oppure
2. II CIAI riceve direttamente la
documentazione relativa al minore dichiarato in situazione di abbandono da
parte dell'Autorità straniera o dall'ente da questa delegato e provvede a una
"valutazione orientativa" comparando la disponibilità delle famiglie
in attesa di abbinamento e, individuata la famiglia con i requisiti più rispondenti
ai bisogni del minore, questa viene convocata con le stesse modalità riferite
al punto 1. Anche in questo caso si attiva poi il resto della procedura, sopra
indicata, dopo avere informato e ottenuto l'assenso dell'Autorità straniera. Va
sottolineato che la scelta-dei percorso non è a discrezione del CIAI ma è
vincolata dalle prassi o dalle legislazioni di ogni singolo Paese. II CIAI
invia al Tribunale per i minorenni competente per territorio la comunicazione
dell'avvenuto e confermato abbinamento e, laddove possibile, anche agli
operatori pubblici territoriali, con i quali cerca di attivare un rapporto di
collaborazione nel rispetto delle differenti competenze. È opportuno, a questo
punto, fare alcune riflessioni sul significato che il CIAI dà all'abbinamento.
Non si vuole che questo momento così delicato possa essere interpretato come
un mero sforzo di "accomodamento", mentre è importante e complesso
almeno quanto lo è lo studio di coppia e la valutazione delle potenzialità
genitoriali, anzi è questa la circostanza in cui emerge in modo palese la
bontà o meno del lavoro fin qui fatto. L'adozione, vista come soluzione riparatoria,
deve tenere conto di diversi presupposti: reciprocità compensative, raffronto
tra le aspettative, i limiti e le potenzialità del bambino e degli adulti. Non
può quindi essere la sintesi di una semplice mediazione, ma deve bensì venire
supportata da un minimo di capacità predittiva sulle realistiche possibilità di
integrazione.
Tutto ciò, naturalmente, non può
prescindere dalla possibilità di accedere a informazioni chiare, sicure ed
esaustive sulle condizioni del bambino, non solo sul piano sanitario e
sociale, come spesso si intende in termini riduttivi, ma anche sulla sua
"storia di vita", condizioni psicoaffettive e di adattamento. In tal
senso il CIAI è da anni promotore di aggiornamenti e confronti con gli operatori
stranieri affinché comprendano l'importanza di questa fase della procedura
adozionale. Anche l'arrivo in Italia del bambino viene debitamente segnalato al
Tribunale per i minorenni competente per territorio.
5. La verifica
Altro momento importante è quello
della verifica dell'andamento del rapporto adozionale dopo l'arrivo del
bambino in Italia. C'è da tenere presente che molto spesso i tempi previsti per
l'affidamento preadottivo dalla nostra legge, non sono considerati sufficienti
da parte delle Autorità straniere, che impegnano il CIAI e le famiglie
adottive a inviare dette informazioni per un periodo a volte molto più lungo
(in alcuni casi si è giunti anche ai sei anni successivi).
Anche questa è una fase delicata
poiché se condotta in modo troppo fiscale e inquisitorio rischia di produrre
un'influenza negativa sulle relazioni intrafamiliari, visto che entra nel
merito e vuole "valutare" il livello di integrazione raggiunta
proprio mentre il processo di reciproco adattamento è in corso. Per la
compilazione delle verifiche, il CIAI ricorre ai propri consulenti che
mantengono un rapporto di sostegno fino al compimento dell'iter, con colloqui
individuali e con il gruppo familiare, predisponendo poi le relazioni
psico-sociali che vengono inviate alle Autorità competenti. È questo lo
strumento che consente di osservare il grado di assimilazione delle
informazioni precedentemente fornite alla coppia inerenti le aree a rischio
insite nell'adozione internazionale e il livello di elaborazione psicologica
degli aspetti di ordine affettivo ed emotivo. È anche il momento delicato di
verifica sui criteri che hanno determinato l'abbinamento e, prima ancora,
ispirato lo studio di coppia.
6. Riflessioni finali
Appare evidente quanto tutta la
procedura adozionale che il CIAI utilizza sia fondata sui temi della
conoscenza e della garanzia:
- conoscenza della coppia e garanzia
di accesso all'adozione con il margine di rischio più basso possibile;
- conoscenza del minore e garanzia
sulla condizione giuridica, psicologica e sanitaria al fine di proporgli una
famiglia in grado di rispondere il più possibile ai suoi bisogni;
- conoscenza delle storie delle
parti e garanzia di un "abbinamento" orientato a potenzialità
positive di integrazione;
- conoscenza delle leggi e delle
procedure e garanzia per la coppia e per il minore di avere operato in limiti
di sicurezza e correttezza.
(1) I Gruppi
territoriali sono presenti in: Basilicata, Campania con regolare sede,
Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia (Bergamo, Mantova,
Brescia e Como), Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.
www.fondazionepromozionesociale.it