Prospettive assistenziali, n. 121, gennaio-marzo 1998

 

 

Interrogativi

 

 

 

GLI ADERENTI ALLO SPI CGIL NON SONO MAI COLPITI DA MALATTIE INVALIDANTI?

 

Su incarico dello SPI (il Sindacato dei pensionati della CGIL) il CER ha predisposto un rapporto su "Gli anziani in Italia" che ne esamina le condizioni economiche e la qualità della vita. In particolare, per ciascuna delle seguenti tematiche (sanità, condizio­ni abitative, trasporti e servizi pubblici, sicurezza personale, servizi ricreativi e socio-culturali) è stato individuato «lo stato dell'offerta indagando sulla disponibilità di strutture, sul loro funzionamento e sulla loro distribuzione sul territorio. Contempo­raneamente si è analizzata la diversificazione della domanda e dei bisogni provenienti dalle varie fasce di popolazione anziana».

Mentre, com'è noto, vi sono circa un milione di anziani colpiti da malattie invalidanti e da non auto­sufficienza, su questo problema di fondamentale rilevanza non c'è una sola parola. Perché? Non sarebbe conforme al più elementare senso di giusti­zia occuparsi in primo luogo dei soggetti più deboli e dei loro familiari? O, forse, le condizioni di questi malati sono così dolorose che si preferisce tacere?

Perché lo SPI CGIL non fa analizzare la qualità della vita dei familiari costretti illegalmente dalle Regioni, dalle USL e dai Comuni (come ripetiamo da anni senza mai ricevere smentite) a versare anche 4-5 milioni al mese (ci riferiamo in particolare ai 200­300 mila anziani colpiti da demenza senile).

 

 

LA SOCIETÀ ITALIANA DI GERIATRIA NON HA RESPONSABILITÀ IN MERITO ALL'EUTANASIA OCCULTA?

 

Da anni - com'è noto ai lettori di Prospettive assi­stenziali - non si riesce a far accettare dalle istitu­zioni (Governo, Regioni, Comuni, USL) un principio ovvio ma di fondamentale importanza: l'anziano malato cronico non autosufficiente ha diritto alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale secondo le stesse forme praticate per i soggetti giovani e adulti aventi le stesse patologie.

Nella relazione di base del 42° Congresso nazio­nale della Società italiana di gerontologia e geriatria, svoltosi a Roma il 9 novembre 1997, sulla base delle ricerche svolte, è stato affermato quanto segue: «Dopo l'avvio nel 1995 della riforma ospeda­liera tramite l'adozione del pagamento a prestazione - sistema DRG-ROD - la progressiva riduzione della durata della degenza risulta avvenire contem­poraneamente ad una riduzione dei ricoveri degli ultraottantenni e della mortalità intraospedaliera. Questi risultati di per sé potrebbero essere espres­sione di un'aumentata efficienza dell'ospedale. In realtà, si tratta di dati che non debbono essere valu­tati isolatamente, ma tenendo anche conto delle carenze nella rete di servizi extraospedalieri. La riduzione dei ricoveri degli ultraottantenni, verificata­si contrariamente a quanto ci si sarebbe dovuti aspettare in base ai dati demografici ed epidemiolo­gici, può essere quindi, espressione di un fenomeno di tutt'altra natura, cioè di una forte inequità sociale, con il rischio di una vera e propria "eutanasia occul­ta"».

Non ritiene la Società italiana di gerontologia e geriatria di avere delle responsabilità in merito, visto che mai si è pronunciata a favore della competenza del Servizio sanitario nazionale per quanto concer­ne gli anziani cronici non autosufficienti? Perché finora non ha detto nulla sulle dimissioni, spesso selvagge, dei suddetti malati dagli ospedali?

Perché tace sulla discriminazione degli anziani cronici non autosufficienti, trasferiti illegalmente dalla sanità all'assistenza?

Perché non si oppone alla gestione delle RSA da parte del settore dell'assistenza, che viene sovente praticata con supporti medico-infermieristici grave­mente carenti?

 

 

LA LEGGE SULLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI VALE ANCHE PER L'ORFANOTROFIO ANTONIANO DI MESSINA?

 

La presidente dell'ANFAA ha inviato in data 14 novembre 1997 al Presidente del Tribunale per i minorenni e al Giudice tutelare di Messina la seguente nota:

«L’“Orfanotrofio Antoniano maschile - Cristo Re" (Viale Principe Umberto 89 - Messina), dopo esser­si procurato in qualche modo (e in violazione della legge 675/1996 sui diritti di riservatezza) la data di nascita di un nostro socio, gli ha inviato, per il gior­no del compleanno, la richiesta di aiuto che si acclu­de in fotocopia, a firma “gli orfanelli antoniani".

«Da un passo dell'opuscolo risulta che presso l'i­stituto si trovano quattro ragazzi "privati precoce­mente dell'affetto dei loro cari".

«Stante ciò, si richiede la sollecita attuazione degli interventi di cui agli artt. 1, 2 (primo comma) e 8 della legge 4 maggio 1983 n. 184 ("Disciplina dell'a­dozione e dell'affidamento familiare”).

«La salvaguardia dei diritti dei minori e il corretto funzionamento dei servizi assistenziali rientrano fra gli scopi di questa associazione.

«Si resta in attesa di conoscere l'esito degli immancabili accertamenti».

 

 

www.fondazionepromozionesociale.it