Prospettive assistenziali, n. 119, luglio-settembre 1997

 

 

Notiziario del Centro italiano per l'adozione internazionale

 

 

LA SITUAZIONE DEI MINORI ETIOPICI E L'ADOZIONE IN NAMIBIA

 

In data 1 e 2 luglio 1997 si è svolto a Nazareth (Etiopia) il primo convegno nazionale sui problemi dell'infanzia e dell'adozione. Durante i due giorni di lavoro sono state presentate varie relazioni di cui renderemo conto anche nei prossimi numeri di "Prospettive assistenziali". Il primo contributo del Dott. Ato Yitna Worku, Direttore del programma di "Riabilitazione dei minori" del Ministero degli affari sociali di Addis Abeba; il secondo del Dott. Ato Shimelis Adugna, Consigliere dell'UNICEF.

 

 

La situazione dei bambini etiopici

 

II Centro nazionale di statistica della Repubblica federale democratica di Etiopia riporta che su una popolazione totale di 54.939.000, ben 26.676.000 sono minori sotto i 15 anni di età (cioè il 48% della popolazione totale). Di essi 5.536.200 e cioè il 20% di questi minori vivono in uno stato di estrema depri­vazione.

Molti di loro sono portatori di handicap, ci sono poi bambini lavoratori a causa dell'estrema indigenza della famiglia di origine e non vanno inoltre trascu­rati tutti quei bambini non etiopici che vivono nei campi dei rifugiati.

I problemi che affliggono i bambini etiopici non sono differenti rispetto a quelli di altri paesi in via di sviluppo. Malnutrizione, malattie contagiose, man­canza di cure appropriate, di servizi di prevenzione sanitaria e di strutture di scolarizzazione.

I problemi sociali ed economici dei bambini sono oggi strettamente legati alla situazione demografica del Paese. L'alto tasso di fertilità combinato con moderato declino della mortalità infantile ha contri­buito ad aumentare il numero dei bambini ed ha parallelamente aggravato la loro condizione.

Una donna ha mediamente sette figli. Questo dato va tuttavia meglio analizzato; la maggiore fertilità si riscontra infatti nelle zone rurali mentre in quelle urbanizzate una migliore informazione e l'uso di contraccettivi fa sì che la natalità sia molto più ridot­ta.

La mortalità infantile è stimata di 111 su mille nati; la mortalità dei bambini sotto i 5 anni è stimata 165 su 1000.

Ogni anno 210.000 bambini muoiono prima del compimento del primo anno di vita. Ogni anno 350.000 bambini muoiono prima dei cinque anni.

Sulla base di informazioni limitate è inoltre possi­bile stimare che dal 7 al 10% dei bambini sotto i 5 anni sono gravemente malnutriti e il 40/60% sono sotto peso. L'Etiopia avrà bisogno di un tempo molto lungo per risolvere la propria situazione.

Bambini di strada

Per bambini di strada in Etiopia si intendono tutti quei ragazzi di entrambi i sessi, di età compresa fra i 7 e i 14 anni, che vivono ai margini della vita degli adulti.

I bambini di strada sono stimati in 97.500, ma un milione di altri bambini sono da considerarsi ad alto rischio.

AI di fuori di queste cifre 95.000 sono i minori che usufruiscono dei servizi dello Stato a causa della loro precaria situazione.

Addis Abeba, la città più popolosa dell'Etiopia, è passata dai 20.000 ai 40.000 bambini di strada. Per quanto riguarda le altre città le stime sono le seguenti: Nazareth 5.000; Diredawa 5.000; Bahir Dar 5.000; Jimma 3.000; Awassa 3.000 e Mekele 3.000.

Le cause principali del fenomeno possono essere individuate in:

- una situazione socio-economica e l'esplosione demografica associata alla povertà;

- l'assoluta povertà di molte famiglie;

- I'inurbazione della popolazione;

- la morte dei genitori;

- la dissoluzione della famiglia;

- l'insufficiente supporto e vigilanza da parte della famiglia;

- i maltrattamenti;

- il prolungarsi della guerra.

Bambini orfani

II numero dei bambini orfani a causa della lunga guerra che si è protratta in Etiopia per 18 anni non è conosciuto appieno. Tuttavia, sulla base di una ricerca effettuata da 112 organizzazioni non gover­native e da alcuni uffici governativi, sembra che il loro numero sia intorno ai 24.000.

In Etiopia esistono misure alternative per gli orfani e i bambini abbandonati a seconda delle regioni. Attraverso questo meccanismo molti bambini sono stati adottati da famiglie etiopiche che non avevano figli propri. Dal 1989 al 1996, 2.894 bambini sono stati adottati con adozione nazionale ed internazio­nale.

Bambini portatori di handicap

II Ministero dell'educazione, Divisione per l'educa­zione speciale, stima che 2.200.000 bambini sotto i 15 anni sono colpiti da handicap.

Nei paesi in via di sviluppo come l'Etiopia, dove la maggioranza della popolazione ha un accesso molto limitato alle cure sanitarie ed alla prevenzione delle malattie, bisogna considerare che il bambino portatore di handicap è spesso un fardello troppo grave per famiglie che vivono al limite della sopravvivenza: ciò comporta che questi bambini siano i primi ad essere abbandonati a se stessi.

Molto spesso alimentazione inidonea, trattamenti medici impartiti da personale non specializzato, matrimoni precoci delle ragazze e successive gravi­danze, maltrattamenti, lavoro minorile, ecc. contri­buiscono in modo rilevante ad incidenti che causa­no menomazioni e inabilità.

I servizi disponibili per questi bambini sono limita­ti. I dati indicano che solo 2.000 (l0 0,09%) dei bam­bini portatori di handicap godono di una assistenza da parte dello Stato.

Educazione

In base al rapporto del Ministero dell'educazione del giugno 1996, sono 104 i bambini che usufrui­scono del servizio di scuola materna ed asilo; 193 sono gli iscritti alla scuola primaria, 306 alla secon­daria e 1,127 alle superiori. In tutta l'Etiopia la mag­gioranza degli iscritti appartiene al sesso maschile, eccetto che ad Addis Abeba.

Salute

Secondo il rapporto UNICEF del 1994, la mortalità infantile in Etiopia è una delle più alte del mondo. Meno del 20% della popolazione ha accesso all'ac­qua potabile e la maggioranza supplisce a questa carenza procurandosi l'acqua nei fiumi spesso inquinati. Le vaccinazioni coprono solo il 25% della popolazione infantile. La maggioranza dei bambini non hanno accesso alle cure di base.

 

L'adozione in Namibia

In Namibia l'adozione è praticata ed è regolata dal Children's Act n. 33 del 1960.

Chi può adottare

Secondo il Children's Act ci sono quattro catego­rie di persone che hanno accesso all'adozione:

a) marito e moglie congiuntamente;

b) una singola persona (non coniugata, divorziata o vedova);

c) individualmente una persona coniugata quando il coniuge è affetto da malattie mentali o difetti fisici; d) individualmente una persona coniugata, quan­do è separata con atto giudiziale.

I genitori adottivi devono avere almeno 25 anni. L'adozione è prevista per i minori fino ai 16 anni di età. L'autorizzazione all'adozione deve essere data

dai genitori o dal tutore del minore. Nel caso di bam­bini nati da una madre non coniugata è ammesso solo il consenso della madre. II consenso di uno dei genitori è sufficiente anche nel caso che l'altro geni­tore sia deceduto, mentalmente disturbato o incar­cerato o quando uno dei genitori ha abbandonato la famiglia.

La Corte competente considera le domande di adozione solo quando è evidente che questo stru­mento è essenziale per il benessere del minore.

La principale considerazione dell'autorità è quindi il miglior interesse del bambino. È compito della Corte giudicare se i genitori del bambino siano per­sone di fiducia che sappiano offrire sufficienti cure al bambino sia dal punto di vista finanziario che edu­cativo. Alla Corte spetta anche il compito di consi­derare la religione del minore, il suo passato e la sua appartenenza etnica per scegliere la migliore situazione per lui.

Con l'adozione il minore assume il cognome dei genitori adottivi ed avrà tutti i diritti del figlio natura­le compresi i diritti ereditari. In assenza di una volontà specifica, il bambino adottivo non potrà tut­tavia ereditare da nessun parente dei genitori adot­tivi.

L'adozione può essere annullata in tre soli casi: a) quando i genitori naturali del minore chiedono l'annullamento a seguito di una adozione avvenuta senza il loro consenso;

b) quando i genitori adottivi dimostrano che l'ado­zione è avvenuta con una frode a loro insaputa o quando il bambino dimostra di soffrire di disturbi mentali o fisici sconosciuti al momento dell'adozio­ne;

c) quando si dimostra che l'adozione è palese­mente dannosa per il minore.

Le statistiche nazionali dimostrano che dal momento dell'indipendenza (agosto 1992) sono state effettuate 127 adozioni. II 70% dei bambini sono stati adottati da singoli (generalmente donne); si tratta in prevalenza di bambini sotto l'anno di età. Spesso questi bambini sono stati adottati dalla fami­glia estesa. Nel 60% dei casi l'identità dei genitori naturali è conosciuta da parte dei genitori adottivi.

In Namibia l'adozione internazionale è illegale. È comunque concessa l'adozione nel caso di una cop­pia mista, ma solo quando questa risieda perma­nentemente in Namibia e uno dei genitori sia comunque cittadino namibiano. L'unica eccezione ammissibile è la concessione dell'adozione a cittadi­ni namibiani residenti all'estero.

 

 

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