Prospettive assistenziali, n. 120, ottobre-dicembre 1997

 

 

Notiziario dell'Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale

 

 

 

NEGATA LA COMPETENZA DELLA SANITÀ A MIGLIAIA DI MALATI PSICHICI

 

Nel documento "La tutela dei diritti dei malati di mente in relazione alla chiusura definitiva dei residui manicomiali" (cfr. Prospettive assistenziali n. 118, pag. 58) I'UNASAM aveva censurato il «fenomeno, purtroppo già verificatosi ed ancora in atto, per il quale i pazienti degli ex ospedali psichiatrici vengono abusivamente scaricati sul settore assistenziale, ossia in strutture di mera custodia, quali sono ad esempio le case di riposo, del tutto inadeguate a for­nire corretti interventi curativi e riabilitativi a tutela della salute e dei bisogni reali dei malati di mente».

AI riguardo il Presidente dell'UNASAM in data 16 ottobre 1997 ha inviato al Ministro della sanità, Rosy Bindi, e p.c. agli Ori. li Marida Bolognesi e Francesco Carella la seguente lettera:

«Un po' da tutte le Regioni giungono aIl’UNASAM notizie allarmanti riguardo a delibere, norme o rego­lamenti che impongono a pazienti in via di dimissione (o alle loro famiglie) il pagamento di contributi giorna­lieri integrativi, rivalse su pensioni ecc., o peggio intervengono sui patrimoni.

Ora tutti ricordiamo una Sua affermazione verbale più volte ripetuta (su cui pienamente concordiamo), ma mai scritta: "a nessuno di questi pazienti, con cui la società ha un debito così grande, sarà mai chiesta una lira; la sanità se ne farà carico a vita".

Ritenendo molto grave quanto sta accadendo e del tutto contrario allo spirito che dovrebbe animare il pro­cesso di chiusura dei manicomi, mi permetto di sotto­porle il problema e di chiederLe a nome dell'UNASAM un urgente chiarimento scritto (come comma dell'atte­so Progetto obiettivo), anche perché fra le righe di questi episodi si legge uno scorretto passaggio di per­sone malate dalla sanità all'assistenza».

 

 

URGENTE L'APPROVAZIONE DEL PROGETTO OBIETTIVO SULLA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE

 

L'UNASAM ha avanzato le seguenti richieste:

1. Approvazione senza ulteriori ritardi e con decre­to del Presidente della Repubblica del Progetto obiet­tivo "Tutela della salute mentale".

2. Interventi idonei a garantire che nelle Regioni si proceda alla chiusura effettiva degli ex ospedali psi­chiatrici attraverso un processo reale di dimissione dei pazienti.

3. Promozione di una indagine conoscitiva da parte delle Commissioni parlamentari "Affari sociali" della Camera dei Deputati e "Sanità" del Senato sulle strut­ture private sia convenzionate che abusive operanti sul territorio nazionale.

4. Le Regioni devono determinare con legge, in tempi brevi, gli standards di qualità che costituiscono requisiti ulteriori per l'accreditamento di strutture pub­bliche, di strutture del privato imprenditoriale e del pri­vato sociale, già in possesso dei requisiti minimi richiesti per l'esercizio delle attività sanitarie.

5. Verifica ufficiale a livello ministeriale delle possi­bilità concrete che le aree e i beni mobili e immobili degli ospedali psichiatrici dismessi possano produrre reddito, da utilizzare secondo le destinazioni previste dalla legge finanziaria 1997. Le quote di finanzia­mento, previste dall'art. 20 della legge 67/1988, da destinare prioritariamente ai dipartimenti di salute mentale, devono essere utilizzate per la realizzazio­ne di centri diurni di riabilitazione e di strutture resi­denziali sia per la vecchia e per la nuova utenza (al riguardo non è corretta la posizione espressa nella circolare del Ministero della sanità del 18.6.1997); le Regioni devono destinare una quota pari al 5% del Fondo sanitario regionale per l'attuazione del nuovo Progetto obiettivo, nonché vincolare con specifica normativa l'attuale spesa regionale corrente destina­ta agli ospedali psichiatrici in modo che essa sia uti­lizzata esclusivamente per la gestione delle strutture intermedie da istituire sul territorio per la vecchia e la nuova utenza in relazione alla progressiva dismissio­ne degli ospedali psichiatrici che insistono in tali regioni (in tal senso è stato approvato un articolo spe­cifico nella legge regionale riguardante il bilancio 1997 della Regione Campania); intervento del Ministero della Sanità per vincolare quote del Fondo sanitario nazionale alla realizzazione di progetti sulla tutela della salute mentale, ai sensi dell'art. 1 comma 34 della legge finanziaria 1997.

6. Integrare la legge 833 con una normativa che definisca alcune scelte fondamentali quali: a) il ruolo, le funzioni e la struttura del Dipartimento di salute mentale. Vanno, in particolare, definite le seguenti questioni: i servizi e le strutture intermedie in cui si articola il Dipartimento stesso, l'attività di prevenzio­ne e la riabilitazione psico-sociale, il budget, l'istitu­zione di uno o più dipartimenti in relazione all'esten­sione territoriale e alla densità di popolazione delle singole USL, l'integrazione delle attività socio-sanita­rie; b) la regolamentazione del trattamento sanitario obbligatorio, definendo con chiarezza chi deve atti­varlo, le modalità di attuazione e le sedi in cui può essere attuato. In attesa di tale normativa il Progetto obiettivo "Tutela salute mentale 1997-99" deve esse­re recepito dalle singole Regioni con una specifica legge entro un termine tassativamente previsto.

7. Approvazione in tempi brevi della proposta di legge sull'Amministratore di sostegno, che modifica la normativa vigente sull'interdizione e l'inabilitazione, inadeguata a rispondere alle esigenze della tutela dei diritti dei sofferenti psichici e di tutti i soggetti deboli.

8. Attuazione di quanto previsto dal decreto legisla­tivo 502/92 art. 14 sulla partecipazione e tutela dei diritti dei cittadini.

9. Prevenzione primaria in collaborazione con il set­tore scolastico e le Associazioni, con particolare riguardo al crescente disagio psichico dell'età evolu­tiva.

 

 

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