ANNA GALLO (*)
II volontariato con finalità sociali si pone oggi
come promotore di una solidarietà diretta ad ottenere dalle autorità
competenti il riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone deboli; opera
inoltre per la formazione di una coscienza rivolta alla prevenzione e alla
rimozione del disagio. L'ASVAD, Associazione solidarietà e volontariato a
domicilio, dopo cinque anni di attività, è convinta, in base alle esperienze
acquisite, che il volontariato domiciliare è la risposta ottimale alle
esigenze delle famiglie che curano a casa loro i congiunti malati ed è una
reale alternativa al ricovero in istituto di anziani, degli handicappati e
dei minori.
Tuttavia, per essere efficaci, gli interventi domiciliari
devono essere inseriti nell'ambito dei servizi (istituiti o da istituire)
necessari per dare una risposta soddisfacente ai bisogni delle famiglie e
delle persone in difficoltà.
I nostri cinque anni di esperienza ci consentono di
indicare le caratteristiche essenziali del volontariato:
- disponibilità personale;
- gratuità delle prestazioni, sia quelle assicurate
da volontari, sia quelle fornite dall'associazione (1);
-
organizzazione democratica del gruppo; - non sostituirsi alle attività proprie
dell'ente pubblico;
- calarsi nei problemi più pressanti, ad esempio
pretendere il riconoscimento del diritto alla salute, il rispetto dell'obbligo
scolastico, la tempestività delle prestazioni assistenziali;
-
il controllo dell'idoneità degli interventi di competenza di Comuni, Province,
U.S.L. ecc. Tre gli obiettivi principali che ci siamo prefissati:
- intervento diretto alla persona in collaborazione
con i servizi sanitari e sociali del quartiere, al fine di consentire ai
cittadini in difficoltà e ai soggetti in tutto o in parte non autosufficienti
di rimanere il più possibile nel proprio ambiente di vita e di contrastare il
ricorso all'istituzionalizzazione e all'ospedalizzazione;
-
supporto ai familiari che accolgono malati a casa loro, in particolare i
soggetti seguiti dal servizio di ospedalizzazione a domicilio;
- promozione delle iniziative necessarie per la
tutela delle esigenze e dei diritti degli anziani, degli handicappati e dei
minori in difficoltà.
II
percorso dei nostri interventi può essere così esemplificato:
Segnalazione del caso da parte del soggetto
interessato o dei suoi congiunti o del servizio sociale di ospedalizzazione a
domicilio
▼
Analisi della situazione
▼
Definizione delle priorità
▼
Individuazione del volontario
▼
Definizione del programma di intervento
▼
Intervento
▼
Valutazione dei risultati raggiunti
II metodo di intervento viene applicato sia per la
persona anziana che per il soggetto giovane. Questa metodologia comporta un
numero limitato di interventi all'anno (perché l'intervento è continuativo ed
i soggetti vengono seguiti sempre dagli stessi volontari). Siamo convinti che
per concorrere a rafforzare e a promuovere l'autonomia della persona anziana o
giovane che sia, bisogna intervenire con progetti miranti a raggiungere quegli
obiettivi che come volontari condividiamo. Riteniamo infatti che la sola solidarietà
e lo spontaneismo possono diventare una forma di assistenzialismo, che di certo
non stimola l'autonomia della persona.
Gli interventi finora effettuati dall'ASVAD a livello
domiciliare nei confronti delle persone anziane e non, hanno dimostrato
l'importanza della permanenza in famiglia. Tale permanenza diventa essenziale
per gli anziani con una residua autosufficienza e per quelli malati totalmente
dipendenti. Quando un anziano deve lasciare la sua casa per essere ricoverato
in ospedale o in istituto, il più delle volte subisce traumi anche gravi
provocati dalla perdita dei contatti sociali e dal distacco dalla famiglia.
Non
sempre l'ospedale e l’istituto di ricovero forniscono all'anziano risposte
adeguate ai suoi bisogni: l'affetto e l'amicizia sono per loro importanti e
possono diventare dei coadiuvanti per una maggiore efficacia della terapia.
Attualmente, presso I'ASVAD sono impegnati 17
volontari che svolgono la loro attività per almeno tre ore alla settimana. I
casi seguiti dal 1991 sono un centinaio. L'associazione svolge anche compiti di
informazione per coloro che sono residenti fuori del territorio in cui
l'associazione opera, segnalando ai servizi competenti le situazioni di cui
viene a conoscenza. È in preparazione un corso di formazione per l'assistenza
ai malati di Alzheimer in collaborazione con I'AIMA, Associazione italiana
malati di Alzheimer, sezione di Torino per avviare una nuova esperienza a
favore non solo delle persone colpite da demenza senile, ma anche delle
famiglie che se ne fanno carico.
Prestazioni minime richieste ai volontari
L'ASVAD richiede ai propri volontari una disponibilità
di almeno 3 ore settimanali. Gli interventi hanno la durata necessaria per
dare un supporto adeguato alle esigenze delle persone (anziani, handicappati,
minori con famiglie in difficoltà).
La preparazione dei volontari
Volontari non ci si improvvisa e non basta neppure
avere tanta disponibilità; il volontario deve essere in grado di superare le
possibili difficoltà che può incontrare e soprattutto deve essere preparato a
capire i problemi di quella determinata persona.'
L'interessato e la famiglia devono avere la sicurezza
che è sempre presente la disponibilità dell'Associazione per i problemi che si
presentano. È evidente che l'intervento dei volontari non dovrà sostituire le
prestazioni di competenza dei servizi sanitari e assistenziali.
Attività svolte
I volontari dell'ASVAD operano a domicilio, per cui
la loro formazione è di importanza fondamentale: quando un volontario agisce
in ospedale ha un supporto, mentre quando entra in una casa, questo supporto
spesso non c'è. Occorre allora che la persona che vuole fare questo servizio
abbia una preparazione adeguata: ovviamente gli interventi del volontario non
richiedono una preparazione "specialistica".
L'Associazione istituisce corsi di formazione mirati
ad affrontare un contatto diretto con le persone colpite da infermità, disagio
e per una adeguata conoscenza delle cause.
Gli argomenti che vengono discussi sono incentrati
verso uno specifico obiettivo "Prima intervenire a casa" e così si
sviluppano:
- aspetti sociali, i problemi del territorio, gli interventi,
la collaborazione dei servizi sociali e volontariato;
-
conoscere le malattie come il morbo di Alzheimer;
- ospedalizzazione a domicilio, la casa come unità di
cura, l'informazione, gli aspetti medici, gli aspetti psicologici;
-
conoscere l'handicap, la relazione volontario-famiglia-handicappato;
-
il diritto dell'anziano, dell'handicappato e del minore in difficoltà ad essere
aiutati e curati.
Che cosa deve fare il volontario
Deve operare per togliere dall'isolamento i malati,
l'utente, e la loro famiglia aiutandoli a risolvere i problemi di natura
pratica (commissioni, spese, disbrigo di pratiche).
L'apporto non deve essere assistenzialistico o infermieristico,
ma umano e relazionale. È assolutamente indispensabile che sia rispettato
l'orario concordato in modo da permettere ai familiari dell'ammalato o
dell'utente di fare programmi senza preoccupazioni.
Se
l'anziano viene trasferito in ospedale, è necessario continuare a seguirlo.
Che cosa non deve fare il volontario
Non deve mai fornire prestazioni infermieristiche.
Non dimenticare di mantenere la riservatezza più assoluta. Le mansioni del
volontario non devono sostituire gli interventi forniti dall'ospedalizzazione a
domicilio e dall'assistenza domiciliare erogata dai servizi sociali, ma
svolgere un ruolo integrativo. Per quanto riguarda i doveri del volontario,
riportiamo in allegato l’impegno che deve sottoscrivere.
Aspetti organizzativi
L'assunzione dei casi presso i quali si svolge il
servizio di volontariato è decisa esclusivamente dal responsabile
dell'Associazione in accordo con i volontari che interverranno.
I volontari che si sono resi disponibili ai servizi
di volontariato a domicilio, prima di iniziare la propria attività si devono
mettere in contatto con l'équipe medica e l'assistente sociale che segue
l'anziano ammalato in ospedalizzazione a domicilio per avere notizie sulle sue
condizioni psicofisiche e sulla sua situazione familiare.
Analogo
rapporto viene stabilito con l'assistente sociale di zona.
Ogni volontario deve garantire l'impegno di almeno
tre ore settimanali (richieste dallo statuto); qualora per qualsiasi motivo non
gli fosse possibile recarsi presso l'ammalato o l'utente, deve avvisare il
responsabile dell'associazione.
II
volontario pertanto rimane presso il domicilio dell'ammalato o dell'utente il
tempo pattuito e
decide con il nucleo
famigliare quando è opportuno
ritornare.
Se nello stesso nucleo familiare sono presenti per
necessità più volontari per permettere i turni di assistenza, ciascuno deve
rispettare l'orario prestabilito per evitare sovrapposizioni. Qualsiasi
richiesta che può arrivare dall'anziano o dal nucleo familiare e che esuli dal
proprio servizio, viene discussa con il responsabile dell'associazione.
Se il familiare non ritorna all'ora prestabilita il
volontario non può lasciare la persona che segue.
In caso di qualsiasi incidente occorre informare al
più presto il responsabile dell’associazione e fare una relazione scritta.
Una volta al mese i volontari partecipano agli
incontri in cui è presente lo psicologo della associazione per verificare i
problemi connessi con l'intervento domiciliare come ad esempio:
a)
la personalità dell'utente seguito a casa e le sue richieste;
b)
le ansie e le emozioni legate al rapporto con l'ammalato o l'utente;
c)
problemi legati ad un servizio che si protrae per molto tempo;
d)
la morte, il coinvolgimento affettivo e l'identificazione tra volontario ed
ammalato.
Allegato 1 - Impegno dei volontari
lo sottoscritto
________________________________________________________________ nato a
________________ residente a ________________ via _________________________________
mi
impegno quale volontario socio o non socio della ASVAD (Associazione
solidarietà volontariato a domicilio) a rispettare lo statuto dell'ASVAD
stessa (di cui ricevo copia) e in particolare quanto previsto dall'art. 7 dello
statuto stesso, qui integralmente riportato.
I volontari che svolgono le attività dl volontariato domiciliare
devono sottoscrivere una dichiarazione per l'assunzione dei seguenti impegni:
-
prestazioni di attività di volontariato con carattere di continuità e per
almeno tre ore settimanali;
- partecipazione alle iniziative di formazione di
base s di aggiornamento, organizzato dall'associazione in collaborazione con
enti pubblici interessati, nel corso delle quali possa essere valutata anche
l'idoneità all'azione di volontariato in questo specifico ambito;
- riconoscere all'utente il diritto di rifiutare
f'intervento e garantire il pieno rispetto delle convinzioni etiche, religiose
e filosofiche dei paziente e dei familiari;
-
non interferire in alcun modo nei rapporti fra paziente, familiari e operatori
dei servizi pubblici e privati;
- non riferire a nessuna persona e organizzazione in
merito ai fatti personali riguardanti il paziente ed i suoi familiari;
- segnalare esclusivamente all'Associazione notizie
sulla attività prestata, limitatamente a quanto deve essere trasmesso per
garantire la funzionalità degli interventi di volontariato a domicilio, senza
alcun riferimento ai fatti personali del paziente e dei familiari.
(*) Presidente dell'ASVAD, Associazione
solidarietà e volontariato a domicilio, organizzazione aderente al CSA, Coordinamento
sanità e assistenza tra i movimenti di base.
(1) Ai sensi della legge quadro sul
volontariato n. 266/ 1991, mentre i volontari devono lavorare a titolo assolutamente
gratuito, le associazioni di volontariato possono stipulare con gli enti
pubblici e privati convenzioni di importo anche rilevante: addirittura non ne è
previsto un limite massimo.
www.fondazionepromozionesociale.it