Interrogativi
GLI ADERENTI ALLO SPI CGIL NON SONO MAI COLPITI DA
MALATTIE INVALIDANTI?
Su incarico dello SPI (il Sindacato dei pensionati della CGIL) il CER ha
predisposto un rapporto su "Gli anziani in Italia" che ne esamina le
condizioni economiche e la qualità della vita. In particolare, per ciascuna
delle seguenti tematiche (sanità, condizioni abitative, trasporti e servizi
pubblici, sicurezza personale, servizi ricreativi e socio-culturali) è stato
individuato «lo stato dell'offerta indagando sulla disponibilità di
strutture, sul loro funzionamento e sulla loro distribuzione sul territorio.
Contemporaneamente si è analizzata la diversificazione della domanda e dei
bisogni provenienti dalle varie fasce di popolazione anziana».
Mentre, com'è noto, vi sono circa un milione di anziani colpiti da
malattie invalidanti e da non autosufficienza, su questo problema di
fondamentale rilevanza non c'è una sola parola. Perché? Non sarebbe conforme al
più elementare senso di giustizia occuparsi in primo luogo dei soggetti più
deboli e dei loro familiari? O, forse, le condizioni di questi malati sono così
dolorose che si preferisce tacere?
Perché lo SPI CGIL non fa analizzare la qualità della vita dei familiari
costretti illegalmente dalle Regioni, dalle USL e dai Comuni (come ripetiamo da
anni senza mai ricevere smentite) a versare anche 4-5 milioni al mese (ci
riferiamo in particolare ai 200300 mila anziani colpiti da demenza senile).
LA SOCIETÀ ITALIANA
DI GERIATRIA NON HA RESPONSABILITÀ IN MERITO ALL'EUTANASIA OCCULTA?
Da anni - com'è noto ai lettori di Prospettive
assistenziali - non si riesce a far accettare dalle
istituzioni (Governo, Regioni, Comuni, USL) un principio ovvio ma di
fondamentale importanza: l'anziano malato cronico non autosufficiente ha
diritto alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale secondo le stesse
forme praticate per i soggetti giovani e adulti aventi le stesse patologie.
Nella relazione di base del 42° Congresso nazionale della Società
italiana di gerontologia e geriatria, svoltosi a Roma il 9 novembre 1997, sulla
base delle ricerche svolte, è stato affermato quanto segue: «Dopo l'avvio nel 1995 della riforma ospedaliera tramite
l'adozione del pagamento a prestazione - sistema DRG-ROD - la progressiva
riduzione della durata della degenza risulta avvenire contemporaneamente ad
una riduzione dei ricoveri degli ultraottantenni e della mortalità
intraospedaliera. Questi risultati di per sé potrebbero essere espressione di
un'aumentata efficienza dell'ospedale. In realtà, si tratta di dati che non
debbono essere valutati isolatamente, ma tenendo anche conto delle carenze
nella rete di servizi extraospedalieri. La riduzione dei ricoveri degli
ultraottantenni, verificatasi contrariamente a quanto ci si sarebbe dovuti
aspettare in base ai dati demografici ed epidemiologici, può essere quindi,
espressione di un fenomeno di tutt'altra natura, cioè di una forte inequità
sociale, con il rischio di una vera e propria "eutanasia occulta"».
Non ritiene la Società italiana di gerontologia e geriatria di avere
delle responsabilità in merito, visto che mai si è pronunciata a favore della
competenza del Servizio sanitario nazionale per quanto concerne gli anziani
cronici non autosufficienti? Perché finora non ha detto nulla sulle dimissioni,
spesso selvagge, dei suddetti malati dagli ospedali?
Perché tace sulla discriminazione degli anziani cronici non
autosufficienti, trasferiti illegalmente dalla sanità all'assistenza?
Perché non si oppone alla gestione delle RSA da parte del settore dell'assistenza,
che viene sovente praticata con supporti medico-infermieristici gravemente
carenti?
LA LEGGE SULLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI VALE ANCHE
PER L'ORFANOTROFIO ANTONIANO DI MESSINA?
La presidente dell'ANFAA ha inviato in data 14 novembre 1997 al
Presidente del Tribunale per i minorenni e al Giudice tutelare di Messina la
seguente nota:
«L’“Orfanotrofio Antoniano maschile - Cristo Re" (Viale
Principe Umberto 89 - Messina), dopo essersi procurato in qualche modo (e in
violazione della legge 675/1996 sui diritti di riservatezza) la data di nascita
di un nostro socio, gli ha inviato, per il giorno del compleanno, la richiesta
di aiuto che si acclude in fotocopia, a firma “gli orfanelli antoniani".
«Da un passo dell'opuscolo risulta che presso l'istituto si
trovano quattro ragazzi "privati precocemente dell'affetto dei loro
cari".
«Stante ciò, si richiede la sollecita attuazione degli
interventi di cui agli artt. 1, 2 (primo comma) e 8 della legge 4 maggio 1983
n. 184 ("Disciplina dell'adozione e dell'affidamento familiare”).
«La salvaguardia dei diritti dei minori e il corretto
funzionamento dei servizi assistenziali rientrano fra gli scopi di questa
associazione.
«Si
resta in attesa di conoscere l'esito degli immancabili accertamenti».
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