Notizie
IL MINISTRO LIVIA TURCO E
L'AFFIDO
Riportiamo integralmente la lettera inviata in data 16
dicembre 1996 dal Ministro per la
solidarietà sociale, Livia Turco, agli Assessori degli Enti locali.
«Fino all'approvazione della legge 184/83 il fenomeno
dell'istituzionalizzazione minorile è stato spesso ignorato, nonostante sia
scientificamente provato che l'insufficienza di rapporti stabili e
personalizzati provochino carenze affettive che inducono nel minore effetti
estremamente negativi, capaci di pregiudicare la sua evoluzione psichica e
spesso anche fisica. Complessivamente negli istituti e nei semiconvitti in
Italia, risulterebbero assistiti circa 40.000 minorenni. Molti bambini, per
carenza di informazione, carenza di servizi, negligenza delle autorità
preposte, invece di tornare nella loro famiglia di origine, opportunamente
supportata, o essere collocati temporaneamente in affidamento familiare,
trascorrono il loro tempo in strutture di ricovero.
L'affidamento familiare è una innovazione molto
importante nel sistema di protezione dell'infanzia. La gravità della situazione
in cui versano gli Enti locali, i continui tagli della spesa sociale, hanno
diffuso tra amministratori, operatori, associazioni di settore la
consapevolezza della onerosità organizzativa, della complessità operativa di
una gestione corretta degli interventi di affidamento familiare. Da alcune
parti viene attaccato perché non riesce a decollare: in realtà là dove gli Enti
locali hanno avuto capacità promozionale, dove hanno messo a disposizione
mezzi finanziari e risorse, dove si è coltivata una cultura dell'affidamento e
della solidarietà sono state attuate diverse, positive esperienze di
affidamento familiare. È necessario continuare su questa strada: l'affidamento
familiare è una alternativa valida e possibile al ricovero in istituto. Per
questo motivo intendo promuovere una campagna nazionale di promozione
dell'affidamento familiare con la collaborazione delle Regioni e degli Enti
locali e proporre un disegno di legge per finanziare tali iniziative affinché
gli sforzi già intrapresi si rafforzino e si sviluppino dovunque nel nostro
paese queste esperienze di civiltà e solidarietà. II titolo della nostra
campagna sarà "L'affidamento familiare: un affetto in più per crescere e
per vivere". Naturalmente affinché l'affidamento familiare sia sostenuto
e sviluppato bisogna che ci sia, oltre alla fondamentale disponibilità delle
famiglie, l'impegno delle istituzioni. È per questo che Le chiedo, a nome del
Governo, di sostenere tale iniziativa dando vita, nelle forme che riterrà più
opportune, ad analoghe iniziative a livello locale. Nel corso dei primi mesi
del prossimo anno intendo organizzare una serie di incontri nelle diverse
realtà regionali per promuovere un migliore raccordo tra il Governo nazionale
ed i Governi locali su questi argomenti».
UNA PROPOSTA DI LEGGE
REGIONALE PER L'ISTITUZIONE OBBLIGATORIA DEI SERVIZI ASSISTENZIALI DI BASE
Negli ultimi 50 anni non è stata approvata una sola
norma che sancisca interventi obbligatori in materia di assistenza sociale.
Anche la legge quadro sull'handicap non contiene alcuna disposizione
assistenziale prescrittiva.
Allo scopo di ovviare a questa gravissima anomalia i
Consiglieri regionali piemontesi Pasquale Cavaliere (Verdi), Laura Simonetti e
Francesco Moro (Rifondazione comunista) e Pier Luigi Rubatto (Pensionati) hanno
presentato il 18 giugno 1996 una proposta di legge in cui è previsto che i
Comuni singoli o associati sono tenuti ad istituire i seguenti servizi: «a) assistenza economica; b) assistenza
domiciliare; c) assistenza socio-educativa territoriale; d) assistenza alla persona handicappata ex art. 9 legge 104/ 1992; e) affidamenti presso famiglie, persone
singole, e comunità di tipo familiare;
f) interventi per minori e incapaci, nell'ambito dei rapporti con l'autorità
giudiziaria; g) predisposizione di centri diurni
socio-assistenziali, aventi una capienza massima di 25 posti,
usufruibili almeno 40 ore settimanali, salvo diversa esigenza degli utenti o dei
loro tutori, per handicappati intellettivi
ultraquattordicenni, non inseribili in attività
formative e nel lavoro a causa della gravità delle loro condizioni fisico-intellettive e della
limitata o nulla autonomia personale; h)
inserimenti presso comunità alloggio aventi al massimo 8-10 posti letto
dei soggetti privi di adeguato
sostegno familiare».
È, inoltre, stabilito che «entro e non oltre 24 mesi dall'entrata in vigore della presente legge
dovranno essere istituti almeno un
centro diurno e una comunità alloggio
ogni 30 mila abitanti di cui ai precedenti
punti g) e h)».
PROGETTO
SPERIMENTALE "LABORATORI EDUCATIVI PER ADOLESCENTI"
In data 9 dicembre 1996, il CSA
ha presentato al Comune di Torino la proposta che riportiamo, il cui obiettivo
è la creazione di spazi educativi per adolescenti, organizzati con valenze
formative.
Soggetti interessati
- gli adolescenti del quartiere,
interessati all'iniziativa;
- gli attuali utenti dei
laboratori gestiti dal settore assistenziale (CAD - Centro attività diurna,
LIDO - Laboratori integrati di osservazione, ecc.);
- ospiti di comunità alloggio,
in affidamento familiare, seguiti dai servizi assistenziali nel periodo
extrascolastico.
Zona proposta
Circoscrizione 2, per le molteplici attività già
esistenti.
Motivazioni
Unificare le molteplici
esperienze presenti nel territorio, spostare dal settore assistenziale iniziative
proprie del settore educativo-formativo, coordinando le offerte presenti da
parte dei due Assessorati (in un secondo periodo potranno essere coinvolte i
settori "sport" e "cultura") al fine di assicurare la
copertura di almeno tre ore pomeridiane, dal lunedì al venerdì di attività che
possano essere usufruite:
- dai giovani del quartiere (si può
prevedere una quota di partecipazione, analogamente alle attività di
"Sport insieme");
- dai giovani con handicap
intellettivo frequentanti ancora percorsi scolastico-formativi o in attesa di
occupazione al fine di migliorare il loro grado di autonomia o mantenere i
livelli acquisiti;
- dai giovani con handicap
intellettivo in carico ai servizi socio-assistenziali. Si tratta di soggetti
che non possono essere avviati al lavoro, ma che possiedono autonomia e
capacità ed è dunque importante assicurare loro momenti socializzanti e
formativi. Attualmente sono previsti interventi parziali, da parte
dell'Assessorato all'assistenza, con la possibilità di usufruire anche di
altre attività esistenti sul territorio. Ad integrazione di quelle già offerte
dai servizi assistenziali, si può giungere ad assicurare all'utente e alla
sua famiglia la copertura a tempo pieno, di cui necessitano. È ovviamente
inteso che per tutti gli altri adolescenti handicappati con abilità e autonomia
e in grado quindi di usufruire di queste attività (ad esempio handicappati motori,
sensoriali...) hanno accesso alla pari degli altri adolescenti;
- dagli adolescenti ospiti di
comunità alloggio, seguiti dai servizi assistenziali affinché possano trarre
giovamento dalla possibilità di usufruire di momenti di incontro con adolescenti
del quartiere (oggi per questi soggetti sono previsti interventi del settore
assistenziale che ne aumentano l'emarginazione e l'isolamento).
ATTIVITA
FORMATIVA 1997 DELLA FONDAZIONE ZANCAN
Seminari e corsi di formazione
Minori extracomunitari: interventi e responsabilità dei
servizi sociali, sanitari, educativi, giudiziari
Malosco
(Tn), 6-12 luglio 1997
Strumenti per l'integrazione istituzionale e operativa:
protocolli, accordi e contratti di programma, convenzioni, accreditamento
Malosco
(Tn), 20-26 luglio 1997
Di
nuovo insieme: quali opportunità dai servizi per i minori e la famiglia
Malosco
(Tn), 24-30 agosto 1997
II
lavoro di strada: esperienze, modelli, condizioni di efficacia
Malosco
(Tn), 7-13 settembre 1997
I
servizi per la famiglia: organizzazione, costi, responsabilità
Malosco
(Tn) 14-20 settembre 1997
Corso sul lavoro per progetti
I modulo: 28 febbraio - 1 marzo 1997; Il modulo: 4-5
aprile 1997; III modulo: 9-10 maggio 1997; IV modulo: 6-7 giugno 1997; V
modulo: 12-13 settembre 1997; VI modulo: 24-25 ottobre 1997.
Corsi di perfezionamento
La
valutazione della qualità nei servizi - IV edizione
I modulo: 5-6-7 marzo 1997; II modulo: 6-7-8 maggio; III
modulo: 1-2-3 settembre 1997; IV modulo: 19-20-21 novembre 1997.
Gruppi
di lavoro: responsabilità, relazioni, coordinamento - II edizione
I modulo: 28-29-30 aprile 1997; II modulo: 3-4-5 giugno
1997; III modulo: 4-5-6 settembre 1997; IV modulo: 26-27-28 novembre 1997
In preparazione: "ll diritto e l'organizzazione del servizi alle persone". .
Per informazioni
rivolgersi alla Fondazione Zancan, Via Vescovado 66, 35141 Padova, Tel. 049/
663800, Fax 049/663013.
www.fondazionepromozionesociale.it